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  • Una nazione ha un paese in concessione per conto di Dio

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  • Una nazione ha un paese in concessione per conto di Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1965
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  • IL PAESE DOVEVA ESSERE TRATTATO COME DIO STABILIVA
  • AIUTO PROVVEDUTO DA DIO
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
  • Una nazione che fece un patto con Dio
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1965
w65 1/1 pp. 21-26

Una nazione ha un paese in concessione per conto di Dio

1. Qual è la giusta veduta dei diritti di proprietà, riguardo alla terra?

GEOVA DIO è il Creatore dei cieli e della terra. Egli possiede la terra e tutto ciò che è su di essa. Le creature che abitano sulla terra hanno diritti di proprietà le une rispetto alle altre, e questi devono essere rispettati. Ma si deve ricordare che Dio è il vero padrone e rispetto a lui nessuna creatura ha diritti di proprietà. — Sal. 24:1.

2. Che cosa determina se una nazione continuerà a lungo ad abitare il paese che occupa?

2 Anche una nazione deve riconoscere questo fatto e usare altruisticamente il paese per il suo popolo. Il fatto che essa promuova l’adorazione del vero Dio e si attenga ai suoi princìpi o contamini il paese, rovinandolo, determina se la nazione può continuare ad abitarlo o no. Le nazioni atee o le nazioni influenzate da false dottrine religiose che hanno origine dall’antica Babilonia, le quali diffamano il Creatore e Padrone della terra, non possono esistere a lungo sulla terra. Benché alle nazioni sia concesso, col permesso di Dio, di occupare la terra, nessuna di esse ha effettivamente ricevuto il paese in concessione come sua rappresentante.

3. Come possiamo oggi trarre beneficio studiando l’esempio di una nazione che ricevette da Dio sia il proprio paese che il proprio codice di leggi?

3 Comunque, un tempo vi fu una nazione che aveva ricevuto un paese in concessione da Dio. Non gliene fu data la proprietà, ma le fu dato un paese in concessione, di cui doveva rendergli conto per rimanervi. Fu la sola nazione che avesse un corpo di leggi stabilite divinamente. In questi tempi in cui si formano nuove nazioni e i governi sono soggetti a rapidi mutamenti, ci sarà d’aiuto, ovunque abitiamo sulla terra, fare uno studio di tale nazione e di come finì, per sapere la condotta che dobbiamo seguire se desideriamo vivere nel paese nella sicurezza, libertà e felicità.

4. (a) In seguito a che cosa Geova poteva giustamente fare leggi per la nazione d’Israele? (b) Qual è il contenuto del primo dei Dieci Comandamenti, e come le sue parole mostrano che fu rivolto specificamente alla nazione d’Israele?

4 Dio aveva riscattato dalle avversità della schiavitù egiziana questo popolo, che considerava come suo figlio primogenito, Israele. Egli era anche il loro Re. Sotto la guida di Mosè lo condusse al monte Oreb per organizzare una nazione. Per mezzo di un angelo proclamò gli incomparabili Dieci Comandamenti. Non alle nazioni non giudaiche del mondo, ma solo alla nazione liberata d’Israele Geova poteva dare i seguenti due dei Dieci Comandamenti: “Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ha tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dii nel mio cospetto.

5. Che cosa richiedeva da Israele il Secondo Comandamento?

5 “Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli, o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso . . .” — Eso. 20:2-6, VR.

6. (a) Come le parole del Quinto Comandamento indicano che si applicava ad Israele? (b) Come segno per chi fu dato specificamente il comandamento relativo al sabato?

6 Riguardo al paese che aveva promesso ad Abraamo e ai suoi discendenti, non a qualche nazione Gentile, il suo quinto comandamento diceva: “Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà”. (Eso. 20:12, VR) E quale segno per gli Israeliti, non per qualche altra nazione, vi era il comandamento che stabiliva l’osservanza di un settimanale settimo giorno sabatico o cessazione di ogni lavoro, nell’interesse dell’uomo e dell’animale. — Eso. 20:8-11; 31:13.

IL PAESE DOVEVA ESSERE TRATTATO COME DIO STABILIVA

7. Quali sabati disse Dio agli Israeliti di osservare per la terra?

7 Questa non era l’unica legge sabatica. Dio richiese che fossero osservati diversi sabati per il suolo che dava agli Israeliti. Egli comandò: “Quando sarete entrati nel paese che io vi do, . . . Per sei anni seminerai il tuo campo, . . . Ma il settimo anno sarà un sabato, un riposo completo per la terra, un sabato in onore dell’Eterno; . . .

