-
ArcaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
a Noè non fu detto solo di calafatare le travi ma di ‘coprire l’arca di catrame dentro e fuori’.
GRANDE CAPACITÀ DI CARICO
Oltre a Noè, sua moglie, i tre figli e le loro mogli, dovevano salire a bordo creature viventi ‘d’ogni sorta di carne, due di ciascuna’. “Saranno maschio e femmina. Delle creature volatili secondo le loro specie e degli animali domestici secondo le loro specie, di tutti gli animali che si muovono sulla terra secondo le loro specie, ne verranno a te due di ciascuna per conservarli in vita”. Degli animali e volatili puri, se ne dovevano prendere sette di ogni specie. Inoltre si doveva imbarcare una gran quantità e varietà di cibo per tutte queste creature, sufficiente almeno per un anno. — Gen. 6:18-21; 7:2, 3.
Il termine “specie” si riferisce agli animali inclusi nei confini o limiti inalterabili e ben definiti dal Creatore, entro i quali le creature sono in grado di riprodursi “secondo le loro specie”. Alcuni hanno calcolato che le oltre 750.000 specie di animali oggi esistenti si potrebbero ridurre a relativamente pochi generi o raggruppamenti di “specie”: gli equini e i bovini, per non menzionarne che due. I limiti di riproduzione secondo la “specie” stabiliti da Geova non possono essere superati. Tenendo conto di ciò alcuni ricercatori hanno detto che se nell’arca ci fossero state solo 43 “specie” di mammiferi, 74 “specie” di uccelli e 10 “specie” di rettili, avrebbero potuto benissimo produrre la varietà di specie oggi conosciute. Altri sono stati più liberali calcolando che 72 “specie” di quadrupedi e meno di 200 “specie” di uccelli era tutto quello che ci voleva. Che la grande varietà di animali oggi conosciuti possano essere venuti dopo il Diluvio da incroci fra così poche “specie” è dimostrato dall’infinita varietà che esiste nel genere umano: uomini bassi, alti, grassi, magri, con infinite gradazioni nel colore dei capelli, degli occhi e della pelle, tutti discesi dall’unica famiglia di Noè.
Queste valutazioni possono sembrare troppo restrittive ad alcuni, specialmente dal momento che il noto zoologo Theodosius Dobzhansky (in base alla classificazione di Ernst Mayr) dice che esistono un milione di specie di animali. (Genetics and the Origin of Species, III ed., 1957, pp. 6, 7) Tuttavia circa tre quarti di quel milione sono insetti. Scomponendo ulteriormente le cifre, dei 17.600 vertebrati che non sono pesci, 8.600 sono uccelli, 5.500 sono rettili e anfibi, molti dei quali avrebbero potuto sopravvivere fuori dell’arca, e solo 3.500 sono mammiferi, fra i quali balene e altri cetacei potevano restare fuori dell’arca. Altri studiosi calcolano che solo 290 specie di mammiferi terrestri sono più grandi di una pecora mentre quasi 1.400 sono più piccoli di un topo. (B. C. Nelson, The Deluge Story in Stone, 1949, p. 156; A. M. Rehwinkel, The Flood in the Light of the Bible, Geology, and Archaeology, 1957, p. 69) Quindi, anche secondo valutazioni basate sulle cifre maggiori, l’arca poteva facilmente accogliere una coppia di tutti questi animali.
Cinque mesi dopo l’inizio del Diluvio, “l’arca si posò sui monti di Ararat”; probabilmente non sulla vetta più elevata alta oltre 5.000 m, ma su terreno adatto dove tutti avrebbero potuto vivere comodamente a bordo ancora per alcuni mesi. Finalmente, un anno e dieci giorni dopo l’inizio del Diluvio, la porta fu aperta di nuovo e tutti sbarcarono. — Gen. 7:11; 8:4, 14.
-
-
Arca del PattoAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Arca del Patto
Sacra cassa collocata nel Santissimo del tabernacolo; fatta per comando di Geova e secondo il suo disegno. La parola ebraica ʼaròhn si riferisce a quest’arca del patto, e altrove è tradotta “cassa da morto” (Gen. 50:26) e “cassa”. (II Re 12:10) Un’altra parola ebraica, tevàh, definisce l’arca di Noè e l’arca di canne in cui Mosè rimase a galla sul Nilo. (Gen. 6:14; Eso. 2:3) Ma nelle Scritture Greche il termine kibotòs corrisponde a entrambi i termini ebraici. — Ebr. 9:4; 11:7.
Gli scrittori biblici definiscono l’arca del patto in più di venti modi diversi. Le più comuni di queste espressioni, “l’arca del patto” (Gios. 3:6; Ebr. 9:4) e “l’arca della testimonianza” (Eso. 25:22), non sono peculiari di un certo scrittore e sono usate scambievolmente.
FORMA E MISURE
La prima cosa che Geova spiegò a Mosè, nel dargli le istruzioni per costruire il tabernacolo, furono la forma e le misure dell’Arca, perché infatti era l’oggetto centrale e più importante del tabernacolo e dell’intero campo d’Israele. La cassa stessa era lunga due cubiti e mezzo, larga un cubito e mezzo, e alta un cubito e mezzo (cm 111 x 67 x 67 ca.). Era di legno d’acacia, rivestita dentro e fuori d’oro puro. Un artistico “bordo d’oro” serviva da ghirlanda di rifinitura “all’intorno”. La seconda
-