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EbronAusiliario per capire la Bibbia
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A Ebron, circa quattro secoli più tardi, gli uomini di Giuda unsero re Davide, che vi regnò per sette anni e mezzo. Lì Davide ebbe sei figli: Amnon, Chileab (Daniele), Absalom, Adonia, Sefatia e Itream. — II Sam. 2:1-4, 11; 3:2-5; I Cron. 3:1-4.
Anni dopo il figlio di Davide Absalom tornò a Ebron dove ebbe inizio il suo vano tentativo di usurpare il trono paterno. (II Sam. 15:7-10) Probabilmente a motivo dell’importanza storica di Ebron, ex capitale di Giuda, e anche perché era la sua città natale, Absalom la scelse come punto di partenza del suo tentativo di impadronirsi del regno. In seguito il nipote di Davide, il re Roboamo, ricostruì Ebron. (II Cron. 11:5-10) Dopo la desolazione di Giuda per opera dei babilonesi e il ritorno degli ebrei dall’esilio, alcuni rimpatriati si stabilirono a Ebron (Chiriat-Arba). — Nee. 11:25.
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EcbatanaAusiliario per capire la Bibbia
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Ecbatana
(Ecbàtana) [forse, luogo di riunione].
Capitale dell’antica Media dal 700 a.E.V. circa. Ciro II re di Persia la conquistò nel 550 a.E.V. da Astiage re di Media, dopo di che gli eserciti medi e persiani si unirono sotto il comando di Ciro. All’epoca del re di Persia Dario I (figlio di Istaspe) Ecbatana è menzionata nelle Scritture come una località del distretto giurisdizionale della Media. — Esd. 6:1, 2.
“Ecbatana” è la forma italiana del nome di questa città in Esdra 6:2, e corrisponde a quella che si trova nella Vulgata latina e anche nel testo greco degli apocrifi che furono poi inclusi nella Settanta. Nel testo masoretico e nella versione siriaca Pescitta è chiamata invece “Achmethà”. L’antica forma persiana Hagmatana può significare “luogo di riunione” o “luogo d’incontro di molte strade”, e la forma definitiva “Ecbatana” sembra derivata da un termine accadico che significa “riunione”. Antichi scrittori greci pare usassero il nome “Ecbatana” in riferimento a diverse località. Ma attualmente è opinione generale degli studiosi che l’Ecbatana conquistata da Ciro (e quindi quella menzionata in Esdra 6:2) corrisponda alla moderna città di Hamadan, importante centro commerciale dell’Iran ai piedi del monte Elvend, quasi 290 km a O–SO di Teheran. Come l’antica Ecbatana era un’importante città lungo la principale via carovaniera che dalla Mesopotamia portava più a E, così la moderna Hamadan è attraversata da diverse vie di comunicazione, come quella che congiunge Baghdad a Teheran.
Ecbatana era la capitale estiva dei re di Media e di Persia. Per esempio, sembra che Ciro vi trascorresse i mesi estivi, mentre passava l’inverno a Babilonia. Quindi era probabile che documenti relativi al suo regno si trovassero in entrambe le città. Con un’altitudine di 1914 m, d’estate il clima più fresco di Ecbatana doveva essere molto più piacevole di quello di Babilonia.
Certi oppositori, funzionari nominati dal re di Persia, misero in dubbio la legalità dei lavori di ricostruzione del tempio intrapresi dagli ebrei all’epoca di Zorobabele, e inviarono una lettera a Dario I re di Persia, chiedendo conferma del decreto di Ciro che autorizzava la ricostruzione. (Esd. 5:1-17) Dal momento che gli ebrei avevano ripreso i lavori di ricostruzione del tempio (dopo una sospensione di alcuni anni) verso il 25 settembre 520 a.E.V., la lettera fu probabilmente inviata a Ecbatana, la capitale estiva. Dario fece fare un’investigazione e il decreto di Ciro fu ritrovato a Ecbatana, stabilendo così la legittimità del lavoro di ricostruzione del tempio. — Esd. 6:1-5.
