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IsaccoAusiliario per capire la Bibbia
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parenti in Mesopotamia a trovare una donna d’origine semitica che adorasse Geova l’Iddio di Abraamo. — Gen. 24:1-9.
La missione avrebbe avuto senz’altro successo, poiché fin dall’inizio la scelta era stata interamente messa nelle mani di Geova. Il risultato fu che Rebecca cugina di Isacco si dimostrò prescelta da Dio, e a sua volta lasciò volontariamente famiglia e parenti per unirsi alla carovana che tornava nel Negheb dove risiedeva Isacco. La Bibbia descrive il primo incontro dei due, poi dice: “Dopo ciò Isacco la condusse nella tenda di Sara sua madre. Prese così Rebecca ed ella divenne sua moglie; e s’innamorò di lei, e Isacco trovò conforto dopo la perdita di sua madre”. (Gen. 24:10-67) Poiché Isacco aveva quarant’anni, il matrimonio ebbe luogo nel 1878 a.E.V. — Gen. 25:20.
Dalla storia di Isacco apprendiamo che Rebecca rimase sterile per vent’anni. Questo permise a Isacco di dimostrare se anche lui, come suo padre, aveva fede nella promessa di Geova di benedire tutte le famiglie della terra per mezzo di un seme non ancora nato, e lo dimostrò continuando a implorare Geova di dargli un figlio. (Gen. 25:19-21) Come era avvenuto nel suo caso, ancora una volta fu evidente che il seme della promessa non sarebbe venuto seguendo il normale corso degli avvenimenti, ma solo grazie al potente intervento di Geova. (Gios. 24:3, 4) Finalmente, nel 1858 a.E.V., quando Isacco aveva sessant’anni, fu doppiamente benedetto con la nascita dei gemelli, Esaù e Giacobbe. — Gen. 25:22-26.
A motivo di una carestia, Isacco trasferì la famiglia a Gherar in territorio filisteo, poiché Dio detto di non andare in Egitto. In quell’occasione Geova confermò il suo proposito di adempiere la promessa abraamica per mezzo di Isacco, ripetendola: “Moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e darò al tuo seme tutti questi paesi; e per mezzo del tuo seme si benediranno certamente tutte le nazioni della terra”. — Gen. 26:1-6; Sal. 105:8, 9.
In quel paese filisteo non troppo amichevole, Isacco, come suo padre Abraamo, usò strategia dichiarando che la moglie era sua sorella. Dopo un po’ l’evidente benedizione di Geova su Isacco suscitò l’invidia dei filistei, costringendolo a trasferirsi, prima nella valle del torrente Gherar, e poi a Beer-Seba, al limitare dell’arida regione del Negheb. Mentre era là, i filistei un tempo ostili vennero per fare “un giuramento di obbligo” o un trattato di pace con Isacco, riconoscendo che era “il benedetto di Geova”. Isacco chiamò Siba il luogo dove i suoi uomini avevano trovato l’acqua. “Perciò il nome della città è Beer-Seba [che significa pozzo del giuramento o di sette], fino a questo giorno”. — Gen. 26:7-33; vedi BEER-SEBA.
Isacco aveva sempre voluto bene a Esaù, perché amava la vita all’aria aperta, era un cacciatore e un uomo dei campi che gli procurava cacciagione. (Gen. 25:28) E poiché gli si indeboliva la vista e sentiva che non gli rimaneva molto da vivere, Isacco si accinse a impartire a Esaù la benedizione del primogenito. (27:1-4) Non sappiamo se ignorasse il fatto che Esaù aveva venduto la primogenitura a suo fratello Giacobbe, o non ricordasse che alla nascita dei due bambini Dio aveva decretato che il maggiore avrebbe servito il minore. (25:23, 29-34) Comunque Geova se ne ricordava, e anche Rebecca, che prontamente dispose le cose in modo che Giacobbe ricevesse la benedizione. Quando Isacco seppe dello stratagemma a cui erano ricorsi, rifiutò di cambiare ciò che senza dubbio era avvenuto per volontà di Geova. Isacco inoltre profetizzò che Esaù e i suoi discendenti si sarebbero stabiliti lungi dai campi fertili, sarebbero vissuti della spada, e infine si sarebbero sottratti al giogo di servitù a Giacobbe. — 27:5-40; Rom. 9:10-13, vedi ESAÙ.
