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ItamarAusiliario per capire la Bibbia
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Salomone, alla casa di Eli discendente di Itamar fu affidato temporaneamente l’incarico di sommo sacerdote. Quando Davide organizzò il servizio del tempio, otto delle ventiquattro divisioni sacerdotali erano nella casa di Itamar. (I Cron. 24:1-6; I Sam. 14:3; 22:9; vedi SOMMO SACERDOTE). Figli di Itamar sono elencati anche nelle registrazioni delle case paterne di Israele dopo l’esilio in Babilonia. — Esd. 8:2.
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IttaiAusiliario per capire la Bibbia
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Ittai
(Ittài) [con me è Geova].
Guerriero gattita, presumibilmente della città filistea di Gat, molto leale a Davide. Quando Davide e la sua corte fuggivano da Gerusalemme a motivo della ribellione di Absalom, seicento gattiti, incluso Ittai, lo seguirono. Davide tentò di dissuadere Ittai dall’abbandonare la città, ma il guerriero espresse la sua grande devozione in questi termini: “Come Geova vive e come vive il mio signore il re, nel luogo dove sarà il mio signore il re, sia per la morte che per la vita, lì sarà il tuo servitore”. Allora Davide permise a Ittai di proseguire con lui. — II Sam. 15:18-22.
Dopo aver fatto il censimento delle sue forze armate, Davide nominò questo non israelita, Ittai, Gioab e Abisai comandanti ciascuno di una terza parte dell’esercito. — II Sam. 18:2, 5, 12.
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IttitiAusiliario per capire la Bibbia
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Ittiti
(ittìti).
Popolo discendente da Het, figlio di Canaan menzionato per secondo (Gen. 10:15), e perciò di origine camitica. — Gen. 10:6.
Abraamo ebbe a che fare con gli ittiti, che risiedevano già in Canaan prima che egli vi si trasferisse nel 1943 a.E.V. Quando sua moglie Sara morì, Abraamo, alla porta della città di Ebron, contrattò con Efron figlio dell’ittita Zohar l’acquisto della caverna di Macpela, che si trovava nel campo di Efron. Questi rifiutò di vendere la sola caverna, perciò Abraamo dovette acquistare tutto il campo. (Gen. 23:1-20) In precedenza Geova aveva promesso di dare al seme di Abraamo il paese di Canaan, abitato fra le altre dalla nazione ittita. Tuttavia disse ad Abraamo: “L’errore degli Amorrei [termine spesso usato per indicare le nazioni di Canaan in generale] non è ancora giunto a compimento”. (Gen. 15:16) Perciò Abraamo rispettò la proprietà terriera degli ittiti.
Poiché erano discendenti di Canaan sugli ittiti ricadde la maledizione pronunciata da Noè su Canaan, e quando Israele li soggiogò si adempirono le parole di Noè riportate in Genesi 9:25-27. La religione degli ittiti era pagana, senza dubbio fallica, come le altre religioni cananee. Quando Esaù nipote di Abraamo sposò donne ittite ciò fu “fonte di amarezza di spirito per Isacco e Rebecca”, padre e madre di Esaù. — Gen. 26:34, 35; 27:46.
Ai giorni di Giosuè viene detto che gli ittiti occupavano il paese che andava “dal deserto e da questo Libano al gran fiume, il fiume Eufrate, cioè tutto il paese degli Ittiti”. (Gios. 1:4) Si trovavano dunque principalmente nelle regioni montuose, che potevano includere il Libano e forse parte della Siria. — Num. 13:29; Gios. 11:3.
