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  • Sii uomo: assumi la tua responsabilità
    La Torre di Guardia 1960 | 15 aprile
    • uomo né bestia. Quando Samuele disse a Saul che aveva mancato di seguire il comando di Dio, Saul replicò: “Il popolo ha risparmiato il meglio delle pecore”, “il popolo ha preso, fra il bottino”, insistendo pure, “io ho ubbidito alla voce dell’Eterno”. Quando gli fu ricordato che “l’ubbidienza val meglio del sacrifizio”, egli infine ammise: “Io ho peccato, perché ho trasgredito il comandamento dell’Eterno”. Tuttavia incolpò ancora il popolo dicendo: “Io ho temuto il popolo, e ho dato ascolto alla sua voce”. Ma Saul aveva anche mancato di votare alla distruzione il re Agag e di questo certo non poteva incolpare il popolo! La brutta fine di Saul è un ammonimento per tutti coloro che hanno l’abitudine di non riconoscere la propria colpa e di farla ricadere su altri. — 1 Sam. 15:13-33, VR.

      Il re Davide e l’apostolo Pietro si comportarono in modo ben diverso! Anch’essi qualche volta commisero gravi errori, ma riconobbero la propria responsabilità. Davide non cercò scuse né incolpò altri quando Geova s’adirò contro di lui perché aveva contato gli uomini abili alle armi: “Non sono io quegli che ordinai il censimento del popolo? Son io che ho peccato, e che ho agito con tanta malvagità; ma queste pecore che hanno fatto? Ti prego, o Eterno, o mio Dio, si volga la tua mano contro di me e contro la casa di mio padre, ma non contro il tuo popolo, per colpirlo col flagello!” — 1 Cron. 21:17, VR.

      Similmente quando Davide peccò nella questione della moglie di Uria, non diede la colpa a Betsabea né alle circostanze, ma confessò umilmente: “Io ho peccato contro Geova”. Il Salmo 51 rivela la sincerità del pentimento di Davide, e quale conforto ha dato quel salmo d’allora in poi ai servitori di Dio caduti in grave trasgressione! Che Davide, a differenza di Adamo, non diede la colpa alla donna si vede dal fatto che, fra tutti i suoi figli, scelse Salomone figlio di lei come suo successore sul trono di Geova. — 2 Sam. 11:4; 12:13; 1 Re 1:17.

      L’apostolo Pietro dimostrò la stessa buona disposizione di cuore. Quando peccò rinnegando il suo Signore, cercò forse di giustificarsi o di dar la colpa ad altri? No, ma con umiltà e contrizione “uscì e pianse amaramente”. — Luca 22:62.

      Se, come Aronne, abbiamo una simile debolezza, stiamo attenti e sforziamoci di superarla per non divenire come Adamo, Eva e il re Saul. Ricordiamo che cercando di dar la colpa ad altri o alle circostanze si dà prova di una certa forma di egoismo, debolezza morale, orgoglio o disonestà. Se sorvegliamo il nostro cuore potremo esser graditi a Dio nonostante le nostre debolezze: “Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia”. Perciò sii uomo! Sii come Davide, come Pietro: assumi la tua responsabilità! — Prov. 28:13.

  • Sogno materialistico
    La Torre di Guardia 1960 | 15 aprile
    • Sogno materialistico

      ● Alcuni anni fa la rivista Time riferì quanto segue da “Datemi la libertà e —”, una commedia di Eugene O’Neill che non fu pubblicata: “Parliamo del Sogno Americano, e vogliamo raccontare al mondo il Sogno Americano, ma che cos’è quel sogno, nella maggior parte dei casi, se non un sogno di cose materiali? A volte penso che gli Stati Uniti, per questa ragione, siano il più grande fallimento che il mondo abbia mai visto”.

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