-
AnimaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
ANIMA E SPIRITO SONO BEN DISTINTI
Non si deve confondere “spirito” (ebr. rùahh; gr. pnèuma) con “anima” (ebr. nèphesh; gr. psykhè), perché sono cose diverse. Infatti in Ebrei 4:12 si legge che la parola di Dio “penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, e delle giunture e del loro midollo”. (Confronta anche Filippesi 1:27; I Tessalonicesi 5:23). Com’è stato spiegato, l’anima (nèphesh; psykhè) è la creatura stessa. Lo spirito (rùahh; pnèuma) si riferisce in genere alla forza vitale dell’anima o creatura vivente, benché nelle lingue originali questi termini possano avere anche altri significati.
Un ulteriore esempio della distinzione fra psykhè e pnèuma è la spiegazione che l’apostolo Paolo dà, nella prima lettera ai corinti, della risurrezione dei cristiani alla vita spirituale. Egli mette in contrasto “ciò che è fisico [psykhikòn]” con “ciò che è spirituale [pneumatikòn]”. Quindi spiega che i cristiani fino al momento di morire hanno avuto un corpo “fisico”, come il primo uomo Adamo; mentre nella risurrezione i cristiani unti ricevono un corpo spirituale come quello del glorificato Gesù Cristo. (I Cor. 15:42-49) Giuda fa un paragone simile parlando di “uomini animaleschi [psykhikòi, letteralmente “(uomini) fisici”], che non hanno spiritualità [letteralmente “che non hanno spirito (pnèuma)”]”. – Giuda 19.
DIO HA ANIMA
In considerazione di quanto è stato detto sopra, è evidente che i versetti in cui Dio parla della “mia anima” (Lev. 26:11, 30; Sal. 24:4; Isa. 42:1) non sono che un altro caso di antropomorfismo, vale a dire l’uso di attribuire a Dio caratteristiche umane e fisiche per facilitare la comprensione, come quando si dice che Dio ha occhi, mani, ecc. Parlando del ‘mio nèphesh’, Geova vuol chiaramente dire “me stesso” o “la mia persona”. “Dio è Spirito [Pnèuma]”. – Giov. 4:24; vedi GEOVA (Descrizioni delle sue sembianze).
-
-
AnimaliAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Animali
Geova Dio formò tutti gli animali, avendo creato in origine i rappresentanti di ogni specie di famiglia, infatti la Bibbia afferma che Dio li fece ciascuno “secondo la sua specie”. (Gen. 1:25) Qui considereremo in particolare gli animali terrestri.
Dato che Dio aveva concesso all’uomo perfetto il dominio sulle varie creature della terra, fu molto appropriato che Adamo avesse il privilegio di dar loro un nome. (Gen. 1:26; 2:19, 20) Il fatto che doveva tener sottoposti gli animali conferiva all’uomo una posizione di cui avrebbe dovuto sempre rendere conto a Dio. – Luca 12:48.
Gli animali furono creati in modo che avessero timore e terrore dell’uomo, loro superiore. (Gen. 9:2, 3) Secondo alcuni naturalisti, animali selvatici, come il leopardo e il cobra reale, normalmente preferiscono fuggire in presenza dell’uomo, e se attaccano è perché sono provocati, feriti, messi alle strette o presi alla sprovvista. Si pensa che le tigri divoratrici di uomini, per esempio, diventino tali spinte dalle circostanze, fra cui la vecchiaia o una ferita che limiti grandemente la possibilità della tigre di procurarsi la sua normale preda, e l’esaurimento della selvaggina sterminata dall’uomo.
Ancor prima del Diluvio, gli animali venivano uccisi per provvedere indumenti all’uomo e per fare sacrifici. (Gen. 3:21; 4:4) Comunque solo dopo il Diluvio Noè e la sua famiglia ebbero da Geova il permesso di mangiare carne, a patto che ne fosse scolato il sangue. (Gen. 9:3, 4) Anche se ciò consentiva all’uomo di uccidere animali per procurarsi il cibo necessario, egli non era autorizzato ad abbatterli inutilmente per il semplice piacere della caccia o per mostrare la sua prodezza personale, come fece indubbiamente Nimrod, il ribelle contro Dio. – Gen. 10:9.
Per alcuni la presenza di animali in terre isolate come l’Australia e la Nuova Zelanda è un’indicazione che non tutti gli animali terrestri fuori dell’arca perirono nel Diluvio. Tuttavia in base alle scoperte di alcuni oceanografi c’è motivo di ritenere che un tempo alcune dorsali di terra ferma collegassero tratti di terra ora isolati. Per esempio gli studi oceanografici menzionati dal dottor René Malaise parlano di scoperte indicanti che un tempo esisteva una “Dorsale medio–atlantica”, che affiorava per tutta la larghezza di quell’oceano. Forse esistevano anche altre dorsali, e gli animali poterono percorrerle nelle loro migrazioni prima che sprofondassero sotto la superficie dell’oceano. Altri studi oceanografici hanno portato alla conclusione che un tempo esisteva un immenso continente nel Pacifico meridionale che comprendeva l’Australia e molte isole del Mare del Sud. Se le cose stavano così gli animali non avrebbero avuto nessuna difficoltà a raggiungere questi paesi.
ANIMALI PURI E ANIMALI IMPURI
Una classificazione degli animali si nota nelle istruzioni date da Dio a Noè di prendere con sé nell’arca sette esemplari di ogni animale puro e due di ogni animale impuro. (Gen. 7:2, 3, 8, 9) Poiché la dieta a base di carne non era ancora stata autorizzata, questa distinzione fra puro e impuro dipendeva probabilmente da ciò che era gradito a Geova come sacrificio. Quindi, uscendo dall’arca, Noè sapeva quali animali erano puri e adatti per essere offerti sull’altare (Gen. 8:20), ma in quell’epoca non esistevano restrizioni rispetto al tipo di animali che Noè e la sua famiglia potevano mangiare, com’è indicato dalle parole di Geova: “Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo”. – Gen. 9:3.
La legge di Dio agli israeliti introdusse dunque una nuova distinzione nel decretare che certi animali si potevano mangiare e altri erano impuri e non si potevano mangiare. La Scrittura precisa: “Ogni creatura che ha l’unghia spartita e ha una fenditura nelle unghie e rumina fra le bestie, questo è ciò che potete mangiare”. (Lev. 11:3) E ancora: “Non devi mangiare nessuna cosa detestabile di alcuna sorta. Queste sono le sorte di bestie che potete mangiare: il toro, la pecora e la capra, il cervo e la gazzella e il capriolo e la capra selvatica e l’antilope e il toro selvatico e il camoscio; e ogni bestia che ha l’unghia spartita e che forma una fenditura in due unghie, e che rumina fra le bestie”. – Deut. 14:3-6.
Gli animali privi di una o entrambe queste caratteristiche non potevano essere mangiati da chi era soggetto al patto della Legge. Gli animali proibiti includevano la procavia, la lepre, il maiale e il cammello. Erano proibiti anche gli animali che ‘camminavano sulle loro zampe’, e questo senza dubbio includeva il leone, l’orso e il lupo. – Lev. 11:4-8, 26, 27; Deut. 14:7, 8.
Queste limitazioni dietetiche si applicavano solo a coloro che erano sotto la legge mosaica, infatti in Levitico 11:8 è dichiarato: “Sono impuri per voi”, cioè per gli israeliti. Con l’abrogazione della Legge in base alla morte in sacrificio di Cristo Gesù, le proibizioni furono revocate, e
-