Opera di liberazione!
1. Perché le persone non dovrebbero considerare ciò che diciamo come uno scherzo, e perché le persone dovrebbero assumere il punto di vista della Bibbia e prendere nota di ciò che succede?
NON ridete e non considerate ciò che diciamo come uno scherzo, come fecero i generi del patriarca Lot i quali pensarono che egli scherzasse quando li avvertì che la loro città di Sodoma sarebbe stata distrutta la mattina dopo da una pioggia di fuoco e zolfo dal cielo. Non scherziamo. La Bibbia non scherza. Gli schernitori mondani di questo presente sistema di cose sono condannati, poiché la società umana va incontro ad Armaghedon, “la guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. Coloro che assumono il punto di vista della Bibbia e osservano ciò che succede nel mondo possono vedere chiaramente che tutti i re terrestri e i loro eserciti marciano verso Armaghedon, sfidando Geova Dio e il suo Cristo, il “Re dei re”. Nel giorno di Noè le persone non si avvidero di niente. Per il vostro bene, ora fate attenzione!
2, 3. (a) Quali due atteggiamenti si devono assumere quando si sa di essere condannati e i giustizieri si avvicinano? (b) Perché facciamo riferimento a Gabaon del quindicesimo secolo a.E.V.?
2 Che cosa fareste se foste condannati alla distruzione e l’esercito dei giustizieri venisse nella vostra direzione e si avvicinasse pericolosamente? Mostrereste che amate la vita e fareste tutto il possibile perché la vostra vita fosse risparmiata, perché foste liberati dalla minaccia della distruzione? Oppure non ve ne importa e siete indifferenti alla vita eterna in una terra paradisiaca nell’indicibile felicità sotto un governo perfetto?
3 Se Dio significa qualche cosa per voi, se piacergli e adorarlo correttamente significa qualche cosa per voi, se l’opportunità della vita perfetta nella felicità senza fine significa qualche cosa per voi, mostrerete saggezza e agirete urgentemente come le persone dell’antica Gabaon nel Medio Oriente? Facciamo riferimento a quell’antica città perché ciò che vi accadde durante l’invasione del paese di Palestina da parte degli Ebrei nel quindicesimo secolo avanti la nostra Èra Volgare fu profetico, pieno di significato per noi oggi.
4. Come la profezia di Isaia fa riferimento alla caratteristica dell’antica Gabaon, e quindi chi dovrebbero imitare oggi le persone?
4 Tale fatto è attestato dalla profezia che si trova in Isaia 28:21, 22, che dice: “Geova si leverà proprio come al monte Perazim, si agiterà proprio come nel bassopiano vicino a Gabaon, per fare la sua opera — la sua opera è strana — e per compiere il suo lavoro, il suo lavoro è insolito. E ora non vi mostrate schernitori, onde i vostri legami non divengano forti, poiché c’è uno sterminio, pure qualche cosa di deciso, che ho udito dal Sovrano Signore, Geova degli eserciti, per tutto il paese”. Per sfuggire allo sterminio, le persone agiscano dunque come i Gabaoniti!
5. Che cosa sapevano i Gabaoniti circa la loro posizione presso l’Iddio degli Ebrei?
5 I Gabaoniti sapevano che tutti gli abitanti del paese di Canaan erano condannati alla distruzione, perché occupavano abusivamente il paese che Geova Dio aveva promesso di dare ai discendenti del patriarca Abraamo. Quei Cananei erano un popolo maledetto sin dal tempo successivo ai giorni del diluvio di Noè, e ora la loro iniquità e il loro operato immorale erano arrivati al colmo. Geova Dio il Creatore e Proprietario di tutta la terra aveva decretato la distruzione di questi adoratori di falsi dèi. Conformemente, costituì gli Ebrei al comando di Giosuè, successore di Mosè, come giustizieri di questi maledetti occupanti abusivi del paese di Canaan. — Gen. 9:20-27; 15:12-21.
