BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w82 15/4 pp. 11-15
  • Cartine che rievocano gli avvenimenti biblici

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Cartine che rievocano gli avvenimenti biblici
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Davide fugge lontano da Saul
  • Un attacco contro Giuda
  • Il buon samaritano
  • Come usare le cartine bibliche
  • Il deserto di Giuda: brullo ma affascinante
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
  • En-Ghedi
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Davide
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Carte geografiche per ogni esigenza
    Svegliatevi! 1995
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 15/4 pp. 11-15

Cartine che rievocano gli avvenimenti biblici

“SEMBRA che pioverà”, disse con apprensione un turista inglese in Israele, osservando qualche nube dal finestrino del pullman. La guida locale, sentendolo, si mise a ridere e scosse la testa. “In questo periodo dell’anno in Israele non piove mai. Non siamo mica in Inghilterra”.

Com’è facile giudicare i paesi biblici secondo quello a cui si è abituati nel proprio paese, specialmente se non si è mai stati in Medio Oriente. Senza accorgersene, si può perdere molto mentre si legge la Parola di Dio per il semplice fatto che si è estranei a quell’ambiente. Conoscendo meglio gli usi e i costumi delle popolazioni e i paesi in cui vivevano, si possono capire meglio molti episodi menzionati nella Bibbia.

Le cartine geografiche sono utilissime nel trasmetterci queste informazioni, e sotto molti aspetti dicono molto più delle parole. Alcuni però hanno difficoltà a interpretare e capire le cartine. Il poco tempo necessario per acquistare dimestichezza con le cartine e con i loro simboli, come le curve di livello e i vari colori, sarà grandemente compensato dal vantaggio di potercene servire come sussidi di studio. Le cartine non servono solo per individuare certi luoghi. Secondo il geografo biblico Denis Baly, una volta trovato il luogo che interessa “si dovrebbe anche vedere come minimo in che rapporto si trova rispetto al paesaggio circostante, alle valli, ai colli, ai fiumi e alle pianure”.

È allora che si comincia a visualizzare la scena, e se vi si aggiungono fotografie reali della zona, l’ambiente tornerà a rivivere. Quando leggeremo un racconto biblico, ci sarà facile popolare quell’ambiente con i personaggi descritti, proprio come se assistessimo alla scena! Facendo alcuni esempi sarà possibile illustrare questo impiego delle cartine bibliche.

Davide fugge lontano da Saul

Dopo aver ucciso il gigante Golia, il giovane Davide continuò a sottomettere i filistei. Divenne talmente popolare in Israele che le donne ne celebrarono la vittoria con canti e danze, paragonando le migliaia di nemici abbattuti dal re Saul con le decine di migliaia uccise da Davide. Sentendo questo, Saul andò su tutte le furie. La sua ammirazione per Davide si tramutò in odio, così che cercò di inchiodare Davide al muro con un colpo di lancia. I continui successi di Davide non fecero che aggravare la situazione, e Saul “sentì ancor più timore a causa di Davide, e Saul fu sempre nemico di Davide”. — I Samuele 18:6-29.

Nonostante l’aiuto datogli da Gionatan, figlio di Saul, e dalla propria moglie Mical, Davide fu spinto dalla situazione a dire: “Non c’è che un passo fra me e la morte!” (I Samuele 20:3) Infine fuggì alla caverna di Adullam, situata a sud-ovest di Gerusalemme, in una zona in cui i monti della Giudea scendono verso la pianura costiera. In questa regione inaccessibile ci sono numerose caverne calcaree, e lì Davide fu raggiunto da centinaia di uomini a lui fedeli. Ma, avvertito da Geova che gli abitanti di Cheila, vicino ad Adullam, avevano intenzione di tradirlo e consegnarlo a Saul, Davide cercò un rifugio più sicuro. — I Samuele 23:6-13.

