Libertà di adorazione
1. (a) Che cosa disse Gesù riguardo ai suoi discepoli in relazione a questo mondo? (b) Che cosa significa per i cristiani non far parte di questo mondo?
GESÙ Cristo disse che, non solo il suo regno non faceva parte di questo mondo, ma nemmeno i suoi discepoli ne facevano parte. In una preghiera finale con i suoi apostoli, Gesù disse a Dio: “Io ho dato loro la tua parola, ma il mondo li ha odiati, perché non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:14, 16) Gesù aveva precedentemente detto ai suoi discepoli: “Se faceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo. Ora poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo motivo il mondo vi odia”. (Giov. 15:19) Il fatto che i veri discepoli di Gesù non sono parte di questo mondo significa più che mantenersi assolutamente neutrali verso risse, controversie e conflitti delle nazioni di questo mondo. Significa che sono liberi e indipendenti da questo mondo, quindi in nessuna schiavitù ad esso. La pura adorazione di Dio in cui sono stati portati per mezzo della verità ha dato loro libertà da questo oppressivo mondo corrotto.
2. Tale libertà cristiana significa libertà dalla sottomissione alle autorità superiori, e fino a che punto arriva ciò?
2 Tenete presente, comunque, un punto: Il fatto che hanno questa libertà a causa della verità e della vera adorazione di Dio non significa che siano liberi dal rendere alcuna sottomissione alle politiche “autorità superiori” di questo mondo. No! Gesù disse: “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”. (Matt. 22:21) E l’apostolo Paolo disse, in Romani 13:1-5: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non vi è autorità se non da Dio; le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio. . . . Vi è quindi ragione impellente per sottoporvi, non solo a motivo di tale ira ma anche a motivo della vostra coscienza”. La sottomissione cristiana alle autorità superiori può pertanto essere solo una sottomissione relativa. La sottomissione alle autorità superiori non può andare sino al punto di violare la coscienza cristiana e di violare la verità di Dio che si trova nella Sacra Bibbia.
3. (a) La libertà da questo mondo significa anche per i cristiani libertà dalla persecuzione? (b) Quando fu negata ai cristiani la libertà di adorazione nell’Impero Romano?
3 Similmente, il fatto che i veri cristiani non fanno parte di questo mondo e sono stati resi liberi da esso non significa che godranno libertà di adorazione in questo mondo. A causa dell’opposizione religiosa giudaica, Gesù Cristo fu messo a morte dal governatore romano Ponzio Pilato, ma dietro la falsa accusa di sedizione. L’apostolo Paolo fu pure accusato di sedizione e fu imprigionato. Trattandosi di accuse politiche nei casi di Gesù e di Paolo, il governo romano non procedette contro di loro a causa della loro religione. Così non furono privati della libertà di religione e adorazione. Al tempo in cui il cristianesimo fu stabilito negli anni 29-33 E.V., c’era libertà di religione nell’Impero Romano. Dopo che Roma fu bruciata dal grande incendio dell’anno 64 E.V. la libertà di adorazione fu per la prima volta negata ai cristiani. I fedeli cristiani rifiutarono di compromettersi e di adorare lo Stato romano o l’imperatore romano.
4, 5. (a) Nei paesi dove c’era una religione di stato, come fu considerato dalle autorità il rifiuto di compiere i riti religiosi? (b) Inoltre, come fu considerato il diritto di insegnare altre dottrine, e perché governanti e clero temettero il dissenso religioso?
4 The Encyclopedia Americana, Volume XVII dell’edizione del 1929, a pagina 346, sotto l’intestazione “LIBERTÀ, religiosa”, dice:
5 “Fu difficilmente più di un secolo fa che venne infine ammesso dal potere governante che la religione non è un affare di stato ma una faccenda puramente personale. Pure al tempo presente questo non è ammesso in tutti i paesi. Da tempo immemorabile la religione di stato è stata stabilita dalla legge, essendovi l’idea che la sicurezza e il benessere dello stato dipendessero dal dovuto esercizio della religione di stato. La protesta e il rifiuto di esercitare questi riti religiosi sarebbe divenuto un elemento disordinato e possibilmente rivoluzionario dentro lo stato. Così la contesa fu associata, e quelli al controllo del governo insistettero che l’ordine e la sicurezza pubblica richiedessero che tutti adorassero secondo la religione di stato e in nessun altro modo, mentre in opposizione a questi un crescente numero chiedeva il diritto divino alla libertà di adorare secondo i dettami della loro propria coscienza. Vi è implicato qualche cosa di più di questo, e ciò è la parte più seria della difficoltà; il diritto della persona non solo di adorare ma di insegnare, propagare le dottrine che crede veraci, così che altri siano condotti ad adorare a suo modo. Questo, sotto il vecchio sistema della religione di stato, significava chiaramente niente meno che il diritto a formare un partito entro lo stato in discordia con la religione di stato e col governo dello stato. . . . Pertanto i governanti politici paventavano le rivoluzionarie possibilità del dissenso religioso; e le autorità ecclesiastiche temevano che la libertà d’insegnare dottrine eretiche conducesse le anime degli uomini alla perdizione”.