6. Credevano i Gabaoniti di poter resistere con successo agli eserciti distruttori comandati da Giosuè, e da che cosa fu guidata la loro credenza?
6 Le città di Gerico e Ai erano già cadute di fronte all’avanzata dei giustizieri, e i loro abitanti erano stati sterminati. I Gabaoniti attribuirono queste strepitose vittorie all’Onnipotente Dio Geova, e rammentarono che Egli aveva anche condotto gli Ebrei attraverso gli abissi del mar Rosso, mentre gli inseguitori egiziani erano affogati come topi nelle sue acque. I Gabaoniti sapevano di non poter resistere con successo all’Onnipotente Dio e ai suoi eserciti distruttori comandati dal generale Giosuè. I Gabaoniti sapevano che erano destinati allo sterminio, non appena Giosuè e i suoi eserciti avessero trovato la loro città e le tre città vicine.
7, 8. (a) Quale attitudine assunsero i Gabaoniti verso la vita, e che cosa fecero quindi immediatamente? (b) Giungendo alcuni giorni dopo alla città di Gabaon, in che modo Giosuè trattò i Gabaoniti?
7 I Gabaoniti non erano come molte persone d’oggi che semplicemente “non se ne curano”. I Gabaoniti amavano la vita. Preferivano vivere, anche se significava vivere come schiavi sotto gli Ebrei e il loro Dio Geova, anziché morire come maledetti Cananei giustiziati. Sebbene i Gabaoniti non avessero diritto a stipulare un trattato col generale Giosuè per conservare la loro vita, pensarono di fare almeno un tentativo per ottenere tale trattato. Ma come? Con l’inganno! Non a danno del popolo di Geova, comunque. Essi mandarono ambasciatori a Giosuè, a Ghilgal vicino al fiume Giordano a circa trentadue chilometri di distanza, e questi fecero finta che la loro città si trovasse fuori dell’area dei condannati Cananei e potessero perciò stipulare un semplice trattato di amicizia con gli Ebrei.
8 Gli ambasciatori dissero: “I tuoi servitori son venuti da un paese molto lontano per riguardo verso il nome di Geova tuo Dio, perché abbiamo udito la sua fama e tutto ciò che fece. . . .” (Gios. 9:9) Poiché gli Ebrei furono persuasi dagli argomenti degli ambasciatori dei Gabaoniti, Giosuè e i suoi capitani stipularono un trattato di amicizia con questi ambasciatori plenipotenziari di Gabaon. Tre giorni dopo Giosuè seppe che egli e il suo popolo erano stati indotti a questo trattato con l’inganno. Comunque, poiché avevano giurato ai Gabaoniti nel nome di Geova, l’Iddio d’Israele, rispettarono le condizioni di quel trattato. Non distrussero Gabaon e le città vicine, ma ne resero schiavi gli abitanti con certi compiti da svolgere, compreso il provvedere legna da bruciare per l’altare del sacrificio di Geova.
9. Per questo, chi minacciò la vita dei Gabaoniti, e come fu recata la loro liberazione?
9 Poiché i Gabaoniti avevano disposto di divenire schiavi di Geova Dio e del suo popolo, cinque re del sud si allearono e posero l’assedio a Gabaon. I Gabaoniti rifiutarono di arrendersi a questi cinque re pagani, poiché sapevano che facendo questo non sarebbero sfuggiti in ultimo allo sterminio per mano dei giustizieri di Geova. Informarono Giosuè e chiesero aiuto. Giosuè e il suo esercito fecero di notte una marcia forzata da Ghilgal. Essi colsero di sorpresa gli assedianti di Gabaon. Quindi Geova stesso passò all’attacco, gettando la confusione tra gli assedianti. Mentre fuggivano, le forze di Giosuè ne uccisero alcuni. Quindi, come dice il racconto della battaglia, “Geova gettò su di loro dai cieli grosse pietre fino ad Azeca, così che morirono. Furono di più quelli che morirono per le pietre della grandinata che quelli che i figli d’Israele uccisero con la spada”.
10. (a) Quale miracolo chiese Giosuè che si compisse a Gabaon, e perché? (b) Per chi combatteva Geova a quel tempo?
10 Il giorno normale non era abbastanza lungo perché Giosuè e i suoi uomini inseguissero e uccidessero tutti i nemici. Giosuè invocò dunque Geova Dio di compiere un miracolo e allungare la luce del giorno. Con piena fede nel Creatore del sole, della luna e delle stelle, Giosuè disse: “Sole, resta immoto sopra Gabaon, e, luna, sul bassopiano di Aialon”. In quello straordinario comando Giosuè fu scientificamente corretto, poiché sia la luna che il sole furono implicati in questo raro miracolo. Giosuè 10:12-14 dice: “E il sole stava fermo in mezzo ai cieli [dal punto di vista di Giosuè sulla terra] e non s’affrettò a tramontare per circa un giorno intero. E nessun giorno è stato come quello, né prima né dopo, in quanto Geova ascoltò la voce di un uomo, poiché Geova stesso combatteva per Israele”. Ma nello stesso tempo che combatteva vittoriosamente per i giustizieri israeliti, Geova combatteva anche per la vita dei Gabaoniti che lo temevano e avevano scelto di divenire suoi schiavi. — Gios. 9:1 fino a 10:27.
UNA “GRANDE FOLLA” DI SUPERSTITI
11. (a) Che cosa raffigura la miracolosa liberazione dei Gabaoniti? (b) Che cosa fu prima necessario da parte dei Gabaoniti?
11 Quella miracolosa liberazione dei Gabaoniti fu profetica della moderna liberazione di una “grande folla” di superstiti dalla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Armaghedon. (1 Cor. 10:11; Isa. 28:21, 22)a Il solo libro della Bibbia che menziona Armaghedon descrive pure come una “grande folla” i superstiti terrestri della più grande tribolazione del mondo. Proprio come quegli antichi Gabaoniti, così tutti quelli che sono in tale “grande folla” devono fare qualche cosa per essere liberati dalla distruzione ad Armaghedon. I Gabaoniti approfittarono dell’occasione e fecero i passi avanti necessari per ottenere un trattato di salvezza. Se avessero atteso che Giosuè e il suo esercito di giustizieri trovassero il luogo della loro città e l’assediassero, sarebbe stato troppo tardi per sfuggire alla distruzione.
12. (a) Similmente, che cosa devono fare ora coloro che vogliono essere tra la “grande folla”? (b) Riferendosi alla sua venuta nella guerra di Armaghedon quale avvertimento diede il più grande Giosuè?
12 Nella stessa maniera, coloro che desiderano essere tra la “grande folla” di superstiti di Armaghedon devono valersi del presente tempo favorevole per stringere pacifiche, amichevoli relazioni con Colui che fu prefigurato da Giosuè del tempo antico, il quale agisce da grande Giustiziere per conto di Geova Dio. Chi è? Il nome stesso lo suggerisce. Giosuè, nella Bibbia ebraica, è reso Gesù nella traduzione greca delle Scritture Ebraiche. Questo è ciò che Giosuè è anche chiamato nelle Scritture Greche scritte dai discepoli di Gesù Cristo. (Atti 7:45; Ebr. 4:8) Quando rivelò in anticipo la marcia dei re e dei loro eserciti ad Armaghedon, questo più grande Giosuè, Gesù Cristo, ci diede questo avvertimento: “Ecco, io vengo come un ladro. Felice chi sta sveglio e mantiene i suoi abiti, affinché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna”. (Riv. 16:15) La sua venuta alla guerra di Armaghedon prenderà il mondo di sorpresa, come il Diluvio prese di sorpresa le persone disavvedute del giorno di Noè.
CIÒ CHE FA OGGI LA “GRANDE FOLLA”
13, 14. Secondo Rivelazione 7:9, 10, a che cosa la “grande folla” rivolge la sua attenzione, e a somiglianza dei Gabaoniti che cosa riconosce?
13 Che cosa dovrebbero dunque fare oggi le persone? La rivelazione del più grande Giosuè, Gesù Cristo, lo indica. Colui che vede la rivelazione, scrive: “Ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani erano rami di alberi delle palme. E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’”. — Riv. 7:9, 10.
14 Questa innumerevole “grande folla” è una folla mondiale, non essendoci in mezzo ad essa alcuna discriminazione razziale. Essi rivolgono unitamente la loro attenzione non a Washington, nel Distretto di Columbia, né a Londra, Inghilterra, né a Mosca, Russia, né a Parigi, Francia, né ad alcun’altra capitale nazionale, ma al trono di Dio, la sede del governo del cielo e della terra. In maniera simile a ciò che fecero gli antichi Gabaoniti, essi riconoscono pubblicamente Dio come Sovrano Universale, e come Fonte della loro eterna salvezza. Essi dichiarano pure apertamente che questa salvezza viene loro da Dio mediante il suo Agnello, una volta sacrificato, Gesù Cristo, il più grande Giosuè.
15, 16. (a) La “grande folla” chi acclama o saluta? (b) Com’è raffigurata la loro pura condizione dinanzi a Dio, e come ottengono questo aspetto puro?
15 Invece di salutare qualche creatura umana o emblema, essi agitano i loro rami di alberi delle palme mentre acclamano il grande Dio che siede sul trono celeste. Attribuiscono a lui la loro salvezza per mezzo del suo Agnello di sacrificio, Gesù Cristo. Hanno dunque un aspetto puro agli occhi di Dio, poiché sono “vestiti di lunghe vesti bianche”. Come possono avere tale aspetto puro dinanzi a Dio il Santissimo? Ci è detto con queste parole, in Rivelazione 7:14: “Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello”.
16 Essi riconoscono il sacrificio umano che Gesù Cristo offrì diciannove secoli fa, quando morì sul palo di esecuzione fuori delle mura di Gerusalemme. Riconoscono che l’Onnipotente Dio dichiarò innocente il suo Figlio simile a un Agnello destandolo dai morti il terzo giorno e quindi invitandolo a tornare in cielo, dove presentò a Dio il valore del suo sacrificio umano a favore di tutto il genere umano, persone di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Giacché confessano di essere nati peccatori e che il sangue del sacrificio di Gesù Cristo li purifica dalla macchia del peccato, si dedicano completamente a Dio per essere suoi schiavi, comprati col sangue redentore di Cristo. Dichiarano pubblicamente questa completa dedicazione di sé a Dio per sempre essendo battezzati in acqua, come lo fu lo stesso Gesù l’Agnello di Dio. Oggi coloro che non fanno queste cose raffigurate nella Bibbia non si possono identificare come parte di quella “grande folla”.
17. Per compiere quale servizio in Israele furono risparmiati gli antichi Gabaoniti, e come questo è in armonia con ciò che dice Rivelazione 7:15?
17 Rammentiamo che la vita dei Gabaoniti del giorno di Giosuè fu risparmiata onde servissero come schiavi per andare a prendere l’acqua e raccogliere legna da bruciare per l’altare dei sacrifici nel tempio di Geova. Millediciotto anni dopo che Giosuè li aveva risparmiati, i Gabaoniti ebbero anche il privilegio di partecipare col governatore giudeo Neemia alla ricostruzione delle mura di Gerusalemme, oltre al loro servizio nel tempio di Geova. (Neemia 3:7; 7:25) Del tutto in armonia con ciò è detto della “grande folla”, che fu prefigurata dai Gabaoniti: “Perciò sono davanti al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda”. — Riv. 7:15.
