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  • Mostriamo lealtà verso Geova e la sua Parola

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  • Mostriamo lealtà verso Geova e la sua Parola
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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  • RICONOSCIAMO LE NOSTRE LIMITAZIONI
  • IMPARATE DALLE DECISIONI GIUDIZIARIE DI DIO
  • LEALTÀ QUANDO SI È SOTTO PRESSIONE
  • LEALE SOSTEGNO ALLA NORMA MORALE DELLA BIBBIA
  • SCHIERATEVI COI LEALI DI GEOVA
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 15/7 pp. 430-438

Mostriamo lealtà verso Geova e la sua Parola

1. In che modo le vedute espresse da membri delle chiese riguardo alla Bibbia sono spesso incoerenti, e perché c’è questa situazione?

IN QUESTO moderno mondo materialistico non è affatto raro sentir esprimere dubbi circa la fidatezza della Bibbia. Quando a membri di chiese si chiede se riconoscono che la Bibbia è la Parola di Dio, possono prontamente dire che la riconoscono come tale. Ma spesso queste stesse persone, nel medesimo istante, dichiarano che nella Bibbia ci sono cose alle quali non credono. Il problema può essere che non hanno conoscenza, o possono aver subìto l’influenza dei commenti degli scettici. Ma, indipendentemente dalla causa, la loro attitudine non riflette lealtà verso Dio e la sua Parola.

2. Quale attitudine esprimono molti ecclesiastici verso i racconti biblici? Illustrate.

2 Lo stesso clero, in numero crescente, fa pubbliche dichiarazioni dicendo di non credere nella Bibbia. Un bersaglio di frequenti attacchi sono i miracoli narrati nelle Scritture. E uno di questi che è più spesso deriso è la nascita di Gesù da una vergine. Riguardo a ciò, un ecclesiastico della Chiesa d’Inghilterra disse: “Potrebbe alcun uomo intelligente del ventesimo secolo credere . . . che Gesù nascesse da una Vergine senza l’intervento di un padre umano? Se si chiedesse a tutti quelli che non credono nella Nascita dalla Vergine di lasciare la Chiesa d’Inghilterra, ci sarebbe un’acuta mancanza di ecclesiastici e difficilmente nei nostri istituti di teologia rimarrebbe qualche professore”. — The Sunday Express, 6 agosto 1967.

3. Perché il fatto che nel nostro giorno non avvengono nascite da vergini non è un buon argomento contro la credenza nella nascita di Gesù da una vergine?

3 Ma perché chiunque professa di aver fede in Dio troverebbe difficile credere al racconto biblico che la vergine giudea Maria rimase incinta per opera dello spirito santo di Dio e partorì Gesù? (Luca 1:30-35; Matt. 1:18-25) È vero che nascite da vergini non avvengono nel nostro giorno fra le donne. Ma è questa una buona ragione per non credervi? Credono quegli ecclesiastici solo agli avvenimenti che hanno visto personalmente? Si rifiutano di credere che la terra stessa ebbe un principio, semplicemente perché non erano presenti quando ebbe luogo? Rifiutano anche l’idea che la vita terrestre ebbe un principio?

4. Perché non è irragionevole che il Creatore potesse far partorire una vergine?

4 Realmente, che cosa sarebbe stato più difficile: che Dio facesse concepire un bambino nel seno di una vergine vivente, o che egli creasse il primo uomo vivente dalla materia priva di vita? È solo ragionevole che l’Onnipotente Creatore, il quale progettò la donna e le diede la capacità di partorire figli, potesse anche far rimanere una donna incinta per mezzo della sua invisibile forza attiva, del suo spirito santo. È vero che nessun uomo può spiegare nei particolari come Maria da vergine concepì nel proprio seno, ma questo non ci dovrebbe sorprendere. Nessun uomo comprende pienamente come un bambino è concepito e cresce nel seno della madre nemmeno in circostanze normali. L’idea stessa che il “progetto” della crescita di un’intera creatura umana, con tutti gli organi necessari, sia contenuto in una singola cellula fecondata supera l’immaginazione. (Sal. 139:14-16) Tuttavia chi negherebbe che la concezione in effetti ha luogo e che bambini nascono?

