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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • osservando i comandamenti di Dio e la fede di Gesù. — Riv. 13:10; 14:12.

      La loro speranza

      In una visione analoga Daniele vide una bestia selvaggia che faceva guerra ai santi di Dio, quindi vide la scena di un tribunale in cui “l’Antico dei Giorni” emise un giudizio a loro favore e i santi stessi presero possesso del regno di durata indefinita, poiché furono dati loro “il regno e il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli”. — Dan. 7:21, 22, 27.

      Questi “santi” non esercitano autorità sovrana mentre sono sulla terra, ma devono attendere di essere uniti con Cristo nei cieli. (Efes. 1:18-21) Devono prima essere ‘vincitori’. (Riv. 3:21; confronta Rivelazione 2:26, 27; 3:5, 12). Devono essere sacerdoti e regnare con Cristo durante il suo regno millenario. (Riv. 20:4, 6) L’apostolo Paolo afferma che i santi giudicheranno il mondo, e avranno persino il privilegio di giudicare angeli. -I Cor. 6:2, 3.

      ATTACCO CONTRO “IL CAMPO DEI SANTI”

      In Rivelazione 20:7-9 è predetto che, dopo la fine dei mille anni del regno di Cristo, Satana il Diavolo guiderà le nazioni nella guerra contro “il campo dei santi e la città diletta”. La profezia evidentemente si riferisce a una ribellione terrena contro la sovranità del regno di Dio sulla terra, che è un attacco contro i “santi”. — Vedi SANTITÀ.

  • Santificazione
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Santificazione

      Atto o processo di rendere santo, separare o riservare all’uso o al servizio di Geova Dio; condizione di chi è santo, santificato o purificato. Nelle lingue originali le idee espresse dai termini “santificazione” e “santità” derivano da una fonte comune. “Santificazione” pone l’accento sull’azione mediante la quale la santità è prodotta, manifestata o mantenuta. (Vedi SANTITÀ). Vocaboli derivati dal verbo ebraico qadhàsh (che ha il significato fondamentale di “essere luminoso, nuovo, puro”) e da termini affini all’aggettivo greco hàgios vengono tradotti “santo”, “santificato”, “reso sacro” e “appartato” o “riservato”. Nelle Scritture vengono applicati a (1) Geova Dio, (2) Gesù Cristo, (3) angeli, (4) uomini e animali, (5) cose, (6) occasioni o periodi di tempo e (7) proprietà terriere.

      Si può avere migliore intendimento di questo argomento considerando l’uso di queste parole nelle lingue originali. A volte il verbo ebraico reso “santificare” era usato nel senso di preparare o di rendersi pronti o idonei. (Lev. 11:44) Geova comandò a Mosè di dire agli israeliti che si lamentavano: “Santificatevi per domani, poiché certamente mangerete carne”. (Num. 11:18) Prima che gli israeliti attraversassero il Giordano, Giosuè ordinò: “Santificatevi, poiché domani Geova farà cose meravigliose in mezzo a voi”. (Gios. 3:5) In ogni caso il termine ha un significato religioso, spirituale e morale. Può significare allontanamento da qualsiasi cosa dispiaccia a Geova o sia male ai suoi occhi, inclusa l’impurità fisica. Dio disse a Mosè: “Va al popolo, e lo devi santificare oggi e domani, e devono lavarsi i mantelli... perché il terzo giorno Geova scenderà dinanzi agli occhi di tutto il popolo sul monte Sinai”. (Eso. 19:10, 11) Il termine è usato anche nel senso di purificare, come in II Samuele 11:4 dove si legge: “Ella si santificava dalla sua impurità”.

      GEOVA DIO

      Geova Dio è santo e assolutamente puro. Essendo il Creatore e Sovrano Universale ha diritto all’esclusiva adorazione di tutte le creature. Perciò dice che dimostrerà la sua santità, agendo per santificare se stesso e il suo nome agli occhi di tutta la creazione: “Per certo mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere dinanzi agli occhi di molte nazioni; e dovranno conoscere che io sono Geova”. (Ezec. 38:23) Chi desidera il suo favore, e la vita, deve ‘santificare’ lui e il suo nome, cioè deve dare a questo nome il giusto posto, separato e più alto di tutti gli altri. (Lev. 22:32; Isa. 8:13; 29:23) Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare prima di tutto: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. — Matt. 6:9.

      GESÙ CRISTO

      Geova Dio scelse il suo unigenito Figlio e lo inviò sulla terra a compiere un’opera speciale a favore del nome di Dio e per dare la sua vita come riscatto per il genere umano. Ma la nazione ebraica non lo accolse né rispettò quale ‘inviato’; anzi negarono che fosse Figlio di Dio non riconoscendo la posizione di cui godeva presso il Padre. Egli rispose loro: “Dite voi a me che il Padre ha santificato e inviato nel mondo: ‘Tu bestemmi’, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?” — Giov. 10:36.

      L’apostolo Pietro scrive ai cristiani: “Santificate il Cristo come Signore nei vostri cuori”. E spiega che chi fa questo si asterrà da ciò che è male e farà il bene. Le persone delle nazioni hanno nel cuore soggezione e timore degli uomini e di altre cose. Ma il cristiano deve dare a Cristo il giusto posto nei suoi affetti e motivi. Questo significa riconoscerne la posizione di principale Agente della vita, re messianico, sommo sacerdote di Dio e colui che ha dato la sua vita come riscatto. Deve inoltre avere sempre davanti a sé l’esempio della condotta di Cristo, e avere una buona coscienza in quanto alla propria condotta cristiana. Se qualcuno, anche un sovrano, dovesse chiedere con asprezza ragione della sua speranza, il cristiano che santifica in questo modo Cristo nel proprio cuore farà una buona difesa, ma con mitezza e profondo rispetto. — I Piet. 3:10-16.

      ANGELI

      Gesù chiama gli angeli di Dio “santi” angeli, santificati, riservati al santo uso di Geova. (Mar. 8:38; Luca 9:26; confronta Salmo 103:20). Essi compaiono alla sacra presenza di Geova, vedono la sua faccia. — Matt. 18:10; Luca 1:19.

      UOMINI E ANIMALI

      Nel passato Dio scelse certuni che desiderava usare per il suo servizio esclusivo, e li santificò. Quando decise di usare i maschi della tribù di Levi per aver cura del sacro tabernacolo e dei suoi servizi, disse a Mosè: “In quanto a me, ecco, io prendo in effetti i Leviti di tra i figli d’Israele in luogo di tutti i primogeniti che aprono il seno dei figli d’Israele; e i Leviti devono divenire miei. Poiché ogni primogenito è mio. Il giorno che colpii tutti i primogeniti nel paese d’Egitto mi santificai tutti i primogeniti in Israele dall’uomo alla bestia. Essi dovrebbero divenire miei. Io sono Geova”. Per liberare i primogeniti delle altre undici tribù, gli israeliti dovettero dare in cambio tutti i maschi della tribù di Levi. Quindi dovettero dare al santuario cinque sicli per ogni maschio primogenito in più rispetto al numero complessivo dei leviti di sesso maschile. Questo liberava i primogeniti dall’essere riservati all’esclusivo servizio di Geova. — Num. 3:12, 13, 46-48.

      In seguito tutti i maschi primogeniti che nascevano erano considerati santificati, ma venivano presentati al tempio e redenti mediante il pagamento di cinque sicli.

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