Tenete il vostro posto
“Io t’ammaestrerò e t’insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su te”. — Sal. 32:8.
1. Perché è importante considerare il posto di un individuo in relazione con Geova?
GEOVA, il grande Creatore dell’universo, sa qual è il giusto posto per tutte le cose animate e inanimate. Egli ha creato non soltanto tutte le cose ma anche il posto per tutte le cose. Fa bene alle persone, dotate di alto o scarso intelletto, di meditare giornalmente sulla loro relazione con Geova e la moltitudine d’altri oggetti e creature viventi che Geova ha collocato intorno a loro. Così facendo saranno aiutate ad apprezzare la maestà e l’onore e la grandezza di Geova nonché a trovare il loro posto nella grande disposizione di cose in questo meraviglioso universo.
2. Come indica il salmista la relazione che esiste tra la grandezza di Geova e le cose ch’Egli ha compiute?
2 Il salmista fu una persona che fece questo e le sue parole nel Salmo 104 sono scritte per nostro bene. Nei versetti introduttivi egli attesta la necessità che la creatura benedica Geova per la sua grandezza: “Anima mia, benedici Geova! O Geova, mio Dio, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà. Egli s’ammanta di luce come d’una veste; distende i cieli come un padiglione”. (Sal. 104:1, 2, SA e VR) Qui il salmista mette in relazione la grandezza di Geova con i particolari delle sue azioni nella sistemazione delle cose rimarcando che Geova è colui che mise i cieli al loro posto distendendoli “come un padiglione”.
3, 4. Citate alcune cose per le quali Geova ha trovato un posto.
3 La distensione dei cieli è solo il principio delle molte caratteristiche della grandiosa opera di Geova nel determinare il posto di tutte le cose. Il salmo continua, elencando a nostro beneficio molte cose, a partire dagli angeli dei cieli fino agli animali e agli elementi inanimati che esistono sulla terra. “Egli costruisce le sue alte stanze nelle acque; fa delle nuvole il suo carro, s’avanza sulle ali del vento; fa dei venti i suoi messaggeri, delle fiamme di fuoco i suoi ministri. Egli ha fondato la terra sulle sue basi; non sarà smossa mai in perpetuo”. (Sal. 104:3-5) In questo tempo di perturbamenti sociali e minacce di distruggere la terra per mano dell’uomo con istrumenti distruttivi superpotenti, è importante notare come le Scritture indichino che Geova ha posto la terra dov’essa si trova su fondamenta situate nello spazio ed ha decretato che “non sarà mai smossa in perpetuo”. Lo scrittore di questo salmo sapeva molto intorno alla storia della creazione della terra e scrisse del diluvio del tempo di Noè abbattutosi sulla terra con i conseguenti sconvolgimenti fisici che diedero alla terra la sua forma presente con gigantesche montagne e profondi mari, com’è osservato nei versetti 6-9 di Salmo 104: “Tu l’avevi coperta dell’abisso come d’una veste, le acque s’erano fermate sui monti. Alla tua minaccia esse si ritirarono, alla voce del tuo tuono fuggirono spaventate. Le montagne sorsero, le valli s’abbassarono nel luogo che tu avevi stabilito per loro. Tu hai posto alle acque un limite che non trapasseranno; esse non torneranno a coprire la terra”. Notate l’appropriato apprezzamento della potenza di Geova nel porre dei limiti alle acque affinché rimangano al loro posto.
4 Naturalmente, l’acqua è necessaria in tutte le parti della terra, come pure nei mari, per l’adacquamento delle piante e per provvedere da bere a tutte le creature viventi. Geova provvide l’acqua perfino sulle montagne rendendola adatta alle altre cose della sua creazione che sono in tutte le parti della terra. “Egli manda fonti nelle valli, ed esse scorrono fra le montagne; abbeverano tutte le bestie della campagna, gli asini selvatici vi si dissetano. Presso a quelle si riparano gli uccelli del cielo; di mezzo alle fronde fanno udir la loro voce”. (Sal. 104:10-12) Grande sapienza e armonia sono rivelate all’uomo osservando come Geova abbia adeguatamente disposto riserve d’acqua, che è una delle grandi necessità della vita.
5. Come provvede Geova il cibo per le creature viventi situate nelle varie parti della terra?
5 Insieme all’acqua, per sostenere la vita occorre il cibo. La combinazione dell’acqua e della terra fa crescere la vegetazione e le piante e provvede così abbondantemente a questo bisogno. “Egli adacqua i monti dall’alto delle sue stanze, la terra è saziata col frutto delle tue opere. Egli fa germogliar l’erba per il bestiame e le piante per il servizio dell’uomo, facendo uscir dalla terra il nutrimento, e il vino che rallegra il cuor dell’uomo, e l’olio che gli fa risplender la faccia, e il pane che sostenta il cuore dei mortali”. — Sal. 104:13-15.
6, 7. Che cos’altro menziona il salmista, che si trova al posto giusto?
