Matrimonio fuori del paradiso
1. Fuori dell’Eden, a che cosa diede luogo l’osservanza del matrimonio, e i discendenti di quale figlio di Adamo sopravvissero al Diluvio?
L’ESPULSA coppia, Adamo ed Eva, osservò il matrimonio fuori del Paradiso d’Eden. Possiamo esser certi che, da allora in poi, non fu un matrimonio pacifico. Nella terra maledetta essi cominciarono a generare i loro figli soggetti al peccato, in una condizione mortale sin dalla nascita. Adamo “divenne padre di figli e figlie”. (Gen. 4:1; 5:4) Col passar del tempo furono contratti nuovi matrimoni. I maturi figli di Adamo sposarono le mature figlie di Adamo. È narrato infatti che in seguito il loro primogenito figlio Caino “ebbe relazione con sua moglie ed ella rimase incinta e diede alla luce Enoc”. Nella Bibbia sono menzionate sei generazioni da Caino, che se ne andò a dimorare “nel paese di Fuga ad est di Eden”. (Gen. 4:16-24) Caino ebbe un fratello più giovane chiamato Set. L’attuale famiglia umana fa risalire la propria discendenza a Set, non a Caino, la cui progenie fu tutta distrutta nel grande Diluvio. Fra i discendenti di Set furono il profeta Enoc e Noè, costruttore dell’arca nella quale otto anime sopravvissero a quel diluvio universale. — 1 Piet. 3:20; 2 Piet. 2:5.
2. Chi introdusse la poligamia, e come i disubbidienti “figli di Dio” contrassero matrimoni umani?
2 Circa i giorni antidiluviani di Noè, Gesù Cristo stesso dice che “in quei giorni prima del diluvio le persone mangiavano e bevevano, prendevano moglie e andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca”. (Matt. 24:38) La Sacra Bibbia non dice come si facessero quei matrimoni. La poligamia fu introdotta da Lamec, discendente dell’empio Caino, poiché Lamec prese per sé due mogli. (Gen. 4:19-24) Ai giorni di Noè, prima del Diluvio, “i figli di Dio” discesi dal cielo si materializzarono sulla terra per sposare le “figlie degli uomini” di bell’aspetto. Ci narra che questi disubbidienti “figli di Dio” soddisfecero la loro passione prendendo “per mogli quelle che scelsero fra tutte” e che ebbero una progenie bastarda chiamata Nefilim, “i potenti che appartenevano a quel mondo, gli uomini famosi”. La Bibbia non dice quante mogli scelsero e presero per sé quei passionali “figli di Dio” né se tolsero donne sposate legalmente ai loro mariti legali perché erano molto belle. — Gen. 6:1-4.
3. Come i poligami furono spazzati via al Diluvio, e attenendosi a quale genere di matrimonio la famiglia umana sarà mantenuta in vita per vivere nel Paradiso restaurato?
3 Una cosa è certa: tutti i poligami furono spazzati via dal Diluvio, giacché Noè e i suoi tre figli superstiti ebbero ciascuno una sola moglie. Poiché Gesù Cristo disse che ai suoi giorni, nel “tempo della fine” di questo empio mondo, le cose sarebbero state come ai giorni di Noè, sappiamo che nessun bigamo o poligamo potrà sopravvivere alla fine di questo empio mondo per vivere quindi nel Paradiso sotto il regno di Dio. Conformemente, la famiglia umana ebbe origine da un uomo con una sola moglie; la famiglia umana fu preservata al grande Diluvio da un uomo che aveva una sola moglie, insieme ai suoi figli monogami; e la famiglia umana sarà mantenuta in vita senza interruzione alla fine di questo “presente, empio sistema di cose” da devoti uomini, donne e figli che si attengono strettamente alla monogamia, matrimonio di una donna con un solo uomo.
4. Come mostrò Dio d’aver autorizzato il matrimonio dei superstiti del Diluvio, e che cosa fa ora esaminare le loro relazioni a quelli che sperano di sopravvivere ad Armaghedon?
