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  • Het
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Het

      [forse, terrore, paura].

      Figlio di Canaan elencato secondo, e pronipote di Noè per mezzo di Cam. (Gen. 10:1, 6, 15; I Cron. 1:13) Het era antenato diretto degli ittiti (I Re 10:29; II Re 7:6; vedi ITTITI), un ramo dei quali si era stabilito sulle alture di Giuda. (Eso. 3:8) Nelle vicinanze di Ebron Abraamo acquistò dall’ittita Efron il campo di Macpela con la relativa caverna come luogo di sepoltura. (Gen. 23:2-20; 25:8-10; 49:32) Il nome Het ricorre in tutto quattordici volte, dieci delle quali nell’espressione “figli di Het”. Due delle mogli di Esaù erano “delle figlie di Het” (chiamate anche “figlie di Canaan”), mogli che furono causa di afflizione per i suoi genitori. — Gen. 26:34, 35; 27:46; 28:1, 6-8.

  • Higgaion
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    • Higgaion

      (higgàion).

      Traslitterazione dell’espressione ebraica higgayòhn, ritenuto dai lessicografi un termine tecnico di notazione musicale. (Sal. 9:16) In base al contesto in cui compare nell’ebraico, è stato reso secondo i casi “accordo”, “arpeggio”, “meditazione”, “melodia”, “musica risuonante”, “pensieri”, “suono”, “sussurro”. (Sal. 19:14; 92:3; Lam. 3:62, Co, NM, PIB, VR) Molte ipotesi sono state avanzate circa il suo preciso significato in Salmo 9:16, ma quella più plausibile è che in questo caso higgayòhn significhi arpeggio basso, di interludio, o pausa solenne che induca alla meditazione.

  • Hin
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    • Hin

      Misura di capacità per liquidi (Eso. 30:24; Num. 28:14; Ezec. 45:24; 46:5, 7, 11); anche il recipiente usato per misurare un hin. (Lev. 19:36) Secondo lo storico ebreo Giuseppe Flavio, un hin equivaleva a due khoàs ateniesi; un bat equivaleva a settantadue sextarii romani. (Antichità giudaiche, Libro III, cap. VIII, 3; Libro VIII, cap. II, 9) Dato che altre fonti indicano che due khoàs equivalevano a dodici sextarii, un hin corrispondeva probabilmente a un sesto di bat (22 litri), cioè a litri 3,67 circa. Le Scritture menzionano anche frazioni di un hin: mezzo hin (l 1,8 ca.) (Num. 15:9, 10); un terzo (l 1,2 ca.) (Num. 15:6, 7; Ezec. 46:14); un quarto (l 0,9 ca.) (Eso. 29:40; Lev. 23:13; Num. 15:4, 5; 28:5, 7); un sesto (l 0,6 ca.), la razione d’acqua giornaliera consentita a Ezechiele, segno della grave condizione in cui si sarebbe trovata Gerusalemme durante l’assedio. — Ezec. 4:11.

  • Hiram
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    • Hiram

      (Hìram) [forse con lo stesso significato del nome Airam (Num. 26:38), fratello d’altezza; alto].

      Nel testo masoretico ricorre in certi brani con ortografia diversa: “Hiram” (I Re 5:10, 18; 7:40a) e “Huram”, solo in Cronache.

      1. Re di Tiro dell’XI secolo a.E.V., contemporaneo e amico di Davide e Salomone.

      Quando Davide, conquistata la roccaforte di Sion, si accingeva a costruirvi un palazzo, Hiram mandò messaggeri per stipulare un trattato commerciale fra lui e Davide. Hiram fornì dunque a Davide legname di cedro proveniente dai pendii O del Libano, e anche artigiani abili nel lavorare legno e pietra. — II Sam. 5:11; I Cron. 14:1.

      Saputo che Davide era morto e Salomone regnava in sua vece, Hiram mandò i suoi servitori a rinnovare il patto d’amicizia. (I Re 5:1) Salomone chiese allora l’aiuto di Hiram per procurarsi il materiale e parte della manodopera necessaria per la costruzione del grande tempio, impegnandosi allo stesso tempo di ripagare gli operai di Hiram con grandi quantità di grano, orzo, vino e olio. (I Re 5:2-6; II Cron. 2:3-10) A sua volta Hiram benedisse Geova e fra le due nazioni fu concluso un patto d’amicizia. (I Re 5:7-12; II Cron. 2:11-16) Alla fine del ventennale programma edilizio Salomone diede a Hiram venti città, ma Hiram non ne fu per niente soddisfatto. — I Re 9:10-13.

      Hiram partecipò con Salomone anche a un’altra impresa congiunta: la costruzione da parte di quest’ultimo di una flotta di navi a Ezion-Gheber nel golfo di ‘Aqaba. Hiram fornì abili marinai che s’imbarcarono insieme ai servitori di Salomone. Oltre a queste navi che solcavano i mari meridionali al largo della costa E dell’Africa, Hiram e Salomone avevano altre navi che facevano vela fino a Tarsis, pare all’estremità O del Mediterraneo. Nel complesso l’intensa attività marittima fruttò ricchezza in quantità: oro, argento, avorio, pietre preziose, legni pregiati e animali rari, come scimmie e pavoni. — I Re 9:26-28; 10:11, 12, 22; II Cron. 8:18; 9:10, 21.

      2. Esperto artigiano che fece molti degli arredi del tempio di Salomone. Suo padre era di Tiro, mentre sua madre era una vedova “della tribù di Neftali” (I Re 7:13, 14), “dei figli di Dan”. (II Cron. 2:13, 14) Quest’apparente discrepanza si risolve da sé se supponiamo, come fanno alcuni studiosi, che fosse per nascita della tribù di Dan e, rimasta vedova di un primo marito della tribù di Neftali, si fosse risposata con uno di Tiro.

      Hiram, il re di Tiro (n. 1 sopra), mandò questo Hiram a sorvegliare i lavori di costruzione di Salomone a motivo della sua abilità ed esperienza nel lavorare materiali come oro, argento, rame, ferro, pietra e legno. Hiram era inoltre insolitamente abile nella tintura, nell’incisione e nel fare progetti di ogni sorta. Senza dubbio sin dall’infanzia aveva fatto esperienza tecnica nelle arti decorative dell’epoca lavorando col padre originario di Tiro, lui stesso esperto nel lavorare il rame. — I Re 7:13-45; II Cron. 2:13, 14; 4:11-16.

      Il re di Tiro chiama evidentemente quest’uomo Hiram-Abi, un appellativo che significa letteralmente “Hiram mio padre”. (II Cron. 2:13) Con questo il re non voleva dire che Hiram fosse letteralmente suo padre, ma forse che era il “consigliere” o l’“artefice” del re. Similmente l’espressione Hiram-Abiv (lett. “Hiram suo padre”) significa, pare, ‘Hiram è il suo (cioè del re) artefice’. — II Cron. 4:16.

  • Hiram-Abi
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    • Hiram-Abi

      Vedi HIRAM n. 2.

  • Hiram-Abiv
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    • Hiram-Abiv

      Vedi HIRAM n. 2.

  • Homer
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    • Homer

      Misura per aridi corrispondente al cor e pari a dieci bat o dieci efa. (Ezec. 45:11, 14) In base al volume presunto del bat, l’efa corrisponderebbe a 22 l. Un homer sarebbe perciò pari a 220 l e mezzo homer (Osea 3:2) a 110 l. Nel deserto gli avidi israeliti raccolsero le quaglie miracolosamente provvedute in tale quantità che “chi ne radunò meno ne raccolse dieci homer” (2.200 l). (Num. 11:32, NW) Le Scritture menzionano l’homer anche come misura per l’orzo, la semente e il frumento. — Lev. 27:16; Isa. 5:10; Ezec. 45:13, NW.

  • Hor
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    • Hor

      [montagna; quindi monte Hor significa letteralmente “monte della montagna”, cioè una montagna particolare, “la montagna”].

      Monte nei pressi di Mosera al confine di Edom, che forse può essere identificato con l’isolato, ripido Gebel Madurah, rilievo di calcare bianco, 40 km circa a SO del Mar Morto. Là morì Aaronne poco prima che Israele entrasse nella Terra Promessa. Mentre l’assemblea di Israele stava a guardare, Aaronne, Mosè ed Eleazaro figlio di Aaronne salirono

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