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EcclesiasteAusiliario per capire la Bibbia
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Ecclesiaste
[ebr. Qohèleth, congregatore, radunatore].
Il nome ebraico ben descrive il ruolo del re in un governo teocratico come quello di Israele. (Eccl. 1:1, 12) Era compito del sovrano tenere unito il dedicato popolo di Dio, fedele al suo vero Re e Dio. (I Re 8:1-5, 41-43, 66) Il nome usato in quasi tutte le Bibbie italiane deriva dall’errata traduzione di Qohèleth nella Settanta greca, cioè Ekklesiastès (Ecclesiaste), che significa “colui che siede o prende la parola in un’ekklesìa; membro di un’assemblea o parlamento”.
SCRITTORE
Un solo “figlio di Davide”, cioè Salomone, è stato “re su Israele in Gerusalemme” (Eccl. 1:1, 12), poiché dopo di lui i re non regnavano più su tutto Israele. Salomone era il re così famoso per la sua straordinaria sapienza. (Eccl. 1:16; I Re 4:29-34) Era un costruttore (Eccl. 2:4-6; I Re 6:1; 7:1-8), un compositore di proverbi (Eccl. 12:9; I Re 4:32) ed era rinomato per la sua ricchezza. (Eccl. 2:4-9; I Re 9:17-19; 10:4-10, 14-29) Qohèleth è di genere femminile per la ragione che Salomone, a motivo della sapienza datagli da Dio, divenne simbolo di sapienza come se fosse la sapienza personificata; e anche in ebraico il termine “sapienza” è femminile. Perciò Salomone lo applica a se stesso. Dal momento che il libro menziona il programma edilizio di Salomone, dev’essere stato scritto dopo che fu attuato ma prima che egli cominciasse a fare “ciò che era male agli occhi di Geova”. (I Re 11:6) Il libro fu dunque scritto a Gerusalemme prima del 1000 a.E.V. Che Salomone fosse uno degli uomini più idonei per scriverlo è confermato dal fatto che non solo era il più ricco ma probabilmente anche uno dei re meglio informati del suo tempo, poiché i suoi marinai e mercanti, come pure i dignitari che gli facevano visita, portavano notizie e informazioni da altri paesi. — I Re 9:26-28; 10:23-25, 28, 29.
AUTENTICITÀ
Qohèleth, o Ecclesiaste, è considerato un libro canonico sia dagli ebrei che dalle chiese cristiane. È in armonia con altre parti della Bibbia che trattano gli stessi soggetti. Per esempio, concorda con Genesi sul fatto che l’uomo ha un corpo formato della polvere della terra e ha ricevuto da Dio lo spirito o forza vitale e l’alito che lo sostiene. (Eccl. 3:20, 21; 12:7; 7:22; Isa. 42:5) Conferma l’insegnamento biblico che l’uomo era stato creato retto ma deliberatamente decise di disubbidire a Dio. (Eccl. 7:29; Gen. 1:31; 3:17; Deut. 32:4, 5) Riconosce Dio quale Creatore. (Eccl. 12:1; Gen. 1:1) È d’accordo col resto della Bibbia circa la condizione dei morti. (Eccl. 9:5, 10; Gen. 3:19; Sal. 6:5; 115:17; Giov. 11:11-14; Rom. 6:23) Incoraggia decisamente l’adorazione e il timore di Dio. Usa l’espressione ha-’Elohìm, “il vero Dio”, più di trenta volte. L’equivalente del nome di Geova si trova nella versione siriaca e nel Targum ebraico del libro, in Ecclesiaste 2:24. Anche se alcuni sostengono che il libro si contraddica, ciò avviene solo perché non capiscono che molte volte espone l’opinione comune contrapposta a quella che riflette sapienza divina. (Confronta Ecclesiaste 1:18; 7:11, 12). Perciò bisogna leggerlo in modo da afferrarne il senso, tenendo in mente il tema.
CONTENUTO
In base al contenuto il libro potrebbe intitolarsi “Il Congregatore su opere vane e meritorie”. Nel primo capitolo Salomone descrive la stabilità e continuità dei cicli dell’universo, su cui l’uomo fa
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