5. Rigettando la nascita di Gesù da una vergine, quale altro fondamentale insegnamento biblico mette da parte il clero, e perché?

5 Per giunta, chiunque rifiuta la nascita di Gesù da una vergine rinuncia pure al sacrificio di riscatto come base della salvezza. Perché mai? Perché era necessaria la vita di un uomo perfetto, corrispondente a quella del perfetto Adamo, per redimere il genere umano. (1 Tim. 2:5, 6) Se Gesù fosse stato semplicemente uno spirito materializzato, non sarebbe stato qualificato. Se un padre umano avesse generato la sua vita, avrebbe ereditato l’imperfezione di Adamo. (Giob. 14:4) Ma siccome Dio fu suo Padre, la sua perfezione fu assicurata; e poiché fu partorito da una madre umana, egli fu anche uomo. Inoltre, la sua nascita da una vergine era stata predetta secoli prima dal profeta Isaia (7:14). Quindi, è chiaro che quanto la Bibbia dice circa la nascita di Gesù da una vergine è in armonia con il resto della Parola di Dio. Un po’ di ragionamento mostra dunque che c’è ogni motivo per credere in ciò che la Bibbia dice circa la nascita di Gesù e per incoraggiare altri a credervi.

6. Qual è la vera ragione per cui questi ecclesiastici non credono nella nascita di Gesù da una vergine, e come lo mostrano i fatti?

6 Perché questi ecclesiastici dicono quindi di non credere nella nascita di Gesù da una vergine? È possibile che non credano in Dio e che rifiutino per questo l’idea di ogni intervento divino nelle cose degli uomini? Rispondendo a questa domanda, notate quello che un ecclesiastico canadese dichiara nel suo libro A Church Without God: “Werner Pelz, che intitolò un libro God Is No More [Dio non è più], è vicario della Chiesa d’Inghilterra; . . . Il padre Jackson, che dice: ‘Se c’è un Dio, non possiamo parlare di lui come di un essere supremo’, è un cappellano universitario; Thomas Altizer, che scrisse The Gospel of Christian Atheism [Il Vangelo dell’ateismo cristiano], è professore aggregato di studi biblici presso un’università americana; io sono del personale di una parrocchia anglicana di Toronto. Io asserisco d’esser cristiano e anglicano; tuttavia posso dire, con ogni serietà, che non c’è nessun Dio”. (Pag. 39) Questa attitudine non è rara fra il clero. Una notizia del National Observer dichiara: “La tendenza che ‘Dio è morto’ pervade il pensiero del 90 per cento dei teologi protestanti al di sotto dei 40 anni”. Si vede dunque che in mezzo al clero prevale l’assoluta slealtà verso Dio e la sua Parola. Ma voi non dovete condividere le loro vedute.

RICONOSCIAMO LE NOSTRE LIMITAZIONI

7, 8. (a) Solo in che modo possiamo mostrarci veramente leali verso Geova e la sua Parola? (b) Dovremmo aspettarci di capire tutto riguardo a Geova e a come e perché fece tutte le cose che gli sono attribuite nella Bibbia?

7 Per mostrarvi veramente leali a Geova e alla sua Parola, dovete conoscere ciò che la Bibbia contiene. Vi dovete convincere che la Bibbia è veramente ispirata da Dio. Dovete vedere in essa l’evidenza della superlativa sapienza e del grande amore di Dio, e questi sono chiaramente espressi con un linguaggio che pure un bambino può capire. (Matt. 5:44, 45; 1 Giov. 4:8-10) Ma è ragionevole attendersi di capire ogni cosa intorno a Geova e a come e perché fece tutte le cose che la Bibbia gli attribuisce? No; ci sono cose che la nostra mente, con limitazioni umane, non può pienamente capire. Com’è riferito in Romani 11:33, un apostolo di Gesù Cristo saggiamente riconobbe: “O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come sono imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie!” Tuttavia, mentre l’apostolo Paolo non professò di sondare tutti i giudizi di Dio, lealmente riconobbe il diritto di Dio quale Creatore di fare secondo la sua propria volontà, giacché, come Paolo scrisse al versetto 36: “Da lui e mediante lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria per sempre”. — Si veda pure Rivelazione 4:11.

8 Questo ispirato scrittore della Bibbia ci esorta dunque a offrirci a Dio per il suo sacro servizio, non in maniera cieca, senza comprensione, ma, come dice il primo versetto del capitolo dodici di Romani, “con la vostra facoltà di ragionare”. Comunque, tale facoltà di ragionare dev’essere usata nel modo giusto.

9. Perché ci troveremo in difficoltà aspettandoci che la Bibbia si conformi al nostro punto di vista personale?

9 Ci sono di quelli che s’accostano allo studio biblico con l’idea che deve conformarsi al loro proprio punto di vista personale. Questo, naturalmente, rende loro difficile capire ciò che dice. Perché? Perché, come mostra la Bibbia, ‘le vie di Dio sono più alte delle nostre vie, e i suoi pensieri sono più alti dei nostri pensieri’. (Isa. 55:9) Noi siamo tutti imperfetti, soggetti a sbagliare. Il re Salomone, uno dei più sapienti uomini che siano mai vissuti, riconobbe questo fatto, dicendo: “Non c’è uomo che non pecchi”. (1 Re 8:46) L’esperienza umana dimostra la veracità di ciò. Se si considerano dunque le cose dal punto di vista dell’imperfetto ragionamento umano, i giudizi di Dio possono sembrare strani. Ma se la Bibbia si conformasse al nostro limitato punto di vista umano, proverebbe questo che essa è da Dio? No! — Ezec. 18:29, 30.

10. Come dovremmo accingerci allo studio delle vie di Geova?

10 Mentre impariamo le vie di Geova dobbiamo attenderci che si facciano cambiamenti nel nostro modo di pensare. Invece di discutere sul modo in cui noi pensiamo che Dio dovesse decidere certe questioni, dovrebbe essere nostro desiderio imparare da ciò che egli ha fatto. Se mostriamo la disposizione corretta, egli ci aiuterà. “Farà camminare i mansueti nella sua decisione giudiziaria, e insegnerà ai mansueti la sua via”. — Sal. 25:9.

IMPARATE DALLE DECISIONI GIUDIZIARIE DI DIO

11. Considerando debitamente la cosa, come si può trarre vantaggio dallo studio del giudizio di Geova contro i Cananei?

11 Come esempio, considerate quanto c’è da imparare dalla decisione giudiziaria di Geova relativa alla distruzione dei Cananei. Il comando ivi contenuto può allargare la veduta della persona, rafforzarne la fede e darle una comprensione delle proprie responsabilità che può non aver avuto prima. Insieme, rivediamo quel racconto biblico.

12. Prima che gli Israeliti entrassero nel paese di Canaan, quali istruzioni diede loro Mosè?

12 Geova aveva tratto gli Israeliti dalla schiavitù d’Egitto e ora erano accampati sulla linea di confine del nuovo paese a cui li aveva guidati. Il suo profeta Mosè parlò al popolo, dicendo: “Quando Geova tuo Dio ti introdurrà infine nel paese al quale vai per prenderne possesso, egli dovrà anche cacciare d’innanzi a te popolose nazioni, . . . sette nazioni più popolose e potenti di te. E Geova tuo Dio per certo te le abbandonerà, e tu le dovrai sconfiggere. Dovresti votarle senza fallo alla distruzione. Non devi concludere nessun patto con loro né mostrar loro alcun favore”. (Deut. 7:1, 2) Ma perché?