6. Contro chi il Portogallo ha assunto tale atteggiamento, e in un recente caso che cosa ha fatto a questi la polizia?
6 Con queste parole The Encyclopedia Americana descrisse la medesima attitudine che l’unitaria corporativa Repubblica del Portogallo ha adottato verso i cristiani testimoni di Geova, fino a quest’anno 1967. Ciò che il Portogallo ha fatto ai testimoni di Geova nel suo paese e nell’Angola è di pubblico dominio in tutto il mondo. E qui siamo dunque liberi di commentare pubblicamente a questo riguardo la condotta del Portogallo, come hanno già fatto anche altri. La polizia portoghese, in un caso recente, ha arrestato e portato in tribunale quarantanove nativi testimoni di Geova. Essi hanno fatto fronte all’accusa del magistrato del Pubblico Ministero. La cauzione nel corso del loro processo e della sentenza fu stabilita a migliaia di scudi portoghesi a testa. Mentre voi ora ascoltate l’accusa mossa contro di loro, rammentate l’articolo dell’Americana appena letto sulla libertà religiosa. Ecco ciò che dice l’accusa:
7-12. Quali accuse mosse il magistrato portoghese del Pubblico Ministero contro gli arrestati testimoni di Geova?
7 “Tutti gli accusati sono autori materiali del reato contro la sicurezza interna dello stato, di istigazione alla disubbidienza collettiva, previsto e punibile dall’Articolo 174 del Codice Penale, con la punizione aggiunta indicata dall’Articolo 175 dello stesso Codice, giacché le procedure giudiziarie conformemente mostrano quanto segue:
8 “Gli accusati sono ‘membri’ della setta chiamata ‘Testimoni di Geova’, diretta dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, con uffici principali a New York, a cui essi ubbidiscono fino nei minimi particolari.
9 “Essi svolgono internazionalmente varie attività che espressamente predicano la disubbidienza collettiva alle leggi dell’ordine pubblico nazionale e agli ordini legittimi delle autorità; la Patria, tutti i poteri costituiti e principalmente l’Esercito, sono, inoltre, false religioni, le massime creazioni del regno di Satana che è necessario distruggere; si considerano ambasciatori del Regno teocratico e, come tali, affermano che non dovrebbero ubbidire ai regolamenti delle autorità, partecipare alle elezioni o collaborare con l’amministrazione pubblica.
10 “Il saluto alla Bandiera nazionale è un atto di idolatria e il soldato che combatte per la Patria è un nemico di Dio, perché combatte per Satana.
11 “Essi costituiscono un movimento politico, che viene da vari paesi, con mire di disubbidienza, agitazione e sovversione delle masse popolari e in ispecial modo dei giovani di età popolare.
12 “La Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati proibisce a tutti i seguaci della setta religiosa dei Testimoni di Geova di adempiere il servizio militare. . . .”
CAUSE CHE CONFUTANO L’ACCUSA
13. (a) Perché tali accusatori portoghesi, se fossero stati nei primi secoli, avrebbero perseguitato il cristianesimo? (b) Nell’accusa portoghese, che cosa sarebbe illegale fare per la Società Torre di Guardia?
13 Di fronte a tale accusa, non è un’esagerazione dire che se gli accusatori portoghesi dei testimoni di Geova fossero stati nei primi secoli della vera chiesa cristiana, si sarebbero trovati fra i persecutori del cristianesimo apostolico. Perché? Perché gli storici mondani di quei tempi chiaramente riferiscono che i cristiani martirizzati del primo e del secondo secolo furono messi al bando, cacciati clandestinamente nelle catacombe, e imprigionati e giustiziati con crudeli torture dietro le stesse accuse che le autorità portoghesi muovono contro i testimoni di Geova d’oggi. Le accuse portoghesi contro di loro non sono niente di nuovo, proprio come mostra la valida autentica storia. E in quanto all’accusata Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, che fu fondata dal pastore Charles Taze Russell secondo le leggi dello Stato di Pennsylvania nel 1884, farebbe qualche cosa di illegale nel paese d’America, dove fu fondata, se interferisse e ostacolasse l’attività militare e difensiva dell’interno governo nazionale, per non parlare dell’incoraggiamento di tali tattiche che i testimoni di Geova compirebbero in paesi come il Portogallo.