6 Dopo aver meditato e scritto sulle meraviglie e sulla perfezione nel provvedere alle necessità delle creature viventi, il salmista mostra apprezzamento e intendimento circa il posto assegnato a certi animali e uccelli nei vari luoghi. Fino ad oggi queste creature si trovano nelle stesse dimore. “Gli alberi dell’Eterno sono saziati, i cedri del Libano ch’egli ha piantati. Gli uccelli vi fanno i loro nidi; la cicogna fa dei cipressi la sua dimora; le alte montagne son per i camosci, le rocce sono il rifugio de’ conigli”. — Sal. 104:16-18.
7 Non sono trascurate le altre cose della creazione, e la meraviglia ch’esse serbino infallibilmente il loro posto in ogni tempo colpisce l’attenzione del salmista. Si tratta del sole e della luna. “Egli ha fatto la luna per le stagioni; il sole conosce il suo tramonto”. (Sal. 104:19) Per innumerevoli anni Geova ha tenuto esattamente al loro posto non soltanto il sole e la luna ma anche milioni incalcolabili di altre stelle e pianeti. Per mezzo d’essi si possono perfino regolare orologi e cronometri fino alla precisione di una frazione di secondo.
8. Quali diverse attività hanno luogo durante la notte e il giorno?
8 Una varietà considerevole di attività si svolge sulla terra man mano che i giorni continuano a scorrere fra la luce del sole e le tenebre. “Tu mandi le tenebre e vien la notte, nella quale tutte le bestie delle foreste si mettono in moto. I leoncelli ruggono dietro la preda e chiedono il loro pasto a Dio. Si leva il sole, esse si ritirano e vanno a giacere nei loro covi. L’uomo esce all’opera sua e al suo lavoro fino alla sera”. (Sal. 104:20-23) Esiste una perfetta cooperazione di scopi e posizioni nella sistemazione dell’uomo, degli animali, degli uccelli, dei pesci, delle piante, delle acque, della terra, del sole, della luna, dei pianeti, delle stelle, delle montagne, delle valli, dei fiumi, ecc. compiuta da Geova assegnando a ciascuno il proprio posto con un particolare incarico o lavoro da svolgere. Non si potrebbe giungere ad alcun’altra conclusione salvo quella a cui perviene il salmista: “Quanto son numerose le tue opere, o Eterno! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze”. — Sal. 104:24.
LA VISTA PENETRANTE DI DIO
9. Che cosa queste meraviglie della creazione dovrebbero indurre gli uomini a fare? Lo fanno essi?
9 Il salmista continua nel suo 104º salmo ad indicare altre armonie e meraviglie della creazione, ma bastano i fatti suaccennati a far conoscere agli uomini qualche cosa intorno a Dio e desiderare di lodarlo e adorarlo dovutamente. Infatti, l’apostolo Paolo spiega che l’uomo non ha effettivamente alcuna scusa per non conoscere Dio. “Poiché quello che si può conoscere di Dio è manifesto fra loro, poiché Dio lo rese loro manifesto. Infatti le sue invisibili qualità, perfino la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché sono comprese dalle cose fatte così che sono inescusabili; poiché, sebbene conoscessero Dio, non lo glorificarono come Dio né lo ringraziarono, ma vaneggiarono nei loro ragionamenti e i loro cuori senza intelligenza si ottenebrarono. Benché affermassero d’esser savi, divennero stolti e mutarono la gloria dell’incorruttibile Iddio in qualche cosa simile all’immagine dell’uomo corruttibile, di uccelli, di creature quadrupedi e di cose che strisciano”. (Rom. 1:19-23, NM) L’uomo non ha guardato attentamente la creazione per riconoscere attraverso le meraviglie e i prodigi di essa che esiste un Dio pieno di grandezza, onore e maestà, ma ha invece stoltamente adorato la creazione stessa. Oggi gli uomini adorano il denaro, il potere, un gran nome, e, per ottenere queste cose, s’impegnano in ogni sorta di malvagità e non imitano affatto le amorevoli qualità provvidenziali del Creatore. In realtà, l’uomo con le sue male azioni e il suo dispetto verso Geova manifesta di pensare che Geova non lo veda neppure nel male che fa. La massa degli uomini volge egoisticamente le spalle al Creatore e, noncurante di lui, continua a far le cose a proprio modo.
10. Come possiamo esser sicuri che Dio vede tutto ciò che l’uomo fa?
10 Ma è forse vero che Geova li vede? È la popolazione umana divenuta tanto grande da rendere la situazione incontrollabile per Dio? No! Giammai! Geova non è un Dio debole. La sua sapienza e intelligenza sono infinite. L’uomo è ritenuto un grande scienziato quando costruisce telescopi più grandi e può contare qualche migliaio in più dei milioni incalcolabili di stelle nei cieli. Vi sono tuttavia delle intere galassie che l’uomo può appena scorgere anche con i suoi telescopi. Ma Geova non soltanto vede e conta il numero di tutte le stelle ma le chiama anche tutte col loro nome. “Egli conta il numero delle stelle, le chiama tutte per nome. Grande è il Signor nostro, e immenso è il suo potere; la sua intelligenza è infinita”. (Sal. 147:4, 5) Iddio non perde di vista le cose. Egli sa quello che voi fate, non importa quanto possiate sentirvi importante o insignificante in questo mondo. Perfino nelle forme minuscole di vita, si osserva come Dio si occupa di ogni particolare. Considerate la piccola zanzara che dà tanta noia ronzando intorno al capo d’una persona oppure il quasi invisibile zanzarino che irrita tanto la pelle. La loro presenza tanto numerosa prova che hanno gli organi necessari per la vita e la riproduzione in gran numero. Nulla fu omesso per dimenticanza, essi possiedono tutto quanto occorre alla loro esistenza.
11. Possono le cose inanimate e la vita animale inferiore abbandonare il proprio posto? Perché?
11 Vale ben la pena di applicare il nostro tempo a riflettere seriamente sulla potenza esercitata da Geova nel dar luogo alla creazione di tante cose, e nonostante il loro numero che è di milioni di milioni egli ha disposto che rimangano nei loro rispettivi posti appropriati. Le cose inanimate sono controllate dalle varie leggi della natura — come la legge di gravità, la legge della forza centrifuga, ecc. Le cose viventi sono raggruppate fra loro dalle leggi della “specie”. È impossibile che qualsiasi forma vivente s’incroci con un’altra “specie” e produca qualche nuova forma e crei un nuovo posto che Geova non ha provveduto. Nemmeno con tutti i tentativi fatti mediante moine e coercizione da parte dell’uomo munito di tutti i suoi laboratori di raggi “X” e ultravioletti, in condizioni antisettiche, ecc. è stata mai formata o creata una nuova “specie” e tutte le cose rimangono nei luoghi che Geova ha stabilito per loro. Alcuni credono che il mulo faccia eccezione alla dichiarazione suddetta, ma il mulo in se stesso non costituisce una specie o famiglia, poiché non può riprodursi. I muli, abbandonati a loro stessi con abbondante cibo ed acqua, a suo tempo si estinguerebbero; gli appartenenti alle vere “specie” di vita continuano sempre a sussistere con cibo ed acqua sufficienti.
IL PRIMO CHE ABBANDONÒ IL SUO POSTO
12. Che cosa si può dire intorno agli angeli?
12 Anche gli angeli nei cieli hanno un certo posto provveduto per loro da Dio. Certamente, non sono legati dalle stesse leggi che regolano le forme inferiori della creazione come cose inanimate, piante ed animali. Però, sono tenuti a rimanere al loro giusto posto e l’abbandono da parte loro di tale posto assegnato provoca disastrose conseguenze. Le Scritture ci parlano di un angelo, un cherubino, che abbandonò il suo incarico, e di ciò che ne risultò. Esso è l’angelo che fu incaricato della sorveglianza nel giardino d’Eden e tradì il suo incarico, divenendo Satana il Diavolo. La narrazione parla della sua grande sapienza e perfezione originaria e spiega che fu collocato in una certa posizione facente parte dell’organizzazione di Geova. “Tu mettevi il suggello alla perfezione, eri pieno di saviezza, di una bellezza perfetta; eri in Eden il giardino di Dio; eri coperto d’ogni sorta di pietre preziose: . . . Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Io t’avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, [finché] non si trovò in te la perversità. Per l’abbondanza del tuo commercio, tutto in te s’è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio come un profano dal monte di Dio, e ti farò sparire, o cherubino protettore di mezzo alle pietre di fuoco”. (Ezech. 28:11-16) È molto specificatamente detto che a quest’angelo era stato assegnato un dato posto nell’organizzazione di Dio e che avendo disubbidito alle istruzioni nell’esplicazione delle sue mansioni fu espulso dall’organizzazione di Geova. Alcune organizzazioni religiose cercano di far credere che Satana non fu espulso dall’organizzazione di Geova ma ebbe semplicemente un cambiamento di mansione, dicendo che ora Satana sia il capo giù in un luogo che esse chiamano l’“inferno di fuoco” e che indossi una veste rossa, adoperi una forca e attizzi il fuoco. Però, la Bibbia testifica ben diversamente, com’è esposto in Giuda 6 (NM): “E gli angeli che non serbarono il loro posto originario ma abbandonarono la loro adeguata dimora li ha riservati con legami eterni sotto fitte tenebre per il giudizio del gran giorno”. L’abbandono del loro posto significa completa distruzione e annientamento, non essendovi posto in un armonioso universo per la disubbidienza e la disunione. In linguaggio simbolico Giovanni ci rivela questo fatto, scrivendo riguardo all’intera massa empia di demoni e di tutte le persone malvage, usando i termini “cielo” e “terra” per simbolizzarli: “E io vidi un gran trono bianco e colui che vi sedeva sopra. Dinanzi a lui fuggirono la terra e il cielo, e non si trovò nessun luogo per loro”. — Apoc. 20:11, NM.
