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  • Geova, l’Iddio della rivelazione progressiva

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  • Geova, l’Iddio della rivelazione progressiva
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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  • ESPERIENZA DI PIETRO
  • PROGRESSIVO SIN DALL’INIZIO
  • L’ISTITUZIONE DEL REGNO
  • Geova guida il suo popolo
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
  • ‘La luce ha brillato per i giusti’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
  • “Lo spirito scruta . . . le cose profonde di Dio”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2010
  • “Dio non è parziale”
    Rendiamo “completa testimonianza in merito al Regno di Dio”
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
w64 1/12 pp. 712-718

Geova, l’Iddio della rivelazione progressiva

1. Quale dovrebbe essere la relazione dell’uomo con Geova, e che cosa provvede Geova per questo?

GEOVA creò l’uomo perché dipendesse dal suo Fattore. Benché l’uomo possedesse il grande dono del libero arbitrio, non doveva essere indipendente da Geova, ma doveva dipendere da lui per ricevere ulteriore istruzione e guida. L’uomo non potrebbe governare o essere governato con successo senza l’assistenza e le informazioni che provengono da Geova. Dev’esserci Dio nella sua vita perché sia veramente felice e una benedizione per altri. Poiché l’uomo fu creato dipendente da Geova, significava che l’invisibile Geova si sarebbe rivelato all’uomo per tenerlo continuamente informato in merito ai Suoi propositi e alle Sue esigenze. Il fatto che Geova si riveli fu reso chiaro dal profeta Amos quando disse: “Poiché il Signore, l’Eterno [Geova], non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti”. (Amos 3:7, VR) Il suo servitore Daniele disse in modo simile a Nabucodonosor: “V’è nel cielo un dio che rivela i segreti”. — Dan. 2:28, VR.

2, 3. Quanto rivela Geova all’uomo in merito ai suoi propositi? Perché?

2 La rivelazione dei propositi di Geova ha luogo al tempo da lui fissato. Egli non rivela la sua volontà tutta in una volta, ma la rivela progressivamente nel corso del tempo, secondo le necessità di coloro che vi sono interessati. Come dice Proverbi 4:18 (VR): “Ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto”.

3 Geova fece la mente dell’uomo. Poiché egli la disegnò, sa ciò ch’è meglio per essa molto più del possessore della mente, l’uomo. Perciò Geova riconosce la capacità e la limitazione dell’uomo di assimilare nuove cose. Il Salmo 103:14 (VR) ci dice: “Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siam polvere”. A motivo di tali limitazioni, compreso l’ulteriore peso dell’imperfezione umana dovuta alla ribellione nel giardino d’Eden, Geova provvede le verità spirituali man mano che l’uomo è in grado di assimilarle. Non siamo noi grati del susseguirsi graduale delle stagioni così che il nostro corpo non è danneggiato dai subitanei cambiamenti di temperatura? Geova ha saggiamente regolato queste stagioni per il beneficio dell’uomo. Egli ne ha reso graduale il passaggio affinché il corpo dell’uomo si adatti al cambiamento. Anche la mente dell’uomo richiede nutrimento e cambiamento graduale, poiché troppo poco la indebolirà spiritualmente, ma troppo non sarà assimilato e può essere disgustoso. È come innaffiare una tenera pianta. Poca acqua non la sosterrà, e la pianta appassirà gradualmente e morirà. Troppa acqua non potrà essere assorbita dalla pianta, e potrebbe anche ostacolarne la crescita.

4. Che cosa disse Gesù ai suoi discepoli, per confermare ciò?

4 Poiché Geova sa che non possiamo afferrare troppo in una sola volta, non rivela troppo per volta, ma rivela ciò che è necessario. Ai giorni di Gesù i discepoli appresero che Geova non avrebbe dato loro ciò che per il loro grado di maturità non potevano assimilare. Prima di morire Gesù disse ai discepoli: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma non siete in grado di sostenerle al presente”. I discepoli non erano ancora preparati per le molte vigorose verità che dovevano apprendere in seguito. Quando fossero stati pronti, Geova avrebbe rivelato loro queste verità. Infatti Gesù promise: “Comunque, quando quello sarà arrivato, lo spirito della verità, vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di proprio impulso, ma dirà le cose che ode, e vi dichiarerà le cose avvenire”. — Giov. 16:12, 13.