4 Subito dopo il Diluvio, Geova Dio benedì Noè e i suoi tre figli e disse loro, come aveva detto quando benedisse Adamo ed Eva nel Paradiso d’Eden: “Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra”. Egli autorizzò in tal modo il matrimonio della loro progenie, e disse: “Voi dunque, crescete e moltiplicatevi, popolate la terra e moltiplicatevi in essa”. (Gen. 9:1-7) Oggi, più di quarantatré secoli dopo, gli uomini pensano che la terra sia ripiena di uomini e che vi sia sovrappopolazione. Ma la distruzione di questo empio sistema di cose alla guerra universale di Armaghedon ridurrà grandemente la popolazione della terra, come al Diluvio. Tutti i dedicati a Dio che desiderano godere la vita matrimoniale nel promesso paradiso terrestre sotto il regno di Dio esaminano quindi ora con coscienza le loro relazioni. Essi le vogliono porre in armonia con le regole e le esigenze della Parola di Dio inerenti alla morale, al matrimonio e al divorzio.
5. (a) Riguardo alle abitudini e alle norme matrimoniali, qual è per noi la grande domanda in questo tempo della fine? (b) Possono alcune pratiche matrimoniali che Dio permise nel passato esser seguìte ora come norma?
5 Le abitudini e le norme matrimoniali d’oggi variano in tutta la terra. Nei vari paesi le leggi umane le possono approvare e permettere. Ma in questo difficile “tempo della fine” sorge la grande domanda: Le approva l’attuale legge di Geova Dio? Qual è la legge divina sul matrimonio che ha vigore ora, in questo “tempo della fine”? Vi sono alcune pratiche matrimoniali che Dio permise nel passato e stabilì fra i suoi eletti servitori nei secoli avanti Cristo, ma oggi non possiamo prendere neanche queste come norma per le persone sposate che ora vogliono piacere a Dio. Facciamone un esame.
6. Come Sara, moglie d’Abrahamo, cercò di compensare la sua lunga sterilità, e approva oggi Dio tale condotta?
6 Quattrocento anni dopo il Diluvio l’amico di Geova, il patriarca Abrahamo, era sposato con una sola moglie, Sara. Quando egli aveva ottantacinque anni e Sara ne aveva settantacinque, non avevano ancora avuto un figlio a causa della sterilità di Sara. Sara decise di adottare un bambino. Per questo scopo diede la sua domestica egiziana Agar ad Abrahamo onde avesse relazione con lei e le generasse il figlio desiderato. Agar generò un figlio, che fu chiamato Ismaele; e Sara adottò questo figlio. Non vi è alcun racconto secondo cui nei successivi quindici anni Abrahamo avesse ulteriori rapporti con Agar come moglie secondaria. Ad ogni modo, tale maniera di compensare una moglie sterile, o perfino l’attuale fecondazione artificiale, per avere un figlio non è ora approvata da Dio. Benché Dio promettesse di benedire Ismaele e moltiplicarlo, non accettò questo figlio adottivo come erede di Abrahamo. Sara stessa doveva divenire la madre dell’erede.
7. (a) Come Dio mostrò che la moglie secondaria non era stata necessaria ad Abrahamo per trasmettere ad un figlio la benedizione relativa alla Progenie? (b) È giusta oggi per i servitori di Dio l’abitudine di molti paesi di prendere mogli secondarie?
7 Anni dopo Dio Onnipotente ravvivò il potere di riproduzione di Abrahamo e Sara, dando miracolosamente un figlio ad Abrahamo per mezzo di Sara, quando ella aveva novant’anni ed egli ne aveva cento. Realmente non v’era stato nessun bisogno d’una moglie secondaria perché Abrahamo avesse un erede a cui trasmettere la promessa del patto di Dio circa la Progenie per la benedizione di tutte le famiglie della terra. Alcuni anni dopo Sara chiese urgentemente che la moglie secondaria Agar e il figlio Ismaele fossero cacciati di casa. Dio approvò questo, e Abrahamo ubbidì alla manifesta volontà di Dio, mandando via Agar e Ismaele, perché non facessero più ritorno. (Gen. 16:1–21:21; Gal. 4:22-31) Oggi Geova Dio non consente ai suoi servitori di avere mogli secondarie, sebbene l’abitudine di molti paesi accetti e riconosca le donne che un uomo prenda come mogli secondarie, oltre alla moglie legale.
8. (a) Quale esempio seguì nel matrimonio Isacco, figlio di Abrahamo? (b) Isacco poté così servire per raffigurare quale grande fatto?
8 L’unico figlio di Sara, Isacco, ebbe una sola moglie. Egli seguì l’esempio divino stabilito nel Paradiso d’Eden e anche dai superstiti del Diluvio, Noè e i suoi tre figli. Isacco fece questo, nonostante il fatto che sua moglie Rebecca fosse sterile per vent’anni prima di generare i gemelli Giacobbe ed Esaù. (Gen. 25:19-26) In questo modo Isacco servì fedelmente al proposito divino di raffigurare come il Figlio di Dio, Gesù Cristo, avrebbe avuto una sola moglie spirituale, cioè la vera congregazione cristiana di Dio formata da 144.000 fedeli seguaci delle sue orme, che Dio adotta come suoi figli spirituali. (Gal. 4:28-31) Scrivendo a questi figli di Dio, l’apostolo Paolo dice ai cristiani di Corinto ai quali aveva recato la verità intorno a Cristo: “Io son geloso di voi con una gelosia di Dio, perché personalmente vi ho promessi in matrimonio ad un solo marito, onde vi presenti come una casta vergine al Cristo”. — 2 Cor. 11:2.
PIÙ DI UNA MOGLIE NELLO STESSO TEMPO
9. (a) Come Giacobbe dispose di prender moglie dalla famiglia dello zio Labano? (b) Contro quale peccato, il profondo amore verso Rachele fu una protezione per Giacobbe?
9 Dei figli gemelli di Isacco, Giacobbe fu colui che Dio scelse come l’uomo che avrebbe ricevuto la divina promessa fatta ad Abrahamo per la benedizione di tutte le famiglie della terra per mezzo della Progenie della “donna” di Dio. Giacobbe desiderava essere come il padre Isacco ed avere una sola moglie, cioè Rachele, figlia del suo zio Labano. Giacobbe era parente di Labano, ma Giacobbe non ricevette Rachele gratuitamente. Infatti Giacobbe disse a Labano: “Ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore”. Essendo d’accordo, Giacobbe servì sette anni per Rachele. “Gli parvero pochi giorni, tanto era l’amore che le portava”. Non semplicemente perché il tempo passasse presto, per il fatto che Giacobbe era così profondamente innamorato da non rendersi conto della lunghezza del tempo; ma piuttosto perché amava tanto Rachele che considerò sette anni di duro lavoro come un basso prezzo per pagare una ragazza così preziosa. Il profondo amore di Giacobbe per Rachele era per lui una protezione contro l’immoralità. Durante i suoi sette anni di fidanzamento con Rachele egli mantenne la sua verginità, come ella mantenne la propria, per essere moralmente puro quando l’avrebbe sposata.
10. Sotto questo aspetto, come Giacobbe fu un modello per i cristiani d’oggi?
10 A questo proposito Giacobbe fu un modello per i cristiani d’oggi. Quanti uomini che professano d’essere dedicati cristiani sarebbero ora disposti a pagare un prezzo nuziale di sette anni di lavoro da pastore o altro duro lavoro e considerarlo un basso prezzo? Quanti di essi avrebbero la forza morale di mantenere la propria verginità, o di non sposarsi, nei sette anni di fidanzamento prima del matrimonio, per offrirsi casti e puri alla loro compagna di matrimonio? Anche con un periodo di fidanzamento molto inferiore a sette anni, tutti i dedicati cristiani dovrebbero rispettare il fidanzamento come fece Giacobbe e mantenere una buona condotta morale.