13. Quale prova abbiamo che Geova può mantenere il controllo delle cose?
13 Quanto a coloro che pensano che Geova non possa effettuare la distruzione di tale enorme sistema quale esiste ora sia nel regno spirituale che in quello fisico, una breve considerazione della potenza di cui egli dispone dovrebbe mutare le loro opinioni. Grandi eserciti di angeli sono rimasti al loro posto ed eseguiscono fedelmente il compito loro assegnato nella perfetta organizzazione di Dio. Daniele ebbe in visione qualche indicazione del loro numero. “Mille migliaia lo servivano, e diecimila miriadi gli stavan davanti”. (Dan. 7:10) Descrivendo l’esercito celeste schierato attualmente in battaglia contro le forze empie, Giovanni scrive: “E il numero degli eserciti di cavalleria era di due miriadi di miriadi [ventimila volte diecimila; cioè, 200.000.000]: Ne udii il numero”. (Apoc. 9:16, NM) Possiamo renderci conto della potenza di tali eserciti nel leggere come l’azione esercitata da un solo angelo impiegato da Geova distrusse in una sola notte 185.000 soldati umani. (2 Re 19:35) Una bomba atomica può distruggere in un secondo 60.000 persone e più. Ma una volta esplosa l’energia della bomba è completamente esaurita. Gli angeli possono ripetere l’atto di distruzione quante volte è necessario. Moltiplicando questa potenza centinaia di milioni di volte e considerandola una potenza continua si deve per forza concludere che la potenza dell’uomo non può neppure essere paragonata alla potenza di Dio.
14. Qual è l’attitudine verso gli empi, acquistata dall’uomo che ha fiducia nella potenza di Geova?
14 Rendendosi conto di ciò e del fatto che Dio sa quello che succede e non trascura né dimentica nulla il Cristiano dovrebbe essere incoraggiato a non preoccuparsi eccessivamente dei malvagi. Praticamente tutta l’umanità, come molti angeli, ha abbandonato il posto assegnatole da Geova, rifiutandosi ostinatamente di ubbidire al suo consiglio. Lo spreco di migliaia e migliaia di vite sui campi di battaglia, di miliardi di dollari per l’equipaggiamento, e gli immani sforzi del genere umano oggi per estirpare il delitto sono inutili. Anzi, l’intera società umana continua incessantemente a peggiorare nella sua condotta ostinata, raccogliendo la sua iniqua messe di avidità, egoismo, delinquenza, ricatto, corruzione, disubbidienza, slealtà, ecc. L’uomo di Dio non si preoccupa eccessivamente per le azioni di queste empie e orgogliose persone e non inventa luoghi di eterno tormento dopo questa vita come punizione dei malvagi. Ma egli sa che Dio può prendere in mano la situazione, e attende che lo faccia e non si affligge. “Non ti crucciare a cagion de’ malvagi; non portare invidia a quelli che operano perversamente; perché saranno di subito falciati come il fieno, e appassiranno come l’erba verde Sta’ in silenzio dinanzi all’Eterno, e aspettalo; non ti crucciare per colui che prospera nella sua via, per l’uomo che riesce ne’ suoi malvagi disegni. Cessa dall’ira e lascia lo sdegno; non crucciarti; ciò non conduce che a mal fare. Poiché i malvagi saranno sterminati; ma quelli che sperano nell’Eterno possederanno la terra. Ancora un poco e l’empio non sarà più; tu osserverai il suo luogo, ed egli non vi sarà più. L’empio macchina contro il giusto e digrigna i denti contro lui. Il Signore si ride di lui, perché vede che il suo giorno viene”. (Sal. 37:1, 2, 7-10, 12, 13) L’uomo imperfetto, nel tentare di sopprimere il male, commette egli stesso il male. Quelli che attendono Geova confidano e sanno ch’egli si occuperà degli empi, non lasciandoli assolutamente esistere in nessun luogo di questo immenso e glorioso universo.
GUIDA PER MANTENERE IL PROPRIO POSTO
15. Come può sapere l’uomo qual è il suo giusto posto?
15 Questa promessa pulizia generale desta negli uomini e nelle donne intelligenti ed onesti il desiderio di sapere quale sia il loro posto agli occhi di Geova. Ha Dio stabilite delle leggi naturali che li costringano ad un determinato posto? Deve stare l’uomo al suo posto? Ci dicono le Scritture quale sia il posto dell’uomo e come vi giunga e vi rimanga? Davide espresse la verità in materia e ci mostra che una relazione è possibile fra l’uomo e il suo Creatore e che entrare in questa relazione significa per l’uomo essere in un luogo sicuro di protezione e liberazione. “Tu sei il mio ricetto, tu mi guarderai da distretta, tu mi circonderai di canti di liberazione. Sela”. (Sal. 32:7) Quando l’uomo si esprime ammettendo di dipendere da Geova, com’è esposto in questo salmo, Geova gli risponde nei due versetti seguenti e mostra esattamente quali disposizioni abbia prese per mettere l’uomo al suo posto e per mantenerlo nel suo posto. “Io t’ammaestrerò e t’insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te. Non siate come il cavallo e come il mulo che non hanno intelletto, la cui bocca bisogna frenare con morso e con briglia, altrimenti non ti s’accostano”. — Sal. 32:8, 9.
16. Perché Dio per guidare l’uomo impiega mezzi differenti da quelli ch’egli adopera per gli animali?
16 In questi due versetti è chiaro che Geova conosce le sue creature e sa che cosa usare per mantenerle nel loro giusto posto. Quanto all’uomo, creato con un cervello meraviglioso, molto, molto superiore a quello di qualsiasi animale, l’intelletto è la parte che lo dirige. Perciò Dio non diede all’uomo lo stesso tipo di confini stabiliti per la creazione inferiore, ma provvide per lui il consiglio. Di conseguenza uomini dotati d’intendimento parlano spesso nelle Scritture del valore della Parola di Dio scritta come di una guida per loro e di una luce per il loro sentiero. Così, nei succitati versetti del Salmo 32, Geova pone in contrasto i mezzi che guidano l’uomo con quelli che guidano un cavallo o un mulo. Dotati di un cervello di molto inferiore, il cavallo e il mulo devono essere guidati al luogo desiderato con mezzi materiali — morso e briglia. L’uomo, dunque, non dovrebbe attendersi che Dio provveda per lui la stessa cosa, poiché Dio sa che l’uomo fu creato secondo un livello molto più elevato e può essere guidato in modo superiore. Pertanto l’uomo è esortato a non essere come un cavallo o un mulo. Geova non costringe né trascina l’uomo perché faccia certe cose. Egli usa il modo appropriato: il consiglio che l’uomo può ricevere attraverso gli occhi leggendo e attraverso gli orecchi ascoltando e serbandolo nella mente e servendosi poi dell’informazione per dirigere i suoi passi e regolare le sue azioni.
17. Perciò quanta importanza acquista la Bibbia?
17 Ciò pone in grande rilievo l’importanza della Bibbia. Essa è la provvisione di Dio per aiutarci a conoscere ciò che si deve fare e come farlo, in modo che non soltanto possiamo piacergli ma anche prendere un posto che sia in completa armonia col funzionamento dell’intero universo. È una provvisione che metterà l’umanità ubbidiente in grado di rientrare in quella relazione con Geova che fu prospettata ad Adamo. Se egli fosse stato ubbidiente alle istruzioni di Dio, avrebbe potuto continuare a vivere fino ai nostri giorni. Quindi se una persona accetta oggi il consiglio di Geova, può aspettarsi il dono immeritato della vita eterna.
18. Come si dimostra di trovarsi nel proprio posto?
18 Sì, il posto giusto per l’uomo è di adorare Dio con spirito e verità. Questo non può esser fatto come hanno tentato alcuni facendosi eremiti e monaci e isolandosi. Il grande Modello, Cristo Gesù, ci dimostrò che Dio viene dovutamente adorato dall’uomo proclamando in pubblico ad altre creature umane i propositi di Dio e le sue qualità e le sue caratteristiche. Gesù consigliava tutti i suoi discepoli di occuparsi attivamente della proclamazione del messaggio del Regno. Mostrava la sua lealtà facendo questo egli stesso, benché a causa di ciò fosse ucciso. L’adorazione di Dio è una parte necessaria della vita giornaliera dell’uomo. Ed è necessaria per tutto il tempo che egli vive. “Ogni giorno ti benedirò e loderò il tuo nome in sempiterno”. (Sal. 145:2) Perciò l’uomo dovrebbe accettare ora questo consiglio e non rifiutarlo o impuntarsi come un mulo ostinato ma ubbidire come una creatura umana intelligente. Dovrebbe cercare il modo di adorare Dio e rivolgersi a lui come a un ricetto e una liberazione.
IL NOSTRO POSTO NELLA SOCIETÀ DEL NUOVO MONDO
19. Con quale società è bene associarsi, e quale effetto avrà Harmaghedon su di essa? Perché?
19 Coloro che ora si associano alla società del Nuovo Mondo fanno proprio questo. Essi sanno che la società del Nuovo Mondo ha accettato la Parola di Dio come guida e segue un sentiero che è messo in luce da quella Parola. Sanno che questo è per loro il posto giusto e che l’avvertimento contenuto nella Bibbia sulla distruzione degli empi per i quali non sarà trovato posto alcuno non si applica alla società del Nuovo Mondo. La battaglia di Harmaghedon che sterminerà gli empi e li spazzerà via non cambierà nulla nella società del Nuovo Mondo, perché essa si è messa volenterosamente nel suo giusto posto e non merita la distruzione. Non muterà nemmeno il bisogno di continuare la predicazione, dato che sarà necessario lodare il nome di Dio con la parola per tutta l’eternità. Però, non ci saranno più gli empi a cui parlare, ma ci saranno i fanciulli da ammaestrare e, al tempo stabilito, i milioni di persone che saranno richiamate dalla tomba mediante la risurrezione.
20. Perché possiamo aspettarci che trovare e conservare il nostro giusto posto richiederà uno sforzo?
20 Certamente, ora quello di esortare tutti a seguire il consiglio teocratico è un saggio consiglio. Trovate il vostro posto e rimanete in esso. Lavorate ora con la società del Nuovo Mondo e potrete essere in grado di continuare a lavorare con essa dopo Harmaghedon. Ricercare e osservare il consiglio teocratico richiede uno sforzo; richiede sacrificio da parte vostra. Questo è un comandamento di Dio. “Da questo siamo venuti a conoscere l’amore, perché costui [Gesù, Figlio di Dio] cedette la sua anima per noi; e noi abbiamo l’obbligo di cedere la nostra anima per i nostri fratelli”. (1 Giov. 3:16, NM) Questo giusto amore e interessamento verso i nostri fratelli lo manifesteremo esponendo a tutti quelli che vogliono ascoltare la necessità di lodare e adorare Dio. Effettivamente non c’è posto per il popolo di Geova fuori della società del Nuovo Mondo. Tali posti al di fuori sono per altre persone, persone ostinate che cercano di dimorare in posti confacenti al loro modo di pensare; persone che subiranno presto le conseguenze del loro rifiuto di ubbidire a Dio.
21. Citate alcuni requisiti che i Cristiani devono avere per rimanere al loro giusto posto. Quale dovrebbe essere la nostra attitudine verso questi requisiti?
21 Tutti quelli che ora sono associati con la società del Nuovo Mondo dovrebbero apprezzare il loro posto di favore e tenervisi stretti. Molti hanno posizioni di responsabilità e tutti hanno posizioni di servizio in relazione con la società del Nuovo Mondo. Per conservare il nostro posto in essa dobbiamo seguire diligentemente il consiglio datoci dagli scrittori ispirati della Bibbia. La condotta di un vero Cristiano è assai differente dalla condotta delle persone associate col sistema del vecchio mondo ed egli deve perseverare in questa condotta diversa per conservare un posto permanente. L’apostolo Paolo menziona molti requisiti dei sorveglianti in particolare e di ogni vero Cristiano in genere: “Il sorvegliante dovrebbe perciò essere irreprensibile, marito di una sola moglie, di abitudini moderate, giudizioso, ordinato, amante di estranei, qualificato per insegnare, non un ubriaco schiamazzatore, non un percotitore, ma ragionevole, non belligerante, non un amante del denaro, un uomo che diriga la sua propria casa in maniera giusta, che abbia i figli sottomessi in tutta serietà; (se infatti un uomo non sa presiedere sulla sua propria famiglia, come prenderà cura della congregazione di Dio?) non un uomo convertito di recente, affinché non diventi gonfio d’orgoglio e non cada nel giudizio pronunziato contro il Diavolo. Inoltre, egli dovrebbe avere una testimonianza favorevole dalle persone di fuori, affinché non cada in biasimo e in un laccio del Diavolo”. (1 Tim. 3:2-7, NM) Coloro che hanno posizioni di responsabilità e sono rappresentanti speciali della società del Nuovo Mondo dovrebbero cercare di mettere in pratica tutti i consigli qui menzionati da Paolo e anche quelli contenuti nell’intera Bibbia. Geova la fece scrivere e preservare appunto allo scopo di aiutarci a prendere il nostro giusto posto in qualsiasi posizione serviamo. Nessuno dovrebbe tentare di evadere dai doveri imposti a un Cristiano, tentando di lasciare il proprio posto, ma dovrebbe essere pronto ad accettarne le responsabilità e diligente nell’assolverle.
22. Quale consiglio dà la Bibbia per le donne? Come sappiamo che anche quelli nel mondo riconoscono che è giusto che l’uomo abbia autorità sulla donna?
22 Importanza considerevole è pure data nelle Scritture alla questione relativa al giusto posto spettante alle donne nelle congregazioni. Scrivendo a Tito, Paolo dichiarò: “Che le donne attempate abbiano parimenti un portamento convenevole a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre di ciò che è buono; onde insegnino alle giovani ad amare i mariti, ad amare i figliuoli, ad esser assennate, caste, date ai lavori domestici, buone, soggette ai loro mariti, affinché la Parola di Dio non sia bestemmiata”. (Tito 2:3-5) Le donne che oggi fanno parte della società del vecchio mondo non possono spesso apprezzare questa posizione. Molte pensano che tale posizione le priverebbe dei loro diritti. Ma questa è una disposizione di Geova Dio, e le donne si trovano al loro giusto posto soltanto quando si sottomettono ai loro mariti. Per quanto ce ne siano alcune che dicano di non credere che le donne dovrebbero sottomettersi ai loro mariti, tuttavia in linea generale i commenti relativi a una famiglia dove comanda la donna invece dell’uomo dimostrano che ognuno apprezza la giustezza dell’ordinamento di Dio. L’uomo, in tale famiglia, potrebbe essere qualificato un “debole” o una “sorella timida” e la donna qualificata una “battagliera”. Le donne della società del Nuovo Mondo saranno desiderose di piacere a Dio osservando la disposizione di Geova circa la loro posizione e non cercheranno di dirigere la congregazione, né tenteranno di assumersi i compiti dei loro mariti. Questo significherebbe per loro tentare di diventare un uomo al cospetto di Dio, lasciando così il loro giusto posto. Analogamente, l’uomo nella società del Nuovo Mondo sarà diligente nell’occupare il posto di un uomo e non cercherà di far fare a sua moglie le cose che spettano legittimamente a lui e non dipenderà da sua moglie per governare i propri pensieri e le proprie azioni. Eviterà così di uscire dal posto assegnato all’uomo e divenire una donna al cospetto di Dio.
23. Dichiarate altre ragioni per cui tutti dovrebbero essere perfettamente al loro posto.
23 L’uomo o la donna che ha intrapreso il ministero ed ha osservato tutto il consiglio di Dio entrando volenterosamente nel suo giusto posto diventa ambasciatore di Cristo ed è ben qualificato per esortare gli altri a divenire riconciliati con Dio occupando il loro giusto posto. Il ministero è il mezzo che Dio impiega per assistere moltitudini di persone perché imparino come piacere a Dio dovutamente: “Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo, come se Dio supplicasse per mezzo di noi. Come sostituti di Cristo noi imploriamo: ‘Siate riconciliati con Dio’”. (2 Cor. 5:20, NM) È facile vedere come sia importantissimo per il successo del ministero che una persona si umilii e rimanga lealmente nel suo giusto posto, ottenendo così la vita eterna non soltanto per gli altri ai quali egli predica ma anche per se stesso.
24. Perché alcuni trovano difficile accettare l’ordinamento di Geova?
24 Per molte persone è difficile far questo a causa del prestigio che potrebbero avere in questo vecchio mondo. Forse qualcuno è troppo orgoglioso per recare di porta in porta il messaggio vitale di Dio. Forse teme che qualche suo collega d’ufficio o qualche amico lo veda. Un uomo potrebbe pensare che dovrebbe avere una posizione elevata, in cui tutta la sua attività consistesse nel parlare in pubblico da un podio e istruire vasti gruppi. Una donna potrebbe esser stata per molti anni preminente in qualche organizzazione mondana ed esser abituata a comandare molte persone, sia uomini che donne. Entrando nella società del Nuovo Mondo potrebbe trovar difficile assoggettarsi alla direzione degli uomini. Potrebbe credere che in considerazione delle sue capacità si dovrebbe fare un’eccezione e che ella dovrebbe continuare a dirigere gli altri nel lavoro. Gli uomini potrebbero avere posizioni secolari in cui dirigono l’attività, e anche con successo, di dozzine o di centinaia di altri uomini. Quando entrano nella società del Nuovo Mondo potrebbero trovar difficile, oppure possono non essere disposti a sottostare alla direzione d’un uomo di capacità direttive inferiori alle loro. Molte sono le situazioni di fronte alle quali si trovano le persone e che tendono a impedir loro di prendere il giusto posto nel perfetto ordinamento di Dio.
DIO SI ATTIENE ALLE ASSEGNAZIONI STABILITE
25. Quale esempio nella Bibbia mostra che Dio non cambia le sue provvisioni solo perché un individuo vorrebbe una disposizione diversa?
25 Ma Geova non cambierà la sua organizzazione a causa dell’uomo o della donna. Sta a noi di cambiare se vogliamo entrare nell’organizzazione di Dio. C’è un racconto che fu scritto per il nostro bene nel quale un potente guerriero dell’antichità desiderava trar vantaggio da un provvedimento di Geova. Egli fu molto irritato quando vide che non era stata presa per lui alcuna speciale disposizione in vista della sua alta posizione. L’uomo fu Naaman, capitano nell’esercito della Siria. “Or Naaman, capo dell’esercito del re di Siria, era un uomo in grande stima ed onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui l’Eterno avea reso vittoriosa la Siria; ma quest’uomo forte e prode era lebbroso. Or alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avean condotta prigioniera dal paese d’Israele una piccola fanciulla, ch’era passata al servizio della moglie di Naaman. Ed ella disse alla sua padrona: ‘Oh se il mio signore potesse presentarsi al profeta ch’è a Samaria! Questi lo libererebbe dalla sua lebbra!’” (2 Re 5:1-3) Questa informazione giunse presto all’attenzione del re di Siria il quale in una forma tipicamente fastosa scrisse una lettera al re d’Israele chiedendo i servigi del profeta per guarire Naaman, inviando contemporaneamente dieci talenti d’argento e seimila pezzi d’oro e dieci cambi d’abiti. Furono prese disposizioni e Naaman si presentò davanti alla porta della casa di Eliseo il profeta, accompagnato da un corteo di cavalli e di carri come da sua abitudine. Ma quando Eliseo non si disturbò nemmeno a venire alla porta e non fece nessuna cerimonia né festa per Naaman ma semplicemente inviò un messaggero per dirgli di lavarsi nel fiume Giordano, Naaman divenne furioso e si allontanò pieno di rabbia, dicendo che le acque dei fiumi della sua terra nativa erano molto migliori dell’acqua del Giordano. Così dice la narrazione: “Ed Eliseo gl’inviò un messo a dirgli: ‘Va’, lavati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro’. Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: ‘Ecco, io pensavo: Egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome [di Geova], del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. I fiumi di Damasco, l’Abanah e il Farpar, non son essi migliori di tutte le acque d’Israele? Non posso io lavarmi in quelli ed esser mondato?’ E, voltatosi, se n’andava infuriato”. (2 Re 5:10-12) Uno dei suoi servi gli si avvicinò e lo calmò, dicendogli che se Eliseo gli avesse detto di fare qualche cosa di grande l’avrebbe fatta lietamente; perché dunque non fare questa piccola cosa? Quando Naaman fece precisamente quello che gli aveva detto Eliseo, fu guarito perfettamente dalla sua lebbra.
26. Quali provvisioni abbiamo oggi?
26 Il potente uomo di guerra dovette cambiare, e non Dio. Geova aveva un mezzo per farlo e non avrebbe cambiato questo mezzo soltanto a causa dell’egoismo d’un semplice uomo. Lo stesso avviene oggi con le relazioni di Geova con il genere umano. Geova ha preso provvedimenti meravigliosi — il sacrificio di redenzione, un’organizzazione teocratica con la classe dello “schiavo fedele e discreto”, una continua rivelazione al suo popolo delle sue verità, ecc. — tutto ciò per offrire oggi alle persone umili e oneste una speranza avente basi sicure di una guarigione spirituale che condurrà alla vita eterna. (Matt. 24:45-47, NM) Egli non prenderà disposizioni speciali per qualcuno che possa ritenersi differente o migliore degli altri; egli non sceglierà qualche individuo per dargli rivelazioni speciali o una straordinaria porzione dello spirito, ma tratta con le persone come gruppo in modo organizzativo, offrendo copiosi consigli nella sua Parola, la Bibbia, sul modo in cui il gruppo deve operare insieme. La crescita dell’organizzazione e la sua prosperità spirituale sono oggi la prova evidente della verità di questo fatto. Oggi, centinaia di migliaia di persone lo riconoscono e accettano le provvisioni fatte da Geova e aspettano le ulteriori benedizioni del suo regno, precisamente come nel corso dei secoli gli uomini che conoscevano Geova aspettavano il Regno e le sue benedizioni.
27. Quale cosa essenziale hanno aspettato tutti i servitori di Dio? Quale specie di sentiero questo richiede per tutti i servitori?
27 Il giusto Abele lo attendeva. Altrettanto fecero Enoch, Noè, Abrahamo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Gedeone, Barak, Sansone, Jefte, Davide, Samuele e i profeti. (Ebr. 11:1-40) Gesù c’insegnò a pregare per esso e a cercarlo. (Matt. 6:9, 10, 33) Gli apostoli e i discepoli di Gesù credevano in esso e l’aspettavano, e così fanno oggi moltitudini di persone. E Geova non ha deluso nessuna persona fedele. Non ha mutato questo suo grandioso proposito di governare l’universo mediante il giusto regno, ma costantemente, durante migliaia d’anni, ha elaborato i particolari relativi a tale disposizione. Le persone sono state quindi in grado di adorare Dio e di sapere che cosa dovevano attendere e non sono state deluse, costrette a mutare le loro speranze. La Parola di Dio è stata ‘una lampada al loro piede, ed una luce sul loro sentiero’. (Sal. 119:105) Seguendo la via indicata da Geova, hanno posato i piedi su un luogo fermo e piano.
28. Per quale specie di sentiero devono camminare quelli che non confidano in Geova?
28 In contrasto con questo, gli uomini che non si sono rivolti a Geova per consiglio ma si sono rivolti ai pezzi grossi dei sistemi di questo vecchio mondo sono stati continuamente delusi mentre le loro speranze crollavano e un progetto dopo l’altro, un accordo dopo l’altro, un re dopo l’altro, hanno fallito nel recar loro vera soddisfazione, lasciando sempre loro un’infinità di difficoltà e problemi, molti dei quali sembrano insolubili. I loro piedi si trovano su un sentiero pieno d’insidie, un sentiero assai scosceso senza alcuna meta sicura davanti.
29. Che cosa si può dire riguardo a un posto nelle congregazioni di Geova?
29 Dovrebbe esser chiaro, dunque, che le migliori cose per l’uomo non sono quelle grandi e popolari agli occhi di questo vecchio mondo, ma che l’ordinamento stabilito da Geova è la cosa migliore. Per quanto umile possa sembrare un posto nelle congregazioni del popolo di Geova, esso è il posto di vera sicurezza e valore. È il posto che il Cristiano dovrebbe ricercare, occupare e poi impegnarsi di mantenere. Questo egli farà se è dotato dell’apprezzamento che ebbe il salmista: “O Eterno [Geova], io amo il soggiorno della tua casa e il luogo ove risiede la tua gloria. Non metter l’anima mia in un fascio coi peccatori, né la mia vita con gli uomini di sangue, nelle cui mani è scelleratezza, e la cui destra è colma di presenti. Quant’è a me, io cammino nella mia integrità; liberami ed abbi pietà di me. Il mio piè sta fermo in un luogo piano. Io benedirò l’Eterno [Geova] nelle congregazioni”. — Sal. 26:8-12, VR e SA.