Poi Isacco mandò Giacobbe in Paddan-Aram per assicurarsi che non sposasse una cananea, come aveva fatto suo fratello Esaù con grande dispiacere dei genitori. Quando Giacobbe tornò parecchi anni dopo, Isacco risiedeva a Chiriat-Arba, vale a dire Ebron, sulle colline. Là nel 1738 a.E.V., l’anno prima che suo nipote Giuseppe diventasse primo ministro d’Egitto, Isacco morì all’età di 180 anni, “vecchio e sazio di giorni”. Fu sepolto nella caverna di Macpela dove erano sepolti i suoi genitori e la moglie, e dove in seguito fu sepolto Giacobbe. — Gen. 26:34, 35; 27:46; 28:1-5; 35:27-29; 49:29-32.
ALTRI IMPORTANTI RIFERIMENTI A ISACCO
In tutta la Bibbia Isacco è menzionato decine di volte nella nota espressione ‘Abraamo, Isacco e Giacobbe’, a volte parlando di Geova, l’Iddio che quei patriarchi adoravano e servivano. (Eso. 3:6, 16; 4:5; Matt. 22:32; Atti 3:13) Altre volte a proposito del patto che Geova aveva fatto con loro. (Eso. 2:24; Deut. 29:13; II Re 13:23) Gesù usò quest’espressione in senso illustrativo. (Matt. 8:11) In un parallelismo il patriarca Isacco è menzionato insieme ai suoi discendenti, la nazione di Israele. — Amos 7:9, 16.
Essendo il seme di Abraamo, Isacco era una figura di Cristo, per mezzo del quale si hanno benedizioni eterne. Infatti è scritto: “Ora le promesse furono dichiarate ad Abraamo e al suo seme. Non dice: ‘E ai semi’, come nel caso di molti, ma come nel caso di uno solo: ‘E al tuo seme’, che è Cristo”. E in senso lato Isacco era anche una figura di quelli che ‘appartengono a Cristo’, i quali sono “realmente seme di Abraamo, eredi secondo la promessa”. (Gal. 3:16, 29) Inoltre i due ragazzi, Isacco e Ismaele, insieme alle rispettive madri, rappresentavano “un dramma simbolico”. Mentre l’Israele naturale (come Ismaele) “fu effettivamente generato secondo la carne”, quelli che costituiscono l’Israele spirituale sono “figli appartenenti alla promessa, come lo fu Isacco”. — Gal. 4:21-31.
Isacco è pure incluso nel “così gran nuvolo di testimoni che ci circondano”, poiché anch’egli “aspettava la città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e creatore è Dio”. — Ebr. 12:1; 11:9, 10, 13-16, 20.
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IsaiaAusiliario per capire la Bibbia
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Isaia
(Isaìa) [salvezza di Geova].
Profeta, figlio di Amoz. Prestò servizio in Giuda e a Gerusalemme all’epoca dei re di Giuda Uzzia, Iotam, Acaz ed Ezechia. (Isa. 1:1) Durante il servizio profetico di Isaia, nel regno settentrionale di Israele abbattuto nel 740 a.E.V. regnavano Peca e Oshea. Profeti contemporanei furono Michea, Osea e Oded. Isaia evidentemente cominciò a profetizzare dopo Osea ma prima di Michea. — II Cron. 28:9; Osea 1:1; Mic. 1:1.
INIZIO DELL’OPERA PROFETICA
L’anno in cui morì il re Uzzia (778-777 a.E.V.), Isaia ricevette in visione lo speciale incarico di parlare a nome di Geova alla popolazione di Giuda e di Gerusalemme dei prossimi giudizi di Dio. Gli fu detto in anticipo che i loro orecchi sarebbero stati sordi. Geova dichiarò che sarebbe stato così finché la nazione non fosse distrutta, e che solo “un
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