5. Come fu dimostrata l’amorevole benignità di Geova in relazione alla conoscenza del regno del cielo?

5 Che i discepoli avessero molto da imparare è evidente dalla domanda che fecero a Gesù dopo la sua risurrezione. Essi gli chiesero: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?” (Atti 1:6) Solo in seguito compresero che non avrebbero partecipato a un regno carnale. Il Regno doveva essere una disposizione celeste. Possiamo apprezzare l’amorevole benignità di Geova nel rivelare gradualmente queste verità ai discepoli, dato che la credenza della venuta di un re letterale per rovesciare il giogo di Roma e l’istituzione di un regno terreno era l’intima speranza dei Giudei di quel tempo. Se la verità in merito al fatto che il Regno era nel cielo e non sulla terra fosse stata rivelata in principio, quando Gesù chiamò i suoi discepoli, forse essi non avrebbero avuto la maturità di capire, apprezzare e continuare a seguirlo. Le verità profonde rivelate troppo in fretta possono non essere digeribili per il novizio. Il principiante, come il bambino, ha bisogno di latte, non di carne sostanziosa. In seguito Paolo disse: “Vi diedi del latte, non qualche cosa da mangiare, poiché non eravate ancora forti abbastanza”. — 1 Cor. 3:2.

ESPERIENZA DI PIETRO

6, 7. (a) Descrivete ciò che vide Pietro quando cadde in trance. (b) Che cosa sapeva già in merito alle cose che vide?

6 Un esempio di come Geova rivela progressivamente le verità e prepara per esse la mente del suo popolo fu la preparazione della mente di Pietro per l’opera che doveva compiere in seguito. Nel decimo capitolo di Atti vi è l’interessante racconto dello stato di trance in cui cadde Pietro. I versetti da 10 fino a 16 di Atti 10 narrano l’esperienza: “Ma ebbe molta fame e volle mangiare. Mentre preparavano, cadde in trance e vide il cielo aperto e una sorta di vaso scendere come una grande tela di lino, essendo calata per le sue quattro estremità sulla terra; e in esso era ogni sorta di quadrupedi e creature striscianti della terra e uccelli del cielo. E una voce venne a lui: ‘Alzati, Pietro, scanna e mangia!’”

7 Possiamo immaginare i sentimenti di Pietro, dal momento che la legge mosaica proibiva ai Giudei di mangiare alcune di queste cose. Senza dubbio egli ricordò i princìpi espressi nella Legge, come quelli di Levitico 11:41-43 (VR): “Ogni cosa che brulica sulla terra è un abominio; non se ne mangerà. Di tutti gli animali che brulicano sulla terra non ne mangerete alcuno che strisci sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti piedi, poiché sono un abominio. Non rendete le vostre persone abominevoli mediante alcuni di questi animali che strisciano; e non vi rendete impuri per loro mezzo, in guisa da rimaner così contaminati”.

8. (a) Quale fu la reazione di Pietro? (b) Come fu corretto?

8 Che cosa doveva fare Pietro? Ecco qualcosa di nuovo che non poteva proprio capire. Sbalordito, egli rispose: “Niente affatto, Signore, perché non ho mai mangiato nulla di contaminato né di impuro”. A questo punto lo spirito diede la risposta: “E la voce gli disse di nuovo, per la seconda volta: ‘Smetti di chiamare contaminate le cose che Dio ha purificate’. Questo avvenne una terza volta, e immediatamente il vaso fu ritirato in cielo”. Sì, ecco qualcosa di nuovo per Pietro. Dio può comandare che tali cose non siano più chiamate impure se questa è la sua volontà.

9-11. (a) In quale nuovo dilemma si trovò Pietro? (b) Perché era più preparato a capire questa nuova esigenza?

9 La conoscenza di questo nuovo pensiero doveva essere d’immediata utilità per Pietro, proprio poiché in quel momento ricevette dei visitatori. Erano uomini mandati da Cornelio, l’ufficiale dell’esercito romano. Lo spirito disse a Pietro: “Comunque, alzati, scendi le scale e avviati con loro, non dubitando affatto, perché li ho inviati io”. (Atti 10:20) Gli uomini menzionarono la richiesta di Cornelio di condurre Pietro nella casa di questo ufficiale Gentile dell’esercito. Egli voleva udire le cose che Pietro aveva da dire.

10 Possiamo di nuovo immaginare la perplessità di Pietro dovendo andare nella casa di un Gentile. Non si era egli mostrato inorridito alla richiesta di mangiare cose impure? Ora gli si chiedeva di andare nella casa di uno considerato impuro! Comunque, ora Pietro era preparato meglio. La richiesta di andare nella casa di un Gentile non era così ripugnante come avrebbe potuto essere se la mente di Pietro non fosse stata preparata con la visione che Geova gli aveva dato mentre era in trance. In seguito Pietro si rese conto che questa visione lo aveva preparato per la verità più importante che doveva ricevere. Egli ammise con Cornelio e la sua casa: “Voi ben sapete come sia illecito a un Giudeo unirsi o accostarsi a un uomo di un’altra razza; eppure Dio mi ha mostrato di non chiamare nessun uomo contaminato o impuro. Quindi son venuto, realmente senza obiezione, quando sono stato chiamato”. — Atti 10:28, 29.

11 Pietro aveva imparato e accettato tale nuova verità. Geova fornì nuove informazioni e nuovo intendimento su una questione accettata precedentemente per secoli. Pietro capì che, benché stesse imparando qualcosa di nuovo in relazione a ciò che si poteva chiamare puro tra gli animali e le cose striscianti, in effetti era preparato per una verità molto più importante relativa ai popoli che prima erano considerati impuri ma che ora Geova dichiarava puri. Sì, Pietro era pronto per usare la seconda chiave e svelare a questi uomini delle nazioni i segreti inerenti alla disposizione del regno di Geova. Come fu opportuno che Geova preparasse la mente di Pietro affinché egli potesse assimilare queste nuove verità!

PROGRESSIVO SIN DALL’INIZIO

12. Perché il ‘libro della creazione divina’ non è sufficiente per capire i propositi di Dio?

12 Dal tempo di Adamo Geova ha rivelato progressivamente le sue verità, specialmente quelle del Regno, alla famiglia umana. In una certa misura egli ha usato il ‘libro della creazione divina’ per far questo. Infatti Romani 1:20 dice: “Poiché le sue invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte”. Comunque, Geova non ritenne che questo mezzo fosse sufficiente per rivelarsi. Come possiamo vedere nei luoghi dove gli uomini sono circondati dalle meraviglie della natura, ad esempio nelle giungle dell’Africa e del Sudamerica o nelle regioni montuose dell’Asia, l’adorazione di falsi dèi è ancora prevalente.

13. Che cosa è molto più importante per comprendere i propositi di Geova?

13 Quindi, benché il ‘libro della creazione divina’ sia d’aiuto per capire Geova, sono molto più importanti le rivelazioni soprannaturali che vengono da Geova mediante il suo “unigenito Figlio”, il Logos, e mediante gli angeli, tutto per mezzo del suo spirito santo. In questo modo Geova rivela progressivamente la verità. Quelli che ricevono queste verità, uomini fedeli alle esigenze di Geova, le dispensano quindi ad altri dell’umanità. Alcuni di questi strumenti umani hanno avuto il privilegio di scrivere nella Bibbia le loro espressioni ispirate. Ma sia che fossero scritte o no, queste comunicazioni di Geova sono state ricevute in modo soprannaturale sotto forma di visioni, sogni, ispirazione parola per parola, o mediante il regolamento dei propri pensieri. Alcuni di coloro coi quali Geova comunicò per dare maggiori informazioni in merito ai suoi propositi furono Adamo (Gen. 2:16), Enoc (Gen. 5:24; Giuda 14, 15), Noè (Gen. 6:9, 13), Abraamo (Gen. 12:1-3), Mosè (Eso. 31:18; 34:28), e i vari profeti (Amos 3:7).

14, 15. (a) Quali nuove disposizioni andarono in vigore nel primo secolo per dispensare le verità? (b) Quali furono alcune di queste nuove verità?

14 Con la venuta del Messia nel 29 d.C., furono rivelate all’umanità molte nuove verità, specialmente riguardo al Regno. Ora Geova parlava all’uomo mediante suo Figlio sulla terra, il Re nominato. “Dio, che anticamente parlò in molte occasioni e in molti modi ai nostri antenati per mezzo dei profeti, alla fine di questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e mediante il quale fece i sistemi di cose”. (Ebr. 1:1, 2) Alla Pentecoste lo spirito santo fu sparso sulla nuova congregazione cristiana. Questo era ora lo strumento usato sulla terra per dispensare alla famiglia umana le progressive verità dei propositi di Geova. Paolo mostrò che era proprio così quando scrisse: “Ora esprimiamo sapienza fra quelli che son maturi, ma non la sapienza di questo sistema di cose né quella dei governanti di questo sistema di cose, che saranno ridotti a nulla. Ma diciamo la sapienza di Dio in un sacro segreto, la sapienza nascosta, che Dio preordinò prima dei sistemi di cose per la nostra gloria. Questa sapienza non la conobbe nessuno dei governanti di questo sistema di cose, poiché se l’avessero conosciuta non avrebbero messo al palo il glorioso Signore. Ma come è scritto: ‘Occhio non ha veduto e orecchio non ha udito, né sono state concepite nel cuore dell’uomo le cose che Dio ha preparate per quelli che l’amano’. Poiché a noi Dio le ha rivelate per mezzo del suo spirito, poiché lo spirito scruta tutte le cose, anche le cose profonde di Dio”. — 1 Cor. 2:6-10.

15 Geova rivelò alla congregazione cristiana del primo secolo molte nuove verità. Per esempio, alla Pentecoste Pietro spiegò l’adempimento di Gioele 2:28, 29. (Atti 2:14-21) In seguito, egli rivelò che la salvezza era possibile solo mediante il nome di Gesù. (Atti 3:13–4:12) Solo alcuni giorni dopo Pietro e Giovanni trasmisero ai fratelli la rivelazione che i cristiani devono ubbidire a Dio anziché all’uomo e che avrebbero ricevuto lo spirito santo se avessero fatto questo. (Atti 5:29-32) Qualche tempo dopo ciò Stefano rivelò, sotto ispirazione, di aver visto Gesù in piedi alla destra di Dio come prova che Gesù era davvero tornato in cielo. — Atti 7:56.

16, 17. In che modo fu stabilita la nuova verità relativa alla circoncisione?

16 Si ebbe un ulteriore chiarimento della posizione dei Gentili anche dopo la rivelazione di Geova a Pietro in merito alla chiamata dei Gentili nella congregazione cristiana. Nel 49 d.C., a un’assemblea a Gerusalemme, fu considerata la questione della circoncisione dei Gentili convertiti. La decisione su questa questione fu presa sotto la direttiva di Geova e fu collegata a verità rivelate precedentemente. In questo caso possiamo vedere passo per passo il procedimento di Geova per far capire ai discepoli come trattare i Gentili convertiti. In quell’occasione Pietro narrò ciò che era accaduto anni prima (36 d.C.) quando aveva portato al Gentile Cornelio la verità. Pietro disse: “Fratelli, voi ben sapete che dai primi giorni Dio fece tra voi la scelta che per bocca mia le persone delle nazioni udissero la parola della buona notizia e credessero; e Dio, che conosce il cuore, rese testimonianza dando loro lo spirito santo, come fece anche a noi. E non fece nessuna distinzione fra noi e loro, ma purificò i loro cuori mediante la fede”. (Atti 15:7-9) Quindi Giacomo, che presiedeva, concluse la decisione dell’assemblea, dicendo: “Fratelli, uditemi. Simeone ha narrato completamente come Dio rivolse la prima volta l’attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome. E con questo sono concordi le parole dei Profeti, come è scritto”. — Atti 15:13-15.

17 Non si trattava solo del fatto che gli apostoli e gli anziani decidessero mediante voto ciò che si doveva fare. Si trattava di esaminare come Geova aveva trattato con loro e anche di esaminare la testimonianza delle Scritture. Quindi in base alla prova dell’esperienza di Pietro quando aveva assistito allo spargimento dello spirito di Geova su Cornelio e sulla sua casa ancora prima del loro battesimo, e in base alla prova delle esperienze di Barnaba e Paolo tra i Gentili e anche delle Scritture, era chiaro che Geova rivelava loro la nuova verità che non si dovevano circoncidere i Gentili. Questa decisione fu presa concordemente e trasmessa alle congregazioni.

18. Che cos’altro scrisse Paolo riguardo ai Gentili?

18 Poi nel 56-61 d.C. l’apostolo Paolo scrisse ulteriormente circa il fatto che i Gentili non erano soggetti alla legge di Mosè. Mediante le Scritture mostrò che Dio aveva inchiodato il patto della legge al palo di tortura di Gesù. (Rom. 6:14; 15:7-13; Col. 2:13, 14) Tali rivelazioni aiutarono coloro che prima erano di religione giudaica a comprendere che Geova diceva loro che ora anche i Gentili potevano essere chiamati per divenire membri della sposa di Cristo senza che dovessero sottomettersi alle precedenti disposizioni giudaiche. Nel 60-61 d.C. Paolo scrisse agli Efesini e disse: “In altre generazioni questo segreto non fu fatto conoscere ai figli degli uomini come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti mediante lo spirito, cioè che persone delle nazioni sarebbero stati coeredi e membra dello stesso corpo e partecipi con noi della promessa unitamente a Cristo Gesù per mezzo della buona notizia”. (Efes. 3:5, 6) Quindi, gradualmente, nel corso degli anni, l’atteggiamento degli ex Giudei verso questi credenti Gentili fu trasformato. Come sarebbe stato tutto sbalorditivo se fosse accaduto il primo giorno che Gesù cominciò il suo ministero!

19. Come fu usato Giovanni nella progressiva rivelazione di Geova?

19 In seguito, nel 96 d.C., l’apostolo Giovanni fu usato in modo meraviglioso per informare i primi cristiani riguardo alla rivelazione di cose che dovevano accadere fra breve. Scrivendo sotto ispirazione egli rivelò tali nuove informazioni, come il numero di coloro che compongono la classe del Regno, il numero delle potenze mondiali che dovevano ancora venire, la durata del tempo in cui Satana sarebbe stato inabissato, e altre straordinarie verità. Geova rivelò progressivamente a queste persone mansuete stupefacenti nuove verità. Accadde come aveva detto prima Gesù: “Io ti lodo pubblicamente, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali e le hai rivelate ai bambini”. — Matt. 11:25.

L’ISTITUZIONE DEL REGNO

20. Che cosa ci si doveva aspettare con l’istituzione del Regno, riguardo alla verità rivelata?

20 Profezie bibliche come quelle di Matteo, capitolo 24, Marco, capitolo 13, Luca, capitolo 21, ed altre additano in modo definitivo il fatto che il regno di Dio retto da Cristo è stato istituito nei cieli sin dall’anno 1914. Poiché Geova ha rivelato molte verità in precedenti generazioni per aiutare a capire qual è il suo proposito mediante questo regno, dobbiamo forse aspettarci una minore rivelazione di verità da quando tale regno è stato pienamente stabilito e il suo Re e Figlio Gesù Cristo è stato messo al potere? Certamente no! L’istituzione del Regno fu il segnale per un grandioso aumento di verità rivelata da dispensare al popolo di Geova sulla terra. Con l’intronizzazione del Re ebbe inizio l’emanazione di una serie continua di istruzioni per gli ubbidienti sudditi di questo regno al fine di chiarire il loro intendimento in materia di dottrina e di procedura. Fu assicurata una costante provvista di verità rivelate progressivamente. Questo è raffigurato in Rivelazione 5:1 fino a 8:1.

21. Che cosa aveva profetizzato Isaia a questo riguardo?

21 Secoli prima Isaia aveva predetto questo affluire di verità: “Molti popoli v’accorreranno, e diranno: ‘Venite, saliamo al monte dell’Eterno, alla casa dell’Iddio di Giacobbe; egli ci ammaestrerà intorno alle sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri’. Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola dell’Eterno [Geova]. Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; . . . O casa di Giacobbe, venite, e camminiamo alla luce dell’Eterno [Geova]!” — Isa. 2:3-5, VR.

22. Mediante quale strumento terreno Geova dispensa in questi ultimi giorni la verità rivelata?

22 Come Geova rivelò le sue verità per mezzo della congregazione cristiana del primo secolo così fa oggi per mezzo della moderna congregazione cristiana. Mediante questo strumento egli fa profetizzare in proporzioni intensificate e senza precedenti. Tutta questa attività non avviene per caso. Geova è colui che la fa compiere. L’abbondanza di cibo spirituale e di straordinari particolari sui propositi di Geova rivelati agli unti testimoni di Geova sono una chiara prova che essi sono coloro a cui si riferiva Gesù quando predisse la classe dello “schiavo fedele e discreto” che sarebbe stata usata in questi ultimi giorni per dispensare le progressive rivelazioni di Geova. Gesù disse di questa classe: “Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. — Matt. 24:47.

23. Quale prova abbiamo di questo?

23 Lo spirito santo di Geova opera oggi in modo potente! Come dovremmo essere grati del provvedimento preso da Dio di questa classe dello schiavo, il moderno rimanente spirituale, mentre dispensa fedelmente le verità rivelate di Geova! Avendo queste ricche verità che illuminano la via, i cristiani non brancolano nel mondo buio e simile a una giungla come la maggioranza delle persone della cristianità e del paganesimo. Al contrario, i fedeli testimoni di Geova sono giunti progressivamente a un intendimento dei propositi di Geova che è più chiaro ora che in qualsiasi tempo della storia. La loro organizzazione, seguendo il modello della congregazione cristiana del primo secolo, è benedetta da Geova. Egli ha fatto prosperare la loro opera di predicazione di “questa buona notizia del regno” in 194 paesi fino ad ora. Ogni anno essi radunano nell’organizzazione decine di migliaia di nuovi ministri, che sono chiaramente il frutto dell’operato dello spirito di Geova mediante il suo invisibile Re e Figlio e i suoi rappresentanti angelici, e mediante la sua fedele classe dello schiavo che è oggi sulla terra. — Matt. 24:14.

[Immagine a pagina 713]

“Smetti di chiamare contaminate le cose che Dio ha purificate”.

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