Speranza basata sulla graduale rivelazione del proposito di Dio
“Questa speranza noi l’abbiamo come un’àncora per l’anima, sicura e ferma”. — Ebr. 6:19.
1. Come si sono espressi certi sapienti del mondo riguardo alla speranza?
NELLA loro sapienza mondana gli antichi Greci sottovalutavano la speranza. La loro veduta era che, essendo il fato immutabile, la speranza è un’illusione. Uno di essi chiamò perfino la speranza la “maledizione dell’uomo”. In tempi più moderni uno scrittore inglese disse: “La speranza è peggiore dell’amarezza della morte”. E il filosofo tedesco ateo Nietzsche scrisse: “La speranza è il peggiore di tutti i mali, poiché prolunga il tormento dell’uomo”.
2. Che cosa si è appreso in anni recenti circa il valore curativo della speranza?
2 Ma da allora altri uomini hanno tratto conclusioni interamente diverse riguardo alla speranza. Un noto ricercatore nel campo della medicina psicosomatica riscontrò che gli uomini con una speranza erano molto più in grado di sopravvivere a condizioni di stress. Un altro medico additò la speranza come la sola spiegazione nella guarigione di numerose affezioni che lasciavano perplessi i medici. E uno dei principali specialisti americani nel campo delle malattie mentali dedica molte pagine in un libro di testo per illustrare il potere curativo della speranza.
3. (a) Come ha Geova preso atto del nostro bisogno di speranza? (b) Come lo si potrebbe illustrare?
3 Il nostro Creatore, Geova Dio, conosce ancor meglio il bisogno umano di una speranza, specialmente in relazione al benessere spirituale. (Sal. 103:14) Nella sua amorevole benignità, ha preso provvedimenti per appagare questo essenziale bisogno. Oltre a fare promesse che infondono speranza, ha dato ripetute indicazioni che si adempiranno. Ha così provveduto una base sempre crescente per la speranza. Lo si potrebbe paragonare a quello che farebbe un padre perché i suoi figli sappiano quello che ha in mente. Forse il padre vuole condurre l’intera famiglia in vacanza per una settimana. Informandone i figli dà loro motivo di sperare, di attendere. Poi, mentre gli vedono fare i preparativi per il viaggio, la loro speranza si rafforza. Gli eventuali dubbi sulla possibilità di andare effettivamente in vacanza vengono dissipati.
4. Quale proposito ebbe Dio in mente creando la terra e l’uomo?
4 Come il padre avrebbe in mente di andare in vacanza con la sua famiglia ancor prima di parlarne ai figli, così Geova Dio ebbe un proposito per la terra e per l’uomo anche prima di crearli. La Bibbia mostra che Dio non ‘creò la terra semplicemente per nulla ma la formò per essere abitata’ da creature umane perfette, che vivessero per sempre in un paradiso. Dopo aver creato la prima coppia umana, dichiarò il proposito che aveva per loro, dicendo: “Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra e [soggiogate] . . . ogni creatura vivente che si muove sopra la terra”. — Isa. 45:18; Gen. 1:28.
5. Quale promessa fece in Eden per mostrare che il suo proposito originale riguardo alla terra e all’uomo non era cambiato?
5 Quando un certo angelo si ribellò e si rese Satana il Diavolo, e Adamo ed Eva si unirono a lui nella ribellione, cambiò Geova Dio il suo proposito rispetto alla terra e all’uomo? Niente affatto, poiché proprio a quel tempo pronunciò la sua prima profezia, che riguardava il futuro adempimento di quel proposito. Egli dichiarò: “Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno”. Inseparabilmente legata a quella promessa (scritta in Genesi 3:15) era la speranza che la giustizia avrebbe infine trionfato e che il proposito di Geova riguardo alla terra e all’uomo si sarebbe realizzato. Altre parti della Bibbia indicano come questa promessa che infondeva speranza additò un Regno retto dal principale “seme” e da un corpo di leali associati. — Efes. 1:8-12; 1 Piet. 1:18-21; 2:4-9; Riv. 5:9, 10.