13. Il fatto che Geova diede il paese a Israele che cosa mostra riguardo alla Sua veracità?

13 Mosè spiegò: “Geova tuo Dio le caccia d’innanzi a te . . . per eseguire la parola che Geova giurò ai tuoi antenati, Abraamo, Isacco e Giacobbe”. (Deut. 9:5) Più di quattrocento anni prima Geova aveva stipulato un formale patto con il suo fedele servitore Abraamo, promettendo questo medesimo paese a lui e alla sua discendenza, e aveva rinnovato questa promessa a Isacco e a Giacobbe. Era venuto ora il tempo di adempiere la promessa. Geova non aveva dimenticato. Non aveva cambiato pensiero a causa dei Cananei che erano nel paese. Dio non mente. (Gen. 15:5-21; Tito 1:2) Non promette una certa ricompensa per poi dare qualche altra cosa. La sua parola è degna di fiducia, e di questo possiamo esser grati. — Abac. 2:3.

14. Il fatto che i Cananei furono cacciati causò sofferenza a degli innocenti?

14 Ma recò quest’azione immeritata sofferenza a persone innocenti, a quelli che allora abitavano il paese? Niente affatto! Come Mosè disse a Israele: “Per la malvagità di queste nazioni Geova tuo Dio le caccia d’innanzi a te”. (Deut. 9:5) La Bibbia, e pure l’archeologia, mostra che erano eccessivamente depravati. Praticavano adulterio, sodomia e bestialità, e rendevano adorazione all’idolo–dio Molec con i suoi riti di sacrificio di bambini. (Lev. 18:3, 20-25) In quanto a queste persone, il prof. Merrill Unger osserva: “La brutalità, la concupiscenza e l’abbandono della mitologia cananea sono in quel tempo molto peggiori che altrove nel Vicino Oriente. E la sorprendente caratteristica delle divinità cananee, che non avevano nessun carattere morale, dovette suscitare nei loro devoti i peggiori tratti, comportando molte pratiche assai demoralizzanti del tempo, come la prostituzione sacra, il sacrificio dei bambini e l’adorazione dei serpenti. . . . Il carattere della religione cananea come fu raffigurato dalla letteratura ugaritica fornisce ampi precedenti per illustrare l’accuratezza delle . . . dichiarazioni bibliche nella loro definizione della completa degenerazione morale e religiosa degli abitanti di Canaan”.

15. Esaminando il giudizio di Geova contro i depravati Cananei, in che modo sia la sua attitudine verso la malvagità che la sua longanimità con gli uomini è rassicurante per noi?

15 Che cosa apprendiamo da ciò? Una cosa è chiara: che mentre Geova ama la giustizia, egli odia inoltre la malvagità. (Sal. 45:7) Ciò che ebbe luogo mostra anche chiaramente che Geova non distrugge in maniera affrettata le persone imperfette al loro primo segno di trasgressione. Come mostra Genesi 15:16, Dio aveva notato l’iniquità degli abitanti amorrei di Canaan più di quattrocento anni prima, ma allora non li aveva distrutti. Aveva mostrato straordinaria longanimità. E anche quando sovrastava il tempo dell’esecuzione del giudizio contro i Cananei, Geova permise a Raab di Gerico e agli abitanti di Gabaon e alle sue città vicine d’essere risparmiati, perché avevano mostrato fede in Geova e avevano unito la loro sorte a quella d’Israele. Questo ci rassicura. Ci dà buona ragione per credere che Geova non tollererà per sempre la malvagità, ma, ciò nondimeno, che è longanime e compassionevole verso le sue creature. — Ezec. 33:11; 2 Piet. 3:15.

16. Che ne fu dei bambini cananei, e, per trarre vantaggio dal principio lì dimostrato, quale trappola dobbiamo evitare?

16 Da ciò che accadde ai figli dei Cananei c’è anche qualche cosa da imparare. Essi non furono risparmiati quando i loro malvagi genitori vennero giustiziati. Questo è significativo, e, se non lasciamo che il sentimentalismo oscuri la nostra visione, possiamo trarre grande vantaggio dal principio ivi dimostrato.

17, 18. (a) Secondo ciò che mostra la Bibbia, a chi ha dato Dio la piena responsabilità dei figli minorenni? (b) Perché sarebbe incoerente, dunque, che Dio intervenisse per proteggere i figli dagli effetti di ciò che fanno i loro genitori?

