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  • “Nessuno disprezzi la tua giovinezza”

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  • “Nessuno disprezzi la tua giovinezza”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
w71 1/12 pp. 713-718

“Nessuno disprezzi la tua giovinezza”

“Nessuno disprezzi la tua giovinezza. Al contrario, divieni un esempio per i fedeli nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità”. — 1 Tim. 4:12.

1. (a) Oggi quale attitudine assumono spesso i giovani verso gli anziani e l’autorità? (b) Che cosa è stato fatto per placare i giovani, il che suscita quali domande?

Nel mondo d’oggi uno dei principali argomenti di conversazione sono i giovani. Il vecchio proverbio che i figli si dovrebbero vedere ma non sentire, intendendo dire che devono essere presenti con gli anziani ma non dire la loro opinione sulle cose, ha perso il suo significato, e, in effetti, è considerato dalla generazione dei giovani come il mezzo della generazione degli anziani per imbavagliare la loro libera espressione di pensiero. A causa della libertà d’espressione e d’azione loro concessa, i giovani hanno oggi molto da dire su come si devono fare le cose; e se le autorità non sono d’accordo, spesso i giovani si fanno giustizia da sé e fanno come vogliono. Ci vorrebbero fogli su fogli di carta per scrivere ciò che è stato fatto per placare i giovani, per impedir loro di causare problemi alla generazione degli anziani. Le norme sono state mitigate, leggi sono state cambiate, tutto nello sforzo di far contenta la generazione dei giovani. È possibile che si sia perduta la giusta prospettiva della cosa? Non potrebbe darsi che invece di soddisfare i giovani, si dovrebbero richiamare e invitare a mostrare profondo rispetto per gli anziani? Anziché rivolgerci alle contrastanti teorie degli uomini, rivolgiamoci alla Parola del Creatore del genere umano e vediamo quale dev’essere la giusta veduta.

2. (a) Quali comandi diede Dio al suo popolo d’Israele riguardo alla giusta attitudine verso i genitori? (b) Quali responsabilità avevano i genitori nell’addestrare i figli?

2 Al principio della storia della nazione d’Israele — il popolo scelto da Dio perché fosse uno speciale possesso — Dio stesso diede alla nazione leggi e comandamenti. Tra le prime Dieci Leggi c’era quella che si trova in Esodo 20:12, che fece parte del Decalogo: “Onora tuo padre e tua madre onde i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che Geova tuo Dio ti dà”. Geova proseguì dicendo queste parole, scritte in Esodo 21:15: “E chi colpisce suo padre e sua madre si deve mettere a morte senza fallo”. In Israele i genitori dovevano impartire il debito addestramento ai figli affinché fossero a suo tempo in grado di assumere responsabilità nella cerchia familiare. Le parole di Mosè, servitore di Dio, dette sotto ispirazione, furono: “E queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi. A tutti i costi dovreste osservare i comandamenti di Geova vostro Dio e le sue testimonianze e i suoi regolamenti che egli vi ha comandati”. — Deut. 6:6, 7, 17.

3. (a) Che cosa si faceva ai figli malvagi e ribelli nell’antico Israele? (b) Perché questo non era crudele e disumano?

3 Col passar del tempo, se il figlio era ribelle, incorreggibile, incline alla condotta errata, i genitori avevano la responsabilità di condurre quel figlio dinanzi agli anziani della città perché lo correggessero. Ecco le parole riguardo a tale figlio: “Nel caso in cui un uomo abbia un figlio ostinato e ribelle, che non ascolta la voce di suo padre né la voce di sua madre, ed essi l’abbiano corretto ma egli non li ascolti, suo padre e sua madre devono pure afferrarlo e condurlo agli anziani della sua città e alla porta del suo luogo, e devono dire agli anziani della sua città: ‘Questo nostro figlio è ostinato e ribelle; non ascolta la nostra voce, essendo ghiotto e ubriacone’. Quindi tutti gli uomini della sua città lo devono lapidare ed egli deve morire. Devi così togliere ciò che è male di mezzo a te, e tutto Israele udrà e realmente avrà timore”. (Deut. 21:18-21) Nel mondo di oggi molti pensano che questo sia un trattamento crudele, disumano. Ma si dovrebbe ricordare che i genitori avevano prima severi comandi di impartire al figlio il debito addestramento. Ricordate Deuteronomio 6:17: “A tutti i costi dovreste osservare i comandamenti di Geova vostro Dio e le sue testimonianze e i suoi regolamenti ch’egli vi ha comandati”. I genitori non erano liberi di trattare i figli in modo aspro, empio, crudele o privo di amore. Dovevano dare l’esempio nelle sante qualità, mostrando amore e considerazione ai loro figli e avendone cura. Il padre doveva essere una persona in cui i figli potessero riporre fiducia come onesto, retto, integro e amorevole servitore di Geova. La madre doveva avere profondo rispetto per il marito ed essere un riparo e un aiuto per i figli. I figli non dovevano essere respinti così che si arrangiassero da soli. Erano un’eredità di cui avere cura sotto ogni aspetto. Pertanto, se un figlio andava a finir male era a causa della ribelle condotta di quel figlio, condotta che col tempo, se non era corretta, l’avrebbe fatto venire davanti agli anziani della città e l’avrebbe fatto incorrere nel loro giudizio.

