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  • w69 1/4 pp. 200-213
  • La norma dell’uomo sta per cedere il posto alla norma di Dio

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  • La norma dell’uomo sta per cedere il posto alla norma di Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
w69 1/4 pp. 200-213

La norma dell’uomo sta per cedere il posto alla norma di Dio

“Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:10.

1. (a) Di quale significato della parola “norma” ci interessiamo, e da quali parole latine deriva? (b) Con tale intendimento, come individui ragionevoli considerano la “norma”?

NORMA, come qui la intendiamo, significa l’esercizio dell’autorità o del controllo. La parola esprime anche il pensiero di un periodo di tempo in cui uno speciale governante o governo esercita il controllo; inoltre, lo stato d’esser governati. Nelle lingue che derivano dal latino o ne risentono l’influenza, la parola viene dal termine latino regula, che significa “riga, norma”; e, a sua volta, questa parola viene dal verbo latino régere, che significa “condurre rettamente; guidare”. La parola “governo”, che è associata alla parola “norma”, deriva dal verbo latino gubernare, che è preso dal verbo greco kybernán, che significa “dirigere col timone la nave”, e quindi “guidare, governare”, e “fare da timoniere, pilota”. Considerata secondo questo intendimento, non c’è niente di male nell’idea in sé della “norma” per mezzo di un governo. E quale persona dalla mente retta non desidera una “norma”? Specialmente quando la persona è imperfetta, come lo siamo tutti, come si fa a non volere una “norma”, una “regola”? Se desideriamo camminare rettamente, far le cose in modo giusto, come possiamo non apprezzare d’esser condotti con rettitudine, diretti e governati con giustezza? In un mondo come questo, siamo in molti ad apprezzarlo. Tale retta norma per mezzo di un governo giusto sarà fra breve data al genere umano, così che ne risulteranno meravigliose benedizioni. Ma da chi?

2-4. Perché può dirsi che l’uomo conosce bene la norma e il governo, e quale interessante commento fa su ciò The Encyclopædia Britannica?

2 L’uomo oggi conosce bene la norma e il governo, a causa di tutta l’esperienza che ne ha acquistata. Non si può fare affidamento sui calcoli fatti dai devoti della teoria dell’evoluzione in quanto alla durata dell’esistenza dell’uomo su questo globo terracqueo; non sono altro che avventate, infondate, irragionevoli supposizioni. Secondo la più autorevole fonte di informazioni, l’accurata storia dell’uomo dal suo vero inizio, l’uomo è stato sulla terra quasi seimila anni. In quasi tutto questo tempo è stato soggetto alla norma dell’uomo nelle sue varie forme in vari tempi o in varie parti della terra. Quale forma di norma e di governo l’uomo non ha provato per il suo beneficio, dal crudele dispotismo alle repubbliche del giorno moderno e alle cosiddette “democrazie popolari”? The Encyclopædia Britannica ne prende nota. All’intestazione “Governo” (nel Volume 10, edizione del 1946) dice:

3 “Il governo nel mondo antico presenta tre tipi principali: i grandi imperi dispotici di Sumeria, Egitto, Assiria, Persia, Macedonia; le città-stato di Asia Minore, Grecia e Italia, e l’incomparabile impero di Roma che da città-stato divenne gradualmente il centro dell’impero, e, nel processo, cambiò il suo sistema repubblicano in autocrazia, limitata solo dal sopravvivere di alcuni istituti e tradizioni repubblicane. . . . la teoria romana del dominio universale durò per tutto il Medio Evo e, per mezzo della nominale supremazia del Sacro Romano Impero, differì l’apparizione dei nazionali stati territoriali con un chiaro titolo all’indipendenza. A questo differimento contribuì la pretesa ugualmente universale dei papi all’ubbidienza umana, e l’efficiente organizzazione del sistema ecclesiastico del Governo per mezzo della legge canonica, e le corti che l’amministravano, in tutto il mondo cristiano. . . .”

4 Indicando gli effetti che gli sviluppi politici ebbero nel sedicesimo secolo sul governo, lo stesso articolo dell’Encyclopædia dice: “TEMPI MODERNI. Se la moderna nazione–stato appare chiaramente nel 16º secolo la storia del governo moderno cade con uguale chiarezza in due principali periodi da quel tempo, il periodo anteriore e il periodo posteriore alla Rivoluzione francese [del diciottesimo secolo]. . . . Le democrazie moderne mostrano grandi variazioni nella loro organizzazione governativa”, e parla delle specie adattabili e delle specie rigide. — Pagine 560-565.

5. Quale libro molto più vecchio della Britannica considera antichi governi, e quale vantaggio ha rispetto ad altri libri?

5 Gli stessi antichi governi menzionati da The Encyclopædia Britannica, vale a dire quelli di Sumeria (o Babilonia), Egitto, Assiria, Persia, Macedonia, Grecia e Roma, sono considerati in un libro molto più vecchio della Britannica e le cui parti furono scritte, infatti, proprio in Babilonia, Persia, Macedonia, Grecia e Roma in Italia, e ci dà pertanto diretta perspicacia della norma e del governo di quei luoghi. Questo libro accuratamente informativo e autorevole, benché finito nel primo secolo della nostra Èra Volgare, ha oggi più estesa distribuzione dell’Encyclopædia Britannica e ancora si riscontra che è autorevole pure riguardo ai tempi moderni. Questo libro è la Sacra Bibbia o Le Sacre Scritture.

6. Indicate i molti eccellenti aspetti di questo libro chiamato la Bibbia.

6 È il solo libro che dà al genere umano l’autentico racconto del suo principio e della sua storia per più di quattromilacento anni. Per di più, alcune delle sue molte predizioni o profezie non ancora adempiute ci portano direttamente in questo ventesimo secolo della nostra Èra Volgare e perfino in mille anni avvenire. Giustamente, questo meraviglioso Libro ci dice molte cose della norma dell’uomo e dell’effetto che avrebbe avuto. È il solo libro che ci assicura che la norma dell’uomo sta ora per cedere il posto alla norma di Dio. Ciò avviene perché questo libro fu scritto sotto l’ispirazione dell’invisibile, guidatrice forza attiva o spirito di Dio e ci perviene dunque dalla mano di Dio il Creatore, che l’ha preservato fino a questo giorno per la nostra salvezza.

PERCHÉ MOLTI NON VOGLIONO OGGI LA NORMA DI DIO

7. Perché molti milioni di persone detestano il pensiero di una norma della “teocrazia”?

7 Il pensiero di venire a trovarsi sotto la norma di Dio si va oggi facendo detestabile per un sempre maggior numero di milioni di persone. Alla loro mente suscita il pensiero della teocrazia, che è realmente ciò che significa la norma di Dio. Ma a molte di quelle persone che si ribellano all’idea della norma di Dio, la teocrazia fa pensare alla corrotta, oppressiva norma di immorali, avidi, egoisti, totalitari sacerdoti ed ecclesiastici religiosi che richiedono l’assoluta e indiscussa ubbidienza di tutto il genere umano e che richiedono anche il suo denaro sotto il manto di false pretese religiose. Per molti secoli l’Europa ha avuto tale cosiddetta teocrazia retta dal clericalismo. A tale tempo, in cui i sacerdoti si mischiavano apertamente nella politica mondana e cercavano di tenere i governanti politici soggetti a sé, si riferisce The Encyclopedia Americana (nel Volume 13, edizione del 1956), nel suo articolo sul “Governo”, con le seguenti parole:

8. Come The Encyclopedia Americana definisce le fonti dell’autorità governativa?

8 “FONTE DI AUTORITÀ GOVERNATIVA. Diverse persone in diversi periodi della storia han sostenuto varie idee in quanto alla fonte da cui il governo trae la propria autorità. . . . Per molti anni in molti paesi, i re hanno asserito di dominare per diritto divino. Hanno affermato che la loro autorità governativa derivava loro direttamente da Dio. Molti regnanti in Europa han riconosciuto che il papa era il diretto rappresentante di Dio sulla terra e che essi avevano preso la loro autorità dai papi come agente di Dio sulla terra. Il diritto divino dei re fu asserito da alcuni regnanti dopo il 1600. Giacomo I di Gran Bretagna (che regnò dal 1603 al 1625) fu un fido sostenitore del diritto divino”. — Pagina 89.

9. Quale significato si diede alla parola “teocrazia”, e come la pensano dunque spesso le persone quando si raccomanda per il genere umano tale norma teocratica?

9 Non solo precedenti re d’Europa al tempo del Sacro Romano Impero considerarono che il papa di Roma fosse l’“agente di Dio sulla terra”, ma i papi stessi e la gerarchia religiosa sotto di loro nonché il popolo comune la pensavano come quei re. Pertanto tale norma papale per mezzo della sua gerarchia fu considerata una teocrazia, e questo è uno dei significati che il vocabolario dà alla parola “teocrazia”. E anche perché si consideravano ‘diretti rappresentanti di Dio sulla terra’, i papi asserirono di avere la sovranità universale, il dominio universale. Quale studente della storia europea non conosce la pretesa del papa al diritto di incoronare e scoronare i re, di intronizzare e detronizzare i re? Quale studente non ricorda come il papa Leone III incoronò Carlomagno come re in Roma il giorno di Natale dell’anno 800? Ma fu Napoleone Bonaparte che si incoronò imperatore da sé alla presenza dell’impotente papa, poco dopo la Rivoluzione francese. Quale sorpresa, quindi, se oggi le persone intelligenti informate sulla specie di norma che prevalse al tempo della “teocrazia” papale non possono sopportare il pensiero che sta per venire la norma di Dio, supponendo che la norma di Dio significhi la restaurazione di tale norma gerarchica!

10. Che cosa deve accadere alla norma religioso-politica dei sacerdoti e del clero della cristianità e del paganesimo?

10 Per fortuna tale sacerdotale norma teocratica è stata solo una triste parte della norma dell’uomo, poiché i papi e i sacerdoti e gli ecclesiastici religiosi sono semplicemente uomini imperfetti e morituri. Per certo tale norma religioso-politica dei sacerdoti e del clero della cristianità ha disonorevolmente mal rappresentato la norma di Dio. Per cui quando la norma dell’uomo cede il posto alla norma di Dio, la norma politico-religiosa dei sacerdoti e del clero della cristianità e anche del paganesimo deve pure cedere il posto e scomparire per sempre, a eterno sollievo del genere umano.

INEVITABILE UNA NORMA SUPERIORE A QUELLA DELL’UOMO

11. Perché possiamo esser sicuri che sulla terra una norma diversa da quella dell’uomo diverrà una realtà?

11 Tuttavia quando parliamo della norma dell’uomo che cede il posto a qualche altra cosa, sorge la domanda: Ci può essere qualche altra specie di norma su tutta la terra che non sia la norma dell’uomo? L’evoluzionista e il materialista risponderanno enfaticamente di no! Ma essi si rendono ostinatamente ciechi ai fatti della storia. L’uomo non regge per certo il resto dell’universo visibile e tangibile, nemmeno con in suoi razzi e con i suoi veicoli spaziali. Il Creatore dell’universo, Dio Onnipotente, fa questo. Egli ha il diritto del Creatore per farlo. Regge tutto il resto dell’universo, perché non reggerebbe dunque anche la terra? È impossibile vietarglielo. Il semplice fatto che l’uomo ha vissuto circa seimila anni sulla terra e oggi più di tremila milioni di uomini abitano sulla terra, non gli dà il diritto legale alla terra e al suo regno. Dio non ha mai ceduto il suo diritto di Creatore alla proprietà della terra e il suo diritto a regger essa e i suoi abitanti. Egli reggeva la terra quando creò l’uomo e diede all’uomo il suo inizio di vita terrestre. Questo accadde quasi seimila anni fa. C’era allora qualche cosa di male o di cattivo nella norma di Dio?

12. In quale condizione o stato fu creato il primo uomo, e come sotto ispirazione divina Mosè mostra questo in Deuteronomio 32:3-6?

12 Considerate: Dio non creò l’uomo come un bestiale, grugnante ominide cavernicolo a un certo stadio di qualche scala d’evoluzione naturale. Il Creatore di tutto il glorioso universo nello spazio esterno creò l’uomo come opera creativa che avrebbe recato credito alla sua divina capacità creatrice. Dio stesso è perfetto e pieno di bontà, e creò un’opera perfetta quando fece il primo uomo. Lo scrittore biblico chiamato Mosè, che visse per quarant’anni sotto l’antico governo egiziano, ebbe lo spirito di ispirazione di Dio e intorno all’opera creativa di Dio scrisse: “Dichiarerò il nome di Geova. Attribuite grandezza al nostro Dio! La Roccia, la sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono dirittura. Un Dio di fedeltà, presso cui non è ingiustizia; egli è giusto e retto. Da parte loro hanno agito rovinosamente; non sono suoi figli, è il loro proprio difetto. Generazione perversa e storta! Così continuate a fare a Geova, o popolo stupido e non saggio? Non è egli tuo Padre che ti ha prodotto, che ti fece e ti dava stabilità?” (Deut. 32:3-6) Da queste parole ispirate non si può sbagliare: Geova Dio creò il primo uomo perfetto.

13. (a) Perché la teoria evoluzionistica dell’esistenza dell’uomo è falsa e ingannevole? (b) Come il Creatore, Geova, si propose di trattare l’uomo che aveva creato?

13 Il peloso uomo cavernicolo dalla bassa fronte, di aspetto truce, immaginato dagli evoluzionisti non potrebbe mai essere a immagine e somiglianza di Dio. Il racconto della creazione scritto dall’ispirato profeta Mosè dice che Dio si propose di creare l’uomo a sua immagine e somiglianza e che in effetti fece così. Per questo primo uomo egli creò anche una moglie perfetta. Quando ebbe pertanto finito la sua opera creativa rispetto alla nostra terra, Dio diede uno sguardo generale alla sua opera e la dichiarò ‘molto buona’. Dio il Creatore è il miglior critico di tutta l’esistenza, e quando dichiarò la sua opera terrestre ‘molto buona’, lo era davvero. (Gen. 1:26-31) In questo stato “molto buono” della perfezione umana l’uomo ebbe il suo inizio, il che indica che Dio il Creatore si propose di regnare sulle intelligenti creature terrestri con le quali avrebbe potuto trattare in base alla loro perfezione, un uomo e una donna che riflettevano ciò che era Dio e che potevano capire ciò che era Dio e che avrebbero potuto rendergli perfetta ubbidienza, perfino nella cosa più piccola, come in tutte le altre.

14. Che tipo di condizioni di vita Dio ebbe il proposito di offrire all’uomo e alla donna perfetti, e come si comprende ciò dal racconto biblico di Genesi 2:8-15?

14 Che specie di condizioni di vita significò la norma di Dio per quei primi perfetti uomo e donna? Povere, sovraffollate abitazioni da bassifondi in un’atmosfera e in un generale ambiente corrotti? O una giungla in cui fosse di continuo in pericolo d’essere assalito da feroci animali selvaggi o vipere? Far questo sarebbe stato sconsiderato, incoerente, non amorevole da parte del perfetto Iddio. Solo condizioni perfette sarebbero state adatte per le sue perfette creature umane. Un paradiso di Eden, un giardino di delizie! A conferma che la norma di Dio è buona per i suoi sudditi, Genesi 2:8-15 ci dice: “Geova Dio piantò un giardino in Eden, verso oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato. Così Geova Dio fece crescere dalla terra ogni albero desiderabile a vedersi e buono da cibo e anche l’albero della vita nel mezzo del giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. . . . E Geova Dio prendeva l’uomo e lo poneva nel giardino di Eden perché lo coltivasse e ne avesse cura”.

15. Quale capacità ebbe l’uomo perfetto a immagine di Dio, e perché fu dunque imposta all’uomo perfetto la limitazione di Genesi 2:16, 17?

15 Dio creò quest’uomo perfetto, che era a “immagine e somiglianza” di Dio, con la capacità di capire la legge e l’ordine. Per far capire a questa perfetta creatura intelligente il fatto che era responsabile verso il suo Creatore e che era soggetta alla norma di Dio, Dio le impose una semplice limitazione veramente piccola ma che sarebbe servita a provare la perfezione della sua ubbidienza. Genesi 2:16, 17 ci informa: “E Geova Dio diede all’uomo anche questo comando: ‘D’ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morrai’”. Dio come Creatore e Legislatore aveva perfettamente diritto di imporre tale comando alla sua creazione umana. Ciò non implicava che l’uomo avesse tendenze criminali che dovessero regolarsi con la legge per limitarne le malvage inclinazioni. Semplicemente richiedeva che si trattenesse riguardo a una piccola cosa, al fine di mostrare rispetto verso il suo Creatore e perfetto amore verso il suo Padre celeste.

16. A che cosa avrebbe condotto l’ubbidienza da parte dell’uomo, e che cosa gli avrebbe rammentato?

16 Essendo l’uomo stato creato da poco, doveva ancora dar prova di ubbidienza al suo invisibile Creatore celeste, e l’osservanza di questo semplice comando l’avrebbe condotto a perfezionare la sua ubbidienza verso Dio. Gli avrebbe rammentato che la sua vita eterna nella felicità sulla terra paradisiaca dipendeva dalla perfetta ubbidienza al suo Creatore Dio e Padre. Da allora in poi il perfetto uomo avrebbe dovuto decidere se desiderava continuare a tenersi per sempre sotto la norma di Dio o no.

17. Quale ulteriore legge o comando Geova impose al primo uomo e alla prima donna nel paradiso di Eden, e fu essa una legge buona o cattiva?

17 Fu dopo ciò che Dio creò una bella moglie perfetta per l’uomo e li sposò. Allo scopo d’informare l’uomo e la donna della ragione per cui li aveva posti sulla terra e li aveva sposati nel paradiso di Eden, Geova Dio dichiarò a questa perfetta coppia la sua ulteriore legge. Non era una legge che richiedesse di astenersi dal fare alcuna cosa cattiva, ma era una legge che richiedeva di fare il bene sino ai medesimi confini della terra, e questo sotto la benedizione di Dio. Genesi 1:28 ci narra: “Inoltre, Dio li benedisse e Dio disse loro: ‘Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra e soggiogatela, e tenete sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove sopra la terra’”.

18. (a) Che cosa non era incluso nell’autorità dell’uomo su questa terra? (b) Chi doveva quindi stabilire la norma dell’uomo e con quale risultato?

18 Ah sì, avrebbero dovuto ‘soggiogare’ tutte le inferiori creazioni animali, ma non avrebbero dovuto tenere soggiogate tutte le altre creature umane che come loro progenie e discendenza avrebbero a suo tempo empito la terra assoggettata in ogni luogo a una bellezza paradisiaca. Dio non emanò al primo uomo e alla prima donna, Adamo ed Eva, nessun mandato di stabilire sul genere umano la norma dell’uomo. La norma di Dio, che allora vigeva nel giardino di Eden, doveva continuare a osservarsi, e tutta la perfetta progenie di Adamo ed Eva si sarebbe dovuta assoggettare alla norma di Dio. Doveva essere una teocrazia pura, ideale, senza nessun sacerdote o papa umano. Che cosa avrebbe significato questo per tutto il genere umano sottoposto a tale norma dell’invisibile Dio e Padre celeste? La vita eterna nella umana perfezione, pace e felicità, in un paradiso esteso a tutta la terra!

INIZIO DELLA NORMA DELL’UOMO

19. Come la norma dell’uomo ebbe quindi inizio sulla terra, e chi fu responsabile dell’inizio di tale norma?

19 In tali condizioni paradisiache, con tali mete meravigliosamente ordinate da Dio, chi avrebbe mai voluto dare inizio alla norma dell’uomo sulla terra? Infatti, chi diede inizio alla norma dell’uomo come l’abbiamo oggi in tutta la terra? Quando fu iniziata? La iniziò l’uomo stesso, allora nel paradiso di delizie quasi seimila anni fa. Prima che cominciassero a riempire la terra di progenie perfetta, la donna Eva e l’uomo Adamo fecero questo. Ci volle solo un piccolo atto, e questo violò la legge della norma di Dio che proibiva di mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. A far ciò Adamo ed Eva furono indotti non da Dio loro Creatore e Padre, ma da un ribelle sorto da poco il quale si oppose alla norma di Dio, non solo sulla terra ma in tutto il cielo. Nella lingua di Adamo ed Eva la loro parola per “Chi fa resistenza” o “Oppositore” era Satana, e per questa ragione questo ribelle originale contro la norma di Dio in cielo e sulla terra è nella scritta Parola di Dio chiamato “Satana”.

20. In che modo Satana suggerì che la violazione della legge di Dio avrebbe condotto Eva a desiderabili risultati, e quale promessa offrì falsamente alla prima coppia umana?

20 Satana non era visibile ad Adamo ed Eva, poiché è una sovrumana, invisibile creatura spirituale. Impiegando ingannevolmente un serpente nel giardino di Eden e facendo apparire che da esso provenisse il linguaggio umano, dapprima suggerì alla non sospettosa Eva il desiderio di violare la legge della norma di Dio ed di stabilire la norma dell’uomo sulla terra. Riguardo all’avvertimento di Dio della punizione di morte nel caso che avesse mangiato disubbidientemente dell’albero della conoscenza del bene e del male, Satana disse per mezzo del serpente: “Positivamente voi non morrete. Poiché Dio sa che nel medesimo giorno in cui ne mangerete i vostri occhi davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male”. (Gen. 3:1-5) In altre parole, Eva ed Adamo non avevano bisogno della norma di Dio per sapere ciò che era bene e ciò che era male. Violando la sua legge e mangiando il frutto proibito, essi sarebbero divenuti come Dio loro Creatore nella capacità di conoscere il bene e il male e avrebbero potuto stabilire le loro proprie norme di bene e di male e di giusto e ingiusto. In tal modo avrebbero avuto la norma dell’uomo e questo avrebbe dato loro indipendenza e libertà. Ha mai alcun politicante usato un argomento più scaltro di questo?

21, 22. (a) Siccome prima Eva e poi Adamo decisero di seguire la norma umana, che cosa fece ora Geova, e come questa fu realmente un’azione misericordiosa da parte sua? (b) Quali parole di condanna pronunciò egli per Satana il Diavolo?

21 Prima Eva decise di seguire la norma umana del genere umano, e poi prevalse su suo marito Adamo perché decidesse di seguire la norma umana dell’uomo. (Gen. 3:6, 7) Il giardino di Eden era il reame terrestre di Dio, dove avrebbe dovuto predominare la norma o teocrazia di Dio; non c’era posto per la norma dell’uomo. Dio il Creatore li cacciò dunque dal giardino di Eden, sotto la condanna di morte. Egli li avrebbe potuti giustiziare mettendoli a morte in quello stesso giorno di ventiquattro ore, ma per misericordia non lo fece. Si era proposto che Adamo ed Eva avessero una progenie, e si attenne a questo proposito. Perché? Per avere misericordia verso la loro progenie e ristabilire la norma o teocrazia divina sopra di loro sulla terra. Così avrebbe rivendicato la propria sovranità universale come grande Teocrata e avrebbe anche rivendicato il suo proposito di porre l’uomo su questa terra. Il suo dignitoso proposito di far ciò era invero il motivo della dichiarazione di belligeranza che ora pronunciò al serpente che raffigura Satana il Diavolo:

22 “Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno”. — Gen. 3:15.

23. Quali garanzie bibliche abbiamo che Geova continua ad attenersi al suo proposito originale di stabilire egli stesso la norma su questa terra?

23 A questo proposito di vendetta Geova Dio si è attenuto in tutti questi millenni di tempo fino a ora. Nel primo secolo della nostra Èra Volgare egli ispirò il cristiano apostolo Paolo a scrivere ai fedeli cristiani di Roma: “Voglio che siate saggi in quanto a ciò che è bene e innocenti in quanto a ciò che è male. Da parte sua, l’Iddio che dà pace stritolerà fra breve Satana sotto i vostri piedi”. (Rom. 16:19, 20) Per di più, l’ultimo libro della Bibbia, chiamato Rivelazione o Apocalisse, sta avendo adempimento nel nostro medesimo giorno, ed esso descrive con visione simbolica come sarà ferita la testa di Satana il Diavolo e del suo malvagio seme. (Riv. 19:11 fino a 20:10) Tutto questo è una garanzia del fatto che Geova Dio si attiene ancora al suo originale proposito di distruggere Satana, che malvagiamente istigò a seguire sulla terra la norma dell’uomo, e di ristabilire qui la norma di Dio, la teocrazia. È perciò positivamente certo che Dio Onnipotente si è proposto di far continuare sulla terra la norma dell’uomo solo per un tempo limitato. Tale tempo è ora vicinissimo alla fine. Di ciò dovremmo esser lieti!

LA NORMA DELL’UOMO DISASTROSA, LA NORMA DI DIO IL RIMEDIO

24. Citate esempi per mostrare che la norma dell’uomo non ha avuto dall’inizio la benedizione del Creatore.

24 Cedendo a Satana il Diavolo, il primo uomo e la prima donna scelsero la norma dell’uomo. Dio la fece dunque aver loro, non entro il teocratico giardino di Eden, ma fuori di esso. Ivi Dio lasciò che Adamo ed Eva e la loro progenie avessero la norma dell’uomo fino a ora. In vista del modo in cui ebbe inizio sulla terra, avrebbe potuto avere la benedizione del solo vivente e vero Dio, il Creatore dell’uomo? La risposta a tale domanda si trova nella replica all’interrogativo: C’è alcuna evidenza per mostrare che la norma dell’uomo abbia avuto la benedizione di Dio la cui norma l’uomo ha rigettata? La risposta conforme ai fatti è No! Il primo uomo che nacque ad Adamo ed Eva commise assassinio contro il suo proprio santo fratello e in seguito cominciò a costruir città, con tutti i problemi dell’amministrazione e della vita cittadina. (Gen. 4:1-17) Quindici secoli dopo ciò la terra abitata divenne tanto ripiena di violenza degli uomini dalla mente corrotta che Dio spazzò via quella società umana e le sue città con un diluvio universale. — Gen. 6:1 fino a 7:24.

25. (a) Che cosa accadde alla norma dell’uomo al tempo del Diluvio? (b) Quale comando dato ad Adamo ed Eva ripeté ora Geova ai superstiti del Diluvio, e a che cosa ha oggi dato luogo?

25 Se non vi fosse stato quel diluvio universale, la popolazione del mondo sarebbe oggi più grande, l’esplosione della popolazione del mondo sarebbe avvenuta prima con tutti i suoi problemi di lavoro per tutti, alimentazione per tutti, adeguati alloggi per tutti, oneri fiscali e aumento delle spese dei governi. La famiglia umana ebbe un nuovo inizio con solo otto superstiti del Diluvio, o con quattro coppie di persone sposate. Per un tempo la norma dell’uomo fu spazzata via da questo “atto di Dio”, il Diluvio. Il profeta Noè, che ebbe da Geova Dio l’ordine di costruire la grande arca per la preservazione di se stesso e della sua intima famiglia, fu un credente nella norma di Dio. Dopo il Diluvio egli continuò a camminare con Dio, proprio come aveva fatto prima del Diluvio. (Gen. 6:8, 9; 8:18-22) Geova Dio diede a Noè e ai suoi tre figli le Sue leggi perché vivessero sulla terra dopo il Diluvio e, come aveva detto ad Adamo ed Eva, così disse a Noè e ai suoi figli di moltiplicare la loro progenie e di far sciamare la terra di loro discendenti. (Gen. 9:1-7) Abbiamo oggi sulla terra uno sciame di persone, più di quarantatré secoli dopo il Diluvio? Sì, secondo l’opinione di alcuni, ma non uno sciame troppo grande, solo malamente distribuito.

26. (a) Come la norma dell’uomo ebbe nuovamente inizio in notevoli proporzioni? (b) Come Nimrod fu simile a Caino, e fu questa una cosa buona per il popolo?

26 Il primissimo sforzo di stabilire di nuovo la norma dell’uomo in notevoli proporzioni si ebbe ai giorni del pronipote di Noè chiamato Nimrod figlio di Cus. Notate come, nella Bibbia, viene descritto in Genesi 10:8-12: “E Cus generò Nimrod. Egli cominciò a divenire potente sulla terra. Si mostrò potente cacciatore in opposizione a Geova. Perciò c’è un detto: ‘Proprio come Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova’. E il principio del suo regno fu Babele [o Babilonia] ed Erec e Accad e Calne, nel paese di Sinar. Da quel paese andò in Assiria e si mise a edificare Ninive e Reobot-Ir e Cala e Resen fra Ninive e Cala: questa è la gran città”. Il principio del regno di Nimrod a Babele o Babilonia non fu il principio del regno di Dio, una teocrazia. Fu il notevole principio della norma dell’uomo sotto Nimrod, il “potente cacciatore in opposizione a Geova”. Come l’assassino Caino, Nimrod cominciò a raccogliere il popolo in città sotto il proprio controllo. Era questa una cosa buona? Per la corretta risposta dobbiamo solo guardare i crescenti problemi a cui quel piccolo principio ha portato oggi!

27. (a) C’è stata sin dal giorno di Nimrod alcuna norma di Dio, e, se c’è stata, quando e dove? (b) Chi fu il re, e che tipo di governo fu esso chiamato da Giuseppe Flavio?

27 Sin dal giorno di Nimrod abbiamo avuto sulla terra la norma dell’uomo. In tutte queste migliaia d’anni abbiamo avuto qualche norma di Dio, un regno di Dio, una teocrazia? Sì, ma solo in piccole proporzioni, solo una previsione in piccole proporzioni della veniente teocrazia, il veniente regno di Dio. Quando si ebbe questo? Nell’anno 1513 avanti la nostra Èra Volgare, ai giorni del profeta Mosè, e per nove secoli successivi, o fino al 607 a.E.V. Dopo aver liberato Mosè e il suo popolo dalla potenza mondiale allora dominante, l’Egitto, Dio li adunò al monte Sinai nella penisola araba. Ivi li organizzò come nazione e diede loro i basilari Dieci Comandamenti e centinaia di leggi relative e anche un sistema di adorazione religiosa che era pura e accettevole presso di lui. Diede loro rigorose regole e leggi per un puro, utile sacerdozio. Non diede loro nessun re visibile. Egli stesso era il loro invisibile Re celeste, il loro Legislatore, il loro Giudice nonché il loro Dio. (Eso. 15:18-21; 19:1 fino a 20:26; Isa. 33:22) Quella fu, come lo storico Giuseppe Flavio del nostro primo secolo la chiama, una “teocrazia” su una nazione della terra.

28. C’era qualche cosa di male in tale teocrazia, e, se no, perché il popolo perse la benedizione e la protezione del Creatore?

28 Come nel caso della teocrazia che fu nel giardino di Eden, chiediamo: Che cosa c’era di male in questa teocrazia dopo il Diluvio? Nulla! E finché quella nazione visse in armonia con tale teocrazia o espressione della norma di Dio ebbero la sua protezione e benedizione e prosperarono nel loro paese dato loro da Dio, lì nel Medio Oriente. Soltanto quando il popolo dimenticò Geova Dio loro Re e Governante e si dipartirono dalla sua adorazione e violarono le sue leggi e seguirono le abitudini e l’adorazione delle nazioni pagane circonvicine, si trovarono in difficoltà. Per disciplinarli, Geova Dio lasciò che si ponessero sotto la norma dell’uomo esercitata da nazioni pagane vicine. Solo quando il popolo afflitto si rattristò della propria cattiva, infedele condotta e supplicò per porsi di nuovo sotto la norma di Dio, Egli li liberò dai loro oppressori e ancora una volta diede loro libertà e favore teocratici. — Giud. 1:1 fino a 16:31; 21:25; Atti 13:16-20.

29. Perché i discendenti di quel popolo che erano sotto la norma di Dio non hanno oggi una teocrazia?

29 I discendenti di quel popolo che erano allora sotto la norma di Dio o teocrazia han sopravvissuto per migliaia d’anni fino a questo giorno e hanno perfino una nazionalità. Perché hanno oggi una repubblica democratica, e non una teocrazia? A causa dell’infedele desiderio espresso molto tempo fa a favore della norma dell’uomo simile a quella delle nazioni pagane che li circondavano. Essendo privi di fede nel loro invisibile Re celeste, Geova Dio, chiesero al profeta Samuele di stabilire sulla nazione un visibile re umano.

30. Che cosa Dio ordinò al suo profeta Samuele di fare quando il Suo popolo chiese un visibile re umano?

30 Samuele credeva nella teocrazia o norma di Dio, e fu molto turbato dalla loro richiesta. Ma Geova Dio disse a Samuele: “Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dicono; poiché non hanno rigettato te ma hanno rigettato me dall’esser re su di loro”. Sotto la guida di Dio, Samuele annunciò al popolo tutti i problemi e gli oneri che l’avere su di loro un visibile re umano avrebbe recato, ma il popolo persisté nel chiedere tale re umano. (1 Sam. 8:1-22) Dio ordinò dunque a Samuele di ungere sulla nazione un tal re umano. Come riuscì questa forma di norma dell’uomo?

REGNO DI DIO IN PICCOLE PROPORZIONI MEDIANTE IL SUO UNTO

31. Che specie di re diedero prova d’essere Saul, Davide e Salomone in Israele?

31 Il primo re unto fu Saul figlio di Chis della tribù di Beniamino. A causa della successiva disubbidienza ai comandi di Dio e per essersi infine rivolto allo spiritismo demonico il re Saul risultò un fallimento. (1 Cron. 10:1-14; Atti 13:20, 21) Dio stabilì quindi sulla nazione del suo popolo come re l’ex ragazzo pastore di Betleem, Davide figlio di Iesse della tribù di Giuda. A motivo della devozione di Davide all’adorazione di Geova Dio, gli fu data la promessa o patto di Dio di stabilire nella famiglia reale di Davide una dinastia di re per sempre. (Atti 13:22; 2 Sam. 2:1 fino a 7:17) Conformemente Salomone diletto figlio di Davide divenne suo successore al trono, per regnare in Gerusalemme come visibile rappresentante di Dio. Su ciò leggiamo, in I Cronache 29:23: “E Salomone sedeva sul trono di Geova come re in luogo di Davide suo padre e ne faceva un successo, e tutti gli Israeliti gli erano ubbidienti”. Fu ai giorni del saggio re Salomone che questa forma di teocrazia con un visibile re umano seduto “sul trono di Geova” in Gerusalemme raggiunse il culmine della prosperità e della gloria.

32. Descrivete le condizioni del popolo sotto la norma del teocratico re Salomone. Di che cosa fu questo un quadro profetico?

32 Mettete in contrasto la condizione di tutte le nazioni sotto la norma umana nel nostro ventesimo secolo con il racconto storico del regno del teocratico re Salomone, come si trova in I Re 4:24, 25: “E la pace stessa fu sua in ogni sua regione tutto intorno. E Giuda e Israele continuarono a dimorare in sicurtà, ognuno sotto la sua propria vite e sotto il suo proprio fico, da Dan a Beer-Seba, per tutti i giorni di Salomone”. C’era abbondanza di popolo nella nazione, ma non c’era nessun problema alimentare, e la nazione non era attanagliata dalla fame. Anzi I Re 4:20 riferisce: “Giuda e Israele eran molti, come i granelli di sabbia che sono presso il mare per moltitudine, e mangiavano e bevevano e si rallegravano”. Questo fu non solo un esempio delle benedizioni del popolo sotto la norma di Dio o teocrazia, ma anche qualche cosa di più importante: fu un quadro profetico delle future benedizioni per tutto il genere umano sotto il regno di Dio retto dal suo celeste Figlio, Gesù Cristo, che si è mostrato più saggio e più grande dell’antico Salomone. — Matt. 12:42.

33. (a) Che cosa condusse alla perdita delle benedizioni e della protezione che Israele aveva avute sotto la norma teocratica di Salomone? (b) Che cosa mostra la storia che accadde prima al separato regno d’Israele e poi a Giuda sotto la dinastia della famiglia del re Davide?

33 Poiché le benedizioni di quell’antica, limitata teocrazia in piccole proporzioni furono tanto grandi, perché i discendenti naturali del popolo di Salomone non hanno oggi le benedizioni della teocrazia, seguendo la norma di Dio? La risposta della scritta Parola di Dio è chiara: l’adorazione di falsi dèi, gli dèi delle antiche nazioni pagane, si fecero strada nella favorita, eletta nazione di Geova. Questo li fece allontanare dalla norma di Dio e li pose sotto la norma dei demoni esercitata mediante nazioni pagane adoratrici di demoni. Dopo la morte del re Salomone la nazione si divise in due parti, nell’anno 997 a.E.V. La parte più grande durò come regno separato 257 anni e alla fine fu inghiottita dalla Potenza Mondiale Assira nel 740 a.E.V. La parte più piccola continuò come regno, con la capitale a Gerusalemme, sotto la dinastia della famiglia del re Davide, per oltre un secolo in più, fino al 607 a.E.V. Quindi Dio Onnipotente, in adempimento delle sue proprie profezie, permise che il regno di Gerusalemme fosse rovesciato dalla potenza mondiale di Babilonia. (2 Re 25:1-26; 2 Cron. 36:11-21; Ezec. 21:18-27) Con quel disastroso avvenimento la teocrazia tipica di Geova Dio sulla terra scomparve dall’esistenza.

34. (a) Sotto la norma di chi venne a trovarsi il restaurato popolo di Dio dopo settant’anni in Babilonia? (b) Quando il Figlio di Dio, Gesù, venne sulla terra, come fu ricevuto dai capi religiosi dei Giudei?

34 Da quell’anno 607 a.E.V. in poi la norma dell’uomo ha dominato su tutta la terra fino a ora. È vero che Geova Dio misericordiosamente ricondusse il suo pentito rimanente dall’esilio in Babilonia dopo settant’anni di desolazione del paese di Giuda e di Gerusalemme, ma non ristabilì la teocrazia tipica fra il popolo restaurato. Furono poi sottoposti alla Potenza Mondiale Persiana, finché la Potenza Mondiale Greca o Macedone rovesciò la Persia. Infine, nel primo secolo a.E.V., la Potenza Mondiale Romana assunse il controllo su di loro, e ai giorni dell’imperatore Cesare Augusto, Gesù Cristo nacque nella città davidica di Betleem e come discendente reale del re Davide. (Luca 2:1-20) Con i suoi insegnamenti, con le sue guarigioni miracolose perfino destando i morti, e con il suo adempimento delle profezie, questo Gesù diede prova d’essere il promesso Messia o Cristo, eppure i capi religiosi di Gerusalemme non vollero che questo vero Erede del re Davide fosse loro Re e regnasse in nome di Geova Dio. Lo accusarono falsamente dinanzi al governatore romano come sedizioso che pretendesse d’essere un re. Quale norma dunque vollero?

35. (a) Come tali capi religiosi mostrarono di preferire la norma dell’uomo alla norma di Dio? (b) A che cosa portò la norma dell’uomo nell’anno 70 E.V.?

35 Quando il governatore romano chiese a questi accusatori: “Metterò io al palo il vostro re?” i capi sacerdoti, che avrebbero dovuto esser teocratici, indussero la folla a gridare in risposta: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”. (Giov. 19:1-15) Essi gridarono pertanto di sostenere la norma dell’uomo anziché la norma di Dio mediante il suo Messia della linea della famiglia reale di Davide. La ottennero. Ma trentatré anni dopo che Gesù Cristo era stato messo al palo, sepolto e risuscitato dai morti alla vita celeste, si ribellarono contro Cesare quale re. Dio non li aiutò, ma la norma dell’uomo mediante Cesare prevalse, e nell’anno 70 E.V. oltre un milione dei ribelli furono uccisi, 97.000 furono deportati come schiavi, e Gerusalemme e il suo magnifico tempio di adorazione furono distrutti. Tutto ciò adempì la profezia di Gesù Cristo, che disse: “Cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. — Luca 21:20-24.

LA NORMA DELL’UOMO SOTTO LA NORMA DI SATANA

36. Per quanto tempo è durata la norma dell’uomo, e in realtà la norma di chi è stata essa, e chi lo afferma?

36 La norma dell’uomo è stata in vigore sopra tutta la terra sino alla fine di quei fissati tempi delle nazioni nell’anno 1914 E.V. Quei “fissati tempi delle nazioni”, i Tempi dei Gentili, cominciarono nel 607 a.E.V. alla prima distruzione di Gerusalemme da parte della Potenza Mondiale Babilonese, che significò il rovesciamento della teocrazia tipica, del tipico regno di Geova Dio retto da un reale discendente del re Davide. Quei Tempi dei Gentili continuarono dopo la seconda distruzione di Gerusalemme da parte della Potenza Mondiale Romana. Con la scritta Parola di Dio, la Bibbia, si può provare che quei Tempi dei Gentili dovevano durare 2.520 anni dalla prima distruzione di Gerusalemme, o fino all’anno 1914 del nostro ventesimo secolo. In tutti quegli anni il mondo del genere umano ha sofferto sotto la norma dell’uomo. È stata realmente la norma di Satana, poiché Gesù Cristo indicò Satana il Diavolo come “il governante di questo mondo”, e il cristiano apostolo Paolo lo chiamò “l’iddio di questo sistema di cose”. (Giov. 12:31; 14:30; 2 Cor. 4:4) Nemmeno l’istituzione della religiosa cristianità nel quarto secolo recò il regno di Dio o norma di Dio. È stata satanica!

37. Qual è ora lo stato di cose sulla terra dopo più di 2.520 anni di norma dell’uomo?

37 Dopo più di 2.520 anni dei Tempi dei Gentili, quale promessa dà la norma dell’uomo di pace e stabilità e sicurezza, di prosperità e abbondanza, al mondo del genere umano? Quale promessa ha dato la norma dell’uomo di adempiere il mandato affidato ai perfetti Adamo ed Eva nel giardino di Eden di soggiogare tutta la terra e di convertirla in un paradiso globale per la felice dimora eterna del genere umano? Ebbene, dopo la fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 la norma dell’uomo ha recato due guerre mondiali e un’èra di violenza che supera perfino quella dei giorni di Noè avanti il diluvio. Dalla fine della seconda guerra mondiale nel 1945 la norma dell’uomo ha fatto di questa terra un arsenale per accumularvi bombe atomiche e nucleari di spaventoso potere distruttivo. Il problema della povertà è divenuto più grave che mai, mentre nello stesso tempo la rovina della terra procede rapidamente.

38. Quale prova abbiamo che oggi l’umanità in genere non ha nessun desiderio che la terra sia sotto la norma di Dio?

38 L’umanità in genere vuole oggi la norma di Dio a causa delle difficoltà e dei pericoli mortali a cui è pervenuta? Difficilmente. L’umanità in genere lotta non solo contro le leggi di Dio contenute nella Sacra Bibbia, ma anche contro le leggi della creazione di Dio, che uomini scientifici chiamano “Natura”. A dimostrazione di ciò notate quanto si discusse e si mostrò alle riunioni dell’Associazione Americana per il Progresso della Scienza tenute nella città di New York l’ultima settimana dell’anno 1967. Si mostrò il danno che in quest’epoca scientifica, nucleare, spaziale l’uomo sta facendo al suo ambiente naturale. Il cosiddetto “equilibrio della natura” viene distrutto. La quantità di ossigeno che il genere umano può respirare si va riducendo. Il suolo fertile e le acque sono contaminati per i profitti commerciali dell’industria moderna. L’intricata rete di processi naturali per mantenere la vita animale e umana è spezzata.

39. Quale avvertimento conteneva l’articolo di fondo del Times di New York intitolato “L’uomo contro la natura”?

39 Un professore di università disse che l’ambiente dell’uomo è sottoposto a una pressione “al punto del crollo” e che il nostro pianeta terra s’avvicina a una “crisi che può distruggere la sua adattabilità come luogo per la società umana”. Nel paragrafo conclusivo del suo articolo di fondo sul soggetto “L’uomo contro la natura”, il Times di New York, in data 1º gennaio 1968, disse: “La proprietà della terra di sostenere la vita umana è limitata. Se si supera questo limite possono risultarne enormi disastri, e alcuni di tali disastri possono non essere molto lontani. Ciò che è implicato in queste discussioni è una diretta sfida alla popolare idea del ‘progresso’. Gli uomini possono sopravvivere solo se l’ambiente naturale che l’ha prodotto e sostenuto è protetto contro le potenti minacce che ora si profilano mentre l’uomo usa facoltà divine con sapienza assai meno che divina”.

40. Com’è innegabilmente chiaro che l’uomo non è in grado di stabilire la propria norma?

40 Considerato dal punto di vista dell’odierna situazione mondiale, diviene innegabilmente chiaro che l’uomo non è in grado di stabilire la propria norma. Egli non è in grado di sopravvivere con i suoi propri sforzi umani e senza l’aiuto, la guida e la benedizione dell’Iddio che creò l’uomo e tutte le leggi che governano l’ambiente umano. Per assoluta necessità dell’attuale condizione estrema dell’uomo, è venuto il tempo in cui Dio semplicemente deve dettare la norma di questa terra per salvare la razza umana.

IL TEMPO DI DIO È VICINO!

41. (a) Oltre all’urgente necessità dell’uomo che Dio assuma l’autorità, che cos’altro di ancor più grande importanza dev’essere considerato? (b) Cederà l’uomo la sua norma sulla terra in maniera pacifica, e, se no, che cosa sarà necessario?

41 Comunque, l’urgente necessità dell’uomo non è la sola cosa a imporre che l’Iddio Onnipotente e Creatore assuma l’autorità di tutta la terra mediante il suo regno messianico. Il tempo che Dio stesso ha stabilito impone che egli ripristini ora la sua norma sulla terra. Nonostante che i governanti umani e i loro sostenitori politici pensino che la norma dell’uomo debba assolutamente esser mantenuta per evitare il disastro mondiale, Dio da preciso calcolatore del tempo seguirà il suo proprio calcolo del tempo e al tempo esatto ristabilirà la teocrazia, la norma di Dio, su questo pianeta, in tutta la terra. Il suo tempo è vicino, il che indica perché la norma dell’uomo sta per cedere il posto alla norma di Dio. La norma dell’uomo non cederà il posto pacificamente, ma i governanti umani continueranno a combattere contro il regno di Dio per mantenere il loro dominio su tutta la terra. La norma dell’uomo dovrà perciò cedere il posto con la sconfitta e la distruzione che saranno recate su di essa nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” in quella che si chiama Armaghedon. (Riv. 16:14, 16) La norma di Dio trionferà e prevarrà sulla terra in sempiterno.

42. (a) Quando cessò sulla terra l’ininterrotta norma gentile, e come possiamo essere sicuri che è così? (b) Che cosa fu stabilito nel 1914 per riportare la norma di Dio sulla terra?

42 Non è una semplice immaginazione che noi diciamo che i Tempi dei Gentili della norma dell’uomo sotto la norma di Satana finirono nell’anno 1914 E.V. Questo importante fatto è provato dalla guerra mondiale che cominciò quell’anno e che fu seguìta da carestie, pestilenze, terremoti, persecuzione religiosa e afflizione e perplessità internazionale, esattamente com’era stato predetto da Gesù Cristo nella sua profezia sul “termine del sistema di cose”. (Matt. 24:3-12; Luca 21:10-19) La fine dei Tempi dei Gentili in quell’indimenticabile anno significò che il regno di Dio, retto dai discendenti della linea reale del re Davide che era stato rovesciato in Gerusalemme nel 607 a.E.V., era ristabilito non nella Gerusalemme terrestre nel Medio Oriente, ma nei cieli. La sua autorità fu affidata al risuscitato Figlio di Dio, Gesù Cristo, che come uomo sulla terra fu il giusto e permanente erede al trono del re Davide. (Luca 1:26-37) Quel regno ora è al potere nella “Gerusalemme celeste”, molto al di sopra di ogni potenza delle nazioni gentili perché la possano calpestare. Quel celeste regno del Cristo sarà il mezzo divino per riportare la norma di Dio sulla terra.

43. Mediante chi Geova toglierà di mezzo la norma dell’uomo, e che cosa accadrà al simbolico serpente che promosse in origine la norma dell’uomo?

43 Tutte le persone oneste che han perduto fede nella norma dell’uomo hanno ora valide ragioni per rallegrarsi che la norma dell’uomo sta per cedere il posto alla norma di Dio. Per oltre sedici secoli la cristianità ha ipocritamente recitato la “preghiera del Signore” ma nello stesso tempo i singoli veri cristiani hanno pure innalzato la preghiera: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:9, 10) Il padre celeste esaudirà senza fallo questa preghiera che fu insegnata dal suo proprio fedele Figlio, Gesù Cristo. L’avverarsi della volontà di Dio qui sulla terra come anche nei cieli significa che la norma di Dio toglierà di mezzo la norma dell’uomo e sarà messa in vigore in tutta la terra dal suo regno in cui regna il suo celeste Figlio Gesù Cristo. Egli è primariamente il Seme della donna di Dio che fu promesso nel giardino di Eden circa seimila anni fa. Egli è quindi Colui che in particolar modo ferirà la testa del simbolico serpente, Satana il Diavolo. (Gen. 3:15; Rom. 16:20) Quel simbolico Serpente fu Colui che promosse e diresse la norma dell’uomo sulla terra da che l’uomo si ribellò in Eden.

44. (a) Quale parallelo della sopravvivenza di quarantatré secoli fa attende oggi che si avveri una “grande folla” di terrestri amanti della norma di Dio? (b) Quale sarà la loro attitudine sotto la norma di Dio nel nuovo ordine sulla terra?

44 Quarantatré secoli fa Noè e la sua famiglia sopravvissero nell’arca alla fine del “mondo di empi” durante il Diluvio. (2 Piet. 2:5; 3:5, 6) In modo parallelo, in questa generazione una relativamente “grande folla” di terrestri amanti della norma di Dio, i quali pregano che venga il suo regno, sopravvivranno alla violenta fine della norma dell’uomo sulla terra. Sotto la protezione di Dio vedranno avverarsi la loro speranza d’essere preservati durante la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Armaghedon e di entrare nel nuovo ordine di Dio sulla terra. Ivi si sottometteranno di tutto cuore alla norma di Dio. Non saranno come le infedeli persone del giorno del profeta Samuele che chiesero un visibile, terreno re umano su di loro. Si rallegreranno dell’invisibile Re celeste che Geova Dio ha stabilito nel potere reale e gli ubbidiranno amorevolmente e fedelmente. Le loro benedizioni sotto la norma di Dio per mezzo di questo celeste Re, Gesù Cristo, saranno molto più grandi di quelle che ebbe il popolo sotto il regno del saggio re Salomone.

45. Oltre a preservare ad Armaghedon una “grande folla”, che cos’altro farà la norma di Dio per mezzo del suo regno messianico?

45 Oggi la norma dell’uomo, rafforzata da depositi di bombe nucleari, minaccia di annientare l’intera razza umana. La norma di Dio per mezzo del suo regno messianico farà più che preservare la vita a quelli i quali sopravvivranno alla guerra di Armaghedon. Essa ristabilirà in vita sulla terra le innumerevoli migliaia di milioni di persone morte nelle migliaia d’anni della norma dell’uomo. Quando fu uomo sulla terra, Gesù Cristo promise che ci sarebbe stata la risurrezione dei morti, per cui depose la sua perfetta vita umana in sacrificio. (Giov. 5:25, 28, 29; 11:25, 26) Come Re in cielo, egli farà in modo che la risurrezione abbia luogo. La meraviglia di tutto ciò supera le nostre facoltà di comprensione.

46. Quale opportunità sarà offerta al genere umano nel messianico regno di Dio, e ora di che cosa dovremmo dunque allietarci?

46 A tutti quelli ai quali sarà stato concesso il clemente favore di vivere sulla terra paradisiaca sotto la norma di Dio messa in vigore dal suo regno messianico sarà offerta l’opportunità di ottenere la vita eterna nella perfezione umana e nella santità, con perfetta pace e sicurezza. La norma dell’uomo non potrebbe mai far questo. Sarà fatto dalla norma di Dio. Come possiamo quindi esser lieti che la norma dell’uomo sta ora per cedere il posto alla norma di Dio in sempiterno!

[Immagine a pagina 201]

STORIA ACCURATA

SACRA BIBBIA

SUMERIA

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ASSIRIA

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MACEDONIA

GRECIA

ROMA

[Immagini a pagina 209]

Il regno di Salomone fu accompagnato da pace, sicurezza e abbondanza

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