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  • w73 15/2 pp. 105-111
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  • Non siete mai soli
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1973
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  • QUANDO SI È SCORAGGIATI O DEPRESSI
  • QUANDO SIAMO TEMPORANEAMENTE LONTANI DA ALTRI
  • IN TEMPI DI TRIBOLAZIONE
  • ESEMPI DEI GIORNI MODERNI
  • MANTENETE UNA VISIONE MENTALE DI DIO
  • Il valore della solitudine
    Svegliatevi! 1998
  • Non isolarti
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1973
w73 15/2 pp. 105-111

Non siete mai soli

“Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto che deve trovarsi prontamente durante le angustie. Perciò non temeremo”. — Sal. 46:1, 2.

1, 2. Che cosa disse un cronista riguardo ai sette anni di isolamento di un missionario, e in che modo il missionario spiegò com’era riuscito a perseverare?

NEL 1965 un missionario fu rilasciato da una prigione della Cina rossa dove aveva trascorso sette anni nell’isolamento. Arrivato a Hong Kong, alcuni cronisti gli andarono incontro. Uno di essi disse al missionario: “Ebbene, non potrei mai sopportare di stare solo. Se dovessi stare solo per sette anni mi arrampicherei sui muri”.

2 A chi vorreste assomigliare, al cronista o al missionario? Quale fu la fonte della forza di quel missionario? In seguito egli spiegò come aveva potuto sopportare tale lungo isolamento. Parlando in qualità di cristiano testimone di Geova, disse: “Abbiamo qualcosa a cui pensare. Abbiamo dentro di noi del cibo spirituale che ci nutre e possiamo stare fermi nella fede. Naturalmente, prima dobbiamo studiare. Non abbiamo forza interiore se non studiamo. Quindi la cosa migliore è di continuare a studiare la Bibbia e di edificarsi. E quando sopraggiungeranno difficoltà, se effettivamente sopraggiungeranno su di voi, potrete ‘stare fermi’”.

3. Che cosa illustra l’esperienza del missionario, e perché?

3 Questa esperienza illustra che i veri cristiani non sono mai soli! Chi è senza fede proprio non lo può capire, eppure è così: I dedicati cristiani non sono mai soli, perché la loro conoscenza di soggetti spirituali è come un forte, onnipresente compagno con cui consultarsi. Inoltre, ovunque siano, quali che siano le loro circostanze, hanno Geova Dio l’Onnipotente come loro Soccorritore. Che chi ha fede come il salmista non sia mai solo è mostrato dalle parole del Salmo 121:1-3: “Alzerò i miei occhi ai monti. Da dove verrà il mio aiuto? Il mio aiuto è da Geova, il Fattore del cielo e della terra. Egli non può assolutamente permettere al tuo piede di traballare. Colui che ti guarda non può assolutamente essere sonnolento”.

QUANDO SI È SCORAGGIATI O DEPRESSI

4. Che cosa può fare chi si sente solo per disperazione o scoraggiamento, ma quale attitudine deve evitare?

4 Ci sono momenti, anche fuori delle prigioni, in cui ci si può sentire soli. Questo accade specialmente quando si è abbattuti, scoraggiati o disperati. Qualunque sia la causa dello scoraggiamento, si dovrebbe ricordare che si può gettare il proprio peso di ansietà o frustrazione su Geova, come disse anche il salmista: “Getta su Geova stesso il tuo peso, ed egli stesso ti sosterrà. Non permetterà mai che il giusto vacilli”. (Sal. 55:22) Possiamo essere sicuri che Geova Dio non lascerà che i suoi servitori vacillino o cadano in rovina. Ma ecco un avvertimento: Non assumete un’attitudine indipendente. Piuttosto, confidate in Geova Dio; affidatevi completamente a lui. Quindi egli vi sosterrà e vi impedirà di cadere. — Prov. 3:5-7.

5. (a) Come possiamo mostrare che confidiamo in Geova? (b) Allorché Gesù parlò di trovare “la fede” sulla terra all’arrivo del Figlio dell’uomo, a che cosa si riferiva specialmente?

5 La preghiera è un modo in cui mostriamo di confidare in Dio e con il quale possiamo gettare su di lui i nostri pesi. Non trascurate mai il mezzo della preghiera. (Efes. 6:18) Ci vuole fede per perseverare nella preghiera. Infatti, una volta il Signore Gesù fece questa domanda riguardo alla preghiera: “Quando il Figlio dell’uomo arriverà, troverà realmente la fede sulla terra?” (Luca 18:8) In quel tempo Gesù insegnava ai suoi discepoli che c’era bisogno di pregare, bisogno di ‘gridare a lui giorno e notte’ in preghiera, come mostrano i versetti uno e sette. Pertanto la sua domanda sulla “fede” riguarda specialmente la fede nell’efficacia della preghiera rivolta a Dio. Chi ha oggi questa specie di fede? L’avete voi? Felici quelli che hanno tale fede! Non sono mai soli.

6, 7. Quando la preghiera è specialmente importante, e perché possiamo confidare che Dio può sostenere il fedele cristiano che gli si rivolge in preghiera?

6 La preghiera è specialmente importante quando ci si sente scoraggiati, abbattuti, quasi oppressi. (1 Sam. 1:5-18) Gettate su di lui le ragioni della vostra ansietà. Certo egli può sostenervi. (Filip. 4:6) Ebbene, Geova Dio sostenne una grande folla di Israeliti nel deserto per quarant’anni. Egli piombò giù come un’aquila dalle ali distese per sostenerli! (Deut. 32:11, 12) Dio provvide miracolosamente a loro così che i loro sandali e le loro vesti non si consumarono mai. — Deut. 29:5.

7 Poiché Geova Dio può sostenere non solo una grande folla di persone, ma, in effetti, l’intero universo, non può egli sostenere uno dei suoi servitori che può sentirsi solo? Certo! Ma dobbiamo pregare Geova con fede perché ci dia questa forza sostenitrice che neppure i nostri fratelli cristiani possono darci. — Filip. 4:13.

QUANDO SIAMO TEMPORANEAMENTE LONTANI DA ALTRI

8, 9. (a) Quali esempi biblici mostrano il valore della solitudine? (b) Quindi, in che modo i temporanei periodi di lontananza da altri possono essere utili?

8 Ti senti tutto solo quando sei temporaneamente lontano da altre persone? Alcuni si sentono soli e la loro prima inclinazione può esser quella di accendere la radio o la televisione. Ma, in realtà, i temporanei periodi di solitudine sono utili; infatti, un fondamentale bisogno delle creature umane è un certo grado di solitudine. Anche Gesù cercò la solitudine per trarre sollievo dalle folle. Pregò sui monti e nei giardini. (Luca 4:1, 42; 6:12; 22:39-41) Nella Bibbia ci sono altri esempi di uomini devoti che pure cercarono a volte la solitudine. Geova parlò a Mosè nei solitari recessi del monte Horeb e quindi lo impiegò per guidare Israele. Il salmista Davide compose alcuni dei suoi più bei salmi in solitudine. Giovanni Battista si recò nell’arido deserto vicino al fiume Giordano. Questi uomini conoscevano il bisogno di solitudine e se ne servirono con buon profitto e alla gloria di Dio.

9 Oggi la vita è molto intensa. Scorre in fretta e l’uomo ha bisogno di tempo per valutare gli avvenimenti che si susseguono con rapidità. Stando soli per un po’ di tempo si può, per così dire, mettersi in pari. La mente ha quei momenti necessari per riflettere e meditare sulle verità della Bibbia, che è di per se stesso un vero piacere. Si ha anche l’occasione di ringraziare Geova per le proprie benedizioni e per cercare la sua guida e il suo santo spirito.

10. Che cosa disse Dio in merito alla ragione per cui lasciò vagare gli Israeliti per quarant’anni, e quale lezione ci dà questo?

10 Ricordate perché Dio lasciò vagare gli Israeliti nel deserto per quarant’anni? “Per metterti alla prova in modo da conoscere ciò che era nel tuo cuore”, disse Dio. (Deut. 8:2, 3; si paragoni II Cronache 32:31). Quindi, il modo in cui impieghiamo il nostro tempo quando siamo soli può anche essere la prova di ciò che è realmente nel nostro cuore. Dobbiamo mettere gli interessi fisici al secondo posto rispetto ai bisogni spirituali, alimentandoci delle parole di Dio ogni volta che ce n’è l’occasione.

11, 12. Spiegate come si può meditare con uno scopo, e quale esempio diede Gesù a questo riguardo?

11 Quando abbiamo dunque periodi di tempo in cui siamo soli, possiamo cercare di impiegare molto saggiamente il tempo. Possiamo impiegare il tempo per meditare. Ora, per meditazione non si intende di sognare pigramente ad occhi aperti, di far vagare la mente, ma piuttosto, di guidare il pensiero. La meditazione dovrebbe avere uno scopo, e permettere di ponderare le cose e pervenire a qualche specifica conclusione. A tal fine abbiamo bisogno di guida quando meditiamo e la migliore guida che ci sia è la Sacra Bibbia. Quando leggete, soffermatevi e ampliate mentalmente ciò che leggete. Così eviterete di pensare in modo disordinato senza nessuna specifica meta.

12 I cristiani possono imitare Gesù Cristo, che, nel deserto, meditò sulla Parola di Dio. E vi pensò profondamente, indisturbato. Questa meditazione lo preparò bene, così che in seguito poté respingere gli assalti del Diavolo. — Matt. 4:1-11.

IN TEMPI DI TRIBOLAZIONE

13. Perché i veri cristiani si trovano a volte isolati?

13 A volte i veri cristiani si trovano isolati a causa della persecuzione. Di nuovo devono ricordare che in tali momenti di tribolazione lo spirito di Geova conforta quelli che confidano interamente in Lui. È essenziale sapere che cosa fare in tempi difficoltosi, perché il Signore Gesù, dando la Rivelazione al suo apostolo Giovanni, disse: “Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova”. E l’apostolo Paolo dichiarò: “Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. — Riv. 2:10; 2 Tim. 3:12; 2 Cor. 1:3, 8-10.

14. Come può fortificarsi il cristiano per sopportare l’isolamento?

14 Quanto è forte la tua fede? Potresti resistere a continui interrogatori e anni di isolamento in prigione per il desiderio di mantenere l’integrità verso Dio eppure non vacillare? Il tempo di fortificarti è prima che venga tale persecuzione. Come? Facendo ora saggio uso del tuo tempo, studiando la Parola di Dio e meditando su di essa così che metta profonde radici nel tuo cuore, associandoti regolarmente con il popolo di Geova e servendoti di ciò che impari nel Suo ministero del regno. Se ora confidi in Geova, valendoti dei provvedimenti spirituali disponibili, sarai in grado di attingere forza da lui in tempo di crisi, forza che ti sosterrà facendotela superare.

15, 16. (a) Se il cristiano è isolato, che cosa può fare? (b) Come il salmista Asaf superò la sua angustia?

15 Ma quando si è isolati, che cosa si può fare? Ebbene, si possono ripassare nella mente le Sacre Scritture, si può pensare alle opere di Dio e alla sua attività. Si può pensare a esempi biblici di perseveranza e fedeltà. C’è Giuseppe, che stette anni in prigione eppure non fu realmente solo, poiché Dio era con lui. (Gen. 39:20-23) C’è Sansone, che, nella casa di prigionia, sembrava tutto solo, ma Geova non lo abbandonò. (Giud. 16:21-30) Ci sono gli apostoli, che furono spesso in prigione, eppure mantennero l’integrità. (Atti 5:17-21; 12:3-17; 16:19-34; 2 Cor. 6:3-5) Il cristiano che si trova isolato a causa della persecuzione può fare come fece il salmista Asaf quando si trovò in grande angustia. Questo “visionario” che ‘profetizzava con l’arpa’ in Salmo 77:2, 12 scrive: “Nel giorno della mia angustia ho ricercato Geova stesso. . . . Per certo mediterò su tutta la tua attività, e mi occuperò di sicuro delle tue opere”. (1 Cron. 25:1; 2 Cron. 29:30) Questo fece un sorvegliante di zona della Società Torre di Guardia trovandosi sotto controllo e mentre subiva oltraggi sia verbali che fisici perché manteneva l’integrità. Narrando in seguito la sua esperienza, disse: “Pregammo molto; in una situazione simile si pensa molto”.

16 Similmente, il salmista Asaf pensò molto quando si trovò in una difficile situazione. Pareva fosse stato abbandonato da Dio e la situazione appariva triste. Ma che cosa fece per sostenersi e attenersi saldamente a Geova Dio? Com’è già stato citato disse: “Per certo mediterò su tutta la tua attività, e mi occuperò di sicuro delle tue opere”. Egli si occupò delle passate attività e opere di Dio, di come Geova aveva liberato il suo popolo in passato. Asaf sapeva che Dio non cambia, com’è scritto: “Poiché io sono Geova; non sono cambiato. E voi siete figli di Giacobbe; non siete giunti al vostro termine”. (Mal. 3:6) Quindi Geova non lascerà certo che il suo popolo, se è fedele, sia distrutto o giunga al suo termine.

17, 18. Che cosa può fare il cristiano per prepararsi ad affrontare una difficile situazione?

17 C’è dunque buona ragione per conoscere bene le passate e presenti attività di Dio a favore del suo popolo nonché ciò che ha fatto a favore della sua organizzazione. Ora è tempo di mettere nel nostro cuore e nella nostra mente tutte queste informazioni. A questo scopo abbiamo la Parola di Dio e varie pubblicazioni della Società Torre di Guardia che ci aiutano. Quindi se mai ci troveremo in una difficile situazione, come vi si trovò Asaf, potremo pensare nella giusta maniera così che rimarremo fermi. Avremo nella mente cose buone, cose nobili, cose degne di lode, cose amabili su cui meditare. — Filip. 4:8.

18 Il salmista ci dà dunque un buon modello qui, quello di meditare sulle attività e sulle opere di Geova Dio. Quindi esso ci sarà profittevole in tempo di bisogno.

ESEMPI DEI GIORNI MODERNI

19, 20. Come un moderno servitore di Geova superò cinque anni di isolamento?

19 Come Asaf il visionario non fu mai solo a motivo della sua meditazione e della sua fiducia in Dio, così può dirsi anche dei moderni servitori di Dio. Considerate, ad esempio, un missionario che trascorse cinque anni d’isolamento in una prigione della Cina rossa. Questo cristiano testimone di Geova narrò come si tenne spiritualmente vivo:

20 “Sin dall’inizio compresi che dovevo fare qualche cosa per mantenermi forte nella fede. Non appena fui rinchiuso nella cella il giorno dell’arresto caddi in ginocchio per pregare. .  . Per mantenere vivo il mio apprezzamento verso le cose spirituali predisposi un programma di attività di ‘predicazione’. Ma a chi predica chi si trova in segregazione cellulare? Decisi di preparare alcuni appropriati sermoni biblici in base alle cose che ricordavo e poi predicare a personaggi immaginari. Poi cominciai l’opera, per così dire, bussando a una porta immaginaria e testimoniando a un padrone di casa immaginario, facendo diverse visite durante la mattinata. . . . Facevo tutto questo ad alta voce, affinché il suono di queste cose le imprimesse ancor più nella mia mente. Sono sicuro che le guardie pensavano che stessi diventando matto, ma questo mi manteneva realmente forte nella fede e di mente sana”.

21, 22. (a) Come spiegò questo missionario di non essere mai stato solo? (b) E un altro missionario in prigione come impiegò utilmente il suo tempo d’isolamento?

21 Quel missionario, benché isolato, non era solo, e questo vale qualunque sia il posto in cui si trova qualsiasi testimone di Geova. Come disse ancora quel missionario: “Potevo essere isolato dai miei conservi, ma nessuno poteva isolarmi da Dio. Che forza spirituale e che conforto mi dava la preghiera! . . . Né fucili, né mura, né sbarre di prigione possono impedire allo spirito di Dio di giungere al suo popolo! Se ci siamo dedicati allo studio della sua Parola e l’abbiamo fatta scendere nel profondo del nostro cuore, non v’è nulla da temere. Non resistiamo con le nostre sole forze. Ma col suo onnipossente potere, Dio è in grado di far uscire vittorioso il più debole di noi dalla persecuzione!”

22 Un altro missionario che si trovò in prigione in circostanze simili spiegò: “Avevo tanto tempo a disposizione. . . . Cominciarono a venirmi in mente molti versetti scritturali e li mettevo per iscritto. . . . Quando ebbi scritto abbastanza scritture, ne sceglievo una per la scrittura del giorno, la copiavo e la tenevo in qualche punto visibile per poterla considerare tutto il giorno”.

23, 24. Come un moderno servitore di Dio in Germania spiega la base della sua perseveranza in un campo di concentramento nazista?

23 In ogni parte del mondo abbiamo esempi moderni, comprovanti che i veri cristiani non sono mai soli. In Germania, durante la seconda guerra mondiale, migliaia di Testimoni furono messi nei campi di concentramento di Hitler, privati di solito della loro Bibbia. Uno di quei Testimoni, dopo la liberazione, scrisse: “Quando venni arrestato fui grato di non avere trascurato lo studio personale della Bibbia, poiché mi aiutò ad avere la fede di perseverare. Di frequente pensavo alla perseveranza menzionata dallo scrittore biblico Giacomo, che disse: ‘Ecco, noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato’. — Giac. 5:11.

24 “Benché gli ufficiali della prigione mi portassero via la Bibbia, permisero ad altri detenuti [che non erano Testimoni] di tenerla. Pensavano che la mia fede si sarebbe indebolita se non avevo la Bibbia e che avrei rinnegato la mia fede firmando una dichiarazione in tal senso preparata dai nazisti. Non si rendevano conto che avevo profondamente inculcato nella mia mente la verità della Parola di Dio mediante lo studio biblico personale e in gruppo parecchio tempo prima d’esser messo in prigione. Non potevano togliere dalla mia mente queste verità che rafforzano la fede”.

25-27. Spiegate come si sentì il popolo di Geova in un campo di concentramento della Repubblica Araba Unita e in quella situazione come fecero ad alimentarsi di cibo spirituale?

25 Anche i Testimoni della Repubblica Araba Unita messi in un campo di concentramento sentirono il potere della Parola di Dio di fortificare la fede e nemmeno loro si sentirono mai soli. Un Testimone che prima dell’imprigionamento era stato rappresentante viaggiante della Società Torre di Guardia osservò: “Indipendentemente dalla quantità degli insulti e delle percosse che ricevevamo, passavano alcuni secondi e non sentivamo più nulla, anche se le percosse continuavano. Sentivamo che Geova Dio era sempre con noi”.

26 E come fecero questi Testimoni a prendere il fortificante cibo spirituale? Uno di essi rispose: “Ogni mattina consideravamo un appropriato versetto biblico, scegliendone uno che avrebbe incoraggiato i nostri fratelli cristiani. Sceglievamo anche due capitoli della Bibbia di cui parlare. Quindi ciascuno di noi traeva dalla sua memoria le informazioni che poteva ricordare da questi capitoli. E ogni sera ci radunavamo per un discorso biblico. Queste conversazioni e questi discorsi biblici quotidiani ci diedero veramente forza”.

27 Numerosi davvero sono i moderni esempi che comprovano che i veri cristiani non sono mai soli; Geova è con loro se confidano e contano interamente su di lui.

MANTENETE UNA VISIONE MENTALE DI DIO

28-30. (a) Come indica il Salmo 16:8, che cosa ci aiuterà a confidare in Geova? (b) Come possiamo imitare Davide e Gesù sotto questo aspetto?

28 Saremo aiutati a confidare in Geova facendo come fece il salmista, cioè tenendo Geova di continuo alla nostra destra. Nel Salmo 16:8 troviamo queste incoraggianti parole: “Ho posto Geova continuamente di fronte a me. Perché egli è alla mia destra, non mi si farà vacillare”.

29 Ora, è bene ricordare che l’apostolo Pietro applicò il Salmo 16 a Gesù Cristo: “Dio l’ha risuscitato, sciogliendo le doglie della morte, perché non era possibile che ne fosse ritenuto. Poiché Davide dice di lui: ‘Avevo costantemente Geova dinanzi ai miei occhi; perché egli è alla mia destra, affinché io non sia mai scosso’”. — Atti 2:24, 25.

30 Possiamo fare la stessa cosa che fecero Davide e il Signore Gesù Cristo! Possiamo mettere mentalmente Geova dinanzi a noi. Come fece Gesù, così anche noi possiamo tenere costantemente Geova dinanzi a noi cercando sempre di piacergli. Siate positivi; conoscete il vostro Dio. Se lo tenete alla vostra destra Geova può sostenervi con la sua sinistra mentre combatte per il suo popolo con la destra. Sì, conosciamo la promessa profetica fatta al Signore Gesù Cristo, il re-sacerdote simile a Melchisedec, predetta in Salmo 110:4-6: “Geova stesso alla tua destra per certo farà a pezzi i re nel giorno della sua ira. Eseguirà il giudizio fra le nazioni; causerà una pienezza di corpi morti”. Seguendo quindi l’esempio di Gesù Cristo nostro Modello, e ponendo continuamente Geova di fronte a noi, tenendolo alla nostra destra, non saremo mai soli; non vacilleremo mai.

31. Che cosa farà per noi la speranza dataci da Dio se ci atterremo saldamente ad essa?

31 La speranza ci aiuta a tenere Geova vicino a noi. Infatti, l’apostolo Paolo paragona la speranza del cristiano a “un’àncora per l’anima”. “Questa speranza noi l’abbiamo come un’àncora per l’anima, sicura e ferma, ed essa penetra entro la cortina, dove un precursore è entrato a nostro favore, Gesù”. (Ebr. 6:19, 20) Giacché questa speranza simile a un’àncora ha origine da Dio, in effetti entra in cielo, dove sono Gesù Cristo e Geova. Attenendoci a questa speranza, senza lasciarla mai andare, rimarremo fermamente attaccati a Geova Dio e non andremo mai alla deriva. Quindi non lasciate mai che alcuno spezzi i vostri intimi legami con Geova o con la sua organizzazione.

32, 33. (a) In considerazione di Salmo 46:1, 2, perché si può dire che Dio è più vicino di qualsiasi nemico? (b) Dall’apparente sfondo di questo salmo, com’è evidente che i servitori di Dio non sono mai soli nell’angustia? (c) In che modo facciamo di Dio il nostro Rifugio?

32 Quale fedele cristiano ricorda sempre che non sei mai solo. Geova Dio, inoltre, è più vicino di qualsiasi nemico. E come disse il salmista in Salmo 46:1, 2: “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto che deve trovarsi prontamente durante le angustie. Perciò non temeremo, benché la terra subisca un cambiamento e benché i monti vacillino nel cuore del vasto mare”.

33 Le parole di questo salmo sembrano in armonia con il tempo cruciale dei giorni del re Ezechia, quando Gerusalemme era minacciata dal re d’Assiria. Ezechia poteva pensare d’essere tutto solo, ma si rese conto che Dio è “un aiuto che deve trovarsi prontamente durante le angustie”. Pregò dunque Geova e la città fu liberata dalla sua angustia. (Isa. 37:14-37) Perciò, quando i veri cristiani sono nell’angustia, anch’essi possono ricordare questo salmo. Per fare di Dio il nostro Rifugio dobbiamo fuggire a lui e per far questo dobbiamo sempre attenerci ai suoi giusti princìpi. Confidando in lui, attenendoci fedelmente alla sua organizzazione, facciamo di Geova la nostra sicura Torre e il nostro sicuro Rifugio. — Prov. 18:10.

34. Quale decisione dovremmo prendere riguardo al futuro, e con quale meraviglioso risultato?

34 Ci attende ancora un tempo di grande angustia, allorché Gog di Magog, Satana il Diavolo, lancerà il suo predetto attacco contro di noi quale popolo di Geova. (Ezec. 38:1, 2, 8-12) Ma non siamo mai soli e Geova ci aiuterà a perseverare, sia che siamo in segregazione cellulare o no. Siamo decisi a stare fermi qualsiasi cosa accada in futuro. A suo tempo Geova Dio agirà vigorosamente contro tutti i suoi nemici e noi saremo trionfanti con il suo regno. Dopo che tutto sarà finito e che la “grande tribolazione” sarà passata, riscontreremo che Geova è stato il nostro pronto Aiuto, la nostra sicura Altezza, il nostro fermo Rifugio e la nostra Forza.

[Immagine a pagina 108]

Con la preghiera e meditando sui versetti biblici coloro che sono stati in prigione perché servivano Dio han sopportato il lungo isolamento

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