BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w76 1/6 pp. 338-343
  • È tempo di scegliere Dio come Sovrano

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • È tempo di scegliere Dio come Sovrano
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • IL SOVRANO SIGNORE GEOVA
  • CAMBIAMENTO DI SOVRANITÀ MONDIALE
  • IL SOVRANO DI UN POPOLO ORGANIZZATO
  • Un Mondo, un Governo, sotto la Sovranità di Dio
    Un Mondo, un Governo, sotto la Sovranità di Dio
  • Sia Dio il Sovrano della nostra vita!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
  • Un Mondo, un Governo, sotto la Sovranità di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
  • Il solo Governo per il solo Mondo sotto la Sovranità di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 1/6 pp. 338-343

È tempo di scegliere Dio come Sovrano

1. Dopo sedici secoli di esistenza della cristianità, qual è la condizione religiosa osservata dal mondo “pagano”?

DA PIÙ di milleseicento anni, o dai giorni dell’imperatore Costantino il Grande, il mondo osserva le opere della cristianità. Dopo tutto questo tempo, quali condizioni religiose osserva il cosiddetto mondo “pagano”? La più grande confusione e divisione religiosa di tutta la storia umana! Tenebre religiose mondiali! La situazione corrisponde alla profezia biblica che dice: “Ecco, le tenebre stesse copriranno la terra, e fitta oscurità i gruppi nazionali”. — Isa. 60:2.

2. Verso chi sono state una sfida tali tenebre, e che cosa fece egli a questo riguardo, secondo quanto prediceva Matteo 24:14?

2 Le tenebre che hanno coperto tutta la terra sono state una sfida a Dio, il Sovrano dell’universo. Questo Dio, che, al principio della settimana creativa, comandò: “Si faccia luce”, come avrebbe agito in proposito? Egli agì coerentemente; agì secondo il suo modo di fare di diciannove secoli fa, riguardo a cui l’apostolo Paolo dice: “Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo”. (2 Cor. 4:6, La Bibbia di Gerusalemme) Perciò, dalla fine dei tenebrosi giorni della prima guerra mondiale, questo stesso Dio ha fatto compiere la più grande campagna di propagazione della luce che sia mai stata compiuta in tutta la storia umana. Egli la predisse con queste parole del suo Figlio Gesù Cristo: “Questa buona notizia del Regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:14.

3, 4. Com’è stata accolta questa luce, e che cos’ha impedito che più persone fossero illuminate?

3 Comunque, non dovremmo pensare che questa campagna mondiale abbia ricevuto un’accoglienza diversa da quella che ricevette diciannove secoli fa. Riguardo a come fu accolto allora lo sforzo di diffondere la luce, leggiamo: “La vera luce che illumina ogni sorta di uomo stava per venire nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo venne all’esistenza per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto [non lo riconobbe, versione di mons. Garofalo]. Egli è venuto nella sua casa, ma i suoi non l’hanno fatto entrare”. (Giov. 1:9-11) In quel tempo, quelli che avevano accettato la luce cercarono di illuminare altri; non nascosero la luce. La ragione per cui non furono illuminate più persone è che quest’opera di diffondere la luce incontrò crescente opposizione. Il principale responsabile di quell’opposizione alla luce è identificato dall’apostolo Paolo quando scrive:

4 “Se, ora, la buona notizia che dichiariamo è infatti velata, è velata fra quelli che periscono, fra i quali l’iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro”. — 2 Cor. 4:3, 4.

5. Chi causa l’opposizione alla proclamazione del Regno e di chi è egli il sovrano oltre che delle “malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti”?