11. (a) In vista di che cosa Giacobbe chiese allo zio Labano di dargli Rachele, alla fine dei sette anni di lavoro? (b) Nel matrimonio in che modo il suo fratello gemello Esaù aveva mostrato mancanza di rispetto verso i genitori e il patto abrahamico?
11 Alla fine del periodo di fidanzamento Giacobbe disse a Labano, il suo anziano zio: “Dammi la mia moglie, perché il mio tempo è compiuto e mi unirò a lei”. (Gen. 29:18-21, Na) Giacobbe aveva ora diritto di chiedere in moglie Rachele, non solo per godere con lei il talamo nuziale ma per farsi una casa indipendente e allevare una famiglia, giacché ora aveva ottantaquattro anni ed era anche il naturale erede della promessa abrahamica. Esaù, fratello gemello di Giacobbe, era già sposato da quarantaquattro anni. Esaù era un cacciatore selvaggio e avventuroso e uomo passionale. Contrariamente ai desideri dei suoi genitori, che temevano Geova Dio e rispettavano il patto abrahamico, Esaù sposò incredule donne del paese, due Ittite. “Esse furono cagione d’amarezza d’animo per Isacco e Rebecca”, suoi genitori. Sì, Esaù divenne poligamo, per propria scelta. Quando aveva settantasette anni prese una terza moglie, una sua cugina, una Ismaelita. (Gen. 26:34, 35; 28:8, 9, Na) Questo accadde quando il suo fratello gemello Giacobbe cominciava a pagare il proprio prezzo nuziale per avere Rachele, credente in Geova, l’Iddio di Abrahamo e Isacco.
12, 13. Come Giacobbe, contrariamente ai suoi desideri fu indotto alla poligamia?
12 Giacobbe non divenne poligamo intenzionalmente, per imitare suo fratello Esaù. La poligamia non era l’originale desiderio di Giacobbe. L’unica donna che egli desiderava era Rachele. Ma la sera delle nozze Labano presentò in moglie a Giacobbe la sorella di Rachele, Lea, sotto un fitto velo che nascose la sua identità. La mattina dopo Giacobbe scoprì che aveva avuto relazione con Lea, non con Rachele.
13 Perché Labano fece un trucco al suo genero? Perché Lea era più anziana di Rachele e suo padre Labano sosteneva che non fosse l’abitudine del paese di dare in sposa la figlia più giovane prima della primogenita. Insieme a Lea, Labano diede la sua domestica Zilpa onde servisse Lea e facesse da moglie secondaria, se fosse stato consigliabile. Ma Giacobbe aveva un solo vero amore e desiderava ancora Rachele. Labano suggerì quindi a Giacobbe di lavorare per altri sette anni per pagare il prezzo nuziale di Rachele. Giacobbe acconsentì.
14. Quando Giacobbe ricevette Rachele in moglie, e come Geova Dio mostrò se approvava o disapprovava in queste circostanze la poligamia di Giacobbe?
14 Alla fine della settimana di celebrazione del matrimonio di Giacobbe e Lea, Labano diede in matrimonio Rachele a Giacobbe e Giacobbe cominciò a pagare il prezzo nuziale col duro lavoro. Per amore verso Rachele egli osservò il suo contratto. Lavorò per tutto il tempo stabilito, che ancora riteneva fosse molto meno del valore della diletta Rachele. Labano diede una domestica anche a Rachele. (Gen. 29:9-30) Si comprende dunque che Giacobbe fu condotto alla poligamia con l’inganno. Ma sposò sorelle che temevano Geova; e Geova Dio non espresse la sua disapprovazione. Infatti, egli benedì Giacobbe con dodici figli e una figlia, che egli ebbe da queste due sorelle e dalle loro domestiche.
15. (a) Quale regola stabilì Dio, proibendo all’uomo di sposar sorelle in Israele? (b) Come il re Salomone seguì l’esempio di Esaù, ma che cosa aveva saggiamente comandato Dio riguardo ai futuri re d’Israele?
15 In seguito, quando Geova Dio organizzò questi dodici figli e le loro famiglie nella nazione d’Israele e trasse questa nazione dalla schiavitù d’Egitto, Geova permise ancora la poligamia in questa nazione. Egli proibì però che il poligamo sposasse sorelle carnali nello stesso tempo. Egli comandò: “Non prendere una donna per moglie insieme a sua sorella, per farne una rivale, scoprendone la nudità, mentre la moglie è in vita”. (Lev. 18:18, Na) Il più grande poligamo della storia della nazione d’Israele (ma non del mondo) fu il re Salomone di Gerusalemme. “Ebbe settecento mogli principesse e trecento concubine; ma dalle sue donne rimase sedotto”, poiché lo allontanarono dall’adorazione di Geova, il solo vivente e vero Dio. Questo avvenne perché Salomone seguì l’esempio di Esaù, prendendo mogli straniere, compresa la figlia del governante Faraone d’Egitto. (1 Re 11:1-3, Na) Geova Dio aveva saggiamente comandato riguardo ai futuri re d’Israele: “Non abbia gran numero di mogli, affinché non venga traviato il suo cuore; . . . si faccia scrivere una copia di questa legge, per suo uso, su un rotolo, secondo l’esemplare che posseggono i sacerdoti leviti. La tenga presso di sé e la legga tutti i giorni della sua vita, affinché impari a temere il Signore Iddio suo”. — Deut. 17:17-19, Na.
16. Benché permettesse in Israele la poligamia, che cosa fece inoltre Dio riguardo ad essa?
16 Dio permise dunque la poligamia nell’antico Israele, ma stabilì norme legali per proteggere la moglie originale del poligamo e ogni altra moglie con i propri figli. (Deut. 21:15-17) La pratica della poligamia servì indubbiamente a formare una grande popolazione nella nazione dell’Israele naturale.
17. Quale fu lo stato della poligamia ai giorni di Gesù, e a quale norma matrimoniale imposta agli uomini egli si attenne?
17 Quando Israele cadde sotto il dominio dei conquistatori romani nel primo secolo avanti l’èra cristiana, la poligamia era venuta meno fra gli Israeliti o Ebrei. The Jewish Encyclopædia (Volume VIII, pagina 336) dice: “La monogamia era di regola fra gli Ebrei al tempo dei Romani, ma vi erano notevoli eccezioni”. Secondo la legge data da Geova agli Israeliti per mezzo del profeta Mosè, gli Ebrei che ancora asseriscono d’essere sotto quella legge potrebbero sentirsi liberi di praticare la poligamia come fanno i loro lontani parenti, gli Arabi maomettani. In netto contrasto, Gesù Cristo dichiarò che la volontà di Dio era per i seguaci delle sue orme quella di imitare l’esempio del matrimonio contratto in Paradiso. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, fu perfetto e senza peccato. In quanto al matrimonio umano egli si attenne quindi alle norme del perfetto uomo del Paradiso, che l’uomo debba avere una sola moglie vivente. (Matt. 19:1-9) Questa è la sola regola che sarà rispettata a proposito nel Paradiso, quando sarà stato fra breve restaurato sotto il regno di Dio.
18. Perché l’adoratore di Geova dovrebbe desiderare che la moglie gli costasse qualche cosa, e quale moglie potrebbe esser considerata come “da Geova”?
18 Prima che il poligamo re Salomone si allontanasse dalla pura adorazione di Dio, scrisse queste parole: “Ha uno trovato una buona moglie? Ha trovato un bene e ottiene buona volontà da Geova”. (Prov. 18:22) “L’eredità dei padri sono casa e ricchezza, ma una moglie prudente è da Geova”. (Prov. 19:14) L’adoratore di Geova Dio dovrebbe perciò desiderare che sua moglie gli costasse qualche cosa, prima o dopo il matrimonio, specialmente la moglie che gli facesse ottenere buona volontà da Geova, una moglie che egli potesse considerare “da Geova” a causa della sua completa dedicazione ed esclusiva devozione a Dio.
19. Quale esempio del pagamento di un prezzo nuziale ci dà la Bibbia?
19 Nei tempi biblici vi era fra l’eletto popolo di Dio l’abitudine di pagare un prezzo nuziale come spesa iniziale per avere una moglie. Davide, l’uccisore del gigante, pagò duecento prepuzi di soldati filistei per la sua moglie Mical, figlia del re Saul. (1 Sam. 18:20-27) Il profeta Osea pagò quindici pezzi d’argento e un omer e mezzo di orzo per la propria moglie. (Osea 3:1-3) Gesù Cristo pagò per la sua sposa spirituale col sacrificio della propria vita. (Efes. 5:25, 26) E ricordate che Eva costò ad Adamo una costola. — Gen. 2:21, 22.
20, 21. In certi luoghi, quali costose abitudini matrimoniali segue ancora il padre della sposa, e quali esempi biblici ne abbiamo?
20 Questa antica abitudine esiste ancora in molte parti della terra. Inoltre, in alcune parti vi è l’abitudine che il padre dia una dote insieme alla figlia, cioè denaro, merce o proprietà, che la donna porta in dote al marito. Questo è costoso per il padre. Ma la dote fu praticata anticamente anche nella nazione d’Israele. Prendete il caso di Caleb, compagno di Giosuè nell’esplorazione del paese di Canaan. Nonostante la sua età gli fu permesso di attraversare il fiume Giordano e di entrare nella Terra Promessa di Palestina con Giosuè successore del profeta Mosè. Caleb doveva conquistare la sua parte del paese. Egli promise di dare la sua figlia Aksa all’uomo che avrebbe espugnato la città nemica di Cariat-Sefer. Suo nipote Otoniel la conquistò. Quando Aksa gli veniva data in moglie, ella chiese al padre Caleb di aumentarle la dote. Quindi al pezzo di terra meridionale che le era stato assegnato, Caleb aggiunse le richieste sorgenti d’acqua. — Gios. 15:13-19, Na.
21 Faraone re d’Egitto diede la sua figlia in moglie al re Salomone. Alla sposa Faraone diede in “dote” la città di Gazer, città che il re Salomone in seguito riedificò. (1 Re 9:16, 17, Na) La dote non è il modo di pagare un uomo perché sposi la propria figlia, ma è un aiuto materiale per l’uomo che la prende. Aiuta il marito nelle spese del matrimonio.
22. (a) Alla Pentecoste del 33 d.C., furono aboliti i prezzi nuziali e la dote nella congregazione cristiana, e quali indicazioni ne abbiamo? (b) Secondo il nuovo patto di Dio, quale norma matrimoniale deve seguire oggi il cristiano?
22 Quando fu stabilita la congregazione cristiana, il giorno di Pentecoste del 33 d.C., i membri originali erano Ebrei e proseliti ebrei divenuti tali mediante la circoncisione. Per tre anni e mezzo la congregazione cristiana fu esclusivamente composta di Ebrei e proseliti. Questi Ebrei seguivano in un certo senso le loro abitudini nuziali anche nel cristianesimo. Anche il loro Capo Gesù Cristo seguì le abitudini nuziali ebraiche per illustrare mediante parabole i suoi discorsi. (Matt. 22:1-14; 25:1-13; Luca 12:35-40) Alcune disposizioni matrimoniali degli Ebrei furono, in realtà, abolite dal nuovo patto di Geova stipulato con la congregazione cristiana, quantunque egli le avesse stabilite e autorizzate nella sua legge data agli Ebrei mediante Mosè. Ma non vi è nessuna narrazione secondo cui fosse abolito o proibito per i cristiani il prezzo nuziale e la dote, no, né furono proibite le celebrazioni nuziali. Ma il nuovo patto di Geova ripristinò nella congregazione cristiana le perfette esigenze del matrimonio che egli stesso aveva stabilite per l’uomo e la donna perfetti nel Paradiso d’Eden. Noi cristiani dobbiamo seguire oggi tali esigenze.
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