8. Che cosa doveva aver luogo ogni cinquantesimo anno?

8 “Conterai pure . . . quarantanove anni . . . E santificherete il cinquantesimo anno, e proclamerete l’affrancamento nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognun di voi tornerà nella sua proprietà, e ognun di voi tornerà nella sua famiglia”. — Lev. 25:1-13, VR.

9. (a) Per quale scopo Geova diede i comandi relativi ai sabati per la terra? (b) Chi aveva il diritto di decidere quando si doveva lavorare la terra e quando non la si doveva lavorare?

9 Il paese dato agli Israeliti era una sacra concessione ed essi dovevano rimanere fedeli a tale concessione, riconoscendo la sapienza divina che aveva stabilito questi anni sabatici. Era bene che il suolo della Terra Promessa rimanesse regolarmente incolto o non lavorato secondo questo programma. Inoltre, questo metteva alla prova la fede degli Israeliti nella promessa di Geova di provvedere ogni sesto anno raccolti così abbondanti che avrebbero avuto sufficiente cibo per arrivare al raccolto dell’ottavo anno. E nel quarantottesimo anno egli li avrebbe benedetti dando raccolti così buoni che avrebbero avuto abbastanza cibo durante il quarantanovesimo anno sabatico e il cinquantesimo anno o anno del Giubileo fino al raccolto del cinquantunesimo anno. Dio aveva il diritto di dire ai suoi fittavoli quando lavorare la terra e quando non lavorarla. — Lev. 25:20-22.

10. (a) Che cosa era messo in risalto dalla legge di Dio circa la vendita della terra? (b) Quale opportunità avrebbe dato agli Israeliti l’anno del Giubileo?

10 Il fatto che essi avevano solo in concessione questo paese fu messo in risalto nella legge di Dio concernente la vendita delle terre di proprietà di una famiglia: “Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è mia, e voi state da me come forestieri e avventizi”. (Lev. 25:23, VR) Nel cinquantesimo anno o anno del Giubileo gli Israeliti che avevano perduto le loro terre a causa dei debiti dovevano rientrare in possesso d’esse e si doveva concedere la libertà a coloro che avevano perduto la libertà personale e l’indipendenza a causa di debiti o avversità. Che ottima opportunità di mostrare ubbidienza a Dio e rispetto per la concessione che aveva dato loro e manifestare amore fraterno per i loro conservi israeliti! Il calcolo di questi anni sabatici e anni del Giubileo sarebbe cominciato l’anno stesso in cui fossero entrati nel paese. — Lev. 25:1, 2.

11. (a) Da che cosa dipendeva per Israele il dimorare al sicuro nel paese datogli da Dio? (b) Come avrebbe Dio mandato in vigore la legge sabatica se gli Israeliti non l’avessero osservata?

11 Geova disse severamente agli Israeliti che se avessero ubbidito a queste leggi avrebbero dimorato al sicuro, ma se avessero tradito questo sacro deposito, Geova li avrebbe privati della sua protezione, e i loro nemici avrebbero preso il loro paese e li avrebbero dispersi fra le nazioni. Dio avrebbe reso desolato il paese in compenso dei sabati che gli Israeliti non avevano osservato. — Lev. 25:18, 19; 26:27-39.

12. Come e perché Geova avrebbe mostrato loro misericordia, anche dopo che erano stati ostinati?

12 Ma anche allora Dio non li avrebbe dimenticati completamente. Egli esprime il suo amore per Abraamo e la sua grande misericordia quando dice loro che se a quel tempo si fossero umiliati di cuore egli si sarebbe ricordato del patto fatto coi loro antenati e li avrebbe ristabiliti nel paese. — Lev. 25:40-45.

13. Quale benedizione avrebbe ricevuto Israele ubbidendo al patto della legge fatto con Geova?

13 Prima di fare stipulare agli Israeliti un patto della legge con lui, Geova disse mediante Mosè quale mediatore del patto: “Or dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti e una nazione santa. . . .” — Eso. 19:5, 6, VR.

AIUTO PROVVEDUTO DA DIO

14. (a) Se avessero osservato il patto, come chi sarebbero divenuti? Quando fu eretta per la prima volta tra gli Israeliti la casa di adorazione di Geova, e che cosa fu posto nel compartimento del Santissimo? (b) Come Geova espresse la sua approvazione per questa disposizione?

14 Se avessero osservato questo patto, sarebbero divenuti come Melchisedec, che era re e sacerdote di Geova a Salem. Ma nel frattempo, Geova era il solo vero Re della nazione. Per aiutarli a osservare il patto, Geova diede a Mosè il modello di una casa d’adorazione. Essa fu eretta il 1º nisan del 1512 a.C., ai piedi del monte Oreb o Sinai. Il suo principale arredo era l’“arca della testimonianza” rivestita d’oro, che conteneva le tavolette di pietra su cui erano scolpiti i Dieci Comandamenti. Fu posta nel compartimento del Santissimo di questa casa, il Tabernacolo. Geova espresse la sua approvazione facendo sì che la nuvola della sua gloria risiedesse sopra la tenda e riempisse il Tabernacolo. — Eso. 40:1-35.

15. (a) Chi fu allora designato per il servizio sacerdotale in Israele, e com’era Aaronne l’Unto o Messia? (b) Che cosa coronò il primo giorno di servizio dei sacerdoti?

15 Quindi Mosè, per comando di Dio, unse suo fratello Aaronne come sommo sacerdote e, con una cerimonia che durò sette giorni, inaugurò il sacerdozio. Con ciò Aaronne divenne l’Unto o Messia, o, come lo chiama la Bibbia dei Settanta greca, Christós, l’Unto di Geova, ma solo in senso sacerdotale. I figli di Aaronne erano sottosacerdoti e tutti gli altri Leviti maschi qualificati erano servitori del sacerdozio. Dio manifestò di aver accettato questo sacerdozio appena istituito l’ottavo giorno, il primo giorno del loro servizio di sacerdoti. Egli fece apparire la sua gloria a tutto il popolo e uscì un fuoco che cominciò a consumare l’olocausto che era sull’altare. — Lev. 8:1-30; 9:1-24.

16. Perché il sacerdozio aaronnico non era come quello di Melchisedec, ma che cosa predisse Dio?

16 Questo sacerdozio non era come quello di Melchisedec, che era sia re che sacerdote. Dio era l’invisibile Re, e quindi in Israele egli tenne il sacerdozio separato dal regno. Ma mediante Mosè predisse che sarebbe venuto il tempo in cui gli Israeliti avrebbero perduto la fede e avrebbero chiesto un visibile re umano. — Deut. 17:14-18.

17. Come fu mostrata ai giorni del re Uzzia la serietà della separazione tra sacerdozio e regno?

17 Il sacerdozio continuò ad essere separato dal regno dopo che ebbero ottenuto un re umano e questa era una cosa molto seria. Secoli dopo, il re Uzzia di Gerusalemme cercò ambiziosamente di aggiungere i doveri sacerdotali ai suoi poteri reali e fu colpito dalla lebbra, che lo escluse dal tempio e costrinse suo figlio Jotam a salire al trono come re. — 2 Cron. 26:16-23.

FIGURE DI COSE PIÙ GRANDI

18. Che cosa comprendevano i compiti giornalieri del sacerdozio aaronnico?

18 L’offerta di incenso, compreso quello offerto ogni mattina e ogni sera sull’altare dorato per l’incenso nel Tabernacolo, era un compito assegnato esclusivamente al sacerdozio aaronnico. Inoltre, essi offrivano in olocausto costantemente, giorno dopo giorno, un montone, il “sacrifizio perpetuo”, sull’altare che era nel cortile. — Eso. 30:7, 8; Luca 1:8-11; Eso. 29:38-42, VR.

19. (a) In quale giorno si doveva presentare nel Tabernacolo un manipolo del raccolto dell’orzo? (b) Che significato ebbe questo giorno nel 33 dell’Èra Volgare?

19 Il 14 nisan era celebrata la pasqua. Il giorno dopo, il 15 nisan, era un sabato, non importava in quale giorno della settimana cadesse. Il giorno successivo, il 16 nisan, il sommo sacerdote doveva agitare un manipolo d’orzo nel Tabernacolo. (Lev. 23:5-11) Dopo ciò potevano mangiare l’orzo nuovo. Quindi non fu per caso che Gesù Cristo sorse dai morti il 16 nisan del 33 d.C. — 1 Cor. 15:20.

20. Quando era fatta l’offerta delle primizie di grano, come venne chiamata la celebrazione, e in che senso fu significativa nell’anno 33?

20 Quindi erano contati sette sabati o settimane, a cominciare dal 16 nisan, e il cinquantesimo giorno erano offerte le primizie di grano. (Lev. 23:15-21) Questa fu chiamata Pentecoste, a motivo della parola greca che corrisponde a cinquantesimo giorno, cioè pentekosté, come in Atti 2:1. A Gerusalemme, quel giorno del 33 d.C., che era una nostra domenica, o il primo giorno della settimana ebraica, fu sparso lo spirito santo sui primi cristiani, i seguaci di Cristo. — Atti 2:1-36.

