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  • Samuele, libri di
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Davide ordina di esporre Uria marito di Betsabea a morte certa in combattimento (11:5-25)

      4. Davide sposa Betsabea; è ripreso dal profeta Natan; figlio adulterino muore (11:26-12:23)

      5. Betsabea dà alla luce Salomone (12:24, 25)

      6. Gioab continua a combattere contro Rabba ma, per sua richiesta, Davide ne completa la conquista (12:26-31)

      H. Difficoltà di Davide con suo figlio Absalom (13:1-19:8)

      1. Absalom uccide il fratellastro Amnon che ha violentato sua sorella Tamar; fugge a Ghesur (13:1-39)

      2. Mediante una tecoita, Gioab convince Davide a richiamare Absalom (14:1-28)

      3. Absalom riesce a riconciliarsi con Davide; poi si fa acclamare re a Ebron (14:29-15:12)

      4. A motivo della cospirazione di Absalom, Davide, con la famiglia e i servitori, fugge da Gerusalemme ma manda indietro Husai per frustrare consiglio di Ahitofel (15:13-37)

      5. Ziba servitore di Mefiboset va incontro a Davide con provviste; il beniaminita Simei maledice Davide (16:1-14)

      6. Ingresso di Absalom a Gerusalemme; Husai frustra consiglio di Ahitofel (16:15-17:23)

      7. Absalom e i suoi uomini inseguono Davide e sono sconfitti; contrariamente al comando di Davide, Gioab uccide Absalom (17:24-18:33)

      8. Davide piange morte di Absalom ma viene ripreso da Gioab (19:1-8)

      I. Davide ritorna come re a Gerusalemme (19:9-43)

      L. Sedata ribellione del beniaminita Seba, Gioab uccide Amasa (20:1-26)

      M. Vendicata colpa del sangue della casa di Saul nei confronti dei gabaoniti (21:1-14)

      N. Varie battaglie coi filistei (21:15-22)

      O. Scritti poetici di Davide (22:1-23:7)

      P. Uomini potenti di Davide e alcune loro imprese (23:8-39)

      Q. Peccato di Davide relativo al censimento, sue conseguenze e acquisto del terreno per nuovo altare (24:1-25)

      Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 53-63.

      BRANI MANCANTI NELLA SETTANTA

      I brani di I Samuele 17:12-31, 55-18:6a non compaiono nella Settanta secondo il Manoscritto Vaticano 1209. Numerosi studiosi hanno perciò concluso che si tratti di aggiunte posteriori al testo ebraico. Una nota di C. F. Keil e F. Delitzsch confuta questa ipotesi, dicendo: “L’opinione, che i brani in questione siano interpolazioni inserite nel testo, non può essere sostenuta solo sulla base della versione dei Settanta; infatti è ovvio a chiunque il modo arbitrario in cui i traduttori di questa versione fecero a piacere omissioni o aggiunte”. — Biblical Commentary on the Books of Samuel, p. 177, nota in calce.

      Se si potesse stabilire in modo conclusivo che esistono effettive discrepanze tra i brani omessi e il resto del libro, si potrebbe a ragione mettere in dubbio l’autenticità di I Samuele 17:12-31,; 17:55-18:6a. Il confronto fra I Samuele 16:18-23 e I Samuele 17:55-58 rivela un’apparente contraddizione; infatti nel secondo brano Saul chiede chi sia il suo stesso musicista di corte e scudiero, Davide. Si noti tuttavia che il fatto che Davide in precedenza viene descritto come un “potente uomo di valore, e uomo di guerra” si poteva basare sulle azioni coraggiose da lui compiute nell’uccidere un leone e un orso con le proprie mani per salvare le pecore del padre. (I Sam. 16:18; 17:34-36) Inoltre le Scritture non dicono che Davide abbia effettivamente prestato servizio come scudiero di Saul in combattimento prima di uccidere Golia. La richiesta di Saul a Iesse era stata: “Lascia, ti prego, che Davide continui a servirmi, poiché ha trovato favore ai miei occhi”. (I Sam. 16:22) Questa richiesta non preclude la possibilità che Saul abbia poi permesso a Davide di tornare a Betleem così che, quando scoppiò la guerra con i filistei, Davide stava pascolando il gregge di suo padre.

      A proposito della domanda di Saul — “Di chi è figlio il ragazzo, Abner?” — il commentario summenzionato osserva (p. 178, nota in calce): “Anche se Abner non si era preoccupato della discendenza dell’arpista di Saul, Saul stesso non poteva aver dimenticato che Davide era figlio del betleemita Iesse. Ma nella sua domanda è implicato molto di più. Non voleva sapere soltanto il nome del padre di Davide, ma che genere di uomo fosse in realtà il padre di un giovane che aveva il coraggio di compiere un’azione eroica così straordinaria; e la domanda non fu formulata semplicemente per potergli concedere l’esenzione dalle tasse per la sua casa come ricompensa promessa per la vittoria su Golia (ver. 25), ma con tutta probabilità anche per poter aggregare un uomo del genere alla sua corte, dato che dal coraggio e dall’audacia del figlio dedusse che il padre aveva qualità simili. È vero che Davide si limitò a rispondere: ‘Il figlio dei tuo servitore Iesse di Betleem’. Tuttavia è ben evidente dall’espressione del cap. xvii. 1, ‘quando ebbe finito di parlare con Saul’, che Saul continuò ancora a conversare con lui dei suoi affari di famiglia, poiché le parole stesse implicano una conversazione prolungata”. (Per altri casi in cui una domanda del genere implica molto più della semplice conoscenza del nome di qualcuno, vedi Esodo 5:2; I Samuele 25:10).

      Vi è dunque valida ragione per considerare I Samuele 17:12-31, 55—18:6a parte del testo originale.

  • Sanballat
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Sanballat

      (Sanballàt) [forse, sorvegliante dell’esercito].

      Oronita (che probabilmente significa residente di Bet-Oron Superiore o Inferiore) il quale si oppose agli sforzi di Neemia di riparare le mura di Gerusalemme. (Nee. 2:10) Si pensa sia il Sanballat menzionato in un papiro rinvenuto a Elefantina, in Egitto, che lo identifica quale governatore di Samaria e padre di Delaia e Selemia.

      Sanballat, insieme a Tobia e Ghesem, derideva gli ebrei e li accusava di ribellarsi contro il re di Persia. (Nee. 2:19; 4:1) Poiché i lavori di ricostruzione progredivano, lui e altri oppositori cospirarono per combattere contro Gerusalemme. Ma tutti i loro sforzi in tal senso furono vani: gli ebrei confidarono in Geova e misero sentinelle di guardia. (Nee. 4:7-9) Dopo che furono chiuse le brecce nelle mura di Gerusalemme, Sanballat e altri cercarono ripetutamente di allontanare Neemia dalla città. Quando questo tentativo fallì lui e Tobia assoldarono un ebreo per spaventare Neemia e indurlo a nascondersi erroneamente nel tempio. Ma non ebbero successo. — Nee. 6:1-14.

      In seguito, dopo un’assenza da Gerusalemme, Neemia al suo ritorno trovò che un nipote del sommo sacerdote Eliasib era diventato genero di Sanballat. Neemia perciò cacciò via questo nipote. — Nee. 13:6, 7, 28.

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