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  • È sufficiente la sincerità per piacere a Dio?
    La Torre di Guardia 1964 | 1° giugno
    • lo farà sicuramente. Quando comanda alle creature umane di adorare in un certo modo, esse devono farlo. In effetti, la sincerità unita all’adempimento della volontà di Dio è ciò che egli approva. La sincerità soltanto, se non è accompagnata dall’adempimento della volontà di Dio, non può piacergli.

      PERCHÉ PIACERGLI?

      Quando qualcuno infrange le leggi civili, incorre in una pena. Ubbidendo a queste leggi, gode dei benefici della società che le ha emanate. Quando la persona infrange le leggi di Dio, incorre in una pena. Ubbidendo alle leggi di Dio, riceverà i benefici provenienti da Dio.

      Qual è la pena per la violazione delle leggi di Dio in questo tempo? Poiché viviamo negli ultimi giorni, vicino alla fine di questo malvagio sistema di cose, la dichiarazione del salmista è più significativa: “I trasgressori saranno tutti quanti distrutti”. (Sal. 37:38, VR) I violatori delle leggi di Dio, anche se sono sinceri, saranno stroncati nella morte alla fine di questo sistema.

      Quali benefici avranno quelli che ubbidiscono sinceramente ai comandamenti di Dio? Il Salmo 37:27 promette: “Allontanati da ciò che è male e fa ciò che è bene, e così risiedi per tempo indefinito”. Gli amanti di ciò che Dio considera bene sopravvivranno alla fine di questo sistema per entrare in un nuovo sistema di cose, dove la terra sarà riportata alla condizione paradisiaca. Ivi risiederanno davvero “per tempo indefinito” e godranno delle delizie di questa meravigliosa terra. Il Salmo 37:29 ci aiuta a capire quanto durerà questo “tempo indefinito” per gli amanti di ciò che è giusto quando dice: “I giusti stessi possederanno la terra, e vi risiederanno per sempre”.

      Pace e vita perfetta nel paradiso restaurato sono riservate a coloro che amano Dio e seguono sinceramente le sue vie. La vita in tale paradiso realizzerà tutti i loro giusti desideri, poiché riguardo alle promesse di Dio il salmista disse: “Apri la Tua mano e sazi, d’ogni vivente, i desideri”. — Sal. 145:16, Na.

  • Se Gesù tornasse
    La Torre di Guardia 1964 | 1° giugno
    • Se Gesù tornasse

      Durante un pranzo della congregazione a Lauttasaari, in Finlandia, la scrittrice Eila Pennanen pronunciò un discorso sul summenzionato soggetto, alla conclusione del quale disse, com’è comunicato dal giornale religioso, autorizzato dal clero, Vartija, edizione N. 5-6 del 1962: “Come reagirebbero oggigiorno le persone con Gesù? Gli organizzatori della chiesa lo ignorerebbero con un sorriso, i Farisei lo denuncerebbero nella stampa, gli Scribi chiederebbero al Concilio dei Vescovi di punirlo per eresia, i Sadducei lo considererebbero un uomo illetterato e semplice e l’autorità secolare lo ridurrebbe al silenzio in un modo molto più efficace della crocifissione. La sola pubblicità è omicida. V’è ragione di sperare che Gesù non torni”. Non è strano che vi sia questo atteggiamento, poiché che cosa direbbe Gesù dell’apatia spirituale, dell’avidità materialistica, dell’immoralità e delle guerre della cristianità? Che cosa direbbe dei capi religiosi che si uniscono ai politicanti nell’esaltare le Nazioni Unite anziché il regno di Dio?

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