5 In modo simile, la campagna di diffusione della luce che si compie per mezzo della proclamazione della buona notizia intorno al messianico regno di Dio istituito nei cieli incontra opposizione in tutto il mondo. Colui che diciannove secoli fa causò l’opposizione contro la buona notizia circa il Messia (Cristo) è lo stesso che architetta l’opposizione alla proclamazione del messaggio del Regno sin dalla prima guerra mondiale. È colui che acceca la mente degli uomini, colui che l’apostolo Paolo chiamò “l’iddio di questo sistema di cose”. Nella sua campagna che ha lo scopo di ottenebrare, questo “iddio” ha con sé associati i sovrumani, spirituali ‘governanti di queste tenebre’, “le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti”. (Efes. 6:12) Proprio come è sovrano di quelle “forze spirituali che sono nei luoghi celesti”, allo stesso modo tenta di continuare a essere il sovrano della vita degli abitanti della terra. Ecco perché impedisce, fin dove è possibile, che la luce della verità del Regno risplenda nella mente dei popoli ottenebrati.

6, 7. In che modo lottano i veri cristiani con tali forze spirituali, in armonia con quali norme dichiarate da Gesù e da Giacomo?

6 Quelle “malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti” sotto il loro sovrano, Satana il Diavolo, sono le forze con le quali i veri cristiani devono lottare mentre compiono la propria campagna per diffondere la luce. In che modo tali cristiani impegnano questa lotta? Non solo smascherando la diabolica fonte di demonismo, astrologia, spiritismo, occultismo, feticismo, vuduismo e stregoneria. La lotta cristiana contro tali invisibili, sovrumane forze di malvagità si impegna anche rifiutando fermamente di divenire parte di questo “sistema di cose”, di cui Satana è “l’iddio”. Seguono la norma di vera vita cristiana che Gesù Cristo dichiarò: “Essi [i miei seguaci] non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:16) A quei professanti cristiani che non vivevano in armonia con questa regola, il discepolo Giacomo disse:

7 “Non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. — Giac. 4:4.

8, 9. (a) Per quale ragione i cristiani sono separati dal mondo, con quale risultato? (b) Quale comando è dato dunque ai cristiani, per mezzo dell’apostolo Paolo, dal loro Comandante in capo?

8 I cristiani sono separati dal mondo perché il mondo è schierato dalla parte del suo sovrano invisibile e sovrumano, colui che è un Satana e un Diavolo al cospetto del solo vivente e vero Dio, Geova. Pertanto, ne consegue inevitabilmente che la lotta cristiana con le “malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti” continuerà fin quando esisterà questo mondo e fin quando Satana il Diavolo e i suoi angeli demonici non saranno stati incatenati e scagliati nell’abisso per i mille anni del regno di Cristo. (Riv. 13:1-8; 16:13-16; da 19:19 a 20:3) Allo scopo di resistere e star fermi in questo giorno malvagio, gli amici di Geova Dio indossano le varie parti della “completa armatura di Dio”. (Efes. 6:11) Questa non include nessun’‘arma carnale’. — 2 Cor. 10:4.

9 Per mezzo dell’apostolo Paolo, il celeste Comandante in capo dà ai suoi guerrieri questo comando: “State dunque fermi, coi lombi cinti di verità, e rivestiti della corazza della giustizia, e coi piedi calzati con la preparazione della buona notizia della pace. Soprattutto, prendete il grande scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio. E accettate l’elmo della salvezza, e la spada dello spirito, cioè la parola di Dio, mentre con ogni forma di preghiera e supplicazione vi dedicate in ogni occasione alla preghiera in spirito”. — Efes. 6:14-18.

IL SOVRANO SIGNORE GEOVA

10. Con chi si schierano quelli che fanno di Geova il Sovrano della loro vita?

10 Tutti quelli che ubbidiscono a questo comando divino non hanno alcun dubbio su chi è il sovrano della loro vita. È Geova Dio, la cui parola è come una spada nella loro mano, “la spada dello spirito”. Scegliendolo come loro Sovrano, si schierano non col mondo e il suo sistema di cose, ma con Gesù Cristo e i suoi apostoli, anche col re Davide dell’antica Gerusalemme, col patriarca Abraamo antenato terreno del Messia, sì, con tutti gli uomini e le donne che nutrirono fede in Dio e le cui opere sono narrate nella Bibbia.

