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  • Traete profitto dalle esperienze di Giona

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  • Traete profitto dalle esperienze di Giona
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 15/5 pp. 293-296

Traete profitto dalle esperienze di Giona

QUALI SONO LE ESPERIENZE DI GIONA?

Il profeta israelita Giona riceve da Geova Dio il comando di andare nella città di Ninive per avvertirne gli abitanti che saranno distrutti a causa della loro malvagità. Ma invece di ubbidire, Giona va nella direzione opposta e prende una nave che fa vela per la Spagna. Geova fa levare una grande tempesta, e i marinai gettano le sorti per scoprire chi potrebbe essere il responsabile della tempesta. La sorte cade su Giona. Egli confessa la sua colpa e chiede loro di lanciarlo in mare, assicurando che allora la tempesta si placherà. Riluttanti accondiscendono e, in effetti, la tempesta si calma.

Ma Giona non affoga. Geova ha un’opera da fargli compiere e lo fa ingoiare da un grande pesce. Dopo tre giorni esso lo vomita sull’asciutto. Giona riceve di nuovo il mandato di avvertire i Niniviti. Questa volta ubbidisce, va a Ninive e ne avverte gli abitanti che entro quaranta giorni saranno distrutti a causa della loro malvagità. Ma, con sua grande meraviglia, si pentono tutti, dal più grande al più piccolo! Così Dio si intenerisce. Giona è molto dispiaciuto di questa svolta degli avvenimenti e, imbronciato, esce dalla città e si mette ad aspettare. Resosi conto che Dio si è davvero intenerito, manifesta uno spirito di scontentezza, per cui Geova lo rimprovera.

REALMENTE ACCADUTE?

Considerando quanto sono importanti per noi le esperienze di Giona, anzitutto dobbiamo rispondere alla domanda: Giona è realmente esistito ed ebbe davvero le esperienze menzionate nel libro biblico che porta il suo nome? Se così non fosse, il messaggio contenuto nel libro di Giona non sarebbe altrettanto valido ed efficace per noi.

Molti eruditi religiosi del nostro tempo dubitano che quelle di Giona siano esperienze reali. Pertanto, un teologo protestante chiede: “Accadono cose simili in un mondo come il nostro?” E un gruppo di eruditi cattolici romani dice che il libro di Giona è “un’avventura amena” consistente in “una serie di scherzi che Dio giocò al suo profeta” e che il libro “mira a divertire” oltre che a istruire. Bastano due opinioni del genere, tipiche di molte altre.

Ma sostenere che il libro di Giona non sia storico perché tali cose non accadono nel nostro giorno non è né in armonia coi fatti né con il resto della Bibbia. La Bibbia comincia parlando della creazione. Oggi vediamo avvenire la creazione? Nella Bibbia, da Genesi a Rivelazione, sono narrati anche miracoli. Il fatto che non vediamo avvenire oggi tali miracoli vuol forse dire che questi miracoli non ci furono mai? I libri della Bibbia furono scritti sotto ispirazione divina, ma vediamo all’opera nel nostro giorno una simile ispirazione divina? È chiaro che spetta a Geova Dio scegliere il tempo e il modo di esercitare il suo potere divino.

In quanto alle ragioni per cui possiamo considerare storico il libro di Giona, notate quanto segue: All’inizio il libro di Giona segue lo stesso modello di altri cinque libri dei profeti “minori”: “La parola di Geova era rivolta a Giona”. (Giona 1:1) Gli antichi eruditi ebrei accettarono il libro di Giona considerandolo autentico e storico. Dati i suoi molti strani avvenimenti, non l’avrebbero certo accettato se non fossero stati convinti della sua autenticità. L’onestà e la franchezza del libro gli danno l’impronta della verità. Giona non nascose le sue debolezze né prima né dopo aver predicato ai Niniviti. È pure degno di nota che durante il regno di Geroboamo II (IX secolo a.E.V.) Giona, figlio di Amittai, pronunciò una profezia che si adempì. (2 Re 14:23-25) Nelle Scritture Ebraiche i nomi di Giona e di suo padre ricorrono solo lì e in Giona 1:1. Pare dunque che il Giona menzionato in Giona 1:1 sia la stessa persona menzionata in II Re 14:25, e questo conferma che è davvero esistito.

Il fatto più importante è che Gesù Cristo citò il racconto di Giona e lo mise ripetutamente in relazione con avvenimenti sulla cui storicità non c’è nessun dubbio. Pertanto in un’occasione disse: “Come Giona fu nel ventre del grosso pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo sarà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. (Matt. 12:39, 40) A che cosa sarebbe servito questo argomento o questo paragone se Giona non fosse mai esistito, o se non avesse mai trascorso tre giorni e tre notti nel ventre di un grosso pesce?

