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  • Perché un così alto prezzo di riscatto?

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  • Perché un così alto prezzo di riscatto?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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  • IL RISCATTO NELLE SCRITTURE EBRAICHE
  • NECESSITÀ DEL RISCATTO
  • COME DIO PROVVIDE IL RISCATTO NECESSARIO
  • BENEFÌCI
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 1/1 pp. 12-15

Perché un così alto prezzo di riscatto?

NEL corso della storia ci sono state persone che hanno sacrificato la vita per dare ai loro simili la possibilità di vivere qualche anno in più. Ciò che hanno fatto è stato considerato nobile ed encomiabile. Tra quelli che diedero la vita ci fu uno la cui morte produsse risultati assai maggiori di quella di tutti gli altri messi insieme. Fu Gesù Cristo. La sua morte di sacrificio su un palo di esecuzione pose le basi perché gli uomini ottenessero non solo pochi addizionali anni di vita, ma la vita senza fine.

Non è stato facile alla maggioranza capire come la morte di Gesù Cristo diede tanti risultati. In altri casi, come quando la vita di qualcuno è minacciata da incendi, inondazioni e cose simili, si capisce subito la necessità di un intervento e i vantaggi che ne derivano. Ma la cosa è stata del tutto diversa nel caso di Gesù che depose la propria vita. Molti hanno permesso che la sua morte di sacrificio su un palo di esecuzione impedisse loro di abbracciare la verità cristiana. Oltre diciannove secoli fa, l’apostolo Paolo scrisse: “La parola del palo di tortura è stoltezza per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio. . . . Noi predichiamo Cristo al palo, per i Giudei causa d’inciampo ma per le nazioni stoltezza”. — 1 Cor. 1:18, 23.

Le parole dell’apostolo Paolo indicano che è assai pericoloso considerare la morte di Gesù e ciò che essa compì come “stoltezza” e inciampare a causa d’essa. Com’egli dice, questo è l’effetto che produce su “quelli che periscono”. Perciò è saggio da parte nostra considerare perché Gesù Cristo poteva riscattare l’umanità solo deponendo la propria vita in sacrificio.

IL RISCATTO NELLE SCRITTURE EBRAICHE

A questo riguardo è utile esaminare come viene usata la parola “riscatto” nelle Scritture Ebraiche. In Esodo 21:29-31 viene usato per la prima volta il termine “riscatto” in relazione alla legge sul toro che cozzava. Leggiamo: “Se un toro aveva in precedenza l’abitudine di cozzare e n’era stato avvisato il proprietario ma egli non lo custodiva, ed esso ha messo a morte un uomo o una donna, il toro dev’essere lapidato e anche il suo proprietario si deve mettere a morte. Se gli si dovesse imporre un riscatto, deve dare il prezzo di redenzione per la sua anima secondo tutto ciò che gli si possa imporre. Sia che esso cozzasse un figlio o che cozzasse una figlia, gli si deve fare secondo questa decisione giudiziaria”.

Da questa legge si vede che un riscatto serve a ristabilire l’equilibrio delle cose. Uccidendo una persona, il toro la privava della vita. Nello stesso modo il proprietario, lasciando in libertà un animale pericoloso, era in parte responsabile della morte di colui che era stato cozzato dal toro. Per tale ragione il proprietario poteva dover pagare con la propria vita la vita dell’ucciso. Una vita, un’anima umana, sarebbe stata così controbilanciata da un’altra anima umana.

Tuttavia, il proprietario del toro pericoloso non doveva in ogni caso essere messo a morte. Se c’erano circostanze attenuanti, gli si poteva imporre un riscatto. Affinché fosse risparmiata la sua vita, il proprietario doveva rispettare i termini della legge e pagare il prezzo di redenzione per la propria anima o vita.

La legge diceva pure: “Se il toro cozzò uno schiavo o una schiava, egli darà il prezzo di trenta sicli al padrone di quel tale, e il toro sarà lapidato”. (Eso. 21:32) Era questo realmente un modo di ristabilire l’equilibrio? Sì, dal punto di vista della società allora esistente che permetteva la schiavitù. Lo schiavo era considerato una proprietà privata. Come anima, era proprietà del suo padrone e perciò aveva un valore commerciale fissato per legge, trenta sicli. Quindi, il proprietario del toro che aveva cozzato doveva pagare trenta sicli per continuare egli stesso a vivere. Il padrone dello schiavo ucciso poteva comprare quindi un altro schiavo per trenta sicli, sostituendo così la vita perduta dello schiavo con la vita di un altro schiavo. In tal modo si ristabiliva l’equilibrio.