LA PAROLA DI GEOVA SI È SEMPRE AVVERATA
6. Perché possiamo confidare pienamente nelle promesse di Geova?
6 Perché oggi possiamo avere fiducia ed essere certi che Geova adempirà questa promessa? Perché, da una parte, ha il potere e la sapienza per far adempiere il suo proposito. Questa è la ragione per cui può considerare “le cose che non sono come se fossero”. (Rom. 4:17) E, d’altra parte, possiamo avere piena fede in quell’originale profezia e promessa del Regno perché da allora Geova Dio si è sempre dimostrato fidato nell’adempiere la sua parola. (Gios. 21:45) Dio è fedele. — 1 Piet. 4:19.
7, 8. Quali esempi si potrebbero citare sulla fidatezza della parola di Geova dal tempo di Noè ai giorni di Salomone?
7 Non si avverarono le parole che Dio disse a Noè riguardo al grande diluvio e al mezzo per sopravvivervi quando i malvagi furono distrutti? (Gen. 6:17-19; 8:15-19) Non si adempì la promessa che Dio fece ad Abraamo secondo cui lui e Sara avrebbero avuto un figlio nella loro vecchiaia? (Gen. 17:19; 21:1-3) Che dire della parola di Geova a Mosè? Geova promise di liberare gli Israeliti dalla schiavitù egiziana e di condurli in un paese dove scorrevano latte e miele. Mantenne la promessa? Certissimamente, come attestò pure Giosuè: “Voi sapete bene con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima che nessuna parola di tutte le buone parole che Geova vostro Dio vi ha proferite è venuta meno. Vi si son tutte avverate. Nessuna parola è venuta meno”. — Gios. 23:14.
8 Geova promise ulteriormente agli Israeliti che se avessero ubbidito gli sarebbero stati una speciale proprietà e avrebbero avuto successo, pace e prosperità. Quella promessa si adempì in particolare sotto il regno del re Salomone. Al tempo della dedicazione del tempio, Salomone poté dire: “Benedetto Geova, che ha dato un luogo di riposo al suo popolo Israele secondo tutto ciò che ha promesso. Non è venuta meno una parola di tutta la sua buona promessa che ha promessa per mezzo di Mosè suo servitore”. — 1 Re 8:56; Deut. 4:3-8, 37-40.
9. Quali avvenimenti degli ultimi giorni della storia d’Israele mostrano che la parola di Geova è fidata?
9 Ma Geova Dio avvertì pure che se si fossero allontanati da lui sarebbero stati puniti. Infatti, predisse che sarebbero andati in esilio a Babilonia. Mantenendo la parola, quando si allontanarono da lui, Geova li punì davvero. (Deut. 31:29; Isa. 39:5-7; 2 Cron. 36:15-21) Similmente, in armonia con la sua promessa, ristabilì nella loro patria un rimanente pentito. (Lev. 26:41-45; Esd. 1:1-3) Infine, per bocca del più grande profeta, il suo proprio Figlio, Gesù Cristo, Geova predisse un’altra desolazione di Gerusalemme. Questo si adempì nel 70 E.V. quando gli eserciti romani al comando del generale Tito distrussero Gerusalemme e il suo glorioso tempio. (Luca 19:41-44) Non c’è dubbio in merito, Geova si è mostrato fedele e fidato, adempiendo sempre la sua parola. Sì, come ci assicura l’apostolo Paolo: ‘Dio non può mentire’. — Tito 1:2; Ebr. 6:18.
BASE CUMULATIVA DELLA FEDE
10. Che cosa ha fatto Geova per rafforzare la nostra speranza?
10 La nostra speranza nell’adempimento della promessa di Geova circa il Regno è rafforzata non solo dal fatto che ha mantenuto la sua parola in tanti altri casi, ma è anche rafforzata in quanto vediamo il graduale adempimento del suo proposito verso il suo grande coronamento. Sin dall’inizio, con molti atti soprannaturali Geova ha dato prova a uomini fedeli che la sua originale profezia del Regno si sarebbe adempiuta.
11, 12. Come il Diluvio e le opere di Geova dal tempo di Abraamo fino a Mosè servirono a rafforzare la speranza dei suoi servitori nella profezia edenica?
11 Quella prima profezia inerente al Regno fu corroborata dal diluvio del giorno di Noè. In che modo? Ebbene, il Diluvio fu un’espressione dell’interesse di Geova per la terra. Fornì l’innegabile prova che Dio non avrebbe sempre lasciato prevalere la malvagità ma che a suo tempo avrebbe adempiuto la promessa circa il “seme”. — Gen. 6:3.
12 Inoltre, Geova Dio rivelò che faceva passi per produrre il “seme” e proteggere la linea di discendenza che conduceva a lui. Ravvivò le facoltà riproduttive di Abraamo e Sara, permettendo loro di avere un figlio, Isacco, nella vecchiaia. (Ebr. 11:11, 12) In seguito, un nipote di Isacco, Giuseppe figlio di Giacobbe, venne a trovarsi schiavo in Egitto. Geova Dio si valse di questa circostanza per impedire alla numerosa famiglia di Giacobbe di perire in una carestia durata sette anni. (Gen. 45:4-7) Col tempo la famiglia di Giacobbe crebbe diventando una nazione in Egitto e venne a trovarsi sotto una spaventosa oppressione. Mandando Mosè per liberare gli Israeliti da quell’oppressiva schiavitù Dio fece un altro passo ancora per produrre il “seme”. (Eso. 3:13-17; 19:3-6) Da quel tempo in poi Geova si servì di un’intera nazione per far conoscere gli aspetti del suo proposito riguardo al “seme”.
13. Quale base di speranza fornirono i regni di Davide e Salomone?
13 Nei suoi rapporti con la nazione d’Israele, Geova Dio diede un’ulteriore base per aver fede nella sua promessa originale relativa al Regno. La Legge e il sacerdozio che diede agli Israeliti additavano il “seme” principale e le cose meravigliose che egli e i re-sacerdoti a lui associati avrebbero compiuto per fare di questa terra una bella dimora, abitata per tutta l’eternità da una razza umana perfetta. (Col. 2:17; Ebr. 10:1; Riv. 5:9, 10; 21:2-4) Durante il regno del re Davide sull’intera nazione fu chiaro che il “seme” principale sarebbe venuto dalla sua discendenza reale. (2 Sam. 7:12-16) Le conquiste di Davide e il glorioso regno di suo figlio Salomone fornirono previsioni del meraviglioso dominio del Regno di quel “seme”. Come il re Davide, avrebbe ottenuto la vittoria su tutti coloro che gli si oppongono. (Sal. 2:1-12; 110:1, 2; Matt. 22:41-45; Atti 4:24-30) E, come al tempo di Salomone, i suoi devoti sudditi avrebbero dimorato in sicurtà, godendo appieno del frutto delle loro fatiche. — 1 Re 4:25; Sal. 72:7, 8; Isa. 11:1-9.
14, 15. Quale base di speranza diede Geova per mezzo del ministero terreno di Gesù?
14 Quale vigorosa prova ci fu che Geova Dio avrebbe adempiuto la promessa edenica allorché mandò sulla terra il suo unigenito Figlio, Gesù Cristo! Ora gli aspetti del proposito di Geova cominciarono a rivelarsi anche più rapidamente. Deponendo in sacrificio la sua vita umana perfetta, Gesù provvide la base legale del Regno. Con tutta la sua fedele condotta mentre subiva grandi difficoltà e sofferenze, si dimostrò anche degno d’essere re del Regno. Come leggiamo nella Bibbia: “Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; e dopo essere stato reso perfetto divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono responsabile di salvezza eterna”. Gesù ‘vinse il mondo’ in quanto rifiutò di divenire simile ad esso. Come ricompensa per l’incrollabile devozione verso il Padre suo, divenne “il Re di quelli che regnano da re e il Signore di quelli che governano da signori”. — Ebr. 5:8, 9; Giov. 16:33; 1 Tim. 6:15; Riv. 17:14.
15 Quali meravigliose assicurazioni sul finale trionfo della giustizia e sull’eterna benedizione dell’umanità diede Gesù con i molti miracoli che compì! Non ci fu nulla di troppo difficile per lui. Egli sanò ogni sorta di malattia e infermità, sfamò moltitudini con alcuni pani e alcuni pesci, placò il vento e il mare, e destò i morti, perfino uno che era morto da quattro giorni. Dio aveva veramente ‘unto suo Figlio con spirito santo e potenza’, dando così a tutti gli uomini un’ulteriore base per sperare nella sicura venuta del Regno. — Atti 10:38.
16. Che cosa ha fatto Geova dalla Pentecoste del 33 E.V. per promuovere il suo proposito del Regno?
16 E che cosa ha fatto Geova Dio dalla risurrezione e ascensione di Gesù al cielo per rivelare gradualmente il suo proposito rispetto al “seme”? Ha fatto molto, come mostrano il libro di Atti e il resto delle Scritture Greche Cristiane. A cominciare dalla Pentecoste del 33 E.V., per mezzo di miracoli Geova mostrò che i componenti della congregazione cristiana devono essere associati a Gesù come parte del “seme” predetto in Eden. Infatti, negli scorsi 1.900 anni Geova Dio li ha scelti, per un totale di 144.000 membri. Ora quel numero risulta essere quasi completo. — Giov. 14:1-3; Atti 2:1-47; Riv. 14:1, 3; 20:6.
IL PROPOSITO DI GEOVA VA VERSO L’ADEMPIMENTO NEL NOSTRO GIORNO
17. Dalla fine dei Tempi dei Gentili, quali prove si sono accumulate per mostrare che il proposito di Dio per il genere umano diverrà presto realtà?
17 Anche in questo ventesimo secolo hanno continuato ad accumularsi le prove del sicuro adempimento del proposito di Dio per l’umanità. Nell’anno in cui scoppiò la prima guerra mondiale scaddero i “fissati tempi delle nazioni”. (Luca 21:24) Gli avvenimenti susseguitisi da allora — guerre, terremoti, penuria di viveri e pestilenze — sono la prova che la grande profezia pronunciata da Gesù (scritta da Matteo, Marco e Luca) si sta adempiendo. E, come aveva predetto Gesù, la “buona notizia del regno” viene predicata. (Matt. 24:14; Mar. 13:10) Vi hanno partecipato oltre due milioni di proclamatori che parlano più di 160 lingue e che risiedono in oltre 200 paesi e isole del mare. Tutto questo è la prova che il Regno retto da Cristo agirà presto contro i suoi nemici, adempiendo la promessa edenica di Dio.
18. Com’è stato reso preminente il nome di Geova, e a quali scopi è servito questo in particolare?
18 La Bibbia, particolarmente il libro di Ezechiele, rivela che il proposito di Geova è quello di far conoscere a tutti gli uomini alla fine di questo sistema di cose che egli solo, il cui nome è Geova, è l’unico vero Dio. (Sal. 83:17, 18; Ezec. 36:38; 38:23) Come fu dunque appropriato che nel 1931 Dio mettesse nella mente e nel cuore del suo popolo qui sulla terra di abbracciare il nome che molto tempo fa aveva dato ai suoi servitori, cioè testimoni di Geova, o, più esattamente, testimoni cristiani di Geova. (Isa. 43:10-12) Questa è stata una benedizione almeno sotto due aspetti. Anzitutto, è servito a far conoscere a tutto il mondo il nome incomparabile del solo vero Dio. E in secondo luogo, ha appartato i veri seguaci di Gesù Cristo, i veri servitori di Geova Dio, da tutti gli altri che si professano cristiani ma che lo sono soltanto di nome. L’importanza stessa data a tale nome serve a rafforzare la nostra fede che è vicino il tempo in cui Geova Dio si rivendicherà una volta per sempre nella mente di tutte le sue creature intelligenti, visibili e invisibili!
19. L’accresciuta luce riguardo a quale classe di persone è servita a mostrare che l’adempimento del proposito di Dio va verso il culmine?
19 La speranza dei servitori di Geova che il suo proposito sarà pienamente realizzato fu ulteriormente rafforzata dalla luce che si ebbe nel 1935 sull’identità della “grande folla” menzionata in Rivelazione 7:9. Dall’attento studio delle Scritture, si comprese allora che essa sarebbe sopravvissuta alla “grande tribolazione”, con la prospettiva della vita eterna sulla terra. La comparsa di tale “grande folla” — particolarmente dal 1935, e ora in rapido aumento — di ogni nazione e paese è un ulteriore segno che l’adempimento del proposito di Geova è davvero prossimo. In che senso? Giacché si è già manifestata una “grande folla”, la “grande tribolazione” a cui essa sopravvivrà dev’essere imminente. E giacché questa “grande folla” costituisce il nucleo della “nuova terra”, ne consegue logicamente che pure il tempo per stabilire il giusto nuovo ordine di “nuovi cieli” e “nuova terra” dev’essere alle porte. — 2 Piet. 3:13.
20. Quale invito è rivolto agli amanti della giustizia che sono ancora in Babilonia la Grande, e che cosa indica questo circa il tempo in cui viviamo?
20 La fede e la speranza dei servitori di Geova è stata pure rafforzata dal più chiaro intendimento che “Babilonia la Grande” è l’impero mondiale della falsa religione. Con un attento studio delle Sacre Scritture, hanno appreso che la “grande tribolazione” comincerà con la distruzione della falsa religione e di tutti quelli che ne fanno parte. Questo ha accresciuto il senso di urgenza con cui fanno risuonare l’avvertimento contenuto in Rivelazione 18:4: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. Quelli che resteranno in Babilonia la Grande parteciperanno ai suoi peccati, saranno colpevoli con lei, e perciò subiranno anche la punizione con lei, ricevendo parte delle sue piaghe. Il fatto stesso che questo messaggio dell’imminente distruzione di tutta la falsa religione è proclamato in lungo e in largo sostiene ulteriormente che la “grande tribolazione” deve avvicinarsi velocemente.
21. Come ha Geova rafforzato la speranza del suo popolo in tempi di grande opposizione e persecuzione?
21 I testimoni cristiani di Geova come gruppo hanno rafforzato la loro speranza anche perché sono stati oggetto dell’amorevole cura di Dio. Negli anni trenta, per esempio, nei paesi totalitari subirono aspra opposizione e persecuzione. Poi, dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, l’intensa opposizione cominciò a estendersi in quasi ogni nazione della terra. Ciò nondimeno, i cristiani testimoni di Geova riscontrarono che nel loro caso si avveravano le rassicuranti parole di Isaia 54:17: “Qualsiasi arma formata contro di te non avrà nessun successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai”. Sì, nonostante tutta l’opposizione e la persecuzione sotto forma di imprigionamento, tortura e, in alcuni casi, brutale esecuzione, i servitori di Geova come gruppo emersero dalla seconda guerra mondiale più forti e più numerosi di prima. Neppure gli orribili campi di concentramento della Germania nazista avevano fiaccato la loro determinazione di continuare fedelmente a servire Geova. Il 3 maggio 1945 un gruppo di 230 Testimoni sopravvissuti alle brutalità dei campi di concentramento si espresse come segue:
“Sia noto che il nostro grande Dio, il cui nome è Geova, ha mantenuto la parola verso il suo popolo, specialmente nel territorio del Re del Nord. Abbiamo passato un lungo periodo di dure prove e quelli che sono stati preservati, strappati per così dire alla fornace di fuoco, non hanno su di sé neppure l’odore del fuoco. (Si veda Daniele 3:27). Al contrario, sono pieni di forza e potere da Geova”.
22, 23. (a) Che cosa riconobbero infine i componenti della congregazione cristiana riguardo alle nomine degli anziani e dei servitori di ministero? (b) Come si fanno oggi le nomine degli anziani e dei servitori di ministero, e in che modo questo è stato profittevole per le congregazioni?
22 La prova che l’irresistibile spirito di Geova spinge il suo popolo ad avanzare si può vedere da quanto accade all’interno della congregazione cristiana. Per molti anni le singole congregazioni operarono secondo criteri alquanto democratici, eleggendo le congregazioni locali i loro anziani e diaconi (servitori di ministero). (Atti 14:23, Rotherham) Ma infine, dall’attento e devoto studio della Parola di Dio, i componenti della congregazione cristiana, sotto la guida dello spirito santo, riconobbero che le nomine dovevano essere fatte da coloro che occupano incarichi paragonabili al corpo centrale di anziani della congregazione di Gerusalemme del primo secolo e di altri anziani simili all’apostolo Paolo, e paragonabili ai delegati di Paolo, i suoi compagni Timoteo e Tito. (Atti 6:2, 3; 14:23; 1 Tim. 5:22; Tito 1:5) Fu così gradualmente ristabilita la disposizione della congregazione del primo secolo.
23 Per cui oggi le nomine degli anziani e dei servitori di ministero sono fatte direttamente da un corpo direttivo di anziani unti dallo spirito o da essi per mezzo di altri anziani che rappresentano questo corpo. Tutti gli uomini che soddisfano i requisiti scritturali sono nominati o come servitori di ministero o come anziani. Qualsiasi uomo ha l’opportunità di ‘aspirare’ alla responsabilità di anziano sforzandosi di soddisfare i requisiti indicati nella Bibbia. (1 Tim. 3:1-7; Tito 1:5-9) Infatti, tutti gli uomini sono incoraggiati in tal senso. Gli associati alle varie congregazioni in tutta la terra si sono resi conto che la disposizione della congregazione basata sulla Bibbia è stata presa in un tempo specialmente appropriato. Ora il peso di badare ai bisogni spirituali delle congregazioni in rapida espansione non ricade primariamente su un anziano o sorvegliante ma è condiviso da un corpo. Le congregazioni hanno potuto così trarre più pienamente profitto dalle varie capacità di uomini esperti.
ESPANSIONE MONDIALE
24, 25. Che cosa mostrano i meravigliosi aumenti nelle file del popolo di Geova?
24 Quanto è avvenuto nelle congregazioni del popolo di Geova in anni recenti è stato davvero sorprendente. Si sono improvvisamente adempiute le parole di Isaia 60:22: “Il piccolo stesso diverrà mille, e l’esiguo una nazione potente”. Quando consideriamo che nei giorni della prima guerra mondiale solo alcune migliaia si riconoscevano come veri adoratori di Geova Dio e le paragoniamo agli oltre due milioni di odierni proclamatori del Regno, dobbiamo confessare che il piccolo è realmente divenuto mille e l’esiguo una nazione potente. Certo questa è un’ulteriore prova che dobbiamo vivere in tempi significativi per quanto riguarda l’adempimento del meraviglioso proposito di Geova per l’umanità.
25 È sorprendente che vi sia stato un così enorme aumento in un tempo in cui le organizzazioni religiose sia della cristianità che del paganesimo perdono la loro influenza sul popolo. I grandi sistemi religiosi non sono riusciti a far fronte alle ideologie politiche radicali e alle filosofie materialistiche ed edonistiche che fanno del guadagno egoistico la cosa più importante della vita. Ma la pura adorazione di Geova Dio è più forte di tutte le filosofie, di tutte le ideologie e di tutte le religioni mondiali di questo vecchio sistema di cose. Questa è la ragione per cui in anni recenti centinaia di migliaia di persone hanno accettato la vera adorazione e si rallegrano d’aver trovato una speranza vera. Infatti, solo nel periodo dal 1º settembre 1973 al 31 agosto 1974, 297.872 persone fecero propria questa speranza sottoponendosi al battesimo in acqua come discepoli del Signore Gesù Cristo.
26. Perché possiamo guardare con fiducia al futuro?
26 Geova Dio ci ha dato veramente una vigorosa base per sperare nel finale adempimento del suo meraviglioso proposito per l’umanità. Abbiamo visto come egli ha più e più volte mantenuto la parola, dimostrando chiaramente che non può mentire. E abbiamo anche visto come, da che diede quella prima profezia del Regno in Eden, Geova Dio ha gradualmente rivelato il suo proposito al genere umano e operato nel corso dei millenni verso il suo adempimento. Quello che ha fatto è pure servito a rafforzare i suoi servitori in vista di qualsiasi cosa rechi il futuro. Possiamo dunque guardare con fiducia al futuro, certi che il suo glorioso proposito trionferà, a eterna benedizione di tutta l’umanità ubbidiente. — Luca 21:28.
[Immagini alle pagine 432 e 433]
Promessa edenica
Distrutti i malvagi al giorno di Noè
Abraamo ha un figlio
Liberato Israele dalla schiavitù
Il re Davide vince i nemici
Pacifico regno di Salomone
Gesù sanò i malati
La morte di Gesù espiò il peccato
Predicata in tutto il mondo la buona notizia