BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Pace
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • (Efes. 6:15) Anche all’interno della congregazione lottavano per abbattere i ragionamenti che non erano in armonia con la conoscenza di Dio, affinché non nuocessero alla loro relazione con Dio. (II Cor. 10:4, 5) Questa non era una lotta a parole o una disputa, neanche quando correggevano coloro che avevano deviato dalla verità. — II Tim. 2:24-26.

      GOVERNO PACIFICO

      Il Figlio di Dio, al quale è stato conferito il “dominio principesco”, è chiamato “Principe della pace”. (Isa. 9:6, 7) È quindi degno di nota che, quando era sulla terra, Cristo Gesù abbia spiegato che i suoi servitori non dovevano armarsi per una guerra fisica, dicendo a Pietro: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”. (Matt. 26:52) Figurativamente parlando, coloro che diventavano cristiani ‘trasformavano le spade in vomeri e le lance in cesoie per potare e non imparavano più la guerra’. (Isa. 2:4) Questo e le passate attività di Dio, specie riguardo a Israele durante il regno di Salomone, additano la pace che prevarrà durante il regno di Gesù. A proposito del regno di Salomone, la Bibbia riferisce: “La pace stessa fu sua in ogni sua regione tutto intorno. E Giuda e Israele continuarono a dimorare in sicurtà, ognuno sotto la sua propria vite e sotto il suo proprio fico, da Dan a Beer-Seba, per tutti i giorni di Salomone”. (I Re 4:24, 25; I Cron. 22:9) Come risulta da altri brani scritturali (confronta Salmo 72:7, 8; Michea 4:4; Zaccaria 9:9, 10; Matteo 21:4, 5), quello fu un modello di ciò che sarebbe avvenuto sotto l’amministrazione di Cristo Gesù, il più grande Salomone (il cui nome significa “pacifico”). — Matt. 12:42.

      PACE TRA L’UOMO E LA CREAZIONE ANIMALE

      Geova Dio aveva promesso agli israeliti, se fossero stati ubbidienti: “Metterò nel paese la pace e in realtà giacerete, senza che alcuno vi faccia tremare; e di sicuro farò cessare dal paese le dannose bestie selvagge”. (Lev. 26:6) Questo significava che gli animali selvatici sarebbero rimasti entro i confini del loro habitat e non avrebbero costituito un pericolo per gli israeliti e i loro animali domestici. Viceversa, se gli israeliti fossero stati disubbidienti, Geova avrebbe permesso che il paese venisse invaso e devastato da eserciti stranieri. Poiché in seguito a ciò la popolazione sarebbe stata ridotta, gli animali selvatici si sarebbero moltiplicati, penetrando in zone un tempo abitate e danneggiando i superstiti e i loro animali domestici. — Confronta Esodo 23:29; Levitico 26:22; II Re 17:5, 6, 24-26.

      La pace con gli animali selvatici promessa agli israeliti era diversa da quella goduta dal primo uomo e dalla prima donna nel giardino di Eden, dato che Adamo ed Eva avevano completo dominio sulla creazione animale. (Gen. 1:28) Nella profezia invece tale dominio è attribuito solo a Cristo Gesù. (Sal. 8:4-8; Ebr. 2:5-9) Perciò sotto l’amministrazione del governo di Gesù Cristo, il “ceppo di Iesse” o ‘Davide servitore di Dio’, ci sarà di nuovo tale pace fra gli uomini e gli animali. (Isa. 11:1, 6-9; 65:25; Ezec. 34:23-25) Questi ultimi versetti hanno fondamentalmente un’applicazione figurativa, poiché è ovvio che la pace tra animali, come il lupo e l’agnello, che vi è descritta, non ebbe adempimento letterale nell’antico Israele. Fu così predetto che persone nocive, dall’inclinazione bestiale avrebbero abbandonato le loro vie malvage per vivere in pace col loro prossimo più docile. Tuttavia l’uso profetico di animali per descrivere in senso figurativo le pacifiche condizioni che dovevano prevalere tra il popolo di Dio indica che sotto il regno del “ceppo di Iesse”, Cristo Gesù, ci sarà pace anche tra gli animali letterali, come c’era evidentemente in Eden.

  • Paddan, Paddan–Aram
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Paddan, Paddan–Aram

      Vedi ARAM.

  • Padre
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Padre

      [ebr. ‘av; gr. patèr].

      Il termine ebraico ‘av imita i primi e più semplici suoni prodotti dalle labbra di un bambino. Nell’uso biblico, sia in ebraico che in greco, “padre” assume diversi significati: genitore (Prov. 23:22; Zacc. 13:3; Luca 1:67), capo di una casa o famiglia (Gen. 24:40; Eso. 6:14), antenato (Gen. 28:13; Giov. 8:53), fondatore di una nazione (Matt. 3:9), fondatore di una classe o professione (Gen. 4:20, 21, NW, ed. 1953, nota in calce), protettore (Giob. 29:16; Sal. 68:5), fonte di qualche cosa (Efes. 1:17), ed è anche un termine rispettoso. — II Re 5:13; Atti 7:2.

      Geova Dio, il Creatore, è chiamato Padre. (Isa. 64:8; confronta Atti 17:28, 29). Inoltre è il Padre dei cristiani generati dallo spirito: il termine aramaico ʼabbàʼ è usato come espressione di rispetto e di intimità filiale. (Rom. 8:15; vedi ABBA). Tutti coloro che esprimono fede con la speranza di avere la vita eterna possono rivolgersi a Dio chiamandolo Padre. (Matt. 6:9) Gesù Cristo, il Messia, essendo il principale agente di vita di Dio, è stato profeticamente chiamato Padre. (Isa. 9:6) Inoltre, chiunque ha degli imitatori o seguaci, che ne rivelano le qualità, è per loro come un padre. (Matt. 5:44, 45; Rom. 4:11, 12) In questo senso il Diavolo è chiamato padre. — Giov. 8:44; confronta Genesi 3:15.

      Gesù vietò di usare il termine “padre” come titolo religioso. (Matt. 23:9) Paolo, per aver portato la buona notizia a certi cristiani e averli nutriti spiritualmente, era come un padre per loro, ma non è mai chiamato “padre” come titolo religioso. (I Cor. 4:14, 15) È interessante che Paolo si paragonò sia a un padre che a una madre rispetto ai cristiani di Tessalonica. (I Tess. 2:7, 11) L’espressione “padre Abraamo” che ricorre in Luca 16:24, 30 va intesa fondamentalmente nel senso di antenato carnale.

      POSIZIONE, AUTORITÀ E RESPONSABILITÀ DEL PADRE

      Come dice la Bibbia, il padre era il capo della casa, essendo il difensore, il protettore, colui che prendeva decisioni finali e aveva funzioni di giudice nell’ambito della famiglia. (Gen. 3:16; I Cor. 11:3; Gen. 31:32) Fra i patriarchi e in Israele prima dell’istituzione del sacerdozio levitico, il padre prendeva la direttiva rappresentando la famiglia nell’adorazione, come un sacerdote. (Gen. 12:8; Giob. 1:5; Eso. 19:22) Il padre aveva autorità sulla famiglia fino alla morte. Se un figlio si sposava e formava una famiglia propria, ne diventava il capo, anche se doveva sempre mostrare dovuto rispetto al padre. La figlia sposata veniva a trovarsi sotto l’autorità del marito. (Num. 30:3-8) In tempi biblici il padre di solito combinava il matrimonio dei figli. Se si trovava in gravi difficoltà finanziarie, poteva vendere schiava sua figlia, con certe restrizioni per proteggerla. — Eso. 21:7.

      PREMURA PATERNA PER I COMPONENTI DELLA FAMIGLIA

      Quale rappresentante di Dio, il padre deve provvedere affinché vengano insegnati alla famiglia i principi di Dio. (Gen. 18:19; Efes. 6:4; Deut. 6:6, 7) Il suo insegnamento e la sua disciplina devono includere anche comandi e istruzioni personali, che la madre aiuta a eseguire. (Prov. 1:8; 6:20) Il padre timorato di Dio ha grande amore per i propri figli, e li esorta e consola con molta tenerezza.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi