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Monte degli uliviAusiliario per capire la Bibbia
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spiegò ai discepoli quale sarebbe stato il ‘segno della sua presenza’. (Matt. 24:3; Mar. 13:3) E infine, dopo la risurrezione, Gesù di là ascese ai cieli. — Atti 1:9-12.
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Monte di adunanzaAusiliario per capire la Bibbia
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Monte di adunanza
Espressione che ricorre in Isaia 14:13, dove il re di Babilonia è descritto nell’atto di dire in cuor suo: “Innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio, e sederò sul monte di adunanza, nelle parti più remote del nord”.
Alcuni sostengono che questo “monte di adunanza” fosse qualche luogo eminente nel lontano nord che i babilonesi consideravano il luogo di dimora dei loro dèi. Tuttavia, anziché essere profetiche di un’effettiva dichiarazione fatta dal re di Babilonia, le parole di Isaia 14:13 riflettono il suo atteggiamento e la sua ambizione. (Confronta Isaia 47:10). Queste parole fanno parte di un’espressione proverbiale che gli israeliti tornati nel favore di Dio dovevano pronunciare contro il re di Babilonia. (Isa. 14:1-4) È dunque logico che il “monte di adunanza” debba essere identificato alla luce delle Scritture e non in base a quello che poteva essere il concetto religioso pagano del re di Babilonia. Certo il re di Babilonia non avrebbe avuto alcun desiderio di innalzare il suo trono al di sopra delle stelle di un dio che adorava. Inoltre Isaia 14:14 indica chiaramente che non si sta parlando di una divinità babilonica, ma dell’Altissimo. Perciò il “monte di adunanza” deve avere a che fare con l’Iddio Altissimo.
All’epoca di Isaia c’era un unico monte, il monte Sion (designazione che evidentemente includeva l’area del tempio sul monte Moria), dove Dio si radunava in modo rappresentativo col suo popolo. (Confronta Isaia 8:18; 18:7; 24:23; Gioele 3:17). Poteva appropriatamente essere definito il “monte di adunanza” perché tutti gli israeliti adulti dovevano radunarsi tre volte all’anno davanti a Geova nel santuario che vi sorgeva. (Eso. 23:17) Il Salmo 48:1, 2 conferma ulteriormente tale identificazione situando il monte Sion nell’estremo nord, in armonia col fatto che il “monte di adunanza” si trovava “nelle parti più remote del nord”.
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MoriaAusiliario per capire la Bibbia
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Moria
(Moria) forse, Iah provvede].
Nome dell’altura rocciosa su cui Salomone edificò un sontuoso tempio a Geova. Precedentemente suo padre Davide aveva acquistato il terreno dal gebuseo Arauna (Ornan) per erigervi un altare, essendo questo il mezzo indicato da Dio per porre fine al flagello dovuto al peccato di Davide in relazione a un censimento. — II Sam. 24:16-25; I Cron. 21:15-28; II Cron. 3:1; vedi ARAUNA.
Un’antica tradizione ebraica identifica l’area del tempio col monte del “paese di Moria” dove Abraamo, per comando di Dio, si accingeva a immolare Isacco. (Gen. 22:2; vedi Antichità giudaiche, Libro VII, cap. XIII, 4) Il “paese di Moria” sarebbe dunque la regione montuosa intorno a Gerusalemme. Dai pressi di Beer-Seba, Abraamo si incamminò verso il “paese di Moria” e, il terzo giorno, vide da lontano il luogo designato da Dio per il sacrificio. (Gen. 21:33, 34; 22:4, 19) Questo si poteva dire del monte Moria. Per percorrere a piedi i circa 80 km da Beer-Seba al monte Moria ci sarebbero volute più di due intere giornate di viaggio. Ma a proposito del fatto che il monte Moria è visibile da lontano, The International Standard Bible Encyclopædia (Vol. III, p. 2082) osserva: “Il Moria presso Gerusalemme si vede chiaramente dall’antica strada carovaniera a una quindicina di chilometri sulla via di Ebron, e di nuovo da un colle a nord di Ebron. Inoltre da una località distante una quindicina di chilometri si distingue il Moria e non il monte maggiore, ora chiamato Sion”.
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MortaioAusiliario per capire la Bibbia
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Mortaio
Recipiente concavo in cui grano, spezie, olive, ecc. venivano triturati mediante un pestello.
Dipinti tombali egiziani raffigurano mortai di notevole capacità. Questi erano probabilmente di legno con pestelli di metallo. In una tomba sono dipinti due uomini presso un mortaio, i quali alternativamente sollevano e lasciano ricadere pestelli di metallo (con le estremità arrotondate), che impugnano al centro con entrambe le mani. Dal dipinto è evidente che quando una certa quantità di grano o altro era stata sufficientemente pestata nel mortaio, veniva passata in un altro recipiente e la parte più grossolana veniva rimessa nel mortaio per essere più finemente polverizzata.
Nel deserto gli israeliti preparavano la manna da mangiare macinandola in una macina a mano o pestandola in un mortaio. — Num. 11:7, 8.
L’olio d’oliva migliore si otteneva schiacciando le olive in un mortaio con un pestello. In tal modo l’olio era prodotto solo dalla polpa delle olive, mentre nello strettoio si frantumavano anche i noccioli. Per il candelabro della tenda di adunanza era richiesto puro olio d’oliva, che veniva usato anche in relazione al “costante olocausto” e per fare il santo olio d’unzione. Nel santuario veniva usato anche incenso ridotto in polvere. — Eso. 27:20, 21; 29:40, 42; 30:23-25, 35, 36.
Poiché il mortaio all’interno è cavo, viene appropriatamente usato nella Bibbia per descrivere la configurazione di una particolare regione. Per esempio, secondo Giudici 15:18, 19, Dio provvide a Sansone acqua potabile fendendo “una cavità a forma di mortaio” a Lehi. Anche un quartiere di Gerusalemme, il “Mactes” o “Mortaio” (ebr.
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