14, 15. (a) Come furono trattati dal governo nel 1918 l’allora presidente e altri rappresentanti della Società Torre di Guardia? (b) Che cosa disse l’Americana di questa causa e della controversia religiosa?
14 Il pastore Russell, primo presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, morì il 31 ottobre 1916. L’anno dopo gli Stati Uniti d’America si trovarono coinvolti nella prima guerra mondiale. Quindi il successivo presidente e altri preminenti funzionari e rappresentanti della Società Torre di Guardia furono accusati nel 1918 di interferire nelle attività della guerra ed essere una minaccia per la sicurezza nazionale. Furono messi in prigione nel penitenziario federale senza il beneficio di appello o di rilascio dietro cauzione. Il summenzionato articolo di The Encyclopedia Americana (pagina 349) dice di questa famosa causa:
15 “La pratica di perseguitare le persone per dissenso ed eresia gradualmente andò fuori moda. Sempre più spesso le corti decisero che non spettava alla legge proibire a una persona l’esercizio della sua fede religiosa fin quando essa, come si espresse Blackstone, non ‘minaccia la rovina o il disturbo dello stato’. Nel noto processo (1918) dei seguaci del pastore Russell la corte rese chiaro che la libertà religiosa non si sarebbe mai potuta estendere per conferire il diritto di commettere reato”.
16. (a) Che cosa non riferì l’articolo dell’Americana riguardo a questi otto accusati rappresentanti della Società Torre di Guardia? (b) Se il presidente, il giudice Rutherford, fosse stato un delinquente, che cosa non avrebbe mai permesso la Corte Suprema degli U.S.A.?
16 Questo articolo dell’Americana non riferisce che questi imprigionati compagni del pastore Russell furono tenuti in prigione per nove mesi e quindi rilasciati dietro cauzione nel marzo del 1919 dopo che era stato loro concesso di fare appello. Nell’anno seguente (1920) tutti e otto furono esonerati da ogni falsa accusa dietro cui erano stati messi in prigione. Legalmente fu provato che essi non erano delinquenti, né rei che minacciassero la pace, la sicurezza e il buon ordine dello Stato.a E nell’anno 1940 il presidente della Società Torre di Guardia che era stato in prigione, noto come giudice Rutherford, essendo membro dell’ordine degli avvocati dello Stato di New York, fu ammesso alla Corte Suprema degli Stati Uniti in Washington, D.C., il 25 aprile 1940. La Corte Suprema non avrebbe mai permesso una tal cosa se il giudice Rutherford fosse stato un delinquente.
17, 18. (a) In quell’occasione, che cosa permise la Corte Suprema al giudice Rutherford e al suo associato? (b) Al termine della sua arringa, che cosa disse alla Corte riguardo alla coscienza e all’essere testimoni di Geova?
17 La Corte perfino concesse a lui e al professore Gardner dell’Università Harvard un’estensione di tempo, per dibattere per un’ora e mezzo a favore della famosa causa del Saluto alla Bandiera implicante i giovani figlio e figlia di una famiglia di Pennsylvania che avevano rifiutato di salutare la bandiera americana nella scuola pubblica. Al termine della sua arringa alla Corte Suprema, il giudice Rutherford disse:
18 “Questa questione è sacra per ogni Americano che ama Dio e la sua Parola. I membri di questa Corte rispettano Geova Dio e io suppongo che siano desiderosi di servirlo, perché in nessun altro modo può alcuno ottenere la vita. La comunità di Pennsylvania non può concedere la vita a nessuno. Gli Stati Uniti d’America non possono concedere la vita a nessuno, perché Geova Dio è la fonte della vita. ‘La salvezza appartiene a Geova’. I convenuti in questa causa hanno coscienziosamente confidato nella Bibbia. La loro coscienza non dev’essere dominata né ostacolata da nessun potere umano, come è dichiarato dalla Comunità di Pennsylvania nella sua propria Costituzione. Perciò la decisione della corte di prima istanza e della Corte d’Appello dovrebbe essere affermata rendendo così i membri di questa Corte testimoni del nome, della maestà, e della supremazia dell’‘Altissimo, il cui nome solo è Geova’”.b