IL GRANDE RE–SACERDOTE CHE RECHERÀ PERMANENTI BENEFICI

21. Chi aveva avuto il privilegio di offrire sacrifici a Geova prima dei sacerdoti aaronnici?

21 Aaronne non era il Pontefice Massimo (“Più Grande Costruttore di Ponti”), poiché Roma col suo collegio di pontefici sarebbe stata fondata oltre 750 anni dopo. No, egli era il principale cohén (sacerdote) di Geova Dio in Israele. Prima di ciò il privilegio di offrire sacrifici a Geova era stato dei capi patriarcali del popolo d’Israele, come Abraamo, Isacco e Giacobbe.

22. Come fu mostrato che il futuro Sacerdote a somiglianza di Melchisedec sarebbe stato più grande del sacerdozio levitico di Aaronne?

22 La superiorità del futuro sacerdote fu mostrata dal fatto che Melchisedec benedisse Abraamo dopo che questi aveva inflitto una sconfitta al re di Babilonia e ai suoi alleati. Essendo Abraamo il padre degli Israeliti, Levi, suo pronipote, era ancora nei suoi lombi quando fu benedetto da Melchisedec; così Levi ed Aaronne suo discendente furono benedetti. Il sacerdozio di Aaronne era quindi inferiore a quello di Melchisedec, poiché secondo la regola colui che benedice è superiore a chi viene benedetto. Il futuro Sacerdote secondo la maniera di Melchisedec sarebbe stato anche più grande del sacerdozio levitico di Aaronne. Egli sarebbe stato il Seme della “donna” di Dio. — Ebr. 7:4-17.

23. Quanto all’offrire sacrifici e ad avere successori, come il Sacerdote a somiglianza di Melchisedec sarebbe stato superiore?

23 Il Sommo Sacerdote Aaronne morì all’età di 123 anni sul monte Hor e gli succedette suo figlio Eleazaro. (Num. 20:22-29) Poiché l’uomo nasce imperfetto, peccaminoso e soggetto alla morte, il sacerdozio d’Israele era trasmesso nella famiglia di Aaronne di padre in figlio. Questo era necessario finché Geova non suscitasse il suo grande Sacerdote reale o Cohén a somiglianza di Melchisedec, e sarebbe stato introdotto il “regno di sacerdoti”. (Eso 19:6, VR) Questi avrebbe avuto il potere della vita eterna perché era senza peccato e perfetto e non avrebbe avuto bisogno di successori. Sarebbe stato un sacerdote molto migliore di Aaronne, in grado di offrire un sacrificio che avrebbe recato la vita eterna agli uomini fedeli.

CONSERVATA LA CONCESSIONE MEDIANTE L’AMORE VERSO DIO

24. Prima di morire, come Mosè preparò Israele ad entrare nella Terra Promessa?

24 Mosè, fratello di Aaronne, morì sul monte Pisga, da dove poté guardare verso occidente al di là del fiume Giordano e vedere tutto il paese ‘ove scorreva il latte e il miele’. (Deut. 34:1-8) Nel penultimo mese prima della fine del viaggio di quarant’anni nel deserto, Mosè fece dei discorsi d’addio, incoraggiando Israele a continuare a servire e adorare Geova come Dio. Sotto ispirazione Mosè pronunciò il più grande comandamento del patto d’Israele col loro Dio:

25. Come Mosè mostrò ad Israele qual era il motivo per cui dovevano servire Geova?

25 “Ascolta, o Israele: Jahve è il nostro Dio [Elohím], Jahve è uno solo. Ama Jahve tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la forza. . . . Temerai Jahve tuo Dio [Elohím], gli renderai un culto . . . Non seguirete altri dèi tra le divinità dei popoli che vi circondano, . . . la sua ira si accenderebbe contro di te e ti farebbe scomparire dalla faccia della terra”. — Deut. 6:4-15, Ga.

26. Come mostrò Gesù che anche ai cristiani si applica lo stesso principio circa la vera adorazione?

26 Il Capo del cristianesimo, Gesù Cristo, per dimostrare che questo medesimo principio e comando si applica ai cristiani, quando gli fu chiesto: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” dichiarò: “Il primo è: ‘Ascolta, Israele: Geova, l’Iddio [Theós] nostro, è il solo Geova, e tu devi amare Geova il tuo Dio [Theós] con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza’. Il secondo è questo: ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’. Non vi è nessun altro comandamento più grande di questi”. — Mar. 12:28-31.

GESÙ CRISTO NON È GEOVA DIO

27. Che specie di Dio è dimostrato che è Geova dalle parole con cui Gesù espresse il primo grande comandamento?

27 Si noti che Gesù Cristo non interpretò le parole di Mosè e non citò Mosè come se avesse detto: ‘Ascolta, o Israele: Geova, i nostri Dèi [Theoí], sono tre’. Egli non disse che vi erano tre Geova e che egli stesso era uno di questi tre Geova. Gesù disse semplicemente: “Geova, l’Iddio [Theós] nostro, è il solo Geova”. Geova è l’intero Theós, l’intero Elohím, l’intero Dio. Geova non condivide l’adorazione con due altri Dèi in una triade babilonica.

28. Citando un Salmo di Davide, come mostrò Gesù di non essere Geova?

28 Perciò, citando le parole di Mosè e dicendo: “Tu devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore”, Gesù non intendeva se stesso, non diceva di essere Geova e colui che doveva essere così amato. Si riferiva all’Iddio e Padre suo. Subito dopo questa considerazione Gesù disse di non essere Geova, poiché Marco 12:35-37 ci dice: “Gesù diceva: . . . ‘Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Per lo spirito santo Davide stesso disse: “Geova ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi’”. Davide stesso lo chiama “Signore”, ma come è egli suo figlio?’” Così Gesù dimostrò d’essere il “Signore” di Davide a cui si era rivolto Geova, poiché Gesù era figlio di Davide e doveva divenire “Signore” di Davide.

29. In contrasto con le idee relative alla credenza nelle triadi babiloniche, quale devozione esige Geova Dio dalle sue creature?

29 Dobbiamo stare dunque molto attenti per non cadere vittime di falsi insegnamenti e idee religiose babiloniche, che ci farebbero ‘torcere le Scritture’ a nostra propria distruzione. Geova è il solo Dio, una sola Persona, non tre. Per tale ragione egli richiede che le sue ubbidienti creature rendano esclusiva devozione, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza, solo a una Persona, cioè al Solo che ha nome Geova. — Sal. 83:18; Isa. 42:8.

30. Enumerate alcune delle cose che Dio fece per mostrare il suo amore agli Israeliti.

30 Pensate alle cose che Dio fece per mostrare il suo amore agli Israeliti. Egli umiliò la forte Prima Potenza Mondiale, l’Egitto. Liberò Israele e ne fece una nazione. Nei quarant’anni che fu nel deserto guidò e preservò la nazione, provvedendo per essa da mangiare e da bere. Neppure i loro abiti si consumarono. Provvide loro una casa di adorazione con un sacerdozio affinché potessero rimanere nel sacro patto stipulato con lui. Quindi ebbe cura di loro nominando il fedele ministro di Mosè, il comandante militare Giosuè, il figlio di Nun, affinché li guidasse attraverso il Giordano nel paese ove scorrevano latte e miele.

31. (a) Che cosa avrebbe significato per la nazione il continuo amore e l’ubbidienza verso Geova da parte d’Israele, ma che cosa ne sarebbe derivato se non avessero conservato la concessione data loro da Dio? (b) Ha Geova nei nostri giorni un popolo che gli rende esclusiva devozione?

31 Se gli Israeliti avessero continuato ad amare e adorare Geova e avessero ubbidito ai suoi comandamenti nel paese, ciò avrebbe significato vita per loro, oltre a felicità, benessere e sicurezza, ed avrebbero avuto la certezza di rimanere come nazione nel paese, adempiendo il loro sacro deposito come fittavoli di Dio nel paese. D’altra parte, se non avessero conservato la concessione mantenendo la vera adorazione di Geova, ciò avrebbe condotto alla degradazione e al declino morale, e anche alla rovina e desolazione del paese che era stato loro benignamente concesso di occupare. Che cosa avrebbero fatto gli Israeliti? Vedremo come avrebbero ottenuto un re prima della venuta del grande Re–Sacerdote a somiglianza di Melchisedec, e come si adempirono in loro le parole di Geova. Inoltre, vedremo che oggi Dio ha un popolo che pone al di sopra di tutte le altre cose l’amore e l’adorazione del solo Dio Geova, rendendogli esclusiva devozione. Lo ha organizzato Geova? Quale paese gli concede Geova su questa terra, e vi rimarrà? Come potete avere una parte in questo meraviglioso paese? Considereremo queste cose in successive edizioni de La Torre di Guardia.

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