17 Generare figli è un privilegio, ma questo privilegio è accompagnato da responsabilità. La Bibbia mostra che Dio pone la piena responsabilità dei figli minorenni sui genitori. Al suo proprio popolo, Dio dichiarò per mezzo del profeta Mosè: “Ti ho messo dinanzi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; e tu devi scegliere la vita per mantenerti in vita, tu e la tua progenie, amando Geova tuo Dio, ascoltando la sua voce e tenendoti stretto a lui”. (Deut. 30:19, 20) Con la condotta che seguivano, gli Israeliti avrebbero scelto la vita o la morte sia per se stessi che per i loro figli.

18 Non possiamo evitare il fatto che i figli traggono beneficio da ciò che fanno i genitori o ne soffrono. Se un genitore è laborioso, amorevole e devoto verso Dio, i figli ne riceveranno grande vantaggio. Ma se è pigro o ubriacone, può egli giustamente attendersi che Dio protegga i suoi figli dagli effetti della sua cattiva condotta? È Dio obbligato ad assumersi la responsabilità del genitore o ad affidarla a qualcun altro così che non venga sulla sua progenie nessuna sofferenza? Sarebbe Dio coerente se cooperasse con tale uomo che si sottrae alla propria responsabilità? Ovviamente no.

19. Chi fu realmente a scegliere la morte per i figli cananei? Avrebbero potuto fare altrimenti?

19 I genitori cananei avrebbero potuto scegliere la vita per sé e per i loro figli. Raab scelse la vita; la stessa scelta fecero gli abitanti di Gabaon e di tre altre città cananee. Essi riconobbero che il vero Dio guidava Israele e decisero dunque di schierarsi con loro. Per questo, essi e i loro figli furono risparmiati. (Gios. 2:1-21; 6:25; 9:3-21) Altri avrebbero potuto fare la stessa cosa, ma si rifiutarono. Ciò facendo, scelsero la morte per sé e per la loro progenie.

20. Come mostrano oggi i genitori se realmente s’interessano di ciò che accadrà ai loro figli minorenni nel giorno della vendetta di Geova?

20 Ha un significato questo oggi per noi? Sì, certamente. I genitori che scelgono di seguire una condotta dissoluta non hanno nessuna ragione di credere che, quando sarà venuto il giorno della vendetta di Geova che s’avvicina rapidamente, Dio risparmi i loro figli minorenni semplicemente a causa della loro giovinezza. Sui genitori ricade la responsabilità di dare l’esempio nella giusta adorazione, conducendo i loro figli in tale via. (Efes. 6:4) Che importanza hanno i vostri figli per voi? State assolvendo la vostra responsabilità? Avete dedicato la vostra vita a Geova Dio e date prova di lealtà verso di lui facendo la sua volontà? In tal caso, voi mostrate di capire e di sostenere lealmente il principio così chiaramente illustrato da ciò che accadde agli abitanti di Canaan. — Prov. 2:7, 8.

LEALTÀ QUANDO SI È SOTTO PRESSIONE

21. In che modo molti giovani cristiani mostrano lealtà verso la Parola di Dio a scuola anche trovandosi sotto pressione?

21 La lealtà o la mancanza d’essa diviene particolarmente manifesta quando si presentano difficoltà o si è sotto pressione. E questo è qualche cosa che provano tutti quelli che camminano nelle orme di Gesù Cristo. (2 Tim. 3:12) Non è difficile parlare conforme alla Parola di Dio quando si è in compagnia di quelli che hanno le stesse idee. Ma che fate quando vi trovate di fronte a quelli che disprezzano le Scritture? Se frequentate la scuola, per esempio, che accade quando gli insegnanti o gli studenti esprimono osservazioni denigratorie relativamente al racconto biblico? Dimostrate la vostra lealtà alla Parola di Dio? In ogni parte della terra ci sono giovani cristiani che le sono leali, che colgono queste opportunità per parlare a favore della verità. Alcune volte questo suscita lo scherno dei compagni di classe. (1 Piet. 2:19, 20) In altri casi ha consentito di spiegare ampiamente le ragioni delle proprie credenze e ne è risultata un’eccellente testimonianza riguardo a Geova e ai suoi propositi.

