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ArtaserseAusiliario per capire la Bibbia
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può spiegare perché Artaserse (Longimano) è incluso in Esdra 6:14 insieme a Ciro e Dario fra coloro i cui ordini permisero di ‘costruire e finire’ il tempio, anche se l’effettiva costruzione era stata ultimata circa quarantasette anni prima, nel 515 a.E.V. Il decreto del re autorizzava inoltre Esdra a nominare magistrati e giudici per insegnare la legge di Dio (e anche quella del re), e a ricorrere alla punizione capitale contro eventuali trasgressori. — Esd. 7:25, 26.
IL XX ANNO DI ARTASERSE LONGIMANO
Durante il ventesimo anno del suo regno, Artaserse Longimano diede a Neemia il permesso di tornare a Gerusalemme per ricostruire le mura e le porte della città. (Nee. 2:1-8) Poiché questo editto è menzionato in Daniele 9:25 in relazione al tempo della promessa venuta del Messia, la data del XX anno di Artaserse è stata oggetto di notevole studio. Anche se gran parte delle opere secolari fissano la data dell’inizio del suo regno al 465 o 464 a.E.V., ci sono valide ragioni per collocarlo in data anteriore:
Il primo anno del regno di Serse, padre e predecessore di Longimano, era il 486–485 a.E.V. Nel 480–479 a.E.V. (settimo anno del suo regno) tentò l’invasione della Grecia, ma fu più volte sconfitto dalla tattica del generale ateniese Temistocle. Il libro di Ester (che lo chiama Assuero) menziona il dodicesimo anno del regno di Serse (Est. 3:7) e indica che il suo regno probabilmente continuò anche nel tredicesimo anno (474 a.E.V.). Benché gli storici moderni in genere estendano la durata del regno di Serse a un totale di ventun anni, e alcune tavolette d’argilla che menzionano un sedicesimo, un ventesimo e un ventunesimo anno siano state attribuite al suo regno da certi studiosi, c’è una valida testimonianza indicante che il dominio di Serse terminò nel 474 a.E.V. e che poi gli successe il figlio, Artaserse Longimano.
La chiave del problema è la fuga del generale Temistocle nella capitale persiana, perché accusato di tradimento nel proprio paese. Lo storico ateniese Tucidide, vissuto durante il regno di Artaserse, riferisce che Temistocle fuggì in Persia quando Artaserse “era salito al trono da poco”. (Vedi Tucidide, Storie, Libro I, 137). Cornelio Nepote, storico romano del I secolo a.E.V., sostiene questa dichiarazione, dicendo: “So che molti storici hanno riferito che Temistocle passò in Asia durante il regno di Serse, ma io presto fede a Tucidide a preferenza degli altri, perché, di tutti quelli che hanno scritto di quel periodo, egli era il più vicino all’epoca di Temistocle, ed era della stessa città. Tucidide dice che andò da Artaserse”. (Cornelio Nepote, Temistocle, cap. 9) Anche il biografo greco Plutarco, del I secolo E.V., dice: “Tucidide, e Carone di Lampsaco, narrano che dopo che Serse era morto Temistocle incontrò il figlio, Artaserse; ma Eforo, Dinone, Clitarco, Eraclide e molti altri, scrivono che andò da Serse. Gli scritti di Tucidide concordano con le tavole cronologiche”. — Vita di Temistocle; vedi anche The Encyclopedia Americana, ed. 1956, Vol. 26, p. 507.
