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  • Intendimento
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  • LA FONTE DELL’INTENDIMENTO
  • Geova Dio è la Fonte dell’intendimento, Colui che dà il migliore esempio di come usarlo. Il mirabile coordinamento e funzionamento dell’universo, in cui ogni cosa creata ha uno scopo particolare e armonioso, senza contrasti o problemi provocati da mancanza di discernimento da parte del Creatore, manifesta il suo intendimento. (Giob. 38:36; Sal. 136:5-9; Prov. 3:19, 20; Ger. 10:12, 13) Dio ha dotato gli animali di intendimento istintivo, ciascuno secondo la sua specie. Gli uomini possono dedicare anni per acquistare intendimento dell’aerodinamica, ma il falco sa istintivamente “leggere” e utilizzare le diverse correnti d’aria. (Giob. 39:26) Gli animali però sono estremamente limitati in altri aspetti dell’intendimento propri dell’uomo. — Confronta Salmo 32:9.
  • Chi si allontana dalla Fonte
  • L’INTENDIMENTO UMANO
  • IN RELAZIONE A CONOSCENZA E SAPIENZA
  • IL VERO INTENDIMENTO
  • Accettare la disciplina
  • INTENDIMENTO DELLA PROFEZIA
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  • “Con tutto ciò che acquisti, acquista intendimento”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
  • Il modo di acquistare intendimento
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
  • “A costo di quanto possiedi, acquista l’intendimento”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 680-682

Intendimento

Nelle lingue originali i termini resi “intendimento” nelle Scritture hanno significato ampio, come del resto anche il termine italiano. Si possono riferire a semplice comprensione, oppure possono descrivere una presa di coscienza piena e profonda dell’intima natura, delle ragioni fondamentali e del significato di questioni complesse. Perspicacia, discernimento e percezione sono tutti aspetti dell’intendimento e a volte tali sfumature sono più accentuate e richiedono l’uso di questi termini nella traduzione.

Il verbo ebraico bin e il sostantivo binàh sono quelli più spesso resi intendimento, intendere, ecc. A volte bin e binàh possono sottolineare in modo particolare precisi aspetti del discernimento (I Sam. 3:8; II Sam. 12:19; Sal. 19:12; Dan. 9:2), dell’attenta considerazione (Deut. 32:7; Prov. 14:15; 23:1; Ger. 2:10; Dan. 11:37) o attenzione (Giob. 31:1; 32:12; 37:14; Sal. 37:10) da prestare a qualche cosa, e così sono tradotti. Il professor R. C. Dentan (in The Interpreter’s Dictionary of the Bible, Vol. IV, pp. 732, 733) dice: “La radice בין [bin] in primo luogo significa ‘discernere coi sensi’, ‘cogliere le differenze’, quindi ‘prestare molta attenzione’, e infine — specie nei derivati — ‘comprendere’ o ‘far comprendere’ ad altri”. L’ebraicista Gesenius (Hebrew and English Lexicon, p. 140) dà come significato fondamentale “separare, distinguere . . . quindi discernere, notare, intendere, tutti dipendenti dalla facoltà di separare, distinguere, discriminare”. Altri sostantivi, tavùn e tevunàh, derivano evidentemente dalla stessa radice da cui deriva binàh, e possono giustamente venir tradotti “discernimento” (Prov. 10:23; 11:12) o “intendimento” (Eso. 31:3; Deut. 32:28) secondo il contesto.