22. Come i tre giovani ebrei nell’antica Babilonia mostrarono la loro lealtà verso Geova e la sua legge?

22 I leali servitori di Geova si sono in ogni tempo mantenuti fermi nella loro devozione verso di lui. I giovani ebrei nell’antica Babilonia furon messi sotto pressione onde violassero la legge di Geova contro l’idolatria. Nabucodonosor, governante dell’impero, si infuriò alla notizia che non avevano ubbidito al suo editto imperiale d’inchinarsi davanti all’alta immagine che aveva eretta. Non che il re si rifiutasse di riconoscere del tutto la religione dei Giudei. (Dan. 2:46-49) Ma l’orgoglio ebbe il sopravvento sulla sua ragione. Richiese che questi giovani si conformassero al suo decreto. Sadrac, Mesac e Abednego non erano irrispettosi verso il re, ma conoscevano la legge di Geova che proibiva l’adorazione delle immagini. Riconoscevano Geova come il Supremo Sovrano, per cui dovevano essergli leali. Essi mostrarono la loro lealtà mantenendosi fedeli alla legge di Dio anche quando il re di Babilonia li minacciò di morte. — Dan. 3:13-24.

23, 24. Come mostrano oggi i testimoni di Geova la loro lealtà verso Geova nonostante le richieste dei governi umani?

23 Gli apostoli di Gesù Cristo si trovarono dinanzi a una simile prova di lealtà. Trascinati dinanzi all’alta corte di Gerusalemme, fu loro ordinato di cessar di predicare nel nome di Gesù. Non fu detto loro che non potessero leggere affatto le Scritture, o che non potessero parlare d’esse ad altri. I funzionari trovarono offensiva quest’unica cosa. (Atti 4:15-18) Similmente, in alcuni paesi odierni i funzionari governativi dicono ai testimoni di Geova che non hanno nessuna obiezione se leggono la Bibbia o ne parlano fra loro, ma non fa loro piacere quando predicano che “devi adorare Geova tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio”. (Matt. 4:10) Non vogliono che dicano al popolo, come disse Gesù, che i veri cristiani “non sono parte del mondo”. (Giov. 17:14) Vogliono che il loro popolo si occupi degli affari del mondo e sia disposto a dimostrare la propria devozione allo Stato secondo prescritti atti di devozione.

24 Che cosa dovrebbero fare i testimoni di Geova quando i governi fanno loro tali richieste? Si comporterebbero correttamente se nascondessero alla vista del pubblico parti della Bibbia, per far piacere ai governanti del mondo? Che cosa fareste voi? Pietro e Giovanni, apostoli di Gesù Cristo, mostrarono la leale condotta da seguire, quando dissero alla corte giudaica: “Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite”. E quando furono portati dinanzi alla corte per la seconda volta, gli apostoli di nuovo resero chiara la loro posizione: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. — Atti 4:19, 20; 5:29.

LEALE SOSTEGNO ALLA NORMA MORALE DELLA BIBBIA

25-27. Quale evidenza c’è che il clero non sostiene lealmente la norma morale della Bibbia?

25 In contrasto con gli apostoli, c’erano alcuni a Gerusalemme che asserivano d’essere sacerdoti di Dio ma che erano completamente disposti a sostituire i precetti degli uomini ai comandamenti di Dio. (Matt. 15:1-9) Il moderno clero della cristianità mostra di avere una disposizione simile. Frequentemente si odono rifiutare in pubblico ciò che la Bibbia dice su varie cose. Un soggetto su cui sono stati particolarmente espliciti è quello della moralità sessuale.