Il peso dell’evidenza storica indica quindi che la fuga di Temistocle avvenne durante il regno di Artaserse, non di Serse. In quanto alla data della sua fuga, la Cronaca di Eusebio (versione di Girolamo) pone l’arrivo in Asia di Temistocle nel quarto anno della 76ª Olimpiade (quadrienni che si contavano a partire dal 776 a.E.V.), cioè nel 473–472 a.E.V. A conferma di ciò abbiamo gli annali o la cronologia di Diodoro Siculo, storico greco del I secolo a.E.V., che pone la morte di Temistocle nel 471 a.E.V. Poiché dopo il suo arrivo si dice che Temistocle avesse chiesto un anno di tempo per imparare il persiano prima di essere ricevuto dal re, ne consegue che il suo arrivo dovette ragionevolmente esser avvenuto circa due anni prima della sua morte, cioè nel 473 a.E.V. E poiché, come riferisce Tucidide, Temistocle arrivò quando Artaserse “era salito al trono da poco”, il primo anno del regno di Artaserse iniziò evidentemente nel 474 a.E.V. Il famoso studioso tedesco Ernst W. Hengstenberg (1802–1869) nella sua opera intitolata Christologie des Alten Testaments (1832, Vol. 2, p. 543) afferma: “Krüger . . . pone la morte di Serse nel 474 o 473, e la fuga di Temistocle un anno più tardi”. James Ussher, arcivescovo anglicano d’Irlanda (1581–1656), in qualità di cronologo, sostenne pure che Artaserse Longimano era salito al trono di Persia nel 474 a.E.V., come disse anche il celebre scrittore Vitringa (1659–1722).
Accettando su questa base il 474 a.E.V. come l’anno in cui ebbe inizio il regno di Artaserse, deduciamo che il XX anno del suo regno doveva essere il 455 a.E.V., anno in cui il suo decreto per la riedificazione della città di Gerusalemme portato in Palestina da Neemia sarebbe entrato in vigore, contrassegnando l’inizio delle “settanta settimane” della profezia di Daniele. (Dan. 9:24) Hengstenberg riassume la questione dicendo (Vol. 2, p. 541): “La differenza [d’opinione] riguarda solo l’anno del principio del regno di Artaserse. Il nostro problema è completamente risolto quando abbiamo dimostrato che tale anno cade nel 474 avanti Cristo. Il ventesimo anno di Artaserse è il 455 avanti Cristo, secondo un comune calcolo”.
Neemia 13:6 riferisce che nel “trentaduesimo anno di Artaserse” Neemia era tornato per qualche tempo a Babilonia. Artaserse Longimano morì evidentemente nel 424 o 423 a.E.V. (secondo Babylonian Chronology 626 B.C.–A.D. 75 di Parker e Dubberstein, p. 18) e gli successe Dario II.
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ArtemideAusiliario per capire la Bibbia
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Artemide
(Artèmide).
La vergine dea della caccia dei greci, che i romani identificavano con Diana. Secondo la mitologia classica, Artemide era figlia di Zeus e sorella gemella di Apollo, nata da Leto in seguito a una relazione adulterina con Zeus. Armata di arco e frecce, Artemide è raffigurata nell’atto di inseguire la selvaggina, specialmente cervi. Gli adoratori credevano non solo che a volte mandasse delle piaghe, ma anche che avesse il potere di causare la morte. Inoltre le erano attribuiti poteri risanatori, ed era considerata la protettrice dei giovani, sia uomini che animali.
Questa era l’Artemide dei greci; ma l’Artemide di Efeso, venerata in tutte le città dell’Asia Minore, aveva ben poco in comune con la suddetta divinità greca della mitologia classica. (Atti 19:27) L’Artemide di Efeso era una dea della fertilità raffigurata con molteplici mammelle, una corona turrita e una specie di aureola dietro la testa. La parte inferiore del corpo simile a quello di una mummia era decorata con vari simboli e animali.
L’Artemide venerata a Efeso era strettamente affine a preminenti divinità di altri popoli, e si pensa che avessero un’origine comune. A Dictionary of the Bible, a cura di James Hastings (Vol. I, p. 605), osserva: “Artemide presenta tali strette analogie con la Cibele frigia, e con altre personificazioni femminili del potere divino proprie di paesi asiatici, come Ma in Cappadocia, Astarte o Astarot in Fenicia, Atargatis e Militta in Siria, da suggerire che queste siano tutte semplici varianti di un unico concetto religioso fondamentale, che presenta certe diversità nei vari paesi secondo il
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