19. Come la Corte Suprema trattò questa causa del saluto alla bandiera nel 1940 e quindi nel 1943?
19 Nel mezzo della guerra nell’anno 1940 la Corte Suprema emise un giudizio avverso con un voto di otto contro uno. Ma parecchi anni dopo la Corte riconsiderò la sua decisione e nel nazionale Giorno della Bandiera, il 14 giugno 1943, la Corte annullò la sua stessa sentenza. Essa emise una decisione che riconosceva la coscienza cristiana anche quando considera che il saluto alla bandiera di qualsiasi paese è un atto di idolatria e quindi una violazione della Suprema Legge di Dio. — 1 Giov. 5:21; Eso 20:1-5.c
LA LEGGE DI DIO RICHIEDE UBBIDIENZA PRIMA CHE A OGNI ALTRA COSA
20, 21. (a) Quale consiglio dà Salmo 2:10, 11 ai re e ai giudici perché lo seguano oggi? (b) Perché i Testimoni non hanno bisogno che la Società Torre di Guardia dica loro che cosa fare a questo riguardo, e l’esempio di quale apostolo seguono?
20 Nel Secondo Salmo 2:10, 11, ai versetti decimo e undicesimo, leggiamo: “Or dunque, o re, fate senno; rinsavite, reggitori della terra. Servite Jahve in timore ed esultate in tremore”. — Ga.
21 Questo Secondo Salmo si adempie nel nostro giorno, sin dal 1914. È ormai tempo, dunque, che re, presidenti, dittatori, governanti e giudici della terra riconoscano che la legge dell’Iddio Altissimo è suprema, e che i seguaci del suo Figlio Gesù Cristo devono riconoscere la Legge di Dio come suprema e ubbidire ad essa quando c’è un contrasto fra la Legge di Dio e le leggi degli uomini. I cristiani testimoni di Geova in Portogallo e in ogni altro luogo non hanno bisogno che la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati dica loro questo; l’hanno letto per proprio conto nella Bibbia portoghese e nelle copie della Bibbia in tutte le altre lingue in cui è pubblicata. E non hanno bisogno che nessun sacerdote della cristianità lo interpreti per loro. L’apostolo Pietro, che la Chiesa Cattolica Romana asserisce fosse il suo primo papa, fu colui che disse alla Corte Suprema di Gerusalemme: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) E a questo riguardo i testimoni di Geova in ogni luogo seguono l’esempio di Pietro.
22, 23. (a) Che cosa dice la Britannica riguardo al summenzionato giurista inglese Blackstone? (b) Che cosa disse Blackstone circa la “legge della natura . . . prescritta da Dio stesso” e le leggi umane?
22 Nella precedente citazione dall’Americana è menzionato l’eminente giurista inglese Sir William Blackstone degli anni 1729-1780. In un articolo su questo Blackstone The Encyclopædia Britannica (undicesima edizione), Volume IV, pagina 26, dice: “Egli considerò la legge di gravitazione, la legge della natura, e la legge d’Inghilterra, come diversi esempi dello stesso principio: come regole d’azione o di condotta imposte da una potenza superiore sui suoi sudditi”. Quindi la Britannica si riferisce a questa dichiarazione nei Commentaries on the Laws of England, di Blackstone, al paragrafo nono della sua Introduzione:
23 “Questa legge della natura, essendo contemporanea al genere umano, e prescritta da Dio stesso, è naturalmente superiore per obbligo a qualsiasi altra. Essa è obbligatoria su tutto il globo, in tutti i paesi, e in ogni tempo: nessuna legge umana è di alcuna validità, se contraria a questa; quelle di esse che sono valide traggono tutta la loro forza, e tutta la loro autorità, indirettamente o direttamente, da questa originale”.d
24. (a) In considerazione di ciò, che cosa diremo riguardo alla scritta legge di Dio? (b) Quale comando per oggi adempiono i testimoni di Geova, e perché questo non si può chiamare sedizioso?
24 Se ciò che Blackstone dice è vero riguardo alla legge di Dio nella “natura” o creazione fisica, dove la legge di Dio non è scritta leggibilmente, quanto più è vero della suprema legge di Dio messa per iscritto nel suo ispirato Libro di libertà, La Sacra Bibbia? I battezzati testimoni di Geova sono dedicati a lui senza riserve, per camminare nelle orme del suo Figlio Gesù Cristo imitandolo e osservandone i comandamenti. Questo comprende il comando profetico che Gesù diede nella sua profezia sul “termine del sistema di cose”, dicendo: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) Quando egli predisse questa predicazione mondiale del Regno, Gesù non diceva ai suoi discepoli di fare alcuna cosa che qualche nazione possa giustamente chiamar sediziosa.
CHI RENDE SERVIZIO A SATANA IL DIAVOLO?
25. Chi è “l’iddio di questo mondo”, e a chi rende servizio qualsiasi nazione quando perseguita i cristiani testimoni di Geova?
25 Gesù Cristo chiamò Satana il Diavolo “il governante di questo mondo”. (Giov. 12:31; 14:30) L’apostolo Paolo chiamò Satana il Diavolo “l’iddio di questo sistema di cose”. (2 Cor. 4:4) E nell’ultimo libro della Bibbia, Gesù Cristo indicò all’apostolo Giovanni che è Satana il Diavolo a causare la persecuzione di quelli che osservano i comandamenti di Dio e recano la testimonianza riguardo a Gesù. (Riv. 12:13-17) Pertanto, quando qualsiasi nazione dentro la cristianità o fuori di essa si impegna a perseguitare i cristiani testimoni di Geova, quella nazione chi sta realmente servendo, Geova Dio o Satana il Diavolo? Proprio prima della sua morte, Gesù disse ai suoi discepoli: “Vi espelleranno dalla sinagoga. Infatti, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà immaginerà d’aver reso sacro servizio a Dio”. (Giov. 16:2) Ma questa errata immaginazione non scuserà l’uccisore dei veri cristiani.
26. (a) Chi affolla le prigioni della cristianità, ma che cosa fanno i testimoni di Geova? (b) Anche quando sono perseguitati, come agiscono i testimoni di Geova verso il governo responsabile?
26 I religionisti della cristianità sono quelli che affollano le prigioni per aver violato le leggi di Dio e quelle degli uomini. Ma i testimoni di Geova si sforzano pacificamente di aiutare tutte le persone a ottenere la vita eterna nel nuovo ordine di Dio predicando la buona notizia del Suo regno da lungo tempo invocato. Anche quando i testimoni di Geova sono perseguitati dalle autorità superiori di una nazione, essi non insorgono in ribellione armata né cospirano segretamente per sovvertire o rovesciare il governo politico esistente. Per amore di coscienza continuano a rendere prima a Dio le cose di Dio e quindi a Cesare le cose di Cesare. Accettano la persecuzione come prova della loro fedeltà e ubbidienza all’Iddio Altissimo. Lasciano che Dio si occupi dei loro persecutori quando, fra breve, distruggerà Babilonia la Grande e i suoi amanti politici nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Armaghedon. — Riv. 16:13-16; 17:5.
27. (a) Sebbene non abbiano dappertutto libertà di religione, in che modo i testimoni di Geova sono tuttavia un popolo liberato? (b) Come mantengono questo stato di libertà?
27 Sebbene essi non abbiano dappertutto la libertà di adorazione, tuttavia i cristiani testimoni di Geova sono un popolo liberato. Si sforzano di mantenere la libertà che la loro pratica di pura adorazione dà loro. (Giac. 1:27) Sono decisi a mantenere la libertà per cui Cristo li ha resi liberi. Sanno bene che sono nel mondo, ma, come Gesù ha detto loro, non fanno parte di questo mondo. Si mantengono liberi dall’immischiarsi nelle sue attive faccende intese a perpetuare questo sistema di cose la cui fine certa fu predetta da Gesù Cristo. (Matt. 24:3-22) Non confidano in questo mondo né nei suoi principi. (Sal. 146:3-5) Non fanno in modo da dipendere da questo mondo così da rendersi obbligati verso di esso per piacergli e divenire schiavi degli uomini. Come Gesù Cristo disse loro nel suo Sermone del Monte, cercano prima il regno di Dio e la sua giustizia e confidano che Geova Dio provvederà tutte le altre cose loro necessarie. — Matt. 6:33.
28. (a) Per migliaia d’anni, che cosa ha concesso Geova Dio alle nazioni che praticano la falsa adorazione? (b) Quando finirà questo permesso, e che ne sarà in seguito della religione?