18. In che modo quelli della “grande folla” servono continuamente Dio nel suo tempio e dinanzi al suo trono?
18 Attualmente, prima di Armaghedon, questa “grande folla” deve servire Geova Dio in relazione col suo tempio spirituale, di cui l’Agnello Gesù Cristo è la principale Pietra Angolare. Il loro servizio a Dio sul suo trono è di una specie sacra, poiché rendono a Dio le cose che sono di Dio. (Matt. 22:21) Come persone che devono a Dio e al suo Agnello la loro salvezza, partecipano all’opera mondiale che Gesù Cristo predisse per questo tempo del “termine del sistema di cose”, come dichiara Matteo 24:14: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. Prendendo parte a questa opera di testimonianza, in effetti, acclamano Dio e il suo Agnello Gesù Cristo con ‘rami di alberi delle palme nelle loro mani’.
19. (a) A motivo di tale servizio, che cosa tentano di fare i governanti mondiali e i loro eserciti con la “grande folla”? (b) In che modo, dunque, quelli della “grande folla” agiscono come i Gabaoniti?
19 A motivo di questa mondiale opera di testimonianza gli elementi governanti e gli eserciti di questo mondo fanno pressione su quelli della “grande folla” per farli cedere e smettere d’essere dalla parte del regno di Dio, proprio come i cinque re di Canaan e i loro eserciti assediarono Gabaon e cercarono di indurli con la forza a rompere il loro trattato con Giosuè e il suo Dio Geova. Ma i fedeli della “grande folla” rifiutano di far questo. Sanno che i governanti terrestri e i loro eserciti non possono dar loro la vita eterna, e non potranno proteggerli in nessun modo dallo sterminino insieme ai governanti mondani e ai loro eserciti ad Armaghedon. Non vogliono che gli uccelli che si nutrono di carogne raccolgano le ossa dei loro corpi morti sul campo di battaglia di Armaghedon. Essi hanno pienamente fede che Dio, per mezzo del suo più grande Giosuè, Gesù Cristo, può proteggerli durante la guerra di Armaghedon, come protesse i Gabaoniti nel giorno di Giosuè.
20. Contro chi è la divina guerra di Armaghedon, e che cosa si aspetta la “grande folla” che egli faccia lì a loro riguardo?
20 La “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” non è diretta contro la “grande folla” se essa rimane fedele. È diretta contro la simbolica bestia selvaggia, il bestiale sistema politico, e contro i re dell’intera terra e i loro eserciti e tutti i loro sostenitori che attribuiscono salvezza a questo politico, religioso, sociale, economico, scientifico sistema di cose. Quelli che acclamano l’intronizzato Geova Dio come loro Salvatore mediante il suo Agnello Gesù Cristo si rivolgono a Lui perché li liberi da Armaghedon. E, secondo la sua promessa, l’Onnipotente Dio li libererà. Le parole di Rivelazione 7:15 non significano altro che questo, cioè che “colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda”.
21. Che cos’è la “grande tribolazione” menzionata in Rivelazione 7:14, da cui viene la “grande folla”?
21 Perfettamente in armonia con tale liberazione è detto di questa “grande folla”, in Rivelazione 7:14: “Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione”. Il nome la “grande tribolazione” si applica appropriatamente a questo tempo di tribolazione che è venuta sul genere umano sin dall’anno dello scoppio della prima guerra mondiale, cioè il 1914, e che aumenterà fino a raggiungere il suo massimo potere distruttivo nella guerra di Armaghedon, sterminando completamente questo mondano sistema di cose. Tale tribolazione, senza parallelo dal principio del mondo, non ci sarà mai più sulla terra, disse Gesù Cristo quando avvertì i suoi discepoli di fuggire al luogo di rifugio di Dio prima del peggiore e finale stadio di questa grande tribolazione. — Matt. 24:20-22.
22. (a) Come nel caso dei Gabaoniti, che cosa richiede la minacciosa situazione? (b) Fra quali due chiare posizioni si può scegliere, e quale d’esse il lettore è incoraggiato a scegliere?
22 Come nel caso dei Gabaoniti, non c’è tempo da perdere. La minacciosa situazione richiede che si agisca in maniera da temere Dio ora, non prima che scoppi una terza guerra mondiale, ma prima che il “gran giorno dell’Iddio Onnipotente” venga come un ladro e la guerra di quel gran giorno scoppi ad Armaghedon. La scelta è ora fra due chiare posizioni: Scegliete l’Onnipotente Dio Geova e il suo Agnello Gesù Cristo e vivete! Oppure scegliete i governanti mondiali e i loro eserciti che marciano sotto l’influenza di espressioni ispirate dal Diavolo e dai suoi demoni e morite! Non lasciate che la paura e il timore degli uomini siano un laccio per la vostra vita. (Prov. 29:25) Schieratevi con la “grande folla” e provate tremore e timore davanti all’Onnipotente Dio e, sotto la sua protezione, ‘venite dalla grande tribolazione’.
23. A che cosa la “grande folla” infine ‘verrà dalla grande tribolazione’?
23 ‘Venire dalla grande tribolazione’ a che cosa? A una terra purificata e liberata da tutti coloro che turbano la pace, persino dal sovrumano Satana e dai suoi demoni che saranno legati! Venite su una terra liberata da quelli che oggi rovinano la terra, inquinano l’aria, il mare e il suolo! Venite in una terra sopra la quale la Sovranità Universale di Dio sarà stata completamente ristabilita e il suo promesso regno mediante Cristo regnerà per benedire il genere umano in eterno. Venite su una terra in cui timore ed egoismo non prevarranno, ma i superstiti liberati da Armaghedon si ameranno e si aiuteranno come fratelli e sorelle, adottati dall’Agnello di Dio come loro Padre eterno. (Isa. 9:6) Venite su una terra che questi superstiti di Armaghedon cominceranno a restaurare dalla rovina e a trasformare così dilettevolmente in un paradiso in ogni luogo sotto la benedizione del celeste regno di Dio!
24. Quale estasiante esperienza avrà la “grande folla” di superstiti di Armaghedon riguardo ai morti?
24 Questa terra, destinata a divenire un paradiso come l’originale giardino d’Eden, non continuerà ad essere un immenso cimitero che tenga nel suo seno le migliaia di milioni di persone per le quali l’Agnello di Dio una volta depose amorevolmente la sua vita in sacrificio. La sua stessa risurrezione dai morti mediante il potere dell’Onnipotente Dio è l’incrollabile garanzia che quelli per i quali presentò il valore del suo perfetto sacrificio umano in cielo saranno pure risuscitati sotto il suo regno. (Atti 17:31; 1 Cor. 15:20; Giov. 5:28, 29) Che estasiante esperienza avranno quei superstiti di Armaghedon quando cominceranno ad accogliere i morti che torneranno con l’opportunità della vita eterna in un paradiso terrestre sotto il regno di Dio! Per certo questo sarà a eterna lode di Dio mediante Gesù Cristo. Mostrerà la giustezza di questa necessaria calamità di Armaghedon rettamente recata da Dio per la sua propria rivendicazione e per la liberazione di tutto il genere umano.
25. Come gli amanti della vita possono mostrare di credere che valga la pena d’esser liberati da Armaghedon?
25 Caro Lettore, vale la pena di essere liberati da Armaghedon? Amate la vita e rispondete Sì? Allora partecipate a questa opera di salvezza per aiutare le persone a schierarsi con il regno di Dio. È un’opera che porta alla liberazione di una grande folla da Armaghedon!
[Nota in calce]
a Si vedano le pagine da 239 § 14 a 244 § 22 del Capitolo 14º intitolato “Fuga verso la sicurezza”, del libro Potete sopravvivere ad Armaghedon nel nuovo mondo di Dio (solo in inglese), stampato nel 1955 dalla Watch Tower Society.