11. In quale modo Abraamo si rivolse a Dio, mostrando così la relazione che aveva con Lui, e in che modo alcuni traduttori rendono l’espressione ebraica usata da Abraamo?

11 Abraamo riconobbe l’Iddio Altissimo come suo Sovrano Signore. Dopo che era tornato vittorioso dalla battaglia con i quattro re predoni ed era stato benedetto da Melchisedec sacerdote dell’Iddio Altissimo, la parola divina fu rivolta ad Abraamo, dicendo: “Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo. La tua ricompensa sarà molto grande”. Rispondendo, Abraamo mostrò chi era il suo Supremo Signore dal modo in cui si rivolse a Dio, dicendo: “Sovrano Signore Geova, che cosa mi darai?” Quando Dio promise di dargli il paese nel quale Dio lo avrebbe condotto, Abraamo mostrò qual era la sua relazione, dicendo: “Sovrano Signore Geova, da che cosa saprò che ne prenderò possesso?” (Gen. 15:1, 2, 8, NW) Nella sua lingua, l’ebraico, rivolgendosi qui a Dio, il patriarca Abraamo usò le parole Adonáy Yehovíh. Alcuni traduttori della Bibbia, per evitare l’uso del nome personale di Dio, traducono questa espressione con “Signore Dio”. Young, compositore della Concordanza della Bibbia, la rende “Signore Geova”. Ma la versione a cura di mons. Salvatore Garofalo la traduce “Mio Signore Jahve”.

12. Che cosa significa la parola ebraica Adonái, secondo quanto mostra la Traduzione del Nuovo Mondo?

12 Comunque, la parola ebraica Adonáy non significa “Mio Signore”. Si ritiene sia la forma antica di Adoním, che letteralmente significa “signori”. Quando la parola si applica dunque a una sola persona assume il senso dell’eccellenza o della grandezza; significa un signore in modo eccellente, un signore per grandezza. Nella Bibbia questa antica parola ebraica non viene applicata a nessun altro eccetto Geova o Yahweh. Per questa ragione la Traduzione del Nuovo Mondo rende il titolo ebraico Adonáy con “Sovrano Signore”.a Conforme a ciò, le traduzioni ebraiche di Atti 4:24 usano la parola Adonáy col significato di “Sovrano Signore”. — Atti 4:24, Traduzione del Nuovo Mondo.

13. Perché Geova è il legittimo Sovrano dell’universo, e quale sfida può dunque lanciare?

13 Questo Dio Geova è veramente il Sovrano dell’universo, poiché è al di sopra di ogni cosa e non ha impartito a nessuna sua creatura un potere pari al Suo. Così è sempre l’Onnipotente, Colui che tutto può. In qualità di Sovrano Universale, Geova disse giustamente ad Abraamo: “Io sono Dio Onnipotente. Cammina dinanzi a me e mostrati senza difetto”. (Gen. 17:1) E al profeta Mosè, Geova disse: “Io sono Geova. E apparivo ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe come Dio Onnipotente”. (Eso. 6:2, 3) Con la massima fiducia egli può lanciare la sfida: “A chi mi potete somigliare così che io gli sia uguagliato?” (Isa. 40:25) Come Abraamo, faremo noi di questo Dio il Sovrano della nostra vita?

14. Perché ora è il tempo in cui ciascuno di noi deve agire saggiamente nei riguardi della sovranità di Geova?

14 Nessun vero sovrano può aspettare che ognuno dei suoi sudditi prenda la propria decisione. Un sovrano deve esercitare il suo dominio e adempiere tutti gli obblighi del suo governo, e deve svolgere le sue funzioni al tempo stabilito. Noi minuscole creature umane che siamo qui sulla terra siamo troppo presuntuose se pensiamo che il Sovrano dell’universo, Geova Dio, debba aspettare che noi prendiamo personalmente la decisione di averlo come nostro Sovrano prima che Egli proceda nell’adempimento del suo proposito che ha regolato con precisione. In armonia con il suo diritto sovrano, egli agisce quando giunge il tempo fissato! Per questo motivo ora è il tempo urgente in cui ciascuno di noi deve agire con saggezza nei riguardi della Sua sovranità!

