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  • Un Dio di incomparabile umiltà

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  • Un Dio di incomparabile umiltà
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 15/9 pp. 549-550

Un Dio di incomparabile umiltà

GEOVA DIO, a nessuno inferiore e a nessuno sottomesso, è davvero il Sovrano Supremo. Essendo onnisapiente, Dio non ha bisogno dei consigli di nessuno. (Isa. 40:13) Egli è il modello supremo di tutto ciò che è buono, giusto e amorevole. La sua potenza non si può sfidare. Qualsiasi cosa una creatura faccia o non faccia non influisce sulla posizione che egli occupa.

Noi creature umane imperfette non possiamo dare nulla a Geova Dio che gli rechi profitto. Il giovane Eliu rammentò a Giobbe: “Se pecchi, che gli fai? Se moltiplichi i tuoi delitti, che danno gli arrechi? Se tu sei giusto, che cosa gli dài o che cosa riceve dalla tua mano? Su un uomo come te ricade la tua malizia, su un figlio d’uomo la tua giustizia!” — Giob. 35:6-8, versione della C.E.I.

Malgrado gli uomini peccatori non possano influire sulla sua posizione, Geova Dio, con grande umiltà, è disposto a trattare con loro. Il salmista ispirato scrisse: “Chi è simile a Geova nostro Dio, il quale fa la sua dimora in alto? Egli accondiscende di guardare sui cieli e sulla terra facendo levare il misero dalla medesima polvere; esalta il povero dallo stesso mucchio di cenere, per farlo sedere coi nobili”. — Sal. 113:5-8.

Com’è diverso Geova dagli uomini imperfetti! Spesso chi è molto istruito e di mente acuta è impaziente con chi è lento a capire. Anzi, forse è troppo superbo per associarsi a chi ha limitate capacità. Ma Geova Dio si degna di guardare con favore quelli che gli uomini possono anche disprezzare, i modesti e i poveri.

La pietosa condizione di quelli che sono nella cenere è illustrata nel caso di Giobbe. Avendo perso tutto, Giobbe sedeva ammalato “fra le ceneri”, forse come un reietto presso il luogo di scarico della città. (Giob. 2:8) Un tempo aveva occupato una posizione di prestigio essendo un anziano e giudice rispettato alla porta della città. Ma nella sua afflizione era trattato indegnamente da persone ignobili. Egli esclamò: “Io son divenuto perfino il tema della loro canzone, e sono per loro un proverbio. Mi hanno detestato, si sono tenuti lungi da me e non han trattenuto dalla mia faccia il loro sputo”. — Giob. 30:9, 10.

Pensate, Geova Dio si è mostrato desideroso di venire in aiuto di persone disprezzate come l’afflitto Giobbe. Ha ripetutamente esaltato coloro che da un punto di vista umano erano molto insignificanti.

Uno che riconobbe questo fatto fu Davide. Riconoscendo quanto Dio aveva fatto per lui, disse: “È la tua umiltà che mi fa grande”. (2 Sam. 22:36) Essendo il figlio minore di Iesse, Davide sembrava quello che aveva meno probabilità d’essere scelto come re di tutto Israele. Il padre non lo chiamò neppure dal pascolare le pecore per presentarlo al profeta Samuele, ma gli presentò gli altri sette suoi figli. Solo dietro insistenza di Samuele, Iesse mandò a chiamare Davide dal pascolo. Dopo di che Samuele unse Davide “in mezzo ai suoi fratelli”. (1 Sam. 16:6-13) Fu quindi l’umiltà di Geova nell’accorgersi del giovane Davide a fare grande il pastorello.

Similmente, Geova ha scelto quelli che saranno associati nel governo a suo Figlio Gesù Cristo di mezzo a quelli che sono disprezzati dal mondo. Richiamando l’attenzione su questo fatto, l’apostolo cristiano Paolo scrisse: “Non furono chiamati molti saggi secondo la carne, non molti potenti, non molti di nobile nascita; ma Dio scelse le cose stolte del mondo, per svergognare gli uomini saggi; e Dio scelse le cose deboli del mondo, per svergognare le forti; e Dio scelse le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate”. — 1 Cor. 1:26-28.

