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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • moleste. (Num. 33:55; Prov. 22:5; Ezec. 28:24) La “spina nella carne” di Paolo (II Cor. 12:7) poteva essere un disturbo agli occhi o a un’altra parte del corpo (vedi Atti 23:1-5; Galati 4:15; 6:11) o forse i falsi apostoli e altri perturbatori che mettevano in dubbio il suo apostolato e la sua opera. (Vedi II Corinti 11:5, 6, 12-15; Galati 1:6-9; 5:12; 6:17). Geova, per mezzo del profeta Geremia, paragonò il cuore degli uomini di Giuda e degli abitanti di Gerusalemme a terreno coperto di spine, cioè il contrario di verità, diritto e giustizia. (Ger. 4:1-4; confronta Osea 10:12, 13). Appropriatamente il fatto che le spine siano sostituite da alberi rappresenta il ritorno al favore di Dio. — Isa. 55:13; vedi ERBACCE, ZIZZANIE; PRUNO.

  • Spiritismo
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Spiritismo

      Convinzione o dottrina secondo la quale gli spiriti dei defunti, sopravvivendo alla morte del corpo fisico, possano comunicare ed effettivamente comunichino con i viventi, specie per mezzo di una persona (un medium) particolarmente sensibile alla loro influenza. Sia la Bibbia che la storia secolare rivelano che lo spiritismo esiste da tempi assai remoti. La religione dell’Egitto ne era permeata. (Isa. 19:3) Pure la religione di Babilonia (città che era il principale centro religioso anche dell’Assiria) era spiritistica. — Isa. 47:12, 13.

      Il termine greco per “spiritismo” è pharmakèia (da cui l’italiano farmacia, ecc.). Un dizionario biblico dice a proposito di questo vocabolo: “Indicava principalmente l’impiego di farmaci, droghe, incantesimi; quindi, avvelenamento; quindi, stregoneria, Gal. 5:20 [“stregoneria”, VR; “magia”, Ga], menzionata fra ‘le opere della carne’. Vedi anche Riv. 9:21; 18:23. Nella Settanta, Eso. 7:11, 22; 8:7, 18; Isa. 47.9, 12. Nella stregoneria, l’uso di droghe, semplici o potenti, era generalmente accompagnato da incantesimi e invocazioni rivolte a forze occulte, con l’impiego di vari talismani, amuleti, ecc., ufficialmente intese ad allontanare il richiedente o il paziente dall’attenzione e dal potere dei demoni, ma in realtà volte a far colpo su di lui con le misteriose risorse e i poteri dello stregone”. — W. E. Vine, Expository Dictionary of New Testament Words, Vol. IV, pp. 51, 52.

      LA SUA ORIGINE

      Un aspetto importante dello spiritismo è la presunta comunicazione con i defunti. Dal momento che i morti “non sono consci di nulla”, ogni comunicazione con loro è assolutamente impossibile. (Eccl. 9:5) La legge data da Dio a Israele vietava a chiunque di interrogare i morti, per cui la pratica dello spiritismo era un reato che prevedeva la pena di morte. (Lev. 19:31; 26:6, 27; Deut. 18:9-12; confronta Isaia 8:19). E nelle Scritture Greche Cristiane è dichiarato che coloro che praticano lo spiritismo “non erediteranno il regno di Dio”. (Gal. 5:20, 21, Riv. 21:8) Per cui ne consegue logicamente che qualsiasi presunta comunicazione con i defunti, se non è una menzogna calcolata, deve avere un’origine malvagia, in opposizione a Geova Dio.

      La Bibbia indica chiaramente che spiriti malvagi, demoni, sono questa origine empia. (Vedi DEMONIO; INDEMONIATO). Un esempio pertinente è quello di “una servitrice” della città di Filippi, che aveva procurato molto guadagno ai suoi padroni praticando “l’arte della predizione”, una delle cose che hanno relazione con lo spiritismo. (Deut. 18:11) Il libro di Atti dice in tutte lettere che l’origine delle sue predizioni non era Dio, ma “un demonio di divinazione”, uno spirito malvagio. Perciò quando l’apostolo Paolo espulse lo spirito malvagio, la ragazza perse la facoltà di fare predizioni. — Atti 16:16-19.