DECRETATA LA DISTRUZIONE
Quella degli ittiti era una delle sette nazioni che dovevano essere votate alla distruzione. Viene detto che queste nazioni erano “più popolose e potenti” di Israele. Perciò dovevano avere in quel tempo più di tre milioni di abitanti, e gli ittiti nella loro roccaforte sui monti dovevano essere un terribile avversario. (Deut. 7:1, 2) Essi manifestarono la loro ostilità unendosi alle altre nazioni di Canaan per combattere Israele (guidato da Giosuè) quando seppero che Israele aveva attraversato il Giordano e distrutto le città di Gerico e Ai. (Gios. 9:1, 2; 24:11) Le città degli ittiti dovevano quindi essere distrutte e gli abitanti sterminati onde non mettessero in pericolo la lealtà di Israele a Dio e non lo facessero incorrere nel Suo disfavore. (Deut. 20:16-18) Ma Israele eseguì l’ordine di Dio solo in parte. Dopo la morte di Giosuè disubbidì non annientando quelle nazioni, che rimasero come una spina nel fianco e una costante minaccia. — Num. 33:55, 56.
SUCCESSIVI AVVENIMENTI
Poiché Israele non aveva ubbidito annientando le nazioni cananee, Dio dichiarò: “Io, a mia volta, ho detto: ‘Non li caccerò d’innanzi a voi, ed essi vi devono divenire lacci, e i loro dèi serviranno ad adescarvi’”. (Giud. 2:3) Sembra che i cananei rimasti in mezzo a Israele fossero tollerati e, in rari casi, ricevessero posizioni di riguardo e responsabilità. Due ittiti, Ahimelec e Uria, erano soldati, forse ufficiali, dell’esercito di Davide. Inoltre pare che di tutte le nazioni cananee, solo gli ittiti conservassero forza e importanza come nazione. — I Re 10:29; II Re 7:6.
Il re Salomone arruolò fra gli ittiti uomini da impiegare nei lavori forzati. (II Cron. 8:7, 8) Tuttavia le sue mogli straniere, fra cui c’erano alcune ittite, lo indussero ad allontanarsi da Geova suo Dio. (I Re 11:1-6) Fino all’epoca di Ieoram re di Israele (917-905 a.E.V.) gli ittiti sono menzionati nella Bibbia per la loro abilità di combattenti e per i loro re. (II Re 7:6) Ma quando Siria, Assiria e Babilonia invasero il paese, inflissero duri colpi alla potenza ittita.
Dopo il ritorno di Israele dall’esilio nel 537 a.E.V., gli uomini di Israele e perfino alcuni sacerdoti e leviti sposarono donne di nazioni cananee e diedero le loro figlie a cananei, alcuni dei quali ittiti. Questa era una violazione della legge di Dio. Perciò Esdra li riprese, persuadendoli a mandar via le mogli straniere. — Esd. 9:1, 2; 10:14, 16-19, 44.
Geova, parlando a Gerusalemme per mezzo del profeta Ezechiele, usa il termine “Ittita” in senso figurativo: “La tua origine e la tua nascita furono dal paese del Cananeo. Tuo padre fu l’Amorreo, e tua madre fu un’Ittita”. Gerusalemme, capitale della nazione, su cui Geova avrebbe posto il suo nome, quando Israele giunse nel paese era abitata da gebusei. Ma dato che le tribù principali erano quelle degli amorrei e degli ittiti, evidentemente rappresentano tutte le nazioni di Canaan, inclusi i gebusei. Geova sembra dunque dire che la città aveva avuto un’umile origine, ma egli l’aveva fatta abbellire permettendo al re Davide di sedere sul “trono di Geova” (I Cron. 29:23), con l’arca del patto sul monte Sion, e infine col glorioso tempio costruito da Salomone figlio di Davide, tanto che la fama di Gerusalemme si era estesa fra le nazioni. Ma Gerusalemme diventò come le nazioni che la circondavano, corrotta e immorale, per cui Geova alla fine la rese desolata. — Ezec. cap. 16.
TENTATIVI DI IDENTIFICARLI
Storici e archeologi hanno cercato di rintracciare gli ittiti della Bibbia nella storia secolare. Per questo si sono basati principalmente sulla lingua, facendo accostamenti di parole dai caratteri e dai suoni simili.
Qualsiasi presunta identificazione degli ittiti della Bibbia con l’impero ittita che aveva come capitale la città di Hattusa è una semplice congettura priva di fondamento. A motivo di tale incertezza, in questa pubblicazione i riferimenti agli “Ittiti” della storia secolare sono generalmente fra virgolette per ricordare al lettore che tale indentificazione non è dimostrata, e che non riteniamo ci siano prove abbastanza valide da farla ritenere conclusiva.
