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Acan, un uomo che mise in difficoltà l’intera nazioneLa Torre di Guardia 1979 | 15 agosto
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un grave peccato è una cosa insidiosa e pericolosa quando scrisse alla congregazione cristiana di Gerusalemme di badare che “non spunti nessuna radice velenosa e non causi difficoltà e affinché molti non ne siano contaminati; affinché non vi sia fornicatore né alcuno che non apprezzi le cose sacre, come Esaù, che in cambio di un pasto cedette i suoi diritti di primogenito”. — Ebr. 12:15, 16; confronta I Corinti 5:6, 7, 13.
Quando la sorte cadde direttamente su Acan, Giosuè fu gentile, pur sapendo che Acan era colpevole. Disse ad Acan: “Figlio mio, ti prego, rendi gloria a Geova l’Iddio d’Israele e fagli confessione, e dichiarami, ti prego, che cosa hai fatto? Non me lo occultare”. (Gios. 7:19) Allora Acan ‘rese gloria a Dio’ in quanto riconobbe che Geova Dio aveva diretto correttamente la sorte e che era giustamente adirato con lui. Acan aveva “commesso una vergognosa follia in Israele”, un delitto che recava grande disonore su Dio poiché arrecava onta a Israele che allora rappresentava Dio sulla terra. — Gios. 7:15.
RIMOSSA LA COLPA DALLA NAZIONE
Per dimostrare a tutto Israele la causa della loro sconfitta ad Ai, e per dare la prova che Acan era il colpevole, Giosuè mandò a prendere dalla tenda di Acan gli oggetti rubati e li mostrò al popolo. (Gios. 7:22, 23) In base al comando di Dio, Acan doveva esser messo a morte. Anche la sua famiglia, la sua tenda e i suoi averi dovettero essere bruciati, per togliere da Israele questo elemento contaminato e simile a lievito, poiché anche la menzione del nome di Acan sarebbe stata un abominio. Il racconto dice che, messo a morte Acan con la lapidazione e poi bruciato, fu eretto sopra le sue ceneri un grosso mucchio di pietre e il luogo fu chiamato Acor (ostracismo, difficoltà) a rammentare la calamità che egli aveva attirata su Israele. — Gios. 7:24-26.
Alcuni possono pensare che l’esecuzione della famiglia di Acan e la distruzione dei suoi beni siano state ingiuste. Ma considerate il biasimo e i guai causati da questo avido desiderio di Acan. Non solo, ma 36 uomini avevano perso la vita. Inoltre, era difficile che la famiglia di Acan ignorasse il fatto che le cose maledette e rubate erano sepolte in terra sotto la tenda di Acan. — Gios. 7:21.
Giosuè agì giustamente e questo è indicato dal fatto che successivamente Geova recò la sconfitta di Ai. Il giudizio di Geova fu una benedizione e una protezione per Israele che proseguì nella conquista del paese, sconfiggendo un re dopo l’altro, per sei anni. Non c’è nulla a indicare che qualcuno commettesse un’altra azione simile a quella di Acan. Anche in seguito, al tempo dei giudici, quando fu commesso un grave peccato, la nazione mostrò grande zelo nel discolparsi dinanzi a Dio eliminando la malvagità, anche a costo di molte vite. — Giud., cap. 20.
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Ponevano le mani sulla vittima del sacrificioLa Torre di Guardia 1979 | 15 agosto
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Ponevano le mani sulla vittima del sacrificio
Presentando un sacrificio animale nel santuario, l’israelita poneva la mano sulla testa del toro, della pecora o del capro. (Lev. 1:4) Con questo gesto, la persona riconosceva che l’offerta era sua e che era presentata in suo favore.
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