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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1968 | 1° dicembre
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qualche attività relativa alla festa ed ella non vi partecipasse, egli potrebbe decidere di rimandare la visita a un altro giorno. (1 Piet. 3:15) Una volta che egli comprendesse pienamente la sua posizione scritturale, probabilmente sarebbe più incline a decidere di seguire una condotta più adatta per tutti gli interessati.
Se, dopo aver udito la sua spiegazione, egli insistesse ancora per farsi accompagnare, la moglie dovrebbe prendere una decisione personale sul da farsi. Potrebbe concludere che egli, come capo di casa, ha la responsabilità di provvedere cibo per la famiglia. (Col. 3:18) In questo caso, il suo capo, suo marito, potrebbe disporre per il suo pasto in questo modo, a casa della famiglia di lui, perché entrambe le famiglie sono libere dal lavoro secolare ed è possibile la visita. Solo perché è la data di una festa mondana, questo non vuol dire che sia sbagliato prendere un pasto coi propri parenti. Ella potrebbe dare testimonianza durante tale pasto.
Notate il principio di I Corinti 8:8: “Il cibo non ci raccomanderà a Dio; se non mangiamo, non veniamo meno, e, se mangiamo, non ne abbiamo nessun credito”. Il cibo non è contaminato solo perché lo si mangia in occasione di una festa mondana. La donna cristiana lo considererebbe un comune pasto; ella non parteciperebbe ai saluti, canti, brindisi, ecc., relativi alla festa. Il solo prendere il pasto non sarebbe peccato.
Un altro fattore da considerare, però, è l’effetto che potrebbe avere su altri il prendere tale pasto. L’apostolo Paolo aggiunse in I Corinti 8:9: “Continuate a vigilare affinché questa vostra autorità non divenga in qualche modo una pietra d’inciampo per quelli che son deboli”. Mentre l’apostolo considerava il cibo sacrificato agli idoli, questo mette effettivamente in risalto la possibilità che altri, i quali vengono a sapere che quel giorno ha visitato dei parenti mondani, possano inciampare. — 1 Cor. 10:23, 24.
Inoltre, ella corre rischi per quanto riguarda il mantenere l’integrità cristiana se la famiglia fa pressione su di lei perché faccia compromesso. Il desiderio di evitare qualsiasi imbarazzo potrebbe esercitare su di lei una potente influenza e indurla a partecipare a qualche apostata attività religiosa. Certo si rammaricherebbe se facesse qualche cosa che dispiace a Geova. Sarebbe dunque importante pensare bene in anticipo alla cosa, prendendo in considerazione questi fattori nel prendere la decisione.
In ultima analisi ella può soppesare i fattori e quindi prendere una decisione individuale. (Gal. 6:5) Ella farebbe bene a decidere in modo tale da mantenere pura la sua coscienza cristiana, per poter dire, come disse Paolo: “Mi esercito continuamente per avere la consapevolezza di non aver commesso nessuna offesa contro Dio e contro gli uomini”. — Atti 24:16.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1968 | 1° dicembre
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Domande dai lettori
● A pagina 324 del libro Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio c’è un’illustrazione dei tre figli di Noè, in cui uno ha la pelle più scura degli altri. Come si determina che uno aveva la carnagione scura? Da chi discesero i popoli negroidi? — S. D., U.S.A.
Nell’illustrazione menzionata si vedono tre uomini che scannano un animale. I tre uomini rappresentano Sem, Cam e Iafet, i tre figli di Noè. (Gen. 10:1) Quello che ha la pelle più scura degli altri rappresenta Cam. Il nome di Cam significa “dalla carnagione scura” o “bruno”, e contiene anche l’idea di “caldo”. In The Popular and Critical Bible Encyclopædia, Volume II, pagina 754, c’è il commento: “L’opinione generale è che tutte le nazioni meridionali traessero origine da Cam (alla quale la radice ebraica Khawm, non diversa dal greco . . ., facce bruciate, dà una certa forza)”. A Dictionary of the Bible, di James Hastings, mette la parola ebraica per Cam in relazione con una parola egiziana che significa “nero” e mostra che questa parola egiziana è un’allusione al suolo scuro d’Egitto in paragone con la sabbia del deserto. Sembra ragionevole che se Cam ricevette il suo nome alla nascita, probabilmente era un bambino dalla pelle alquanto più scura di quella dei suoi fratelli, e l’illustrazione lo indica.
Cam ebbe quattro figli: Cus, Mizraim, Put e Canaan. I discendenti di Mizraim, come i Filistei e gli Egiziani, non erano negroidi. (Gen. 10:6, 13, 14) Neppure Canaan era negroide, né lo furono i suoi discendenti. Comunque, nelle carte geografiche della Bibbia è indicato che Put figlio di Cam si stabilì nell’Africa orientale, essendo i suoi discendenti negroidi. (Naum 3:9) In quanto a Cus figlio di Cam, è molto evidente che fu uno dei principali progenitori (forse insieme a Put) del ramo negroide o dalla carnagione scura della famiglia umana. (Ger. 13:23), come indicano le aree in cui si stabilirono certi suoi discendenti. (Gen. 10:7) Questo fatto confuta
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