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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 15 luglio
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la fede ed è peggiore di uno senza fede”. — 1 Tim. 5:8.
Che dire, però, se la moglie ha un lavoro secolare e guadagna del denaro? Influisce questo sulla situazione? Ebbene, esaminiamo perché la moglie cristiana dovrebbe trovarsi in tale condizione.
Certo la matura moglie cristiana non farebbe un lavoro secolare per prestigio, o per indipendenza, competendo così col marito, o per sottrarsi alle sue principali responsabilità, o per il desiderio di possedimenti extra. Le donne del mondo che non hanno realmente bisogno di un lavoro secolare, ma che lo fanno per simili ragioni, han finito per avere problemi emotivi e gravi difficoltà nel loro matrimonio. Com’è dunque saggio il consiglio biblico che la donna sposata si dedichi all’essenziale compito d’aver cura della casa e della famiglia. (Proverbi cap. 31; 1 Tim. 5:14) Questo, inoltre, permetterà probabilmente alla moglie d’avere più tempo da dedicare agli interessi spirituali. Ella potrà dunque contribuire notevolmente in molti modi alla felicità dell’intera famiglia. — Prov. 6:20-22.
È possibile, però che il marito, per qualche avversità, non sia in grado di guadagnare abbastanza per soddisfare i fondamentali bisogni (non desideri) della vita familiare. Dopo aver considerato la cosa, si potrebbe decidere che la moglie faccia per un certo tempo un lavoro secolare. Il fatto che ella guadagni del denaro cambia forse la posizione del marito riguardo al denaro della famiglia? No! Infatti, se il marito e la moglie hanno bisogno di fare entrambi un lavoro secolare, è ovvio che guadagnano il denaro per queste cose: vitto, abiti e alloggio. Come sottomessa moglie cristiana ella dovrebbe riconoscere l’obbligo scritturale del marito di dirigere la famiglia in tali cose, anche se ella contribuisse con parte del denaro.
Non è necessario cercar di stabilire regole riguardo all’uso dei fondi familiari. Possiamo incoraggiare i mariti e le mogli a cercar di assumere le loro rispettive responsabilità relative alla famiglia e al suo mantenimento. Il matrimonio richiede l’amorevole cooperazione del marito e della moglie. Quando una coppia si sforza dunque di cooperare anche in questo aspetto finanziario della vita, potranno tenerlo al suo giusto posto e impedire che adombri i più importanti aspetti spirituali del loro matrimonio.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1969 | 15 luglio
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Domande dai lettori
● Perché in Esodo 20:13 la Traduzione del Nuovo Mondo dice: “Non devi assassinare”, quando altre traduzioni usano la parola “uccidere”, come la Versione Autorizzata (inglese), che dice: “Non ucciderai”? — D. T., Stati Uniti.
Alcune traduzioni usano la parola “uccidere” in Esodo 20:13; fra queste vi sono La Sacra Bibbia, a cura del Pontificio Istituto Biblico, la versione di F. Nardoni, La Sacra Bibbia, a cura di mons. S. Garofalo e la Versione Riveduta. Comunque, in Esodo 20:13 la Traduzione del Nuovo Mondo usa la parola “assassinare” invece di “uccidere” perché la parola ebraica usata lì è ratsach, che significa, secondo Young’s Exhaustive Concordance, “assassinare, trafiggere”. Riguardo alla stessa parola ebraica, il lessico di parole ebraiche di Strong dichiara: “ratsach, radice primaria, propriamente fare a pezzi, cioè uccidere (un essere umano), specialmente assassinare”. Assassinare significa: “uccidere (un essere umano) illegalmente e con premeditata malizia o volontariamente, deliberatamente, e illegalmente”. — Third New International Dictionary di Webster.
Nelle sue varie forme la parola ratsach ricorre una quarantina di volte nelle Scritture Ebraiche. Si riferisce invariabilmente al togliere la vita umana, sebbene non sempre ingiustamente o illegalmente. Che cosa determinerebbe dunque se si dovesse rendere la parola “uccidere” o “assassinare”? In base al contesto e anche a quanto fa capire il resto della Parola di Dio sul soggetto. A questo riguardo si dovrebbe notare che anche La Sacra Bibbia a cura del Pontificio Istituto Biblico rende a volte questa parola ebraica “assassinare” e la Versione Riveduta la rende a volte “assassino”. Per esempio: “Uccidono la vedova e l’ospite, assassinano gli orfani”. “L’assassino si leva sul far del giorno, e ammazza il meschino e il povero”. (Sal. 94:6, PIB; Giob. 24:14, VR) Inoltre, la Versione Autorizzata (inglese) distingue fra assassino e omicida accidentale in Numeri 35:6-31, secondo il contesto; tuttavia la parola ebraica impiegata è sempre ratsach: “Saranno per te città di rifugio dal vindice; affinché l’omicida [ratsach] non muoia”. “Se lo colpisce con uno strumento di ferro, così che muoia, è un assassino: l’assassino [ratsach] sarà sicuramente messo a morte”. — Num. 35:12, 16, VA.
È evidente, alla luce del resto della Parola di Dio, che Esodo 20:13 non proibiva ogni uccisione; poiché agli Israeliti era permesso di
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