Il significato fondamentale di questi termini rivela che chi ha intendimento è in grado di esaminare una questione, individuarne le componenti separando i singoli elementi o aspetti che compongono o si uniscono per formare il tutto, percepire la relazione che c’è fra gli elementi stessi e così comprendere o afferrare l’importanza o il significato della cosa. Si può fare l’esempio di una lingua. Per capire il discorso, chi sente i suoni pronunciati in una certa lingua deve essere in grado di distinguere le singole parole che compongono le frasi, conoscerne il significato e capire che relazione hanno fra loro. (Deut. 28:49) Tuttavia, anche se uno capisce grosso modo quello che gli viene detto, l’intendimento può andare oltre tale semplice comprensione e afferrare il vero significato e senso del messaggio, essere in grado di valutarlo, trarne beneficio e agire di conseguenza. Quando il sacerdote Esdra lesse la Legge al popolo radunato a Gerusalemme, erano presenti “tutti quelli abbastanza intelligenti [dall’ebr. bin] da ascoltare”, ma, anche se avevano una mente matura capace di intendere tutte le parole, i leviti “spiegavano [o davano intendimento, forma di bin] la legge al popolo, . . . E continuarono a leggere ad alta voce dal libro, dalla legge del vero Dio, esponendola, e dandole significato; e continuarono a dare intendimento nella lettura”. — Nee. 8:2, 3, 7, 8.

Anche il verbo ebraico sakhàl e il sostantivo sèkhel hanno relazione con l’intendimento. Di sakhàl il professor Dentan dice che, nell’uso biblico, “ha assunto in particolare il significato di ‘avere perspicacia’ o ‘essere prudente’. (Confronta I Samuele 18:5, 30; I Re 2:3; I Cronache 28:19; Daniele 1:17). A volte questi termini danno risalto anche alla discrezione. — Sal. 47:7; Prov. 10:19.

Nelle Scritture Greche, “intendimento”, nel significato di percezione, di afferrare il senso di una cosa, traduce in special modo il verbo synìemi e il sostantivo synesis, che corrispondono all’ebraico bin e forme derivate. Altri termini simili sono epìstamai, che significa fondamentalmente conoscere bene, e noèo, pensare, considerare, e quindi avere intendimento.

LA FONTE DELL’INTENDIMENTO

Geova Dio è la Fonte dell’intendimento, Colui che dà il migliore esempio di come usarlo. Il mirabile coordinamento e funzionamento dell’universo, in cui ogni cosa creata ha uno scopo particolare e armonioso, senza contrasti o problemi provocati da mancanza di discernimento da parte del Creatore, manifesta il suo intendimento. (Giob. 38:36; Sal. 136:5-9; Prov. 3:19, 20; Ger. 10:12, 13) Dio ha dotato gli animali di intendimento istintivo, ciascuno secondo la sua specie. Gli uomini possono dedicare anni per acquistare intendimento dell’aerodinamica, ma il falco sa istintivamente “leggere” e utilizzare le diverse correnti d’aria. (Giob. 39:26) Gli animali però sono estremamente limitati in altri aspetti dell’intendimento propri dell’uomo. — Confronta Salmo 32:9.

Nonostante gli intensi studi compiuti nel corso di secoli, molti aspetti e cicli che si svolgono secondo leggi divine esulano ancora dalla comprensione umana. (Giob. 36:29; 38:19, 20) Quello che l’uomo può afferrare dallo studio della creazione materiale sfiora soltanto ‘i margini delle vie di Dio’, non è che un “sussurro” in paragone a un “potente tuono”. A maggior ragione questo vale per l’attività di Dio nel giudicare e nel salvare, poiché i suoi pensieri sono troppo profondi perché uomini irragionevoli li possano afferrare. (Giob. 26:7-14; Sal. 92:5, 6) Tuttavia, riflettendo sulla sapienza e sull’intendimento di Dio manifesti nella creazione materiale, Giobbe poté discernere la relazione che aveva col Creatore e riconoscere umilmente la propria mancanza di intendimento. — Giob. 42:1-6.

In quanto all’uomo, Geova Dio può discernere i pensieri e le azioni di tutta l’umanità (I Cron. 28:9; Sal. 139:1-6) e, se vuole, può ‘prestare attenta considerazione’ (ebr. bin) o attenzione a singoli e a gruppi. (Prov. 21:12; Sal. 5:1, 2) Conosce il suo stesso irresistibile proposito, quello che farà nel futuro, e le sue giuste norme sono stabilite, immutabili; quindi “non c’è sapienza, né discernimento, né consiglio nell’opposizione a Geova”. (Prov. 21:30; confronta Isaia 29:13, 14; Geremia 23:20; 30:24). Non ha bisogno di consultare nessuno per capire qualche cosa, ad esempio per aiutare in modo efficace i suoi servitori o sollevarli da afflizione e oppressione. — Isa. 40:10-15, 27-31.

Conoscere Geova Dio e discernere la sua volontà insieme a fede e fiducia costituiscono dunque la base di ogni vero intendimento da parte delle creature intelligenti. “La conoscenza del Santissimo è l’intendimento”, e questo include capire “la giustizia e il giudizio e la rettitudine, l’intero corso di ciò che è buono”. (Prov. 9:10; 2:6-9; 16:20) Niente di veramente importante può essere compreso appieno se non si esaminano tutti gli aspetti dal punto di vista di Geova e in relazione alle sue norme, alle sue qualità e al suo eterno proposito.

Chi si allontana dalla Fonte

Il trasgressore comincia a non tener conto di Dio quando prende decisioni o fa piani. (Giob. 34:27) Permette al suo cuore di renderlo cieco all’errore delle sue vie e non ha più perspicacia. (Sal. 36:1-4) Anche se asserisce di adorare Dio, mette i precetti umani al di sopra di quelli di Dio, li preferisce. (Isa. 29:13, 14) Giustifica e scusa la sua condotta dissoluta dicendo che è solo un “gioco” (Prov. 10:23), ragiona in modo perverso, irragionevole e stupido, al punto di presumere che l’invisibile Dio non veda il suo errore o non se ne accorga, come se le facoltà di percezione di Dio fossero venute meno. (Sal. 94:4-10; Isa. 29:15, 16; Ger. 10:21) Comportandosi e agendo in questo modo lo esclude completamente e in effetti dice: “Non c’è Geova”. (Sal. 14:1-3) Non essendo guidato da principi divini non può giudicare le cose in modo corretto, non può vedere il problema con chiarezza, valutarne gli aspetti e giungere a giuste conclusioni. — Prov. 28:5.

L’INTENDIMENTO UMANO

L’intendimento può riferirsi a conoscenza e abilità nelle attività manuali, come la costruzione e progettazione di edifici, o la produzione di articoli di legno, metallo, pietra o stoffa. Hiram, artigiano di Tiro, era “un uomo abile, esperto in intendimento”, capace di lavorare i più svariati materiali. (II Cron. 2:13, 14; I Re 7:13, 14) L’intendimento rende il lavoro efficiente, i prodotti di durevole qualità.

Similmente, singoli uomini o gruppi possono manifestare notevole discernimento nelle operazioni commerciali, cosa che permette loro di arricchirsi, come fece il “condottiero” di Tiro. (Ezec. 28:2, 4) Sovrani possono avere intendimento di strategia e arte della guerra (Isa. 10:12, 13) o essere esperti diplomatici. (Dan. 8:23) Eppure il loro intendimento può essere ristretto e recare benefici solo di breve durata, come nei casi summenzionati.

È dunque evidente che le Scritture si riferiscono a un intendimento che si può ottenere in modo naturale. Eppure tale “comprensione” (sỳnesis) da parte degli ‘intellettuali’ (synetòs) mondani diventa stoltezza, è vana, se non tiene conto dei propositi di Dio. (I Cor. 1:19, 20, Int) Perciò le Scritture incoraggiano prima di tutto un intendimento superiore, spirituale, alla cui base c’è Dio. Per quanto gli uomini possano sfruttare le risorse del suolo, esplorare le profondità della terra e dei mari o studiare i cieli, con i propri sforzi non potranno mai trovare “il luogo dell’intendimento” e la sapienza che fa conseguire giustizia e felicità nella vita. (Giob. 28:1-21, 28) Tale intendimento è ‘meglio dell’argento’ e può portare il futuro desiderato che la fuggevole ricchezza mondana non può portare. — Prov. 16:16, 22; 23:4, 5; Sal. 49:6-8, 14, 20.

IN RELAZIONE A CONOSCENZA E SAPIENZA

L’intendimento si deve basare sulla conoscenza e deve cooperare con questa, pur essendo più che semplice conoscenza. Il grado e il valore del proprio intendimento dipendono in misura notevole dalla quantità e qualità della propria conoscenza. La conoscenza dev’essere aderente alla realtà, e la più grande e fondamentale realtà è Dio, la sua esistenza, il suo irresistibile proposito, le sue vie. L’intendimento permette di mettere in relazione la conoscenza acquisita col proposito e le norme di Dio e quindi permette di stimare o valutare tale conoscenza. “Il cuore che ha intendimento ricerca la conoscenza”, non si accontenta di nozioni superficiali ma vuole avere un quadro completo. (Prov. 15:14) La conoscenza dev’essere ‘piacevole alla propria anima’ perché il discernimento sia una salvaguardia da travisamento e inganno. — Prov. 2:10, 11; 18:5.

Proverbi 1:1-6 spiega: “L’uomo accorto [d’intendimento, NM] acquisterà il dono del consiglio, per comprendere proverbi e allegorie, le massime dei saggi e i loro enigmi”. (CEI) Queste non vanno intese come cose dette semplicemente per passare il tempo in oziosa conversazione, perché i saggi non sono soliti sciupare così il loro tempo, ma vanno riferite a istruzione, domande e problemi che servono a disciplinare e a educare la mente e il cuore secondo giusti principi, permettendo a chi impara di agire saggiamente in seguito. (Confronta Salmo 49:3, 4). La conoscenza unita all’intendimento produce sapienza, “la prima cosa”, la capacità di applicare conoscenza e acuto intendimento per riuscire a risolvere problemi. (Prov. 4:7) Chi agisce col giusto motivo cerca l’intendimento, non per semplice curiosità o per esaltarsi, ma proprio per agire con sapienza; ‘la sapienza è davanti alla sua faccia’. (Prov. 17:24) Non come quei contemporanei dell’apostolo Paolo che volevano insegnare ad altri ma erano ‘gonfi d’orgoglio, e non capivano nulla’, e poco saggiamente erano diventati ‘mentalmente malati su questioni e dibattiti intorno a parole’, tutte cose che portano disunione e una quantità di cattivi risultati. — I Tim. 6:3-5; vedi CONOSCENZA; SAPIENZA.

IL VERO INTENDIMENTO

Chi cerca vero intendimento rivolge a Dio la preghiera: “Fammi comprendere, affinché io osservi la tua legge e . . . la guardi con tutto il cuore... affinché io continui a vivere”. (Sal. 119:34, 144, e anche vv. 27, 73, 125, 169) Questo è il motivo giusto. L’apostolo Paolo pregò che i cristiani di Colosse potessero essere “ripieni dell’accurata conoscenza della . . . volontà [di Dio] in ogni sapienza e discernimento [dat. di sỳnesis] spirituale, per camminare in modo degno di Geova”. — Col. 1:9, 10

Età ed esperienza sono fattori naturali che aiutano ad avere maggiore intendimento. (Giob. 12:12) Ma l’età e l’esperienza da sole non sono determinanti. I confortatori di Giobbe si vantavano dell’intendimento che avevano loro e i loro amici d’età avanzata, ma furono ripresi da Eliu che era più giovane. (Giob. 15:7-10; 32:6-12) Geova, l’“Antico di Giorni” (Dan 7:13, NW), ha un intendimento infinitamente superiore a quello di tutto il genere umano, i cui giorni ammontano solo a poche migliaia d’anni e che non sa neanche come si è formato il pianeta su cui vive. (Giob. 38:4-13, 21) Quindi la scritta Parola di Dio è il principale mezzo per acquistare intendimento. — Sal. 119:30.

Ragazzi e giovani dovrebbero considerare con sollecitudine l’istruzione impartita dai genitori che hanno più anni e più esperienza di loro, specie se sono devoti servitori di Dio. (Prov. 2:1-5; 3:1-3; 4:1; 5:1) L’attenta ‘considerazione’ (ebr. bin) della storia delle generazioni precedenti può dare intendimento, e le persone di una certa età spesso lo sanno bene. (Deut. 32:7) Non bisognerebbe cercare la compagnia degli “inesperti”, ma dei saggi, ‘cibandosi’ dei loro consigli e insegnamenti per ‘continuare a vivere, e camminare diritto nella via dell’intendimento’. (Prov. 9:5, 6) Con l’attento ascolto e con l’osservazione non si resta ingenui e creduloni, ma ‘si comprende l’accortezza’ e si possono evitare molte amare esperienze. — Prov. 8:4, 5.

Essendo diligenti nello studiare e nel mettere in pratica i comandi e la Parola di Dio si può avere più perspicacia dei propri insegnanti, più intendimento di quelli che sono più anziani. (Sal. 119:99, 100, 130; confronta Luca 2:46, 47). Questo perché la sapienza e l’intendimento sono insiti nei puri regolamenti e giusti decreti di Dio; infatti se Israele li avesse osservati fedelmente, le nazioni circostanti avrebbero riconosciuto che era un popolo pieno di saggezza e intendimento. (Deut. 4:5-8; Sal. 111:7, 8, 10; confronta I Re 2:3). Chi ha intendimento riconosce l’inviolabilità della Parola di Dio, vuole uniformarsi ad essa, e chiede l’aiuto di Dio per farlo. (Sal. 119:169) Lascia che il messaggio di Dio penetri nel suo intimo (Matt. 13:19-23), lo scrive sulla tavoletta del suo cuore (Prov. 3:3-6; 7:1-4) e questo lo aiuta a odiare “ogni sentiero falso”. (Sal. 119:104) Sulla terra il Figlio di Dio manifestò in tal modo intendimento, rifiutando di sottrarsi alla morte sul palo perché l’adempimento delle Scritture richiedeva che morisse in quel modo. — Matt. 26:51-54.

Accettare la disciplina

Orgoglio, ostinazione, caparbietà e indipendenza sono nemici dell’intendimento. (Ger. 4:22; Osea 4:14, 16) Chi ha vero intendimento non pensa di sapere tutto; infatti in Proverbi 19:25 si legge: “Si dovrebbe riprendere chi ha intendimento, affinché discerna la conoscenza”. (Confronta Giobbe 6:24, 25; Salmo 19:12, 13). Poiché ha intendimento è pronto ad ascoltare, capisce la ragione della riprensione e ne trae beneficio, più di quanto ne possa trarre uno stupido da cento percosse. — Prov. 17:10; confronta 29:19

INTENDIMENTO DELLA PROFEZIA

I messaggi profetici ispirati sono compresi solo dai puri che pregano umilmente per avere intendimento. (Dan. 9:22,23; 10:12; 12:10) Anche se si può comprendere il generale periodo di tempo in cui si adempie, per avere pieno discernimento del significato di una profezia si può dover attendere il tempo stabilito da Dio perché si adempia. (Dan. 8:17; 10:14; 12:8-10; confronta Marco 9:31, 32; Luca 24:44-48). Chi confida negli uomini, disdegna la potenza di Dio e non ritiene che il suo proposito meriti considerazione, non può avere intendimento delle profezie, e rimane cieco al loro significato finché non comincia a essere colpito dal disastroso effetto del loro adempimento. — Sal. 50:21, 22; Isa. 28:19; 46:10-12.

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