In base a questi fatti e ai princìpi relativi, possiamo capire meglio perché la razza umana aveva bisogno d’essere riscattata e come Gesù Cristo poté provvedervi. Considerate:

NECESSITÀ DEL RISCATTO

Nel momento in cui il primo uomo Adamo trasgredì la legge di Dio perse la perfetta vita umana con i suoi diritti e le sue prospettive. Quale uomo imperfetto, poteva ora generare solo una progenie imperfetta, uomini e donne che sarebbero stati incapaci di soddisfare le perfette norme del Creatore. Pertanto, tutta la progenie di Adamo venne a trovarsi dalla nascita in poi in una condizione moritura. Essendo uomini peccatori erano sotto la condanna di morte. Come dice la Bibbia: “Per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna”. — Rom. 5:18, La Bibbia di Gerusalemme.

L’umanità in generale si trova pertanto in una situazione paragonabile a quella del proprietario israelita di un toro pericoloso che aveva cozzato un uomo, uccidendolo. In che senso? In quanto essa, come quell’Israelita, è sotto la condanna. Se la causa dell’Israelita non era giudicata in modo tale che egli poteva liberarsi pagando un riscatto, nulla poteva risparmiargli la piena punizione stabilita dalla legge, la morte. Similmente nel caso dell’umanità, non ci può essere nessuna liberazione dalla condanna di morte senza un riscatto che soddisfi la perfetta norma di giustizia di Dio.

Come si comprende dalla legge mosaica, tale riscatto dell’umanità doveva equivalere — sulla bilancia della giustizia — a ciò che era stato perduto. Adamo aveva perduto la vita umana perfetta. Quindi, il prezzo di riscatto della razza umana doveva essere una vita umana perfetta. Solo una vita umana perfetta poteva equilibrare la bilancia della giustizia perfetta. Nessun discendente di Adamo poteva provvedere a proprio favore o a favore di qualcun altro tale prezzo di valore. L’incapacità del genere umano è ben descritta nella Bibbia: “Nemmeno uno d’essi può con alcun mezzo redimere sia pure un fratello, né dare a Dio un riscatto per lui; (e il prezzo di redenzione della loro anima è così prezioso che è cessato a tempo indefinito) perché ancora viva per sempre e non veda la fossa”. — Sal. 49:7-9.

COME DIO PROVVIDE IL RISCATTO NECESSARIO

Perciò, la condannata razza umana era nella posizione di colui che, essendo senza risorse, non poteva pagare il prezzo di redenzione richiesto. Non c’era nessuna speranza di sfuggire alla morte. Comunque, nella sua sconfinata misericordia Geova Dio dispose che questo prezzo di valore fosse pagato. Come? Mediante il suo spirito santo, Dio trasferì la vita del proprio unigenito Figlio nel seno di una vergine giudea di nome Maria. Questo diede a Suo Figlio, Gesù, la possibilità di nascere “santo”, senza peccato. L’angelo Gabriele spiegò questo fatto a Maria, dicendo: “Lo spirito santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. E per questa ragione quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio”. — Luca 1:35.

Come perfetto Figlio di Dio, Gesù poté deporre la sua perfetta vita umana in sacrificio, fornendo così il prezzo di valore necessario per riscattare la razza umana. Gesù Cristo intervenne volontariamente e accettò la pena a cui noi eravamo soggetti. Facendo notare questo fatto, l’apostolo Pietro scrisse: “Egli stesso portò i nostri peccati nel proprio corpo, sul legno, onde morissimo ai peccati e vivessimo alla giustizia. E ‘per le sue vergate siete stati sanati’”. (1 Piet. 2:24) Così ‘dando la sua anima come riscatto in cambio di molti’, Gesù Cristo comprò la razza umana. — Matt. 20:28.

Dopo la morte, la risurrezione alla vita spirituale e l’ascensione al cielo, Gesù Cristo presentò a Geova Dio il merito del suo prezioso sacrificio. Il Padre suo accettò quel prezzo che corrispondeva a quanto era stato perduto dal primo uomo Adamo a discapito dell’intera razza umana.

Ora che è stato pagato quell’alto prezzo per il riscatto della razza umana, abbiamo la base per proteggerci dalla condanna di morte. Come l’Israelita il cui toro pericoloso aveva ucciso un uomo doveva accettare il prezzo di redenzione deciso dai giudici, noi possiamo ottenere i vantaggi del riscatto di Cristo solo se li accettiamo alle condizioni di Dio.

BENEFÌCI

Sulla base del prezioso prezzo di riscatto, Geova Dio può dichiarare giusti gli uomini che soddisfano le sue esigenze e, generandoli con lo spirito, adottarli come suoi figli, con la prospettiva che divengano coeredi di Gesù Cristo nel regno celeste. In riferimento a ciò, l’apostolo Paolo scrisse: “Dio fa cooperare tutte le sue opere per il bene di quelli che amano Dio, quelli che son chiamati secondo il suo proposito; perché quelli ai quali diede il suo primo riconoscimento ha anche preordinati ad essere modellati secondo l’immagine del suo Figlio, affinché sia il primogenito tra molti fratelli. Inoltre, quelli che ha preordinati sono quelli che ha anche chiamati; e quelli che ha chiamati son quelli che ha anche dichiarati giusti. Infine quelli che ha dichiarati giusti sono quelli che ha anche glorificati. . . . Chi presenterà accusa contro gli eletti di Dio? Dio è Colui che li dichiara giusti. Chi è che condannerà? Cristo Gesù è colui che morì, sì, anzi colui che fu destato dai morti, che è alla destra di Dio, il quale anche intercede per noi”. — Rom. 8:28-34.

Oltre a quelli che ricevono il “primo riconoscimento”, cioè quelli che ricevono la chiamata celeste come coeredi di Cristo, molti altri del genere umano, inclusi miliardi di morti, hanno bisogno che siano applicati a loro favore i benefici del riscatto. Proprio per questa ragione, Geova Dio si è proposto che suo Figlio insieme a quelli chiamati per essere “fratelli” di Gesù prestino servizio come re e sacerdoti celesti per mille anni. A questo riguardo, Rivelazione 20:6 ci dice: “Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione; su questi non ha autorità la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni”. Come i sacerdoti dell’antico Israele che offrivano sacrifici per l’espiazione dei peccati, questi re-sacerdoti applicheranno i benefici espiatori del sacrificio di Gesù. A favore di chi?

Insieme a Gesù Cristo, aiuteranno le creature umane sulla terra, incluse quelle destate dai morti, a vincere le loro debolezze e imperfezioni, per stare infine dinanzi a Dio come uomini perfetti liberi da ogni condanna. Scegliendo dunque la sovranità di Dio possono entrare a far parte della famiglia di Dio. Secondo quanto gli fu rivelato in visione, l’apostolo Giovanni descrisse il mezzo puro per recare vita e guarigione al genere umano, assomigliandolo a un fiume chiaro come cristallo con alberi da frutto lungo le sue rive. Leggiamo: “Egli mi mostrò un fiume d’acqua di vita, chiaro come cristallo, che usciva dal trono di Dio e dell’Agnello nel mezzo della sua ampia via [della città]. E di qua e di là del fiume vi erano alberi di vita che producevano dodici raccolti di frutta, dando i loro frutti ogni mese. E le foglie degli alberi erano per la guarigione delle nazioni”. (Apoc. 22:1, 2; La Bibbia di Gerusalemme; La Bibbia Concordata) Quindi per essere completamente sanati dal peccato e dai suoi effetti, bisognerà ubbidire a Gesù Cristo e ai suoi re-sacerdoti. Solo allora si potrà trarre pieno profitto dai provvedimenti di Geova Dio per la vita.

Siano rese grazie a Dio per la sconfinata misericordia che ha mostrato provvedendo il prezzo di riscatto necessario per controbilanciare ciò che perdemmo a causa del peccato di Adamo. Solo la vita preziosa del perfetto uomo Gesù poté soddisfare le esigenze della giustizia perfetta. Ciò che Geova Dio ha fatto a favore dell’umanità ci spinga a voler soddisfare le sue esigenze perché siano applicati a nostro favore i benefici espiatori del sacrificio di suo Figlio e abbiamo la prospettiva della vita eterna.

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