Specialmente degno di nota è il fatto che, nella sua grande umiltà, Geova Dio sopportò le ripetute ribellioni degli Israeliti. Per mezzo del profeta Isaia, dichiarò: “Ho steso le mani tutto il giorno a un popolo ostinato, a quelli che camminano nella via che non è buona, dietro ai loro pensieri”. — Isa. 65:2.

Questa umiltà è senz’altro singolare. Geova Dio continuò a ‘stendere le mani’ agli Israeliti, supplicandoli di tornare a lui affinché egli li benedicesse, e questo malgrado il fatto che la loro ostinazione lo feriva profondamente. Le Scritture ci dicono: “Essi stessi si ribellarono e contristarono il suo spirito santo”. (Isa. 63:10) Solo dopo averli supplicati per secoli Geova abbandonò infine i disubbidienti Israeliti nelle mani dei loro nemici. Ma, come singoli individui, non chiuse loro la porta. Era suo desiderio che si pentissero e ottenessero la sua approvazione e benedizione. Continuò a rivolgere loro il caloroso appello: “Tornate a me, e per certo io tornerò a voi”. — Mal. 3:7.

E oggi? Sono ancora valide le parole che l’apostolo Paolo dichiarò ad Atene: “[Dio] dice al genere umano che tutti, in ogni luogo, si pentano”. (Atti 17:30) Nella sua grande umiltà e nel suo sconfinato amore, Geova Dio diede suo Figlio per il mondo. Fu così aperta agli uomini la strada per ottenere una condizione approvata dinanzi a lui, con la prospettiva della vita eterna. — Giov. 3:16.

Poiché Geova è un Dio di tale incomparabile umiltà, non può tollerare chi è superbo. La Bibbia ci dice: “Chiunque è di cuore orgoglioso è qualche cosa di detestabile a Geova”. (Prov. 16:5) “Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”. — Giac. 4:6.

Il fatto che Geova Dio è umile assicura il suo immancabile aiuto ai suoi modesti servitori. Benché egli domini supremo, il più umile dei suoi servitori non deve temere d’essere trascurato. “Geova è alto”, dice Salmo 138:6, “eppure vede l’umile; ma conosce l’altero solo da lontano”. Chi ha una posizione preminente ma si lascia dominare dall’orgoglio non riceve alcun riconoscimento da Geova. Ma l’umile è prezioso ai suoi occhi. Gesù Cristo incoraggiò i discepoli con le parole: “Cinque passeri si vendono per due monete di piccolo valore, non è vero? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato dinanzi a Dio. Ma anche i capelli della vostra testa son tutti contati. Non abbiate timore; voi valete di più di molti passeri”. — Luca 12:6, 7.

Tutti noi possiamo essere grati che Geova è un Dio umile. Se non fosse per la sua umiltà, non avremmo nessuna possibilità di ottenere una condizione approvata dinanzi a lui. L’umiltà di Geova, a sua volta, dovrebbe spingerci a volerlo imitare. Dobbiamo desiderare d’essere in piena armonia con la saggia espressione di Proverbi 8:13: “Ho odiato la superbia e l’orgoglio e la via cattiva e la bocca perversa”. Se ci sforziamo di nutrire tale odio, possiamo avere fiducia che l’Iddio di incomparabile umiltà, Geova, continuerà a guardarci con favore.

“Rendete grazie a Geova, invocate il suo nome, fate conoscere fra i popoli le sue gesta. Cantate a lui, innalzategli melodie, occupatevi di tutte le sue meravigliose opere. Vantatevi del suo santo nome. Il cuore di quelli che cercano Geova si rallegri. Ricercate Geova e la sua forza. Cercate la sua faccia di continuo. Ricordate le sue meravigliose opere che ha compiute, i suoi miracoli e le decisioni giudiziarie della sua bocca. Egli è Geova nostro Dio. Le sue decisioni giudiziarie sono in tutta la terra. Ha ricordato il suo patto fino a tempo indefinito, la parola che comandò, a mille generazioni”. — Sal. 105:1-5, 7, 8.

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