4. Come la parola di Dio considera i figli, e quale ricompensa hanno i genitori che danno ai figli il debito addestramento?

4 La Parola di Dio indica che è una grande benedizione avere e allevare figli nella disciplina di Geova. Sotto ispirazione il salmista scrisse queste parole: “Ecco, i figli sono un’eredità da Geova; il frutto del ventre è una ricompensa. Come frecce nella mano di un uomo potente, così sono i figli della giovinezza. Felice è l’uomo robusto che ne ha riempito la sua faretra”. (Sal. 127:3-5) Il figlio debitamente addestrato sin dalla giovinezza può dunque essere una persona in cui riporre fede e fiducia e nessuno può disprezzare tale figlio. Come sono veraci le parole dei Proverbi che dicono riguardo ad essi: “Il padre del giusto senza fallo gioirà; chi genera un saggio anche si rallegrerà di lui. Tuo padre e tua madre si rallegreranno, e colei che ti partorì sarà gioiosa”. — Prov. 23:24, 25.

ESEMPI BIBLICI DI CONDOTTA RETTA

5. In quali diversi modi i figli dovrebbero essere un esempio?

5 Il racconto biblico ci dà molte buone informazioni sulla condotta retta di giovani che dovrebbero essere un incentivo per la generazione dei giovani di questo ventesimo secolo. Con la loro condotta molti di questi giovani manifestarono le qualità di cui l’apostolo Paolo parlò scrivendo al giovane Timoteo queste parole di consiglio. Ricordate che egli disse che Timoteo doveva essere un esempio in molti modi, “nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità”. — 1 Tim. 4:12.

6. Come il giovane Eliu mostrò rispetto per gli anziani nel trattare con Giobbe?

6 Il libro biblico di Giobbe ci parla del buon esempio nel parlare e nella condotta del giovane Eliu. Questo Eliu era un lontano parente di Abraamo. Egli sedeva alla presenza di Giobbe durante la sua afflizione e aveva ascoltato le parole di consiglio e di critica che erano state dette a Giobbe dagli anziani Elifaz, Bildad e Zofar. Aveva pure ascoltato la medesima difesa di Giobbe e la sua tendenza a parlare in termini egocentrici della sua malattia, del suo disagio e della sua angustia. Quindi Eliu cominciò le sue parole di consiglio in questo modo: “Io sono giovane di giorni e voi siete anziani. Perciò mi son trattenuto e ho avuto timore di dichiararvi la mia conoscenza. Ho detto: ‘I giorni stessi dovrebbero parlare, e la moltitudine degli anni dovrebbe far conoscere la sapienza’”. (Giob. 32:6, 7) Da quel punto Eliu parlò degli argomenti in discussione. La sua condotta in questa situazione fu irreprensibile. Si rese conto che gli anziani dovevano essere riconosciuti e lasciati parlare senza interruzione. Mostrò rispetto per questi uomini. Nello stesso tempo aveva anche un messaggio da dichiarare e quando venne il momento appropriato egli parlò e fece un incoraggiante discorso sui problemi che Giobbe aveva, mostrando che Geova Dio è giusto e retto nelle sue vie.

7. Com’è questo un esempio per giovani e vecchi nel nostro giorno, e quali parole di incoraggiamento diede Pietro in merito a ciò?

7 Con questa condotta Eliu fu certo un eccellente esempio per giovani e vecchi. Questo ci rammenta che, ogni volta e ovunque siamo invitati a difendere la verità della Parola di Dio, la nostra condotta dovrebbe rispecchiare il giusto rispetto che è dovuto. Sapere ciò che è giusto e appropriato è una cosa; comportarci in modo corretto nel dire ciò che è giusto è un’altra cosa. Chi mostra debito rispetto e si comporta rettamente non fomenterà atti o parole insubordinate. Non istigherà a ribellarsi contro le leggi di Cesare, o contro le leggi contenute nella Parola di Dio per guidare i cristiani. Non si farà giustizia da sé col pretesto che le vie della giustizia e della legge sono troppo lente, superate e devono essere rivedute. Piuttosto, come Eliu, difenderà ciò che è retto, ma con la sua condotta giusta mostrerà di apprezzare profondamente la parola e i comandamenti di Geova Dio. Tale giusto decoro sarà quindi in armonia con il consiglio dell’apostolo Pietro, che disse: “Mantenete la vostra condotta eccellente fra le nazioni, affinché, nella cosa di cui parlano contro di voi come malfattori, in seguito alle vostre opere eccellenti delle quali sono testimoni oculari glorifichino Dio nel giorno della sua ispezione”. — 1 Piet. 2:12.

8. Quale tipo di persona fu Giosia come re di Giuda?

8 Un altro esempio di fedeltà nella giovinezza è quello di Giosia, re di Giuda fra gli anni 659 a.E.V. e 629 a.E.V. Il libro di II Re indica che aveva solo otto anni quando fu nominato re di Giuda. Nel suo diciottesimo anno, o a circa venticinque anni, Giosia ordinò di completare i lavori di riparazione del tempio di Geova. In quel tempo Ilchia il sommo sacerdote trovò “il medesimo libro della legge” nella casa di Geova. Questo ritrovamento fu riferito a Giosia, e il racconto di II Re 22:11-13 ci dice quanto segue: “E avvenne che appena il re ebbe udito le parole del libro, immediatamente si strappò le vesti. Quindi il re comandò . . . ‘Andate, interrogate Geova a mio proprio favore e a favore del popolo e a favore di tutto Giuda circa le parole di questo libro che è stato trovato; poiché grande è il furore di Geova che s’è acceso contro di noi per il fatto che i nostri antenati non hanno ascoltato le parole di questo libro facendo secondo tutto ciò che è scritto riguardo a noi’”.

9, 10. Come si accinse Giosia a restaurare in Giuda la giusta adorazione?

9 Con questa immediata e positiva azione al fine di determinare qual era la volontà di Geova e come doveva essere adempiuta dal popolo, Giosia mostrò il suo grande amore verso Geova e il suo desiderio di fare la volontà di Geova. Egli volle interrogare Geova per avere le sue istruzioni al riguardo. Mandò i suoi servitori a interrogare la profetessa di Geova, Ulda, su ciò che si doveva fare. Benché la parola di Geova condannasse le azioni del popolo di Giuda perché aveva dimenticato la sua legge, Giosia eseguì fedelmente le parole della legge e si accertò che fossero ripetute agli orecchi degli abitanti del paese. Il racconto biblico dice:

10 “Quindi il re mandò e raccolsero a lui tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Dopo ciò il re salì alla casa di Geova, e anche tutti gli uomini di Giuda e tutti gli abitanti di Gerusalemme con lui, e anche i sacerdoti e i profeti e tutto il popolo, dal piccolo al grande; ed egli leggeva ai loro orecchi tutte le parole del libro del patto che era stato trovato nella casa di Geova. E il re stava presso la colonna e ora concluse il patto dinanzi a Geova, di camminare dietro a Geova e di osservare i suoi comandamenti e le sue testimonianze e i suoi statuti con tutto il cuore e con tutta l’anima, eseguendo le parole di questo patto ch’erano scritte in questo libro. Tutto il popolo stette pertanto al patto”. — 2 Re 23:1-3.

11. Menzionate alcuni lavori di purificazione che Giosia fece a favore del popolo di Giuda, e che cosa fu detto di lui per la sua coraggiosa azione?

11 Questo giovane re di venticinque anni aveva davvero a cuore gli interessi di Geova e, per la sua condotta, il suo amore per la giustizia e le parole di santa sapienza che pronunciò ebbe la benedizione di Geova. Il racconto di II Re prosegue narrando alcuni suoi atti in armonia con le parole della Legge. Egli rese non idoneo all’adorazione Tofet, che era nella valle dei figli di Innom, affinché nessun figlio fosse fatto passare per il fuoco in sacrificio a Molec. Egli abbatté gli alti luoghi di pagana adorazione di fronte a Gerusalemme ed eliminò i medium spiritici, quelli che predicevano gli avvenimenti per mestiere, i terafim e gli idoli di letame e tutte le cose disgustanti che erano in Giuda e in Gerusalemme. Pertanto fu detto di lui: “E come lui non ci fu prima di lui un re che si rivolgesse a Geova con tutto il cuore e con tutta l’anima e con tutta la forza vitale, secondo tutta la legge di Mosè; né dopo di lui ne è sorto uno simile a lui”. (2 Re 23:4-25) Veramente, nessun uomo poteva disprezzare la giovinezza di questo giovane re.

12. Quale personale esperienza ebbe Geremia con Geova?

12 Uno dei maggiori profeti di Geova negli ultimi giorni del Regno di Giuda fu l’uomo Geremia. Da adulto diede prova d’essere un fedele e fidato servitore di Geova. Ma anche dalla sua giovinezza questo giovane servitore di Geova non poté essere disprezzato e criticato dagli anziani. Egli scrive intorno alla sua personale esperienza con Geova Dio con queste parole: “E la parola di Geova mi era rivolta, dicendo: ‘Prima che io ti formassi nel ventre ti conobbi, e prima che tu uscissi dal seno ti santificai. Ti feci profeta alle nazioni’. Ma io dissi: ‘Ohimè, o Signore Geova! Ecco, effettivamente io non so parlare, poiché non sono che un ragazzo’. E Geova continuò a dirmi: ‘Non dire: “Non sono che un ragazzo”. Ma a tutti quelli ai quali ti manderò, dovresti andare; e tutto ciò che ti comanderò, dovresti pronunciare. Non aver timore a causa delle loro facce, poiché “io sono con te per liberarti”, è l’espressione di Geova’”. — Ger. 1:4-8.

13. Per la sua fedele condotta dinanzi a Geova quali prove subì Geremia e per quanti anni profetizzò fedelmente riguardo ai giudizi di Geova?

13 Geremia prese Geova in parola e divenne proprio un intrepido portavoce di Geova al popolo di Giuda e di Gerusalemme. Egli ripose piena fede nel suo Dio Geova. Il suo intrepido ministero non fu compiuto senza opposizione dai suoi propri compagni Israeliti. Il racconto biblico mostra che fu condannato, messo nei ceppi, che ci fu un complotto per togliergli la vita e che fu gettato in una profonda cisterna dove fu tenuto prigioniero. Il libro biblico di Geremia contiene il racconto delle profezie che quest’uomo pronunciò per bocca di Geova Dio. Per quarant’anni agì da profeta di Geova mandato a ‘sradicare e abbattere e a distruggere e demolire, a edificare e piantare’. (Ger. 1:10) Sì, dalla sua giovinezza quest’uomo di Dio fu davvero un uomo che nessuno poteva disprezzare.

14. (a) A causa della condotta retta quali incarichi ricevettero il giovane Daniele e i suoi tre compagni? (b) Come Sadrac, Mesac e Abednego diedero prova della loro lealtà a Geova Dio?

14 Un profeta contemporaneo di Geremia fu il giovane Daniele. Questo giovane servitore di Geova fu portato prigioniero a Babilonia quando era solo un ragazzo. Insieme ai suoi tre intimi compagni, Sadrac, Mesac e Abednego, fece la storia biblica durante il loro soggiorno a Babilonia. Questi giovani fecero fedelmente la volontà del loro Creatore, Geova Dio, in quel paese pagano. A causa della sua retta condotta fu affidato a Daniele il governo di tutto il distretto giurisdizionale di Babilonia e venne costituito come principale prefetto su tutti i saggi di Babilonia. I suoi compagni, Sadrac, Mesac e Abednego, ricevettero pure incarichi di responsabilità nel governo, e in seguito diedero prova d’essere devoti schiavi di Geova nell’episodio della fornace ardente. — Dan. 2:48, 49; 3:8-30.

15. In che modo il Signore Gesù fu un eccellente esempio per i giovani d’oggi?

15 Di particolare interesse nel considerare i giovani servitori di Geova è la storia della vita del Signore Gesù Cristo. La sua vita terrena cominciò verso l’anno 2 a.E.V., nella cittadina di Betleem quando sua madre, la vergine Maria, lo diede alla luce e lo pose in una mangiatoia. Benché il racconto biblico non fornisca molti particolari sui giorni della fanciullezza del Signore Gesù, tuttavia quello che narra ci dà una vaga idea di questo giovane perfetto mandato sulla terra per riscattare l’imperfetto genere umano. In giovane età fece un viaggio a Gerusalemme con i suoi genitori per la festa di pasqua. Mentre era lì venne in contatto con gli insegnanti nel tempio di Geova. E lì lo trovarono i suoi genitori dopo averlo perduto in mezzo alla folla che aveva assistito alla pasqua in Gerusalemme. Il racconto biblico ci parla di questa occasione e ci informa che quelli che nel tempio lo ascoltavano parlare “si meravigliavano di continuo del suo intendimento e delle sue risposte”. Nonostante i suoi teneri anni — aveva allora circa dodici anni — prestava attenzione alla Parola di Dio e si era conquistato il rispetto di quelli coi quali aveva a che fare. Comunque, il racconto biblico mostra che Gesù continuò a stare sottoposto ai suoi genitori e che progrediva in sapienza e crescita fisica e nel favore di Dio e degli uomini. — Luca 2:41-52.

16. Che specie di giovane fu Timoteo com’è mostrato dai commenti dell’apostolo Paolo in I Corinti 4:17 e Filippesi 2:19, 20?

16 Pertanto, con tutti questi esempi narrati nelle Scritture Ebraiche e con la condotta e il modo di vivere di Gesù chiari nella mente, l’apostolo Paolo poté dare buoni consigli a un altro giovane, Timoteo, ed esortarlo a essere “un esempio per i fedeli nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità”. (1 Tim. 4:12) E che questo giovane fosse un eccellente esempio è indicato dall’accenno di Paolo a lui in I Corinti 4:17. Parlando a quella congregazione di Corinto, Paolo disse: “Vi mando Timoteo, giacché egli è il mio figlio diletto e fedele nel Signore; ed egli porrà nella vostra mente i miei metodi riguardo a Cristo Gesù, come insegno dappertutto in ogni congregazione”. Di questo giovane l’apostolo Paolo pure scrisse alla congregazione di Filippi: “Da parte mia spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timoteo, affinché mi rallegri quando saprò le cose che vi riguardano. Poiché non ho nessun altro dalla disposizione simile alla sua che abbia genuinamente cura delle cose che vi riguardano”. — Filip. 2:19, 20.

17. Quale domanda ci è ora posta riguardo ai giovani, e qual è la giusta risposta a tale domanda?

17 In questo giorno e in questa èra, nel ventesimo secolo, in un tempo di grande agitazione e tensione fra i popoli di tutte le nazioni, è dunque possibile che gli esempi del passato siano utili per guidare i giovani di questo mondo moderno? La risposta è senz’altro Sì! Poiché la vita di questi uomini, e di altri non menzionati, può essere di guida ai giovani affinché ‘nessuno disprezzi la loro giovinezza’. Infatti, in tutta questa terra abbiamo esempi di giovani che realmente non danno a nessuno motivo di disprezzare la loro giovinezza, ma, piuttosto, gli danno motivo d’essere favorevolmente colpito dalle loro parole, dalla loro condotta, dal loro amore, dalla loro fede e dalla loro casta condotta. Leggendo il seguente articolo si vedrà quello che stanno facendo questi giovani per recare lode al loro Grande Creatore, Geova Dio, e come possono ricevere ulteriore assistenza dai loro genitori e dalla generazione degli adulti.

[Immagine a pagina 717]

Nessuno poté giustamente disprezzare Geremia, dalla sua giovinezza in poi, benché fosse avversato e messo nei ceppi per il suo ministero

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