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  • Rivelazione a Giovanni
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • V Le bestie selvagge: nemici terreni dei santi di Dio (13:1-18)

      A. Bestia con sette teste esce dal mare con testa ferita, poi sanata (13:1-10)

      B. Sale dalla terra bestia selvaggia con due corna (13:11-13)

      C. Immagine della bestia con sette teste; marchio della bestia (13:14-18)

      VI L’Agnello e i 144.000 fedeli suggellati; proclamazione dell’eterna buona notizia; mietitura della terra e vendemmia della vite della terra (14:1-20)

      VII Le sette ultime piaghe (15:1—16:20)

      A. Cantico dell’Agnello, e angeli delle sette piaghe (15:1—16:1)

      B. Loro effetto su terra, mare, fiumi e sole, sul trono della bestia selvaggia, l’Eufrate e l’aria (16:2-18)

      C. Babilonia la Grande è scossa, giunge il tempo del suo giudizio (16:19-21)

      VIII Babilonia la Grande e la sua distruzione (17:1—18:24)

      A. Fa ubriacare abitanti della terra; cavalca bestia selvaggia di colore scarlatto con sette teste (17:1-11)

      B. Le corna della bestia combattono invano contro l’Agnello; si rivoltano contro la meretrice che viene spogliata e bruciata (17:12-18)

      C. Cordoglio per la sua distruzione (18:1-24)

      IX Matrimonio dell’Agnello e sua guerra contro la bestia selvaggia, il falso profeta e gli eserciti della terra (19:1-21)

      X Satana legato per mille anni; combatte ed è sconfitto alla fine del regno millenario di Cristo (20:1-10)

      XI Aspetti del millenario giorno di giudizio (20:11—22:5)

      A. Giudizio, anche dei morti risuscitati (20:11-15)

      B. La Nuova Gerusalemme, città di Geova e dell’Agnello (21:1-27)

      C. Il fiume dell’acqua di vita (22:1-5)

      XII Conclusione (22:6-21)

      Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 259-264.

  • Rizpa
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    • Rizpa

      (Rizpa o Rizpà) [carbone ardente].

      Concubina del re Saul; figlia di Aia. (II Sam. 3:7; 21:11) Dopo la morte di Saul, suo figlio Is-Boset si inimicò il generale Abner chiedendogli conto dei rapporti avuti con Rizpa, che secondo lui facevano pensare volesse usurpare il trono. Di conseguenza Abner passò dalla parte di Davide. — II Sam. 3:7-21.

      Rizpa aveva avuto due figli da Saul: Armoni e Mefiboset. Molto tempo dopo la morte di Saul, Davide prese questi due figli di Rizpa insieme ad altri cinque discendenti di Saul e li consegnò ai gabaoniti perché li uccidessero, per togliere la colpa del sangue dal paese. I sette cadaveri vennero esposti su un monte, dove Rizpa, “dall’inizio della mietitura fino a che si versò su di loro l’acqua dai cieli”, tenne lontano dai cadaveri uccelli e animali selvatici. (II Sam. 21:1-10) Quell’indefinito periodo di tempo poteva esser durato cinque o sei mesi, a meno che, come ipotizzano alcuni, non ci fosse stato un eccezionale acquazzone fuori stagione. Forti piogge del genere prima di ottobre sarebbero state veramente insolite. (I Sam. 12:17, 18; Prov. 26:1) Davide infine seppe la cosa e facendo seppellire i cadaveri sollevò Rizpa dal doverli vegliare. — II Sam. 21:11-14.

  • Roboamo
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    • Roboamo

      (Roboàmo) [il popolo (si) è ingrandito,oppure, colui che ingrandisce il popolo].

      Figlio che Salomone ebbe dalla moglie ammonita Naama. Nel 997 a.E.V., all’età di quarantun anni, succedette al padre sul trono e regnò per diciassette anni. (I Re 14:21; I Cron. 3:10; II Cron. 9:31) Roboamo si distinse essendo l’ultimo re della monarchia unita e il primo sovrano del regno meridionale delle due tribù di Giuda e Beniamino; infatti poco dopo che fu incoronato re a Sichem da tutto Israele, il regno unito di Davide e Salomone si divise. Dieci tribù negarono il loro appoggio a Roboamo e fecero loro re Geroboamo, proprio come Geova aveva predetto per mezzo del profeta Ahia. — I Re 11:29-31; 12:1; II Cron. 10:1.

      La secessione avvenne dopo che una delegazione del popolo, di cui Geroboamo era il portavoce, supplicò Roboamo di revocare alcune misure oppressive imposte loro da Salomone. Roboamo chiese consiglio in merito. Prima consultò gli anziani, che gli suggerirono di prestare ascolto al grido del popolo e di ridurre i loro pesi, dimostrando di essere un re saggio, amato dal popolo. Ma Roboamo respinse questo maturo consiglio e si rivolse ai giovani coi quali era cresciuto. Essi dissero al re che doveva rendere il suo dito mignolo più grosso dei fianchi di suo padre, aumentando il peso del loro giogo e castigandoli con flagelli anziché fruste. — I Re 12:2-15; II Cron. 10:3-15; 13:6, 7.

      L’atteggiamento arrogante, tirannico adottato da Roboamo alienò completamente da lui la maggioranza della popolazione. Le uniche tribù che continuarono a sostenere la casa di Davide furono quelle di Giuda e di Beniamino, nonché i sacerdoti e i leviti di entrambi i regni, e anche cittadini isolati delle dieci tribù. — I Re 12:16, 17; II Cron. 10:16, 17; 11:13, 14, 16.

      In seguito, quando il re Roboamo e Adoram (Hadoram), che era preposto ai coscritti per i lavori forzati, penetrarono nel territorio dei secessionisti, Adoram venne lapidato, mentre il re ebbe a malapena salva la vita. (I Re 12:18; II Cron. 10:18) Allora Roboamo radunò un esercito di 180.000 uomini di Giuda e Beniamino, deciso ad assoggettare con la forza le dieci tribù. Ma Geova per mezzo del profeta Semaia vietò loro di combattere contro i loro fratelli, dato che Dio stesso aveva decretato la divisione del regno. Anche se così si evitò uno scontro aperto, le ostilità fra le due fazioni continuarono per tutti i giorni di Roboamo. — I Re 12:19-24; 15:6; II Cron. 10:19; 11:1-4.

      Per qualche tempo Roboamo si attenne abbastanza fedelmente alle leggi di Geova, e all’inizio del suo regno costruì e fortificò diverse città, in alcune delle quali immagazzinò riserve di viveri. (II Cron. 11:5-12, 17) Ma quando il suo regno fu saldamente stabilito, abbandonò l’adorazione di Geova e indusse Giuda a praticare l’abominevole adorazione del sesso, forse a motivo dell’influenza ammonita della famiglia materna. (I Re 14:22-24; II Cron. 12:1) Ciò a sua volta provocò l’ira di Geova, che la espresse facendo intervenire il re d’Egitto, Sisac, il quale nel quinto anno del regno di Roboamo invase insieme ai suoi alleati il paese e conquistò diverse città di Giuda. Se Roboamo e i suoi principi non si fossero umiliati in segno di pentimento, neanche Gerusalemme si sarebbe salvata. Comunque i tesori del tempio e della casa del re, inclusi gli scudi d’oro fatti da Salomone, furono presi da Sisac come bottino. Roboamo allora sostituì quegli scudi con altri di rame. — I Re 14:25-28; II Cron. 12:2-12.

      Durante la sua vita Roboamo ebbe diciotto mogli, fra cui Maalat nipote di Davide, e Maaca nipote di Absalom,

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