28 Per migliaia d’anni l’Iddio Altissimo, Geova, ha concesso alle nazioni la libertà di religione e di adorazione, dai giorni dell’antica Babilonia fino ad oggi. Fra breve la loro libertà di praticare la falsa religione avrà fine con la distruzione di queste nazioni mediante il messianico regno di Dio, per cui i veri cristiani pregano con la Preghiera del Signore. (Matt. 6:9, 10) Quindi nel nuovo ordine sotto il regno di Dio ci sarà piena, non ostacolata libertà per l’adorazione del vero Dio mediante Gesù Cristo. Questa vera adorazione darà agli uomini ubbidienti la libertà dei terrestri figli di Dio, per sempre!
[Note in calce]
a Si veda il numero (inglese) de La Torre di Guardia del 1º giugno 1919, pagina 162, sotto l’intestazione “Annullate le condanne”. Anche il numero del 1º giugno 1920, pagina 162, sotto l’intestazione “Finito il processo”.
b Si veda la rivista Consolazione (inglese), N. 540, del 29 maggio 1940, pagine 3-24, che presenta l’articolo intitolato “Libertà”. Anche, nel N. 541, l’articolo intitolato “La Corte Suprema sotto processo”.
c L’Unione Americana per le Libertà Civili si interessò a quel tempo di questo caso del saluto alla bandiera, senza dubbio con un certo effetto. Ora Times Magazine di New York della domenica, nel suo numero del 19 giugno 1966, pubblica un articolo intitolato “La lotta per le libertà civili non è mai vinta”, scritto da Gertrude Samuels; e a pagina 60 della rivista l’articolo pubblica una vasta sezione racchiusa in una casella con l’intestazione “Pietre miliari delle libertà civili”. Considerando queste pietre miliari in ordine cronologico, l’articolo dice, al sesto paragrafo: “1943 — Testimoni di Geova: La lotta dell’A.C.L.U. per i diritti di questa associazione religiosa fu infine vinta nella Corte Suprema che annullò la sua precedente decisione secondo cui i bambini delle scuole, come i Testimoni, si potevano espellere per il rifiuto di salutare la bandiera”.
d Le pagine 5, 6 de Il Blackstone degli studenti americani — Commentaries on the Laws of England di Sir William Blackstone, Knight, con note, ecc., di George Chase, 4ª edizione, pubblicata da Baker, Voorhis e Compagni a New York, nel 1938.
Pertinente a quanto detto sopra, alle pagine 966-969, Volume II di A Treatise on the Constitutional Limitations di Thomas M. Cooley, dottore in legge, 4ª edizione, pubblicato a Boston nel 1927, leggiamo:
“Le cose che non sono lecite sotto alcuna costituzione americana si possono dichiarare così: -
“1. Qualsiasi legge riguardante l’istituzione di una religione di stato. . . .
“2. Sostegno obbligatorio, mediante tasse o altrimenti, dell’istruzione religiosa. . . .
“3. Frequenza obbligatoria all’adorazione religiosa. Chiunque non sia indotto per scelta o per un senso del dovere a frequentare i riti della religione non vi dev’essere costretto dallo Stato. È di competenza dello Stato far osservare, fin dove si può trovare pratico, gli obblighi e i doveri che possono essere imposti al cittadino o che egli può avere verso i suoi concittadini o verso la società; ma quelli che hanno origine dalle relazioni fra se stesso e il suo Fattore devono essere imposti dalle ammonizioni della coscienza, e non dalle pene delle leggi umane. In verità, poiché tutta la vera adorazione deve essenzialmente e necessariamente consistere nella spontanea offerta di culto e gratitudine della creatura al Creatore, le leggi umane sono ovviamente inadeguate a spronare o costringere a quelle manifestazioni esteriori e volontarie che la produrranno, e le pene umane potrebbero al massimo imporre solo l’osservanza di vane cerimonie, le quali, compiute non volontariamente, sono del pari senza valore per i partecipanti e prive di tutti gli elementi della vera adorazione.
“4. Limitazioni al libero esercizio della religione secondo i dettami della coscienza. Nessuna autorità esterna si deve porre fra l’essere finito e l’Infinito quando il primo cerca di rendere l’omaggio che è dovuto, e in un modo che si raccomanda alla sua coscienza e al suo giudizio come essendo adatto per lui da rendere, e accettevole al suo oggetto. . . .
“5. Limitazioni all’espressione del credo religioso. Il fervido credente di solito considera suo dovere propagare le sue opinioni, e recare ad altri le sue vedute. Privarlo di questo diritto vuol dire togliergli il potere di adempiere ciò che egli considera un sacrosanto obbligo”.