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ItureaAusiliario per capire la Bibbia
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Iturea
(Iturèa) [di Ietur].
Piccolo territorio dai confini incerti situato a NE del Mar di Galilea. Il nome “Iturea” pare derivi da Ietur figlio di Ismaele, i cui discendenti che dimoravano a E del Giordano furono sconfitti dagli israeliti. (Gen. 25:15, 16; I Cron. 1:31; 5:18-23) Verso la fine del II secolo a.E.V. il re Aristobulo I Maccabeo riportò una vittoria contro l’Iturea annettendo gran parte di quel territorio alla Giudea. Per poter rimanere nel paese, gli abitanti dell’Iturea dovettero sottoporsi alla circoncisione e osservare la legge ebraica. (Antichità giudaiche, Libro XIII, cap. XI, 3) In seguito l’Iturea fu inclusa nei territori che facevano parte della tetrarchia di Filippo, ereditata dal padre Erode il Grande. — Luca 3:1.
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IugeroAusiliario per capire la Bibbia
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Iugero
(iùgero) [dal lat. iugum, giogo].
Misura corrispondente alla superficie di terreno che un paio di buoi poteva arare in una giornata. Il termine ebraico così tradotto (tsèmedh) letteralmente significa “giogo”. (I Sam. 14:14; Isa. 5:10) Il corrispondente termine iugerum della Vulgata latina era un’unità di misura di superficie pari a 0,25 ettari.
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IvveiAusiliario per capire la Bibbia
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Ivvei
(ivvèi).
Popolazione discendente da Canaan figlio di Cam. (Gen. 10:6, 15, 17; I Cron. 1:13, 15) Ivvei erano gli abitanti della città di Sichem all’epoca del patriarca Giacobbe. I figli di Giacobbe, guidati da Simeone e Levi, uccisero ogni maschio e saccheggiarono la città perché Sichem, figlio del capotribù Emor, aveva violentato la loro sorella Dina. — Gen. 34:1-29.
Quando Israele giunse nella Terra Promessa gli ivvei costituivano una delle sette nazioni cananee che Dio aveva promesso di scacciare davanti a loro. (Eso. 3:8, 17; 13:5; 23:23, 28; 33:2; 34:11) Era stato detto che quelle nazioni erano più popolose e potenti di Israele. (Deut. 7:1) Mosè aveva ordinato agli israeliti di votarle alla distruzione, non lasciando in vita nessuno quando avrebbero conquistato le loro città, perché avevano usanze abominevoli e adoravano dèi pagani. Altrimenti sarebbero state un laccio e avrebbero fatto incorrere Israele nel disfavore di Dio. — Lev. 18:27, 28; Deut. 18:9-13; 20:15-18.
La Bibbia riferisce che Giosuè rase al suolo le città di quelle nazioni. (Gios. capp. 10, 11) Ivvei residenti “ai piedi dell’Ermon nel paese di Mizpa” erano fra le tribù che si unirono ai re cananei contro Giosuè per ordine di Iabin re di Hazor. (Gios. 11:1-3) Gli ivvei sono elencati fra coloro che combatterono contro Israele e furono sconfitti. (Gios. 9:1, 2; 12:7, 8; 24:11) Tuttavia un gruppo di ivvei fu risparmiato: gli abitanti di Gabaon (Gios. 9:3, 7), che rappresentavano evidentemente anche altre tre città ivvee. Soltanto loro temettero Geova, riconoscendo che combatteva per Israele. Grazie a uno stratagemma riuscirono a concludere un patto coi capi di Israele e perciò non furono uccisi ma diventarono umili servitori di Israele. (Gios. 9:1-15, 24-27) Questo è un esempio dell’adempimento della maledizione pronunciata da Noè su Canaan: i gabaoniti e i loro associati non furono annientati ma diventarono schiavi dei semiti. — Gen. 9:25-27.
Dopo la morte di Giosuè Israele non continuò a eliminare le nazioni cananee come Dio aveva comandato, anzi si imparentò con loro. Perciò la Bibbia dice: “Or queste sono le nazioni che Geova lasciò restare per provare mediante esse Israele,. I cinque signori dell’asse dei Filistei, e tutti i Cananei, pure i Sidoni e gli Ivvei che abitavano sul monte Libano dal monte Baal-Ermon fino all’entrata di Amat.... e [gli israeliti] si misero a servire i loro dèi”. — Giud. 3:1-6.
Questo brano definisce gli ivvei abitanti delle montagne del Libano fino alla parte più settentrionale della Terra Promessa. (Num. 34:8; Gios. 11:1, 3) Nel fare un censimento per ordine del re Davide, Gioab e i suoi uomini “vennero alla fortezza di Tiro e a tutte le città degli Ivvei”. (II Sam. 24:7) Tiro si trovava evidentemente appena sotto l’estremità meridionale del territorio ivveo.
Per il suo programma edilizio nazionale Salomone si servì di cananei, ivvei inclusi, per i lavori forzati diretti da sorveglianti israeliti. Questo fu un altro adempimento della maledizione profetica di Noè su Canaan. — I Re 9:20-23; II Cron. 8:7-10.
IVVEI E OREI
In Genesi 36:2 Zibeon, nonno di una delle mogli di Esaù, è chiamato Ivveo. I versetti 20 e 24 lo definiscono invece discendente di Seir l’Oreo. Può darsi che in Genesi 36:2 un copista abbia confuso le lettere ebraiche rehsh (ר) e waw (ו) che sono molto simili. È possibile pertanto che il versetto 2 si debba leggere “Zibeon l’Oreo”.
Viceversa il termine “Oreo” potrebbe derivare dall’ebraico hohr, “caverna” o “buca”, e può significare semplicemente “abitante delle caverne”. Questo eliminerebbe qualsiasi discrepanza fra il testo di Genesi 36:2 e i versetti 20 e 24. Comunque sembra più probabile che gli orci fossero una nazione separata. — Vedi OREI.
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IzebelAusiliario per capire la Bibbia
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Izebel
(Ízebel o Izèbel).
Secondo alcuni studiosi l’originale nome fenicio significava “Baal è esaltato” o “Baal è un marito”, ma fu deliberatamente alterato per essere meno offensivo per gli ebrei col significato di “non esaltata” o “non maritata”.
1. Moglie di Acab, re di Israele nella seconda metà del X secolo a.E.V. Era una regina dispotica e fervente sostenitrice del baalismo a spese dell’adorazione di Geova. In questo assomigliava a suo padre Etbaal, il re di Sidone identificato dall’antico storico Menandro (secondo Giuseppe Flavio, Contro Apione, Libro I, 18) con un sacerdote di Astarte (Astoret) che conquistò il trono assassinando il suo stesso re. — I Re 16:30, 31.
Molto probabilmente il matrimonio di Acab con la principessa pagana Izebel fu fatto per ragioni politiche, senza tener conto delle disastrose conseguenze religiose. E dopo aver fatto una simile alleanza era solo logico che il passo successivo per piacere alla moglie, devota adoratrice di Baal, fosse quello di costruire un tempio e un altare a Baal, erigere un “palo sacro” fallico e unirsi a lei in tale adorazione idolatrica. In tutto questo Acab offese Geova più di tutti gli altri re di Israele prima di lui. — I Re 16:32, 33.
Izebel, non soddisfatta che l’adorazione di Baal fosse ufficialmente approvata dalla corona, cercò di eliminare l’adorazione di Geova dal paese. Perciò ordinò che fossero uccisi tutti i profeti di Geova, ma Dio avvertì Elia di fuggire al di là del Giordano, e Abdia, amministratore del palazzo reale, ne nascose altri cento in caverne. (I Re 17:1-3; 18:4, 13) Qualche tempo dopo Elia fuggì di nuovo per mettersi in salvo quando Izebel gli fece sapere per mezzo di un messaggero personale di aver fatto voto di ucciderlo. — I Re 19:1-4, 14.
C’erano 450 profeti di Baal e 400 profeti del palo
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