      IN ISRAELE

      Benché Dio avesse emanato leggi molto rigorose contro lo spiritismo, ogni tanto nel paese di Israele comparivano dei medium. Probabilmente si trattava di stranieri venuti nel paese o di alcuni di coloro che erano stati risparmiati dagli israeliti. Il re Saul li eliminò dal paese, ma evidentemente verso la fine del suo regno alcuni medium avevano ripreso la loro professione. Saul dimostrò fino a che punto si fosse allontanato da Dio andando a consultare ‘una donna che possedeva uno spirito medianico a En-Dor’. — I Sam. 28:3, 7-10.

      IL RE SAUL CONSULTA UNA MEDIUM

      Quando Saul si recò dalla medium, già da qualche tempo lo spirito di Geova si era allontanato da lui e, infatti, Dio non gli rispondeva né mediante sogni né mediante gli Urim (usati dal sommo sacerdote) né mediante i profeti. (I Sam. 28:6) Dio non voleva avere nulla a che fare con lui; e il Suo profeta Samuele non aveva visto Saul da lungo tempo, da prima che Davide fosse unto re. Sarebbe dunque irragionevole pensare che Samuele, pure se ancora in vita, sarebbe venuto ora a consigliare Saul. E certo Dio non avrebbe fatto tornare Samuele dai morti per parlare con Saul, visto che non era stato mandato da lui prima di morire. — I Sam. 15:35.

      Geova non avrebbe in alcun modo approvato o favorito l’azione di Saul, com’è dimostrato dalla dichiarazione fatta in seguito per mezzo di Isaia: “E nel caso che vi dicano: ‘Rivolgetevi ai medium spiritici o a quelli che hanno uno spirito di predizione che bisbigliano e si esprimono in tono sommesso’, non dovrebbe un popolo rivolgersi al suo Dio? Ci si dovrebbe rivolgere a persone morte a favore di persone vive? Alla legge e all’attestazione!” — Isa. 8:19, 20.

      Perciò la frase “quando la donna vide ‘Samuele’ gridava con quanto fiato aveva” evidentemente descrive l’accaduto visto dalla medium, ingannata dallo spirito che impersonò Samuele. (I Sam. 28:12) In quanto a Saul, si applicava il principio espresso in seguito dall’apostolo Paolo: “Siccome non hanno approvato di ritenere Dio nell’accurata conoscenza, Dio li ha abbandonati a un disapprovato stato mentale, perché facciano le cose sconvenienti, . . . Benché questi conoscano molto bene il giusto decreto di Dio, che quelli che praticano tali cose sono meritevoli di morte, essi non solo continuano a farle ma anche approvano quelli che le praticano”. — Rom. 1:28-32.

      Un commentario biblico fa riferimento a I Cronache 10:13 nella Settanta (ed. Bagster), dove sono aggiunte le parole “e il profeta Samuele gli rispose”, e sostiene l’idea suggerita da queste parole non ispirate, ma aggiunge: “Nondimeno i padri, i riformatori e i primi teologi cristiani, con pochissime eccezioni, erano del parere che l’apparizione di Samuele non fosse stata reale, ma solo immaginaria. Secondo la spiegazione data da Efrem Siro, un’apparente immagine di Samuele venne presentata agli occhi di Saul mediante arti demoniache. Lutero e Calvino adottarono la stessa opinione, e i primi teologi protestanti li imitarono considerando l’apparizione niente altro che uno spettro diabolico, un fantasma, o uno spettro diabolico nelle sembianze di Samuele, e l’annuncio di Samuele niente altro che una rivelazione diabolica fatta per divino permesso, nella quale la verità è mischiata con la menzogna”. — C. F. Keil e F. Delitzsch, Biblical Commentary on the Books of Samuel, p. 265.

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