Gesù Cristo disse inoltre che gli uomini di Ninive si sarebbero levati in giudizio contro i Giudei del suo giorno perché i Niniviti ascoltarono Giona e si pentirono, mentre ora i Giudei avevano in mezzo a loro un profeta molto più grande eppure non lo ascoltavano. (Matt. 12:41) Come si poteva fare un paragone sfavorevole tra la condotta dei Giudei del giorno di Gesù e quella di uomini mai esistiti? È assurdo. Ma non è tutto qui! A tale proposito Gesù condannò i Giudei del suo giorno perché non lo ascoltavano mentre la regina di Saba fece un lungo viaggio per ascoltare il re Salomone, la cui grandezza non era neppure paragonabile a quella di Gesù. Non v’è dubbio che Gesù, l’uomo più saggio e più istruito che sia mai vissuto, considerò il racconto del libro di Giona così storico come il racconto sul re Salomone e sulla regina di Saba. Questi racconti descrivono persone realmente esistite e avvenimenti realmente accaduti. — Matt. 12:42.

CARATTERISTICHE E QUALITÀ DI GIONA

Che uomo fu Giona? Con tutta probabilità fu un uomo diffidente e poco sicuro di sé. Alcuni l’hanno definito timido e vergognoso. In effetti, sembra proprio così dal momento che fuggì “d’innanzi a Geova”, invece di adempiere il suo mandato. Ma esaminiamo prima la natura del mandato che aveva ricevuto da Geova. Ricevette il comando di andare a Ninive. Quanto distava? Quasi mille chilometri in linea d’aria. Poiché a quei giorni non c’erano strade dirette che portassero da Israele in Assiria, può darsi che avesse dovuto fare un viaggio di 1.100-1.300 chilometri. E come? A piedi! Percorrendo pressappoco quaranta chilometri al giorno, forse avrebbe impiegato un mese per arrivare a Ninive. Che città era Ninive? Era la capitale dell’impero mondiale dell’Assiria, abitata da 120.000 pagani, che per giunta avevano la reputazione d’essere malvagi. Non è strano che, solo a pensarci, l’incarico di andare lì a predicare il messaggio ammonitore di Geova apparisse così formidabile!

La reazione che Giona ebbe quando Geova Dio si intenerì perché i Niniviti si erano pentiti lo fa apparire in una luce piuttosto sfavorevole. Ma fu davvero un uomo tanto cattivo, che pensava solo a sé? In realtà, no. Giona fu evidentemente di indiscussa onestà. In tutto il suo racconto, che scrisse senz’altro di suo pugno, egli non si risparmia, ma riferisce le sue debolezze e manchevolezze. Tuttavia, c’è dell’altro. Egli fu anche un fedele testimone di Geova Dio, poiché quando i marinai increduli gli chiesero chi era, egli rispose con baldanza: “Sono un Ebreo, e temo Geova l’Iddio dei cieli, Colui che ha fatto il mare e l’asciutto”. In un momento difficile ci volle coraggio per dir questo e anche per dir loro francamente che era fuggito per sottrarsi a un incarico affidatogli da Geova. — Giona 1:9.

Ma non solo, quando la sorte cadde su di lui, egli pensò che ci fosse la mano di Geova, poiché evidentemente conosceva ciò che diceva la Parola di Dio delle sorti. (Prov. 16:33; 18:18) Non volendo dunque che gli innocenti marinai facessero naufragio per colpa sua, Giona disse loro: “Sollevatemi e lanciatemi nel mare, e il mare vi si placherà; perché mi rendo conto che a motivo mio questa grande tempesta è su di voi”. (Giona 1:12) Se fosse stato egoista senz’altro avrebbe taciuto, sperando di riuscire in qualche modo a superare la tempesta insieme agli altri uomini che erano sulla nave. Tra parentesi, si noti che la testimonianza da lui resa al vero Dio Geova portò frutto, poiché quando la tempesta si fu placata i marinai offrirono un sacrificio a Geova e Gli fecero voti.