CAMBIAMENTO DI SOVRANITÀ MONDIALE

15. Da quando viene ripetuto all’umanità l’annuncio celeste concernente la sovranità divina, e perché non prima?

15 Nei cieli è già stato dato l’annuncio di massima importanza riguardo alla nostra terra, ed esso viene ripetuto intorno a tutto il globo al mondo del genere umano: “La sovranità del mondo è passata al nostro Signore e al suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli!” (Riv. 11:15, The New English Bible; An American Translation) La sovranità del mondo ora appartiene al nostro Signore e al Suo Cristo; ed Egli sarà Re fino alle epoche delle epoche”. (Weymouth, 3ª ediz.) Questo è un fatto di interesse universale dall’anno 1914 E.V. Quell’anno, verso il 4/5 ottobre, finirono “i tempi dei Gentili”, o “i fissati tempi delle nazioni”, iniziati nel 607 a.E.V. con la desolazione di Gerusalemme e del paese di Giuda per opera dei Babilonesi. Da allora le nazioni gentili (non giudaiche) hanno dominato per 2.520 anni le attività umane senza alcuna interferenza da parte del messianico regno di Dio. In tutto questo tempo i Giudei non hanno avuto a Gerusalemme nessun regno nelle mani della linea reale del re Davide. — Luca 21:24, Versione Riveduta; Traduzione del Nuovo Mondo.

16. Perché dal 1914 E.V. in poi si poté dare l’annuncio concernente la sovranità divina?

16 Allora, nel 607 a.E.V., fu deposto l’ultimo re dominante nella linea del re Davide a Gerusalemme, e alle nazioni gentili fu concesso di avere il completo dominio del mondo e di esercitare la loro sovranità sul genere umano, sia sui Giudei che sui Gentili. Ma al termine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V., finì per Gesù Cristo il periodo di attesa alla destra del Padre celeste. In quel tempo il Sovrano Signore Geova insediò il suo Figlio Gesù Cristo sul trono nella “Gerusalemme celeste”, sul celeste monte Sion. In questo modo la linea reale di Davide fu di nuovo esaltata sul trono, e nacque il regno messianico. Nello stesso tempo fu insediato nel suo regno celeste il grande Re-Sacerdote simile all’antico Melchisedec, cioè Gesù il Messia. (Ebr. 10:12, 13; Sal. 110:1-4) Da allora in poi si poté proclamare al mondo del genere umano: “La sovranità del mondo è venuta in possesso del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli”. — Riv. 11:15, AT.

17. Furono interpellati gli uomini e le nazioni prima che Dio intervenisse, e come la giusta reazione fu illustrata dai ventiquattro anziani?

17 Il mondo del genere umano non fu interpellato prima a questo riguardo. Non si chiese prima alle nazioni terrestri, con le loro sovranità nazionali, che ne pensassero di questa azione di Dio. Al tempo fissato l’Iddio Altissimo agì e stabilì il messianico regno celeste, conforme al suo proprio diritto della sovranità universale. (Dan. 4:35) Il modo in cui avrebbero giustamente dovuto reagire alla legittima espressione della sovranità di Dio fu illustrato dall’azione dei ventiquattro anziani che si inchinarono dinanzi a Lui in adorazione e dissero: “Ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso il tuo gran potere e hai cominciato a regnare”. — Riv. 11:16, 17.

18. Come reagirono, però, le nazioni, e come fu questo predetto dai ventiquattro anziani?

18 Come reagirono, però, le nazioni mondane? Ah, esse erano troppo interessate a combattere la loro prima guerra mondiale per il dominio del mondo. Siccome cercavano d’irreggimentare tutti i popoli perché sostenessero la loro guerra totale, perseguitarono con ira quei veri cristiani che si schierarono dalla parte della sovranità del Signore Dio e del suo Cristo. Avvenne proprio com’era stato preannunciato da quei ventiquattro anziani, che proseguirono, dicendo: “Ma le nazioni si adirarono, e venne l’ira tua, e il tempo fissato di giudicare i morti, e di dare la ricompensa ai tuoi schiavi i profeti, e ai santi e a quelli che temono il tuo nome, i piccoli e i grandi, e di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. — Riv. 11:18.