Il deserto di Giudea era proprio il rifugio ideale. Centinaia d’anni dopo, Gesù Cristo vi trascorse 40 giorni, durante i quali gli angeli lo protessero dalle bestie selvagge, leopardi, lupi e iene. (Marco 1:12, 13) In epoca moderna sono state fatte scoperte spettacolari in alcune delle sue migliaia di grotte. Antichi rotoli biblici, che risalgono a circa 2.000 anni fa, sono stati ritrovati in ottimo stato di conservazione grazie al clima eccezionalmente secco. In una grotta non molto distante furono trovati resti risalenti alla seconda rivolta giudaica contro i romani, quella del 132-135 E.V. Perché Bar Kokhba, colui che l’aveva capeggiata, era fuggito in questa regione? Come mai quei rotoli erano rimasti nascosti per così tanto tempo? Per la stessa ragione per cui Davide “prese a dimorare nel deserto in luoghi cui era difficile appressarsi, e dimorava nella regione montagnosa del deserto di Zif”. — I Samuele 23:14, 15.

Il vicino deserto di Zif e Maon forma la parte alta e centrale del deserto di Giudea. (I Samuele 23:24) Osservando una cartina, noterete che questo deserto si trova a sud di Gerusalemme, si estende lungo la sponda occidentale del Mar Morto e confina dal lato opposto con le tre città di Gerusalemme, Betleem ed Ebron. Si può vedere che il deserto è intersecato da ovest a est da diverse valli o wadi, cosa che rende quasi impossibile attraversarlo da nord a sud.

Partendo dai pressi del monte del tempio a Gerusalemme e percorrendo a piedi la valle del Chidron, ben presto ci si lascia alle spalle la città indaffarata e, per dirlo con le parole dell’archeologo israeliano Yohanan Aharoni, si entra in “questo terribile deserto”. Questa valle, che prosegue col Wadi en-Nar (“wadi di fuoco”), scende per oltre 900 metri fino al Mar Morto, diventando una profonda gola con ripide pareti alte una sessantina di metri. Camminare d’inverno sul greto del torrente significa rischiare di essere travolti all’improvviso da una massa d’acqua che si precipita lungo il wadi dopo un rovescio di pioggia. D’estate il caldo può essere intollerabile. Ogni wadi della regione presenta gli stessi problemi.

Non sorprende che per Davide questo fosse un rifugio sicuro! Anche con un esercito di 3.000 uomini, per Saul era difficile perlustrare le innumerevoli grotte che si aprono nei dirupi calcarei, alcune delle quali sono raggiungibili solo con una corda dall’alto. Saul e i suoi uomini udirono in seguito che Davide si era spostato a En-Ghedi, un’oasi vicino alle rive del Mar Morto. Così Saul si recò in perlustrazione “sulle nude rocce delle capre di montagna”. Nascosto nel buio in fondo a una caverna, Davide ebbe un’ottima opportunità di uccidere Saul, ma non volle alzare la mano contro l’unto di Geova. — I Samuele 24:1-15.

In un’altra occasione, quando avrebbe potuto uccidere il re addormentato nel suo accampamento, Davide si limitò a prendergli la lancia e la brocca dell’acqua che aveva vicino e si recò quindi dall’altra parte della gola, da dove segnalò la sua presenza per mostrare l’incapacità degli uomini di Saul di proteggere il loro re. Con la forte voce che echeggiava fra le nude rocce, Davide chiese cosa avesse mai fatto da dover essere inseguito da Saul “come uno insegue una pernice sui monti”. — I Samuele 26:1-20.

Questo quadro si rivela utilissimo quando si considerano le molte invocazioni d’aiuto contenute nei salmi di Davide. Anche se poteva esser tentato di pensare che le rocce e i dirupi — le alte montagne — fossero il suo rifugio, egli continuava a ripetere a se stesso che Geova era la sua vera protezione e salvezza. Avendo fatto il pastore, Davide si trovava a suo agio sui colli. Era svelto e agile, come la capra di montagna dalle lunghe corna, lo stambecco. Ma era il suo Dio a impedire al suo piede di scivolare lungo lo stretto sentiero. (Salmo 18:1-3, 31-33) Quando fu tradito dagli abitanti di Zif e inseguito dai nemici che cercavano di intrappolarlo, il cuore di Davide continuò a confidare in Geova, ed egli poté suonare la sua arpa e accompagnarsi col canto fra le gole e i dirupi solitari. (Salmo 54, 57) Anche quando fu assalito da una profonda depressione a causa dell’incalzare dei suoi nemici, Davide continuò a parlare a Geova e a confidare in Lui perché lo liberasse. (Salmo 142) Siamo in grado di fare altrettanto quando ci troviamo in gravi difficoltà? Possiamo farlo se edifichiamo la nostra fede in Dio.

Un attacco contro Giuda

Nel X secolo a.E.V., Giosafat, re di Giuda, ricevette notizie preoccupanti. Una lega di tribù provenienti dall’est, dai paesi di Moab, Ammon e Seir, si stava dirigendo verso Giuda “dalla regione del mare, da Edom; ed ecco, [erano] in Azazon-Tamar, vale a dire En-Ghedi”. (II Cronache 20:1, 2, 10, 11) Osservando la cartina, dove abbiamo già visto En-Ghedi, troviamo facilmente Moab, Ammon ed Edom. Ma potremmo chiederci: Come fece quell’esercito ad arrivare a En-Ghedi e perché scelse quel particolare percorso?

Un precedente re di Giuda, Roboamo, aveva costruito una serie di città fortificate in posizioni strategiche. Sulla nostra cartina sono indicate quelle di Betleem, Etam, Tecoa, Bet-Zur, Ebron e Zif, che proteggevano il lato orientale di Giuda. (II Cronache 11:5-12) Per sperare in una vittoria, i nemici dovevano sfruttare il fattore sorpresa. Probabilmente pensarono che un attacco dal desolato e proibitivo deserto di Giudea sarebbe giunto del tutto inaspettato. Forse vi arrivarono girando intorno alla parte meridionale del Mar Morto. O forse passarono per la bassa penisola di El Lisan e attraversarono il Mar Morto nel punto più stretto (3 km), in un guado poco profondo che, secondo alcuni studiosi, esisteva nell’antichità. Superata quindi la rupe di Masada, giunsero a En-Ghedi, dove vennero avvistati forse da qualche esploratore inviato da una delle suddette città fortificate.

A Giosafat restava pochissimo tempo, perché il nemico era a un giorno di marcia da Gerusalemme. Come Davide, anch’egli confidò in Geova e ne invocò l’aiuto, ricevendo questa risposta: “La battaglia non è vostra, ma di Dio”. Gli fu detto di appostare i suoi uomini appena sotto Tecoa, alla fine della valle del torrente, perché le truppe nemiche ‘salivano per il passo di Ziz’. Giosafat seguì le istruzioni e si mise in marcia con i cantori in testa. — II Cronache 20:3-21.

Il passo o salita di Ziz partiva dai pressi di En-Ghedi e andava in direzione nord-ovest, salendo prima per circa 400 metri con un ripido sentiero che procedeva a zig zag. Proseguiva poi attraverso un altopiano collinoso, snodandosi con un percorso tortuoso che saliva presso Tecoa a più di 800 metri sul livello del mare. Che salita, su e giù attraverso piccoli wadi e altri torrenti asciutti! Stanchi e affaticati, i nemici probabilmente speravano di riposarsi in prossimità della cima senza essere visti. Ma non ne ebbero la possibilità. Furono avvistati e caddero nelle imboscate. Ne sorse un’indescrivibile confusione, perché non si rendevano conto da dove provenisse l’attacco, non sapendo che Geova stava aiutando Giuda! Mentre le alture risuonavano delle grida di lode dei giudei, gli invasori alleati ne addossarono la colpa gli uni agli altri. Scoppiarono delle dispute, ed essi cominciarono a combattere l’uno contro l’altro finché l’intero esercito fu messo in rotta e distrutto. Riuscite a vedere gli accaniti combattimenti fra quelle alture impervie e desolate, mentre nelle montagne circostanti echeggiano cantici di lode? Che grande vittoria Geova concesse a Giuda! — II Cronache 20:22-30.

Il buon samaritano

La famosa illustrazione di Gesù sul samaritano che aiutò un uomo assalito dai ladroni è ambientata lungo una strada appena a nord del deserto di Giudea. Più volte il racconto mette in risalto il fatto che i viaggiatori che percorrevano la strada da Gerusalemme a Gerico ‘scendevano’. (Luca 10:29-37) Gesù conosceva molto bene quella strada! E oggi sostanzialmente è possibile ripercorrerla. Guardate la cartina e vedrete che i 23 chilometri da Gerusalemme a Gerico rappresentano un dislivello di circa 1000 metri. Costeggiando per la maggior parte l’inospitale deserto, la strada scende per un bel tratto sotto il livello del mare. Essendoci pochissime abitazioni lungo il percorso, questa strada era davvero isolata e terribilmente calda, e il viaggiatore ignaro costituiva una facile preda per i malviventi nascosti dietro qualche roccia sporgente o qualche macigno.

Gesù ambientò di proposito l’illustrazione in quella zona. Molti dei suoi ascoltatori conoscevano quella strada e potevano formarsene un quadro mentale. Potevano “vedere” l’episodio e immaginarsi il benevolo samaritano mentre dava disposizioni alla locanda isolata. Riuscite a immaginarvelo anche voi mentre leggete il racconto?

Come usare le cartine bibliche

Gli esempi appena considerati mostrano come usare le cartine dei paesi biblici. Se vi interessano i particolari, prendete una cartina a grande scala della zona. Individuate le località e poi osservate le curve di livello e la colorazione, presenti in alcune cartine, notando gli eventuali fiumi, le strade o importanti linee di confine. Cercate di visualizzare il territorio, tenendo presente che curve di livello molto ravvicinate e tortuose, e il rapido susseguirsi di colori diversi, indicano l’esistenza di molte valli e colline, mentre curve di livello molto distanziate e dolci, e l’uso di uno o due colori soltanto, indicano pianure e un territorio meno ondulato. Se riuscite a reperire alcune fotografie della zona potrete completare il vostro quadro mentale.

Cartine in piccola scala possono essere utili per seguire percorsi più lunghi, come i viaggi di Paolo, nel qual caso i particolari non sono molto importanti. Potete vedere, per esempio, le cartine contenute nei fogli di risguardo della Traduzione del Nuovo Mondo. Ma più la cartina è piccola, più probabile è che non contenga tutti i nomi che vi interessano, e la loro collocazione sarà solo approssimativa. Inoltre le cartine si riferiscono spesso a epoche particolari, perché i nomi geografici cambiano piuttosto frequentemente. L’Ausiliario per capire la Bibbiaa contiene molte utili cartine.

Anche se forse non avrete mai l’occasione di visitare i paesi biblici, imparate a conoscerli con l’aiuto delle cartine. Rendete più istruttiva la vostra lettura delle Sacre Scritture cercando di visualizzare quello che leggete. Vi rimarrà più impresso e vi aiuterà a rievocare più facilmente gli avvenimenti biblici.

[Nota in calce]

a Pubblicato dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.

[Diagramma/Cartina a pagina 14]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

metri

1000

GERUSALEMME

750

500

250

0

GERICO

–250

[Cartina]

GERICO

Mar Morto

Betania

Betfage

GERUSALEMME

[Cartina a pagina 13]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Gerico

Giordano

Ammon

Moab

EL LISAN

Edom

guado?

DESERTO DI GIUDEA

Masada

En-Ghedi

Deserto di Zif e Maon

Zif

Ebron

Salita di Ziz

Bet-Zur

Tecoa

Etam

Betleem

Wadi en-Nar

Qumran

GERUSALEMME

Mar Morto

[Immagini a pagina 12]

Grotte del deserto di Giudea

La parte meridionale del Mar Morto vista da En-Ghedi

[Immagine a pagina 15]

‘Scendere’ a Gerico: un dislivello di circa 1000 m

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi