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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1980 | 1° novembre
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Questo è qualcosa che tu e tuo marito dovreste valutare in anticipo. Come moglie cristiana, hai indubbiamente rispetto per la sua autorità, e questo può evidentemente estendersi a questioni come la scelta del luogo in cui la famiglia mangerà. Esponendo con rispetto e mitezza i tuoi sentimenti, manifestando la tua ragionevolezza, egli potrà essere spinto a cercare una soluzione soddisfacente. — Filip. 4:5; Col. 3:18.
Forse tuo marito farà pressione su di te perché lo accompagni, dicendoti di considerarlo un pranzo normale, senza che tu debba partecipare a nessun aspetto della festività. Questa potrebbe essere una possibilità, poiché si può essere presenti mentre altri svolgono attività religiose senza prendervi parte personalmente. (Confronta II Re 5:17-19). E la Bibbia mostra che, solo perché qualcuno attribuisce un particolare significato a un certo cibo, questo non vieta al cristiano di mangiarlo come cibo normale. (I Cor. 8:8; I Tim. 4:4) Tuttavia, trattando quel punto, l’apostolo Paolo diede risalto all’importanza di tener conto della coscienza altrui, cercando di evitare di dare impressioni errate che potrebbero far inciampare qualcuno. — I Cor. 10:23-30.
Se decidessi di andare al raduno familiare e al pranzo del 25 dicembre, i tuoi parenti sarebbero indotti a credere che stai celebrando il Natale con loro? Oppure, forse in base a ciò che sanno delle tue idee religiose e alla tua condotta alla riunione, capiranno che sei presente per amore della compagnia e per pranzare con la famiglia, ma che la circostanza non ha per te alcun significato religioso? Nessuno meglio di te può valutare la situazione e il punto di vista dei presenti, per cui dovresti prendere la decisione che ritieni saggia, cristiana e in armonia con la tua coscienza addestrata secondo la Bibbia.
● Nella ditta in cui lavoro tutti i dipendenti ricevono una gratifica natalizia. Dovrei rifiutarla, visto che non celebro il Natale?
Tutto dipende dal vero significato della gratifica e da come sarebbe considerato il fatto di accettarla.
Come abbiamo spesso spiegato, il Natale e molte altre feste della cristianità non si basano sulla Bibbia. In effetti sono state copiate da culti non cristiani.a La Bibbia comanda ai cristiani di osservare un’unica ricorrenza religiosa, l’anniversario annuale della morte di Cristo. — Luca 22:19, 20.
Il fatto di accettare una gratifica natalizia significa partecipare a quella festività? Non necessariamente. Il dono può non voler dire affatto che tutti quelli che lo ricevono celebrino il Natale. Il datore di lavoro può aver semplicemente deciso di donare alla fine dell’anno a tutti i dipendenti parte dei profitti della ditta, in un periodo in cui molti di loro sarebbero ben lieti di avere del denaro extra da usare come meglio credono. La gratifica potrebbe essere un segno di apprezzamento per il lavoro svolto durante l’anno, come pure un incentivo per continuare a lavorare diligentemente e per migliorare le relazioni fra il datore di lavoro e i dipendenti. Il datore di lavoro può darla a tutti gli impiegati, senza tener conto se alcuni sono ebrei, musulmani, di altre religioni o non celebrano il Natale. Perciò il semplice fatto che il dono venga dato in quel particolare tempo o il nome che può avere assunto non vietano necessariamente a un testimone di Geova di accettarlo.
Inoltre, anche se chi fa un dono ne ha scelto il momento in base alle sue credenze religiose, ciò non vuol dire che pensi che il ricevente condivida le sue idee religiose. Spesso capita che un compagno di lavoro o un parente dica a un testimone di Geova: ‘So che non festeggi il Natale (o qualche altra festa), ma vorrei che accettassi questo regalo’. Se accettando il regalo la sua coscienza non ne restasse turbata, il cristiano potrebbe decidere di prenderlo e ringraziare senza alcun riferimento alla festività. (Atti 23:1) Molti cristiani si comportano in modo simile quando vien loro offerto un regalo da qualcuno che non conosce le loro credenze. Forse in un’altra occasione, quando sarà meno probabile che il donatore si offenda, il cristiano potrà dire con tatto che non celebra quella festa religiosa, e potrà spiegare con gentilezza e mitezza che quello è il motivo per cui egli stesso non ha fatto alcun regalo per l’occasione. — I Piet. 3:15.
Ma se un dono viene fatto con la chiara intenzione di mostrare che il cristiano non è fermo nelle sue convinzioni o che è pronto a fare compromesso davanti alla prospettiva di un guadagno, allora è senz’altro meglio rifiutare. Geova Dio è colui che i cristiani devono adorare. A lui solo devono rendere sacro servizio. — Matt. 4:8-10.
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Visitate paesi lontani!La Torre di Guardia 1980 | 1° novembre
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Programma di studioLa Torre di Guardia 1980 | 1° novembre
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Programma di studio
7 dicembre: “Uscite da essa, o popolo mio”. Pagina 16. Cantici: 4, 96.
14 dicembre: La calamità che incombe su tutti i fanatici religiosi del mondo. Pagina 21. Cantici: 105, 59.
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