19. (a) Quali domande inerenti alla sovranità è appropriato che ci facciamo in questo tempo? (b) Che cosa significherebbe per noi seguire l’esempio delle nazioni?

19 Fino a questo stesso giorno le nazioni continuano a essere adirate verso i “santi [di Geova] e . . . quelli che temono il [Suo] nome, i piccoli e i grandi”. È dunque il tempo appropriato perché ciascuno di noi si chieda: ‘Che dire di me? Mi lascerò guidare dalla condotta delle nazioni del mondo? O imiterò quei ventiquattro anziani di Rivelazione 11:16, 17 e ringrazierò Dio perché ha espresso la sua sovranità e ha assunto il suo gran potere di regnare? Riconosco che la sovranità del mondo è venuta in possesso di Geova Dio? Avendo riconosciuto questo fatto importante scelgo Lui come mio celeste Sovrano? Lascio che Egli sia il sovrano della mia vita?’ Ad ogni modo, non possiamo ora evitare d’avere con Dio, il Sovrano Signore, una nuova relazione, o una relazione favorevole o una sfavorevole. Chiunque si schieri dalla parte delle nazioni adirate si mette in una relazione sfavorevole dinanzi al Sovrano Universale. Ciò significa la rovina per chiunque lo faccia, poiché le nazioni sono quelle che “rovinano la terra” ed esse, a loro volta, saranno ridotte in rovina nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. — Riv. 16:14, 16.

20, 21. (a) Rispondendo alla domanda se dobbiamo divenire testimoni di Colui che scegliamo come nostro Sovrano, a quali espressioni del salmista ci riferiamo? (b) Come nel caso del nostro massimo Esempio, qual è il più grande onore che si possa ricevere sulla terra?

20 Questo suscita la domanda: ‘Se scelgo Dio come Sovrano della mia vita, devo divenire testimone di Geova?’ Rispondendo a questa domanda, possiamo riferirci all’ispirato salmista, il quale lasciò che Dio fosse il Sovrano della sua vita. Egli scrisse: “Ma in quanto a me, avvicinarmi a Dio è bene per me. Nel Sovrano Signore Geova ho posto il mio rifugio, per dichiarare tutte le tue opere”. (Sal. 73:28) Inoltre: “O mio Dio, provvedimi scampo dalla mano del malvagio, dalla palma di chi agisce in maniera ingiusta e oppressiva. Poiché tu sei la mia speranza, o Sovrano Signore Geova, la mia fiducia dalla mia giovinezza. Verrò in grande potenza, o Sovrano Signore Geova; menzionerò la tua giustizia, la tua sola”. — Sal. 71:4, 5, 16.

21 Quindi chiediamo: La persona che oggi fa del Sovrano Signore Geova il suo rifugio agirà forse diversamente da come agì l’antico salmista, che ‘dichiarò tutte le opere di Dio’? La persona d’oggi a cui è stato provveduto scampo “dalla mano del malvagio” e che ha fatto del Sovrano Signore Geova la sua speranza si comporta forse in modo diverso dal salmista, il quale venne “in grande potenza” e menzionò la “giustizia” di Dio? Non si vergognerà certo del Sovrano della sua vita. Gesù Cristo, il nostro massimo Esempio, non si vergognò del suo Sovrano, Geova Dio. Pertanto, divenne testimone di Geova, e per questa ragione è chiamato “Gesù Cristo, ‘il Testimone Fedele’”. Egli dice d’essere “il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio”. (Riv. 1:5; 3:14) Quelli che divengono veri seguaci delle sue orme devono similmente divenire testimoni del suo Padre Geova. Nessuno sulla terra potrebbe avere un onore più grande che quello d’essere testimone di Geova.

