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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • “Positivamente ti rimetterai”, dando il resto della risposta con la sua azione violenta.

      AZAEL OPPRIME ISRAELE

      Poco dopo esser salito al trono, Azael mosse guerra al re d’Israele e al re di Giuda a Ramot-Galaad. Il re d’Israele venne ferito a Rama, ma la narrazione non dice quale fu l’esito della battaglia. (II Re 8:25-29; II Cron. 22:1-6) All’epoca di Ieu re d’Israele, successore di Ieoram, Azael cominciò a impadronirsi un po’ alla volta del paese d’Israele, conquistando Galaad e Basan a E del Giordano. (II Re 10:32, 33) Ciò evidentemente aprì la strada per la successiva invasione del regno di Giuda. Azael prese la città di Gat in Filistea, e si accinse a salire contro Gerusalemme. Ma il re Ioas di Giuda lo fece desistere dal suo intento offrendogli i tesori del tempio e del palazzo reale, e difatti Azael si ritirò, risparmiando Gerusalemme. — II Re 12:17, 18.

      Specie durante il regno di Ioacaz d’Israele, figlio di Ieu, Azael cominciò a opprimere sempre più Israele, adempiendo quanto era stato previsto dal profeta Eliseo, che Azael avrebbe dato fuoco ai luoghi fortificati d’Israele, passato a fil di spada gli uomini scelti, sfracellato i bambini e sventrato le donne incinte. (II Re 13:3, 22; 8:12) Ma Dio non permise alla Siria di abbattere completamente Israele (II Re 13:4, 5); dopo la morte di Azael infatti, Ioas re d’Israele riconquistò con tre vittorie su Ben-Adad figlio di Azael le città che questi aveva sottratte a suo padre, il re Ioacaz. (II Re 13:23-25) In seguito Geroboamo II re d’Israele “restituì Damasco e Amat a Giuda in Israele”. — II Re 14:28.

      IN ANTICHE ISCRIZIONI

      Azael è menzionato in un’iscrizione storica scoperta nel 1903 in una località attualmente chiamata Afis, circa 40 km a SO di Aleppo. L’iscrizione chiama Azael “re di Aram”, e concorda con la Bibbia nel dire che il figlio Ben-Adad, qui chiamato “Barhadad”, gli successe sul trono di Siria.

      Le campagne di Salmaneser III contro la Siria sono ricordate nei suoi annali, in cui descrive le sue vittorie su Azael. In questi annali Azael è chiamato “figlio di nessuno”, senza dubbio perché non era di discendenza reale, ma aveva usurpato il trono di Damasco assassinando il re Ben-Adad.

      Comunque pare che Salmaneser non riuscisse a conquistare Damasco. La conquistò invece Tiglat-Pileser III, ai giorni di Rezin re di Siria. Questo adempì la profezia pronunciata da Geova per mezzo di Amos: “Manderò un fuoco alla casa di Azael, e deve divorare le torri di dimora di Ben-Adad. E per certo romperò la sbarra di Damasco”. — Amos 1:4, 5; II Re 16:9.

  • Azazel
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    • Azazel

      (Azazèl) [forse, potente contro Dio].

      Il nome “Azazel” ricorre quattro volte nella Bibbia, nei regolamenti relativi al giorno di espiazione. — Lev. 16:8, 10, 26.

      Il sommo sacerdote si procurava dall’assemblea dei figli d’Israele due capri (capretti) da usare nell’annuale giorno di espiazione. Tirandoli a sorte, uno dei capri era designato “per Geova”, l’altro “per Azazel”.

      Entrambi i capri dovevano essere senza difetto, sani, e quanto più possibile uguali. Prima di tirarli a sorte, sia l’uno che l’altro aveva l’opportunità di esser scelto come capro per Geova. In epoca più tarda i rabbini ebrei cercavano di acquistare i capri, se possibile gemelli, lo stesso giorno. Pare che nel tempio ricostruito da Erode il sommo sacerdote tirasse a sorte i capri estraendo da un cesto due sorti di legno di bosso o d’oro, una in ciascuna mano, su una delle quali era scritto “per Geova” e sull’altra “per Azazel”, e le mettevano sulla testa dei capri. Si narra che quando Gesù era sulla terra i rabbini, per assicurarsi che il capro per Azazel sarebbe morto, lo portavano su un precipizio roccioso al limite del deserto e lo spingevano oltre il dirupo perché trovasse la morte cadendo.

      Secondo l’etimologia della parola, “Azazel” pare significhi sia “forza di Dio” (nel caso di un angelo buono) sia “potente contro Dio” (nel caso di una creatura spirituale decaduta). L’idea che “Azazel” sia un epiteto per Satana il Diavolo è stata largamente condivisa da molti ebrei, da cristiani nominali come Origene, e da studiosi moderni. Satana è il principale avversario di Dio e quindi è “forte contro Dio”. Naturalmente si dovrebbe capire che il capro mandato nel deserto non era un’offerta propiziatoria fatta al Diavolo. Entrambi i capri erano una “offerta per il peccato” fatta a Dio. — Lev. 16:5.

      Il giorno di espiazione ci volevano due capri perché non sarebbe stato possibile uccidere il capro per Geova in espiazione e allo stesso tempo conservarlo in vita perché servisse a un altro scopo. Il giorno di espiazione il capro vivo diventava il “capro per Azazel” cioè per il “potente contro Dio”, Satana il Diavolo, che era stato predetto avrebbe ferito al calcagno il Seme della “donna” di Dio. — Gen. 3:15.

  • Azeca
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    • Azeca

      (Azèca) [forse, terreno zappato].

      Città della Sefela, prospiciente la parte alta della valle di Ela. Libna, circa 8 km più a O nella pianura della Filistea, dominava lo sbocco della valle. Il luogo è identificato con Tell Zakariya.

      La prima menzione della città si trova in Giosuè 10:5-11 a proposito dell’attacco congiunto di cinque re cananei contro Gabaon. Giosuè e il suo esercito, venendo in aiuto di Gabaon, inseguirono gli eserciti cananei “fino ad Azeca e a Maccheda”, per oltre 30 km. La città fu poi attribuita alla tribù di Giuda. — Gios. 15:20, 35.

      Durante il regno di Saul (1117–1077 a.E.V.) i filistei ammassarono le loro truppe fra Soco e Azeca, facendosi precedere da Golia loro campione. Quando arrivarono gli israeliti, i due eserciti si schierarono uno di fronte all’altro nella valle di Ela finché la sorprendente vittoria di Davide su Golia mise in rotta i filistei. — I Sam. 17:1-53.

      Quando la nazione si divise dopo la morte di Salomone (997 a.E.V.), Roboamo re di Giuda fortificò Azeca insieme a Lachis e ad altre località strategiche. (II Cron. 11:5-10) Scavi compiuti presso Tell Zakariya hanno riportato alla luce resti di mura e torri e di una cittadella fortificata nel punto più elevato.

      Quando gli eserciti babilonesi di Nabucodonosor invasero il regno di Giuda (609–607 a.E.V.), Azeca e Lachis furono le ultime due città fortificate che si arresero prima della caduta di Gerusalemme. (Ger. 34:6, 7) Un’evidente conferma di ciò si ebbe con la scoperta delle iscrizioni su ostraca chiamate “lettere di Lachis”, una delle quali contiene il seguente messaggio, evidentemente inviato da un avamposto militare al comandante militare di Lachis,

  • Azaria
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      Vedi ABEDNEGO.

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