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  • Guardate attentamente l’eredità?
    La Torre di Guardia 1974 | 1° febbraio
    • ad attenerci alla speranza della ricompensa. Giacobbe fu benedetto divenendo il progenitore di una grande nazione. Ma soprattutto, fu la nazione che Geova Dio impiegò per operare la salvezza della razza umana. Il “seme”, il Messia, venne dalla linea di discendenza di Giacobbe. A motivo della sua forte fede, Giacobbe ‘vive’ agli occhi di Dio, e gli è assicurata la risurrezione per ricevere l’eredità, una parte nel reame terrestre del regno di Dio. Egli sarà senz’altro uno dei “principi” che Gesù Cristo costituirà come sorvegliante e pastore del suo popolo. — Luca 20:37, 38; Sal. 45:16.

      COME VI SENTITE RIGUARDO ALL’EREDITÀ?

      23, 24. Quali domande possiamo farci, e possiamo rendere sicura per noi stessi l’eredità?

      23 Considerando la vita di Giacobbe e di Esaù, ciascuno di noi può chiedersi: ‘Che cosa ne faccio della mia vita? Quanto apprezzo la promessa eredità della vita nel nuovo ordine di Dio? Sono disposto a subire disagi pur di ricevere l’eredità? Voglio attenermi ad essa con tutte le mie forze?’

      24 Come Giacobbe, possiamo rendere sicura l’eredità. La sua mente e il suo cuore furono rivolti alle promesse fin dalla sua giovinezza. Evidentemente impiegò il suo tempo a imparare tutto quello che poté sulle opere di Dio con suo padre Isacco e suo nonno Abraamo. Fu un uomo che pregò Dio. Lavorò strenuamente e sopportò molte prove ma mantenne in tutto e per tutto mitezza di spirito e forte fede.

      25. Quali domande possiamo fare per determinare se riconosciamo il nostro bisogno spirituale?

      25 Geova ha provveduto molto benignamente al nostro bisogno spirituale. Lo apprezzate come Giacobbe? Leggete regolarmente la Bibbia? Leggete La Torre di Guardia, non semplicemente gli articoli di studio ma anche gli altri articoli che contiene? Essi hanno molte eccellenti informazioni che altrimenti non otterreste.

      26, 27. Come fu Giacobbe un esempio di pazienza aspettando da Geova l’eredità?

      26 Siete pazienti e altruisti, come lo fu Giacobbe? Siete disposti a servire con tutto il cuore, aspettando che Geova vi benedica? Giacobbe non si irritò perché, a settantasette anni, il padre gli consigliò di lasciare la casa, non portando con sé nulla dell’eredità. La sua attitudine fu esattamente il contrario di quella del figlio prodigo dell’illustrazione di Gesù, che volle lasciare la casa e volle anche la sua eredità, per spenderla secondo i propri desideri. Giacobbe aveva novantasette anni quando si mise in viaggio per tornare a casa, non spinto dal desiderio di rivendicare un’eredità terrena, ma per comando di Dio. — Gen. 31:3.

      27 Gesù Cristo disse: “Non c’è nessuno che, avendo lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per amor mio e per amore della buona notizia, non riceva ora, in questo tempo, cento volte tanto, di case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel sistema di cose avvenire la vita eterna”. (Mar. 10:29, 30) Giacobbe si sentì così.

      28, 29. Come l’esempio di Giacobbe mostra la costanza con cui dovremmo guardare attentamente l’eredità?

      28 Non si tratta quindi di servire pensando a un limite di tempo, o di cercare le comodità e gli agi materiali per noi stessi o semplicemente di sopportare alcune prove. Si tratta di tutta la vita, di tenere continuamente l’eredità dinanzi ai nostri occhi.

