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  • Siate sottomessi come Sara
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
w63 15/2 pp. 99-100

Siate sottomessi come Sara

VI È difficile a volte essere sottomessi? È facile comprenderlo. Poiché nessuno è perfetto e nasciamo tutti con la tendenza a dare troppa importanza a noi stessi, non è sempre facile essere sottomessi. Eppure non vi sarebbero molta più contentezza e felicità se fosse mostrata più sottomissione alle autorità debitamente costituite? Senz’altro!

Giustamente la Parola di Dio raccomanda spesso la sottomissione: “Obbedite ai vostri direttori e state loro sottomessi, perché essi vigilano sulle vostre anime e ne dovranno render conto”. “Giovani, siate sottomessi agli Anziani. E tutti, gli uni nei riguardi degli altri, cingetevi di salda umiltà; perché ‘Dio resiste ai superbi, ma agli umili fa grazia’”. — Ebr. 13:17; 1 Piet. 5:5, Na.

La Bibbia consiglia specialmente alle mogli di essere sottomesse o soggette ai loro mariti: “Le donne siano soggette ai loro mariti come al Signore”. Alle donne piace ricevere complimenti sul proprio aspetto, ma chi è perspicace apprezza ancora di più la bellezza o l’ornamento della sottomissione, come indica pure l’apostolo Pietro: “Questi erano gli ornamenti, di cui, in altri tempi si adornavano le sante donne, che speravano in Dio, soggette ai loro mariti. Così, Sara obbediva ad Abramo e lo chiamava suo signore”. — Efes. 5:22; 1 Piet. 3:5, 6, Na.

Mentre esaminiamo il racconto dobbiamo concludere, sia in base a quello che dice che a quello che non dice, che Sara fu un modello di sottomissione. Quando Geova comandò ad Abrahamo di far fagotto e recarsi in un paese lontano, Sara non sollevò obiezioni, ma si sottomise. Quando, in due occasioni, per evitare fastidi, Abrahamo le chiese di presentarsi come sua sorella, ella si sottomise. E quando i pastori di Abrahamo e di Lot litigarono e Abrahamo lasciò scegliere a Lot i pascoli migliori, non leggiamo che Sara brontolasse: ‘Stupido! Lasciare che il tuo giovane nipote si prendesse il meglio di quello che c’era!’ No, ella fu sottomessa. — Gen. 12:1, 11-13; 13:7-12; 20:11-13.

Che fosse sottomessa è evidente dal modo in cui Abrahamo le parlava. Quando tre stranieri arrivarono all’improvviso e furono suoi ospiti, Abrahamo si sentì libero di dirle di affrettarsi, come anch’egli si affrettava: “Abrahamo allora se ne andò in fretta nella tenda, da Sara e le disse: ‘Svelta, . . . [fa] delle schiacciate’. Lui corse . . . alla svelta”. Sara non brontolò dicendo: ‘Che cos’è tutta questa fretta?’ ma fu sottomessa. — Gen. 18:6, 7, Na.

La sua sottomissione è indicata particolarmente dal fatto che chiamava Abrahamo “signore”. Dopo aver udito dire da uno di questi stranieri che ella avrebbe partorito un figlio, disse fra sé: “Dopo essere invecchiata avrò io del piacere? E anche il mio signore è vecchio”. Si noti che in tal caso ella non chiamava Abrahamo “signore” per adularlo o per usare tatto, ma questo è ciò che pensava di lui quando parlava tra sé; fu sicuramente un segno di sottomissione. — Gen. 18:12, Na.

La sottomissione di Sara è notevole per due particolari ragioni. Primo, per il fatto che era “molto bella”. Di solito, più una donna è bella, meno è probabile che sia sottomessa. La bellezza le dà un certo potere sugli uomini ed ella ne approfitta. Ma Sara, malgrado la sua rara bellezza, era sottomessa come se fosse stata una donna comune e vecchia.

In secondo luogo, la sottomissione di Sara è degna di nota perché ella non era affatto una creatura debole che non potesse fare altro che sottomettersi. Le energie non le mancavano. Aveva una volontà propria eppure era sottomessa. Fu la prima a suggerire al marito di avere relazione con la sua serva Agar per avere da lei un figlio. Quando Agar, divenuta incinta, disprezzò Sara, quest’ultima corresse Agar, che fuggì. Ma Geova disse ad Agar di tornare dalla padrona e di starle sottomessa. In seguito, Sara fece mandar via Agar e suo figlio Ismaele, quando notò che Ismaele, il figlio della schiava, derideva Isacco, l’erede promesso. Abrahamo era riluttante a far questo, ma Geova fu dalla parte di Sara. Il fatto che Sara fosse a volte così energica rende la sua sottomissione ad Abrahamo più che mai degna di nota.

Naturalmente, i mariti e gli altri che esercitano autorità non devono abusare della loro posizione solo perché è richiesto che altri siano loro sottomessi. Geova Dio e Gesù Cristo sono chiamati mariti nelle Scritture, ed essi non abusano certamente della loro autorità. L’autorità del marito è accompagnata dalla responsabilità di mostrare amorevole considerazione, come indica l’apostolo Pietro, dopo aver dato alle mogli il consiglio di stare sottomesse: “Voi, mariti, convivete con esse colla discrezione dovuta al vaso più debole ch’è il femminile”. — 1 Piet. 3:7, VR.

Che cosa vi aiuterà ad essere sottomessi come Sara? La fede, l’amore, la sapienza e l’umiltà. Anziché preoccuparvi tanto di combattere perché siano rispettati i vostri “diritti”, presentate con fede il vostro caso a Geova Dio. Sara dovette aver fede per seguire il marito nei suoi viaggi e anche per presentarsi come sua sorella. Quindi la fiducia che la disposizione di Dio circa l’autorità è la via giusta vi aiuterà ad essere sottomessi.

Anche l’amore vi aiuterà ad essere sottomessi. Se avete amore nel cuore per il Creatore, per colui a cui dovete essere sottomessi, per il vostro lavoro, le prove della sottomissione sembreranno insignificanti.

La sapienza sarà pure d’aiuto e questo in due modi. Anzitutto, vi mostrerà come sottomettervi per produrre il massimo beneficio. E vi mostrerà perché sottomettervi: perché è molto più importante che le cose siano fatte in modo armonioso che nella maniera più efficiente, nel caso in cui colui che deve stare sottomesso abbia il parere migliore.

Particolarmente l’umiltà vi aiuterà a sottomettervi. Per l’umile è più facile inchinarsi, e la sottomissione è più facile!

Permettete dunque che la fede, l’amore, la sapienza e l’umiltà vi aiutino ad essere sottomessi come Sara. Ciò suscita contentezza e felicità.

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