Lettera
“PERCHÉ NEANCHE POSSONO PIÙ MORIRE”
Caro fratello.
Rispondiamo alla tua domanda del 7 febbraio su Luca 20:34-36.
Citiamo il libro “La verità farà liberi”, pagina 370: “‘. . . perché neanche possono più morire, giacché son simili agli angeli e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione.’ Questo non significa ch’essi otterranno l’immortalità. Gli angeli non sono immortali, ma sono soggetti a Cristo Gesù, ch’è stato ricompensato con l’immortalità. L’uomo è ‘poco minor degli angeli’; e pertanto i risuscitati essendo ‘simili agli angeli’ significa ch’essi non si sposeranno. (Salmo 8:5) Per merito della loro ubbidienza e fedeltà durante il giorno del giudizio costoro saranno rigenerati da Cristo Gesù, ‘il Padre eterno.’ Allora Iddio li approverà e li giustificherà, accordando loro il diritto alla vita eterna nel Paradiso terrestre. Quindi, essi non possono giustamente ‘più morire’, perché continueranno a serbarsi fedeli. Essi saranno reputati degni di pervenire a quel ‘mondo’, il nuovo mondo, ch’è un ‘mondo senza fine’. Iddio garantisce loro la vita perenne, e protegge il loro diritto aderente ad essa. Costoro acquisteranno tale giustificazione e diritto alla vita al termine del regno millenario di Cristo. Appunto com’è scritto: ‘Il rimanente dei morti non tornò in vita prima che fossero compiti i mille anni.’ — Apocalisse 20:5”.
La tua difficoltà sulla frase, “Perché neanche possono più morire,” è dovuta al fatto che applichi questo a un tempo anteriore alla fine dei mille anni del regno di Cristo, poiché tu dici: ‘Come può applicarsi questa scrittura, al tempo in cui tutti gli abitanti della terra saranno soggetti all’ultima prova di Satana alla fine del regno di mille anni?’ Alcuni moriranno sulla terra perché cederanno a Satana quando si troverà così sciolto per breve tempo. Ma tu applichi erroneamente la scrittura. La precedente citazione del libro “La verità vi farà liberi” mostra che questa scrittura si applica al tempo posteriore alla fine dei mille anni e dopo che Satana è stato sciolto ed è stato distrutto con tutti quelli che allora lo seguiranno sulla terra. Questo avviene dopo che i fedeli umani hanno sorpassato questa prova finale e Geova Dio li ha perciò giustificati alla vita eterna e quindi diviene in un certo senso diretto il loro Padre ed essi divengono “figliuoli di Dio”, sì, a quel tempo si applica per la prima volta la scrittura “perché neanche possono più morire”, giustamente, per mano di qualsiasi altra creatura.
Fedeli nel lodare Geova più che mai
WATCH TOWER BIBLE & TRACT SOCIETY
ANIME MORTE?
Caro fratello,
Rispondiamo alla tua del 12 febbraio.
Quando La Torre di Guardia (inglese) del 15 novembre 1948 fece la domanda: “Vi sono anime morte?” parlava nel linguaggio del testo ebraico della Sacra Scrittura. Per esempio, The Englishman’s Hebrew and Chaldee Concordance of the Old Testament (La concordanza ebraica e caldea del Vecchio Testamento dell’Inglese) (pagina 829) cita Numeri 6:6 e dice: “Non si avvicinerà a nessun corpo morto [letteralmente, anima morta]” La traduzione di Rotherham della Bibbia rende Numeri 6:6: “Presso nessuna persona morta andrà; ma la nota in calce sull’espressione “persona morta” dice: “Letteralmente: ‘nessuna anima di un morto’”.
La Watchtower ha ripetutamente indicato che nella nostra Bibbia comune la parola ebraica nefesc è per la maggior parte (cioè, 428 volte) tradotta in inglese “anima”. Tuttavia, qualche volta questa stessa parola è tradotta “corpo morto”. Se un’anima che ha vissuto e poi è morta non può esser chiamata “anima morta”, come potrebbe l’ebraico consistentemente usare nefesc per significare “corpo morto”? Fa’ questa domanda mentre leggi Numeri 9:6, 7, 10 e Aggeo 2:13. In Numeri 19:11, 13 leggiamo: “Colui che tocca il corpo morto di qualsiasi uomo [lettura marginale: corpo morto dell’anima dell’uomo] sarà impuro per sette giorni. Chiunque tocca il corpo morto di qualsiasi uomo che è morto, e non si purifica, contamina il tabernacolo del Signore; e quell’anima sarà sterminata di mezzo a Israele”. (King James) Qui il versetto 13 usa nefesc due volte, essendo una volta tradotto “corpo morto” e una volta “anima”. Rotherham rende il versetto 13 come segue: “Chiunque tocca il morto, la persona dell’essere umano che muore, e non si purifica dal peccato, ha reso impura l’abitazione di Yahveh; quella persona sarà perciò sterminata di mezzo ad Israele”. Tutte e due le volte Rotherham traduce nefesc con “persona”, prima quando si applica al vivo. Ma l’Englishman’s Concordance dice: “Chiunque tocca il corpo morto di qualche [letteralmente, morto, anima di] uomo”.
Certamente, alla morte un’anima vivente cessa di esistere, ma il corpo umano che prima era parte e involucro di quell’anima vivente può continuare ad esistere per un po’ di tempo. Quel corpo rappresenterebbe perciò un’anima che ha cessato di esistere, cioè, rappresenterebbe un’anima morta. Scrivendoti, pensiamo di scrivere a una persona viva; ma se tu morissi, sarebbe appropriato parlare del tuo cadavere come di una persona morta, non è vero? Perché? Perché un tempo tu vivevi, e quel corpo non sarebbe più te vivo, ma te morto. Se tu come Signor Tale dei Tali non fossi mai vissuto e morto, non sarebbe mai appropriato parlare del Signor Tale dei Tali come di un’anima morta o di una persona morta. Ma se tu veramente vivi e muori nel corso del tempo, allora sarebbe corretto parlare di te come di una persona morta cento anni dopo la tua morte e dopo che il tuo corpo si sarebbe disintegrato nell’informe polvere. Almeno, gli Ebrei parlerebbero biblicamente di te in questo modo, ma quelli che credono nell’immortalità umana i quali rifiutano di ammettere che una persona è un’anima e che quando una persona muore muore un’anima troverebbero da obiettare a questo.
In quanto all’altra tua domanda: Se il rimanente dei membri del corpo di Cristo rimangono sulla terra dopo la battaglia di Harmaghedon, come moriranno? Lasciamo che rispondano Geova Dio e il suo re Cristo Gesù al loro tempo dovuto dopo Harmaghedon.
In quanto a Luca 20:36 che si applica alla risurrezione generale, rispondiamo alla tua domanda: Non possono “più morire” quelli della risurrezione generale? riferendoci al libro “La verità vi farà, liberi”, da pagina 370 a 372. Questo mostra che non potranno più morire dopo la loro prova finale quando Satana sarà stato sciolto e dopo che Iddio li avrà giustificati alla vita eterna per la loro irremovibile fedeltà sotto questa prova.
Fedeli nel servizio del Regno
WATCH TOWER BIBLE & TRACT SOCIETY