      29 Si tratta di tenere stretta l’eredità, facendo vigorosamente e fino all’esaurimento ciò che le nostre mani trovano da fare, proprio come Giacobbe lottò tutta la notte con l’angelo. (Eccl. 9:10) E tutto ciò che Giacobbe fece, lo fece bene, con tutte le sue forze. Inoltre, mise gli interessi altrui prima dei suoi. Guardate come Giacobbe lavorò strenuamente negli interessi di Labano, suo parente e datore di lavoro. Egli disse:

      “Questi vent’anni sono stato con te. Le tue pecore e le tue capre non hanno abortito, e non ho mai mangiato i montoni del tuo gregge. Non ti ho portato nessun animale fatto a brani. Ne subivo io la perdita. Se uno era rubato di giorno o era rubato di notte, tu lo richiedevi dalla mia mano. La mia esperienza è stata che di giorno mi consumava il caldo e di notte il freddo, e il sonno fuggiva dai miei occhi”. — Gen. 31:38-40.

      30. Perché Giacobbe lavorò così strenuamente a favore di Labano per vent’anni?

      30 Ora Giacobbe non faceva il lavoro secolare solo per aiutare Labano, né per accumulare ricchezza materiale. Giacobbe accresceva il suo gregge con la prospettiva di tornare a suo tempo a casa con una famiglia propria. Perché? Perché sapeva che sia Abraamo che Isacco erano forestieri nel paese e che Dio lo avrebbe infine dato alla posterità di Abraamo. Giacobbe credeva in questa promessa. Tutta la sua anima ne era completamente presa. Voleva avere una casa libera, che servisse Dio interamente. E Dio lo benedisse così che la sua famiglia, i suoi dodici figli, divenne realmente il fondamento della grande nazione d’Israele.

      31. Quale opera hanno oggi i cristiani che somiglia a quella di Giacobbe?

      31 I cristiani hanno oggi un’opera da compiere che richiede attenzione con tutto il cuore. Quest’opera consiste nell’aver cura degli interessi del Regno. Si deve dichiarare la buona notizia. Ci vuole fedeltà. Si deve compiere l’opera pastorale con lo stesso zelo e lo stesso vigore con cui Giacobbe ebbe cura dei suoi greggi e di quelli di Labano. Come avvenne a Giacobbe, l’eredità avvenire merita d’essere guardata attentamente. La parola greca tradotta “guardava attentamente”, in Ebrei 11:26, significa distogliere lo sguardo da ogni altra cosa e rivolgerlo a un solo oggetto.

      32. Che cosa significa in realtà guardare attentamente l’eredità o la ricompensa?

      32 Se stiamo così attenti all’eredità nulla ci farà inciampare. Nulla ci distoglierà. Avremo la certezza della grande eredità, o nei cieli, come nel caso dei fratelli di Gesù Cristo generati dallo spirito, o nel reame terrestre del Regno. Quest’ultima speranza è nutrita dalla grande maggioranza dei testimoni di Geova oggi sulla terra. Entrambi i gruppi hanno l’attitudine dell’apostolo Paolo, che nutrì la speranza della chiamata “superna” (celeste). Egli scrisse: “Fratelli, io non mi considero ancora come se l’avessi afferrato; ma vi è una cosa al riguardo: Dimenticando le cose di dietro e protendendomi verso quelle davanti, proseguo verso la mèta per il premio della superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù”. Continui tutto il popolo di Dio a guardare così attentamente. — Filip. 3:13, 14.

  • Potete aspettare Geova?
    La Torre di Guardia 1974 | 1° febbraio
    • Potete aspettare Geova?

      “IN quanto a me, starò di vedetta per Geova. Sarò per certo in aspettativa dell’Iddio della mia salvezza. Il mio Dio mi udrà”. Così disse il profeta Michea. — Mic. 7:7.

      Avete la forte speranza in Dio che egli ebbe? Potete aspettare Geova? Quando sperate in qualche cosa di desiderabile che non potete ottenere immediatamente, mostrate infantile impazienza oppure confidate con calma in Geova? Di fronte all’avversità, state ‘in aspettativa dell’Iddio della vostra salvezza’?

      Aspettare non è sempre facile. Questo accade specialmente quando si spera in qualcosa da molto tempo. Come dice l’ispirato

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