Arrossire è esclusivamente umano
L’AUTORE inglese Rudyard Kipling scrisse una volta una poesia in cui una ragazza diciassettenne dice tristemente le seguenti parole:
“Non posso fare a meno d’arrossire,
pur fino alla radice dei capelli.
Sento il rossore crescere e svanire,
anche gli orecchi mi si fan vermigli”.
In questi versi il poeta indicò accuratamente alcune fondamentali caratteristiche del rossore.
In genere gli autori parlano favorevolmente del rossore. Pertanto alcuni di essi hanno scritto: “Il rossore è il colore della virtù”. “Il rossore è un segno che dà la natura, per mostrare dove dimorano la castità e l’onore”. “Meglio il rossore sul viso che una macchia sul cuore”. Comunque, alcuni altri, forse alquanto cinici, dicono: “Chi arrossisce è già colpevole; la vera innocenza non si vergogna di nulla”. “Gli uomini arrossiscono meno per i loro delitti che per le loro debolezze e vanità”. La teoria di un moderno psicologo dice che le persone arrossiscono perché vogliono comunicare che quanto gli altri pensano di loro in effetti non è vero.
Con tutta probabilità siete arrossiti più di una volta o forse siete fra quelli che arrossiscono con molta facilità. Perché arrossite? È una cosa buona o cattiva?
Caratteristiche del rossore
Quando arrossite il viso, le orecchie e il collo diventano all’improvviso color porpora. Spesso questo è accompagnato da inflaccidimento dei muscoli delle guance e da un’espressione abbattuta degli occhi, che evitano gli sguardi altrui. A volte la persona girerà il corpo come se volesse nascondersi. E il più delle volte il rossore sarà accompagnato da una sensazione di calore o di un fremito in tutto il corpo. Ci può anche essere un tremore dei muscoli e una paralisi parziale degli arti. A volte il suono della voce cambia e chi arrossisce può sentirsi venire le lagrime agli occhi, o cominciare all’improvviso a sudare. E, in alcuni casi, chi arrossisce ha le palpitazioni di cuore e un senso di timore o panico.
Persone d’ogni razza e nazionalità arrossiscono, benché nelle razze dalla pelle scura il rossore non sia così evidente. Gli albini, che non hanno quasi pigmento nella pelle, pure arrossiscono; infatti, con più facilità degli altri della loro stessa razza.
Il rossore è assai prevalente tra i giovani, gli innocenti e i semplici. Col passare degli anni e con l’esperienza di solito cessa gradualmente di manifestarsi. Comunque, potete arrossire per quello che fa un altro se si tratta di un intimo amico o parente. E il loro rossore può fare arrossire anche voi. Benché alcuni ne dubitino, pare in effetti che le donne arrossiscano con più facilità degli uomini, almeno alcune donne. Ma è molto probabile che oggi le donne arrossiscano con meno facilità che non le loro nonne.
Qual è la causa del rossore? Esso è stato descritto come “un disordine mentale che comincia con la sovrapposizione di attitudini mentali, producendo imbarazzo e incapacità di funzionare”. Va e viene quasi all’istante ed è un atto involontario. Una persona può essere indotta a ridere se le si fa il solletico, ma non c’è nessun mezzo fisico per indurre un altro ad arrossire. Né si può definire il rossore un’azione riflessa. Gli attori sulla scena possono fingere il riso e l’allegrezza, ma non il rossore. Come non si può arrossire a piacere, non si può volendo impedirne la comparsa. Anzi, cercando d’impedirlo si può arrossire ancor di più.
Per quanto sembri strano, oltre che in apparente contraddizione con alcune moderne teorie sul rossore, in effetti i ciechi arrossiscono, anche più facilmente di quelli che ci vedono. Pure i sordi arrossiscono. E la cosa più rimarchevole è che anche le persone cieche e sorde arrossiscono, come accadde a Laura Bridgman, che a due anni perse la vista e l’udito. E di Helen Keller, che ancor più piccola divenne sorda e cieca, ci è detto: “Il suo rossore non può avere nessuna relazione con gli sguardi o le parole di disapprovazione, in merito al suo aspetto o alla sua condotta; tuttavia arrossisce come le ragazze che vedono e odono, per le stesse cause, nelle stesse parti del corpo, e provando lo stesso fremito”. Questa notizia è in armonia con le scoperte di alcuni secondo cui anche quando è sola una persona può arrossire immaginando di trovarsi in una situazione in cui normalmente arrossirebbe o quando legge qualche cosa che la mette in imbarazzo.
Un artista, ci è detto, quasi impazzì nel tentativo di rappresentare sulla tela il fascino del rossore. Secondo lui era “il più straordinario avvenimento sul viso di una donna”. Ma tutto quello che poté fare fu di dipingere fanciulle dalle guance rosee.
Si noti che il rossore non è da confondere con una vampata al viso. Una vampata di calore può essere dovuta alla condizione fisica, come la menopausa nelle donne, o a un impeto di rabbia.
Il meccanismo del rossore
Si potrebbe dire che il rossore sia un esempio del principio psicosomatico all’opera, cioè che la mente, la psiche, e il corpo, il soma, sono una sola cosa; ciò che influisce sull’una influisce sull’altro. Un confuso stato mentale, per così dire, agisce sul sistema nervoso simpatico. Esso, a sua volta, stimola i vasodilatatori, facendo espandere i capillari periferici. Il risultato è che una maggior quantità di sangue affluisce alla superficie del viso e del collo, facendo arrossare la pelle.
Come si spiega questo meccanismo? Perché le persone arrossiscono? A che cosa serve?
Caratteristica esclusivamente umana
Arrossire è esclusivamente umano. Le creature brute, gli animali, non arrossiscono. Essi manifesteranno a volte caratteristiche emotive simili a quelle dell’uomo, come collera, gelosia, affetto, gaiezza, eccetera. Ma non arrossiscono. “Il rossore è la più strana e la più umana di tutte le emozioni”, dice Charles Darwin nel suo libro The Expression of the Emotions in Man and Animals.
Perché il rossore è una caratteristica esclusivamente umana? Perché riguarda il pensiero concettuale e/o il senso morale, di cui gli animali non sono dotati. Gli animali non possono concepire se una cosa è corretta o no; né possono giudicare tra il bene e il male. Sono “senza intendimento”, come dice la Bibbia. Di rado gli idioti arrossiscono. E i bambini molto piccoli, che sono ancora senza intendimento, non arrossiscono. — Sal. 32:9.
Pertanto una giovane donna arrossirà quando le accade qualche cosa di sconveniente o quando ode o vede qualche cosa che sembra impudico. È come se la sua purezza o innocenza fossero violate. Inoltre, una persona può arrossire perché si trova in impaccio o perché ha commesso qualche stupida gaffe. Similmente, una persona modesta o timida arrossirà se riceve un complimento o quando le sono rivolte alte lodi che la mettono all’improvviso troppo in vista.
Perché in tali circostanze si arrossisce? Quelli che sostengono che l’uomo è il prodotto dell’evoluzione non hanno nessuna risposta. Come acquisì l’uomo questa caratteristica se si evolse dalle creature animali, giacché nessuna di esse arrossisce?
Se riconosciamo che l’uomo fu creato da Dio e a immagine di Dio e ricevette un senso morale, la coscienza, allora possiamo vedere che l’involontario rossore dell’uomo serve almeno a uno scopo pratico. Come disse uno scrittore vissuto più di un secolo fa, il rossore serve quale custode della coscienza, che dice all’uomo che non deve ingannare. Quando l’uomo va contro ciò che sa o pensa esser giusto, arrossirà; gli farà provare vergogna.
Oltre a questa fondamentale causa del rossore, alcuni arrossiscono perché hanno fatto qualche errore, andando sotto un altro aspetto contro le convenienze. È naturale voler avere una buona reputazione, e quando si prende una cantonata o si commette un errore, l’imbarazzo può fare arrossire. Questo aiuterebbe a spiegare perché la maggioranza, benché non tutti, arrossiscono meno facilmente col passare degli anni. Il sistema nervoso diviene meno sensibile alle emozioni e, contemporaneamente, la coscienza della persona può divenire meno sensibile ai valori morali.
Il rossore com’è menzionato nella Bibbia
Benché non tutte le traduzioni della Bibbia usino il termine “arrossire” o “rossore”, tutte più o meno ne descrivono l’effetto. Pertanto, La Sacra Bibbia a cura del Pontificio Istituto Biblico attribuisce a Esdra queste parole: “Mio Dio, arrossisco e mi vergogno di alzare il mio volto a te, mio Dio; perché le nostre colpe sono cresciute fin sopra i capelli”. (Esd. 9:6) E La Bibbia concordata dice in Geremia 6:15: “Dovrebbero vergognarsi, perché commettono abominazione, ma non si vergognano affatto: neppure di arrossire sono capaci”.
Indubbiamente, il rossore è una caratteristica umana. Prova pure che l’uomo fu creato da un Fattore giusto, saggio e amorevole. Il rossore è uno dei doni che egli fece all’uomo per aiutarlo a rispondere agli stimoli della coscienza, per sua felicità e benessere.