26 Chiunque abbia studiato la Bibbia sa quello che essa dice sulla questione: “Non devi commettere adulterio”. (Rom. 13:9) “Fuggite la fornicazione”. (1 Cor. 6:18) “Né . . . uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini . . . erediteranno il regno di Dio”. (1 Cor. 6:9, 10) Non c’è nulla di ambiguo in ciò che queste scritture dicono: adulterio, fornicazione e omosessualità sono condannati da Dio. Ma sostiene il clero ciò che la Parola di Dio dice? Secondo Joseph Fletcher di una scuola teologica episcopale, quando commentava la cosiddetta “nuova moralità”, “non c’è nulla contro la relazione extraconiugale come tale, in questa etica, e in alcuni casi è buona”. (Commonweal, 14 gennaio 1966) Il ministro presbiteriano Gordon Clanton, non contento di ciò, disse nella rivista Christian Century (8 gennaio 1969): “Ora dobbiamo andare oltre e proclamare che, debitamente compresa e amorevolmente praticata, la relazione sessuale fuori del matrimonio è davvero un bene positivo”. Ed egli fa sapere che crede sia dovere della chiesa indebolire l’effetto che una più rigida morale può ancora avere sulla società. Ma la tendenza non si ferma nemmeno lì.

27 Commentando la legislazione britannica relativa alla revoca delle sanzioni penali per gli atti omosessuali di adulti consenzienti, il Times di New York (12 febbraio 1966) dichiarò: “Le chiese sono state all’avanguardia nel chiedere la riforma. La Chiesa d’Inghilterra e gruppi cattolici romani e metodisti hanno tutti invocato l’adozione della proposta [di revoca]”. Nel 1967 novanta sacerdoti episcopali riuniti in New York dichiararono che la chiesa dovrebbe riconoscere che l’omosessualità “può anche essere una cosa buona”. E nei Paesi Bassi due maschi omosessuali furono uniti in “matrimonio” da un sacerdote cattolico romano. La cosa disgustante è che gli uomini che fanno queste cose asseriscono d’essere ministri cristiani! — Tito 1:16.

28. Come proviamo personalmente d’essere leali sostenitori della norma morale della Bibbia?

28 Chi legge la Bibbia sa che quello che fanno questi ecclesiastici è errato, che essi non agiscono in armonia con la Parola di Dio e che ne sono condannati. (Rom. 1:32) Ma se si crede che sbagliano, ci vuole più che le parole per provarlo. Indipendentemente da ciò che un uomo può dire con la bocca, se egli stesso, non visto dal pubblico, si abbandona a fornicazione, adulterio o omosessualità, o a condotta dissoluta che conduca a tali cose, è impuro anche alla vista di Dio. Indipendentemente da ciò che professa d’essere, indipendentemente da ciò che altri pensano che sia, chi si abbandona a tale condotta non è leale verso Dio. — 1 Tess. 4:7, 8; Osea 4:12.

29, 30. Che relazione c’è fra la propria attitudine di cuore circa la morale e la propria lealtà verso Geova?

29 La lealtà implica il cuore, e il cuore rappresenta ciò che si prova intimamente. (Luca 5:22) Geova osserva non solo ciò che pare siamo di fuori, ma anche ciò che è nel nostro cuore. “Ogni via dell’uomo è retta ai suoi propri occhi, ma Geova fa una stima dei cuori”. — Prov. 21:2.

30 Quando Dio fa una stima del vostro cuore, che cosa trova? È in una buona condizione? (Isa. 65:14) Trova un cuore che ha fatto tesoro delle sue parole e che prova diletto nella sua legge? (Sal. 119:11, 97) Trova che sinceramente, profondamente, voi considerate la condotta immorale allo stesso modo in cui egli la considera? Odiate davvero ciò che è male? Questo è ciò che il salmista biblico ci esorta a fare, dicendo: “O voi che amate Geova, odiate ciò che è male. Egli guarda le anime dei suoi leali”. (Sal. 97:10) Se prestiamo ascolto a questo consiglio, ciò darà evidenza di lealtà da parte nostra, e possiamo essere sicuri che la nostra anima sarà preziosa agli occhi di Geova.

