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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1969 | 15 maggio
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Domande dai lettori
● Giuda Iscariota se n’era già andato quando Gesù istituì la celebrazione del Pasto Serale del Signore? — J.D., Uruguay.
Sì, l’evidenza scritturale indica che Giuda fu presente alla celebrazione pasquale con Gesù il 14 Nisan 33 E.V., ma che se ne andò prima che Cristo istituisse la commemorazione della sua morte.
Dei quattro racconti evangelici, il solo che potrebbe portare il lettore a una conclusione diversa è quello di Luca. Prima, Luca menzionò la regolare celebrazione pasquale, alla quale Giuda avrebbe partecipato come Giudeo. (Luca 22:15-18) Nei successivi due versetti, Luca 22:19, 20, presentò alcuni commenti che Gesù fece quando istituiva la nuova disposizione, l’annuale commemorazione della sua morte. Quindi Luca mostrò che quella sera Gesù a un certo punto indicò che uno dei dodici apostoli era un traditore, commento che li indusse a chiedersi chi egli intendesse. (Luca 22:21-23) Se la presentazione di Luca fosse ritenuta in ordine cronologico, essa indicherebbe che Giuda era lì quando furono serviti il pane e il vino del Pasto Serale del Signore.
Ricordiamo, però, che anche se Luca si accinse a presentare il suo Vangelo “in ordine logico”, non seguì sempre strettamente un ordine cronologico. (Luca 1:3) Questo si può facilmente vedere da Luca 3:18-21. Mentre questo non limita in nessun modo il valore del Vangelo di Luca, essendo esso un racconto ispirato, è evidente che si dovrebbero prendere in considerazione gli altri Vangeli per stabilire l’ordine cronologico. Inoltre, Luca non ci dice precisamente quando Giuda lasciasse il gruppo. Certo fu prima che Gesù dicesse: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove”. (Luca 22:28) Rivolgiamoci dunque agli altri Vangeli per determinare quando il traditore uscì.
Sia Matteo che Marco spiegano che sorsero delle domande fra quelli radunati per celebrare la pasqua. Gesù aveva indicato che un apostolo era un traditore, ed essi volevano sapere chi era. Entrambi i racconti indicano che questo avvenne “mentre mangiavano” il pasto pasquale. (Matt. 26:20-25; Mar. 14:17-21) Mentre il Vangelo di Giovanni non tratta molti punti già considerati nei tre Vangeli scritti in precedenza, menziona effettivamente queste domande circa il traditore. Giovanni si dilunga sulla cosa narrando che Gesù identificò Giuda dandogli un boccone. Che accadde poi? Giovanni scrive riguardo a Giuda: “Ricevuto il boccone, egli uscì immediatamente”. — Giov. 13:21-30.
Con questa più ampia veduta delle domande circa il traditore e l’uscita di Giuda, torniamo a Matteo e Marco. Entrambi continuano spiegando che quindi Gesù istituì il Pasto Serale del Signore. (Matt. 26:26-29; Mar. 14:22-25) Di conseguenza, risulta che l’ordine degli avvenimenti fu questo: Il gruppo, compreso Giuda, mangiò il pasto pasquale. Durante il pasto Gesù menzionò che uno dei dodici era un traditore, sorsero delle domande circa la sua identità e Gesù lo identificò in maniera precisa. Immediatamente Giuda Iscariota uscì per tradire Cristo. Dopo di ciò, Gesù istituì la celebrazione del Pasto Serale del Signore con gli undici apostoli rimasti, che avevano ‘perseverato con lui nelle sue prove’.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 15 maggio
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Domande dai lettori
● Indica Giobbe 1:4 che i figli di Giobbe celebravano i loro genetliaci? — F. D., Inghilterra.
No, questo versetto non si applica ai genetliaci. Un piccolo esame dell’argomento ce lo mostrerà. Il versetto dice: “E i suoi figli [di Giobbe] andavano a tenere un banchetto nella casa di ciascuno nel suo proprio giorno; e mandavano a invitare le loro tre sorelle per mangiare e bere con loro”.
Nella Bibbia la parola “genetliaco” compare in Genesi 40:20, dove è menzionata la celebrazione del genetliaco del pagano Faraone d’Egitto. Consultando l’Exhaustive Concordance of the Bible di Strong, si vede che “genetliaco” è composto di due parole ebraiche: yowm (che significa, giorno [come le ore calde], sia letteralmente che in senso figurato) e hullédeth da yalad (che significa, generar bambini). Comunque, nelle Scritture Ebraiche la parola “giorno” (yowm) è spesso usata da sola, per fare riferimento semplicemente a qualche giorno. Questa distinzione fra “giorno” e “genetliaco” si può notare in Genesi 40:20, dove appaiono entrambe le espressioni: “Ora il terzo giorno [yowm] era il genetliaco [letteralmente, ‘il giorno (yowm) della nascita (hullédeth) di Faraone’]”.
In Giobbe 1:4 hullédeth non compare; è usato
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