22. Che cosa ci attireremo se faremo di Geova il Sovrano della nostra vita, ma quale preghiera del salmista possiamo adottare?

22 Facendo di Geova Dio il Sovrano della nostra vita attireremo su di noi la persecuzione di quelli che fanno di Satana il Diavolo il loro sovrano e che si rendono “parte del mondo”, di cui quel malvagio è “l’iddio”, il “governante” e il sovrano. (2 Cor. 4:4; Giov. 14:30; 15:19) Ma, quando è perseguitato, l’afflitto può adottare la preghiera del re Davide: “Tu sei Geova il Sovrano Signore. Tratta con me per amore del tuo nome. Perché la tua amorevole benignità è buona, liberami”. (Sal. 109:21) “O Geova Sovrano Signore, forza della mia salvezza, tu hai coperto la mia testa nel giorno delle forze armate. Non concedere, o Geova, le brame del malvagio. Non promuovere i suoi complotti, affinché non si esaltino”. (Sal. 140:7, 8) “I miei occhi sono verso di te, o Geova, Sovrano Signore. In te mi son rifugiato. Non versare la mia anima. Custodiscimi dagli artigli della trappola che mi hanno tesa e dai lacci di quelli che praticano ciò che è nocivo”. — Sal. 141:8, 9.

IL SOVRANO DI UN POPOLO ORGANIZZATO

23. Secondo Ezechiele 36:37, 38, perché non saremo soli se faremo di Geova il Sovrano della nostra vita?

23 Se ora scegli Geova Dio come tuo Sovrano, non sarai solo. Sarai uno del suo popolo. Egli non è il Sovrano di un solo individuo sulla terra, ma il Sovrano di un popolo organizzato. Usando l’antica nazione d’Israele come illustrazione tipica degli Israeliti spirituali che Egli raduna in questo “tempo della fine” traendoli fuori della religiosa Babilonia la Grande, dice: “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Mi farò ricercare dalla casa d’Israele per far loro questo: Li moltiplicherò di uomini come un gregge. Come un gregge di persone sante, come il gregge di Gerusalemme nei suoi periodi festivi, così le città che erano state devastate saranno piene d’un gregge di uomini; e dovranno conoscere che io sono Geova”. — Ezec. 36:37, 38, NW; Riv. 18:1-4; Dan. 12:4.

24. Come sono benedetti quelli che fanno di Geova il Sovrano della loro vita, e quale scelta determinerà se saremo tra i superstiti che acclameranno il Nuovo Ordine?

24 Benedetti sono quelli che oggi scelgono Geova come loro Dio e lasciano che Egli sia il Sovrano della loro vita. Egli regna su di loro come Re celeste per mezzo del suo Figlio intronizzato, Gesù il Messia. Quando, nell’imminente “grande tribolazione”, le divisive sovranità nazionali d’oggi saranno spazzate via e l’attuale, invisibile sovrano delle nazioni, Satana il Diavolo, sarà legato e gettato nell’abisso, l’Iddio Onnipotente porterà in salvo e al sicuro quelli che avranno amorevolmente sostenuto la sua sovranità universale. (Matt. 24:21, 22; Riv. 7:14, 15) Saremo noi fra quei benedetti superstiti che acclameranno il giusto nuovo ordine sotto l’unica “sovranità . . . del nostro Signore e del suo Cristo”? Sì, scegliamo Geova come Sovrano della nostra vita! — Riv. 11:15, AT.

[Nota in calce]

a Si vedano le note in calce su Genesi 15:2, 8 nell’edizione (inglese) del 1971 della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.

“Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di Dio? . . . non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità”. — 1 Giov. 3:17, 18, La Bibbia di Gerusalemme.

[Immagine a pagina 340]

Quelli che scelgono Geova come loro Sovrano seguono l’esempio di devoti uomini di fede come Gesù, Abraamo e Davide

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi