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  • Il possente Leviatan
    Svegliatevi! 1976 | 8 dicembre
    • in zone dove il livello freatico varia notevolmente. Nell’Everglades, queste buche costituiscono le riserve d’acqua più profonde. Nei periodi di siccità sono le ultime a seccarsi e così danno asilo a vari pesci, anfibi e rettili. Una volta finita la siccità, la vita animale preservata in queste buche può cominciare a moltiplicarsi. Queste buche provvedono anche cibo e acqua a uccelli e mammiferi.

      Le sostanze nutritive provenienti dagli escrementi dell’alligatore e dai resti dei suoi pasti arricchiscono il suolo e favoriscono la crescita di una vegetazione lussureggiante. Sulle rive formate col materiale proveniente dalle buche scavate dagli alligatori possono crescere piante differenti da quelle della zona immediatamente circostante.

      Anche i movimenti dell’alligatore nel suo habitat hanno un effetto benefico sul paesaggio. Essendo un grosso rettile, l’alligatore scava canali in mezzo alle piante, ritardando così i processi che trasformano uno stagno in palude.

      Il possente “Leviatan” fa davvero impressione. La sua corazza protettiva e la forza delle sue mascelle incutono timore. Questo rettile è meravigliosamente dotato per la sua esistenza e contribuisce in notevole misura a mantenere l’equilibrio attuale fra gli organismi viventi. Pur non essendo forse specialmente attraente per molte persone, il possente Leviatan dovrebbe far capire che non è saggio sottovalutare nessuna creatura. Specialmente ora che le spietate stragi operate dall’uomo hanno sterminato questo rettile in molte zone, se ne comincia a riconoscere l’importanza.

  • Chi è?
    Svegliatevi! 1976 | 8 dicembre
    • Chi è?

      ● Nella Bibbia il termine “chi” viene spesso usato per indicare più che una semplice domanda con cui si chiede il nome di una persona. Questo è bene illustrato da vari passi scritturali.

      Nabal, per esempio, mandò via adirato i messaggeri di Davide dicendo: “Chi è Davide, e chi è il figlio di Iesse? Oggigiorno i servitori che scappano, ciascuno d’innanzi al suo padrone, son divenuti molti”. (1 Sam. 25:10) Nabal conosceva Davide, quindi non fece la domanda per conoscere l’identità di quest’uomo. Piuttosto, intendeva dire: ‘Chi pensa d’essere?’ o: ‘Cos’è Davide, che debba concedergli favori?’

      In un’occasione Naomi chiese a Rut: “Chi sei tu, figlia mia?” (Rut 3:16) Può darsi che Naomi le facesse questa domanda perché al buio non l’aveva riconosciuta. D’altra parte, la domanda poté riferirsi alla possibile nuova identità di Rut in relazione a Boaz, suo ricompratore.

      Dopo che Davide era già stato suonatore d’arpa alla sua corte, Saul chiese ad Abner: “Di chi è figlio il ragazzo?” (1 Sam. 17:55) Sul significato di questa domanda, il commentario di C. F. Keil ed F. Delitzsch dichiara: “Non era solo il nome del padre che voleva scoprire, ma che tipo di uomo era il padre di un giovane così coraggioso da compiere un’azione tanto meravigliosa ed eroica; e la domanda fu fatta non solo per esentare la sua casa dalle tasse, ricompensa promessa per la vittoria su Golia (vers. 25), ma con tutta probabilità anche per poter chiamare un tal uomo alla sua corte, poiché dal coraggio e dall’audacia del figlio intuiva l’esistenza di simili qualità nel padre. È vero che Davide rispose solo: ‘Sono il figlio del tuo servitore Iesse di Betleem’; ma dall’espressione del cap. xviii. 1, ‘appena ebbe finito di parlare a Saul’, si capisce molto bene che Saul continuò a conversare con lui sulle sue faccende di famiglia, poiché queste stesse parole fanno capire che la conversazione si era prolungata”.

      Come si vede dai suddetti esempi, il termine “chi” viene usato spesso per chiedere informazioni sull’identità e sulla reputazione di una persona, e non semplicemente il suo nome.

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