Abbiamo anche ragione di credere che Giona fu mansueto e ammaestrabile. Le persone mansuete sono d’indole mite e si lasciano ammaestrare, come leggiamo: “[Geova] insegnerà ai mansueti la sua via”. (Sal. 25:9) Giona non si inasprì, piuttosto si pentì. Mostrò di saper accettare la severa disciplina che Dio gli impartì. Lo si capisce dalla preghiera che disse mentre era nel ventre del pesce, preghiera che indica pure come Giona conoscesse bene il libro di Salmi. Tra l’altro, pregò: “Quando la mia anima venne meno dentro di me, Geova fu Colui del quale mi ricordai. Quindi la mia preghiera venne a te, nel tuo santo tempio. . . . In quanto a me, con la voce del rendimento di grazie per certo sacrificherò a te. Ciò che ho votato, per certo pagherò. La salvezza appartiene a Geova”. — Giona 2:7, 9; Sal. 50:14; 3:8.

IMPARIAMO DALLE ESPERIENZE DI GIONA

Che cosa possiamo imparare dalle esperienze di Giona? Moltissimo! Il racconto esalta la grandiosa potenza di Geova, mostrando, ad esempio, che egli può far levare una grande tempesta per adempiere il suo proposito e quindi la può far placare secondo la sua volontà. Dà pure risalto al fatto che Geova s’interessa anche di una città piena di pagani ed esalta la grande misericordia che egli può decidere di mostrare verso tali persone. Vediamo anche come Geova fu longanime col suo profeta Giona, insegnandogli lezioni di cui aveva tanto bisogno. — Giob. 37:23; Atti 10:34, 35; Eso. 34:6, 7; Rom. 2:4.

Le esperienze di Giona ci insegnano che è saggio ubbidire ai comandi di Geova. Ci aiutano pure a capire più perfettamente che Geova vuole che siamo misericordiosi con gli altri. Possiamo mostrare tale qualità facendo loro conoscere il proposito di Geova riguardo alla terra e all’uomo, con la fiducia che alcuni ascolteranno come gli antichi Niniviti ascoltarono la predicazione di Giona. E se, a volte, incontriamo sul nostro cammino ostacoli apparentemente insormontabili, vogliamo esercitare fede, come la esercitò Giona nel ventre del pesce, che con l’aiuto di Geova possiamo sormontarli e continuare ad adempiere l’incarico affidatoci. — Giac. 3:17; Matt. 5:7; Luca 6:35, 36; 17:5, 6.

Possiamo imparare molto anche dalla condotta di Giona, tanto sulle azioni che dovremmo compiere quanto sulle azioni che non dovremmo compiere. Anzitutto, quando ci è affidato un difficile compito o privilegio di servizio non dovremmo rifiutarci. Come Giona, potremmo riscontrare in seguito che non è poi così difficile. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che forse Giona decise di andare a Tarsis per un viaggio d’affari. Quindi possiamo chiederci: Ci dedichiamo a volte a interessi commerciali secolari quando potremmo abbondare “nell’opera del Signore”? E abbiamo preferenze in quanto alle persone a cui dobbiamo predicare o al territorio in cui predicare, come le ebbe evidentemente Giona? Se Geova avesse comandato a Giona di predicare un messaggio ammonitore agli abitanti di una delle città di Giuda, senz’altro egli non avrebbe obiettato. Di nuovo, siamo noi come Giona lasciando che il timore dell’uomo ci distolga dal fare il nostro dovere? — Ebr. 12:25; Giac. 4:13-15; 1 Cor. 15:58; Sal. 118:6.

Non dimentichiamo che Giona ebbe alcune qualità ammirevoli che faremmo bene a imitare. Siamo così schietti e così onesti nella nostra vita di ogni giorno come lo fu Giona, sia in ciò che disse ai marinai che nello scrivere tutto quello che avvenne? Come Giona, siamo sempre pronti a dire che siamo testimoni di Geova? Siamo disposti a mettere il benessere altrui prima del nostro come lo fu Giona quando agì per la salvezza dei marinai chiedendo loro di gettarlo in mare, ciò che, per quanto Giona poteva vedere, avrebbe significato per lui solo la morte immediata negli abissi marini? — Sal. 11:7; 1 Piet. 3:15; Filip. 2:3, 4.

Sì, le esperienze di Giona contengono molte lezioni, e noi possiamo imparare da esse. Ci insegnano quello che dobbiamo e quello che non dobbiamo fare. Ci insegnano a imitare le buone qualità manifestate da Giona e a evitare i suoi errori. Siamo incoraggiati a imitare le ammirevoli qualità di Geova Dio, e particolarmente la sua misericordia, la sua longanimità e il suo amore. La drammatica storia di Giona ha notevole significato per noi perché a Giona queste cose accaddero realmente! — Rom. 15:4.

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