SCHIERATEVI COI LEALI DI GEOVA

31. Se si crede veramente a ciò che dice la Bibbia, come lo si renderà evidente?

31 Ora è il tempo di rendere inequivocabilmente chiara la propria posizione verso Geova Dio e la sua Parola. Credete realmente a ciò che Dio dice nella sua Parola la Bibbia? Se ci credete, le vostre parole lo rifletteranno. La vostra condotta lo mostrerà. Sarà anche evidente dai compagni che sceglierete. Farete in modo di agire in armonia con Salmo 149:1, che dice: “Lodate Iah! Cantate a Geova un canto nuovo, la sua lode nella congregazione dei leali”.

32, 33. Cercando la congregazione delle persone leali a Geova e alla sua Parola, di quali fatti si dev’essere consapevoli riguardo alle chiese della cristianità?

32 Come abbiamo visto, non tutte le congregazioni che si radunano per adorare sono formate da persone leali a Geova e alla sua Parola. Alcuni possono portare la Bibbia in chiesa. Forse nel sermone è citato un brano della Scrittura. Ma molte dottrine e pratiche delle chiese non sono in armonia con la Parola di Dio. Infatti, la cristianità si è tanto allontanata dagli insegnamenti della Parola di Dio, che la rivista Christian Century (5 settembre 1962) disse: “Se siamo realmente onesti, non sarebbe una Bibbia chiusa, coperta di polvere e piena d’ingialliti annunci funebri, un simbolo migliore dell’effettivo stato del protestantesimo?” E un giornale cattolico, il Luxemburger Wort (16 gennaio 1965), commentando la situazione in Lussemburgo, dichiarò: “Non è una situazione triste che . . . la stragrande maggioranza dei nostri cattolici, sì, dei nostri sacerdoti, non abbia mai completato la lettura della Bibbia, nemmeno del Nuovo Testamento?”

33 Questa situazione non è nuova. Già nel 1929 fu fatta un’inchiesta su 500 studenti di teologia delle chiese battista, congregazionalista, episcopale, evangelica, luterana, metodista e presbiteriana. Fu rivolta la domanda: “Crede che la Bibbia è interamente priva di leggenda o mito?” Il novantacinque per cento di quelli che risposero dissero: “No”. È ovvio che non accettano la Bibbia come Parola di Dio.

34. In che modo centinaia di migliaia di persone in tutta la terra hanno dimostrato il loro desiderio d’essere leali a Geova e alla sua Parola?

34 Se non siete d’accordo con il loro atteggiamento è importante che lo mostriate. E ci sono centinaia di migliaia di persone in ogni parte della terra che hanno fatto proprio questo. Non vogliono far parte di nessuna organizzazione religiosa che è sleale verso Geova Dio e la sua Parola la Bibbia. (2 Cor. 6:14-17; Riv. 18:4) Per tale ragione han cessato di frequentare le chiese, ma non hanno smesso di adorare Dio. Si radunano regolarmente per adorare in più di 25.000 congregazioni dei testimoni di Geova in tutta la terra. Credono a ciò che la Bibbia dice. Ne sostengono le norme morali. Quasi in ogni comunità si possono vedere ogni settimana andare alle case dei vicini per incoraggiarli a esaminare la Bibbia. Sono lieti di presentare a qualsiasi persona sincera la schiacciante evidenza che la Bibbia è veramente la Parola di Dio. E, per di più, offrono lietamente un gratuito servizio di studi biblici a domicilio per aiutare tali persone ad acquistare accurata conoscenza della Parola di Dio onde vivano in armonia con essa.

35. Quale futuro è in serbo per coloro che si dimostrano leali a Geova?

35 Quale meraviglioso futuro hanno tali leali servitori di Geova! Poiché la stessa Parola ispirata di Dio dichiara: “Geova . . . non lascerà i suoi leali. Saranno per certo guardati a tempo indefinito; ma in quanto alla progenie dei malvagi, saranno invero stroncati. I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”. — Sal. 37:28, 29.

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