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    Servizio del Regno 1978 | Giugno
    • Lettera della Filiale

      Cari proclamatori del Regno,

      Il servizio del Regno del marzo di quest’anno conteneva informazioni sul servizio di pioniere che ci hanno fatto riflettere. Avete pensato anche voi a partecipare a quest’attività? Qualcuno della vostra famiglia ha espresso il desiderio di fare il pioniere? Certo è bene pensare seriamente alla possibilità di allargare la nostra partecipazione alla vitale opera di proclamare la “buona notizia” e fare discepoli. Quale ottimo modo di esprimere amore a Geova Dio e ai nostri simili!

      Anche se il servizio di pioniere significa modificare la propria vita d’ogni giorno, e certo richiede duro lavoro, molti che svolgono questo servizio hanno avuto ricche benedizioni. Per esempio, un fratello che è nel commercio è riuscito a fare un programma che gli ha permesso di dedicare sei degli ultimi dodici mesi al servizio di pioniere ausiliario. Con quali risultati? Ha avuto la gioia di tenere ben sette studi biblici.

      Benché non sia stato facile con un lavoro che li impegna tutto il giorno, anche fratelli di alcune famiglie Betel sono riusciti a fare i pionieri ausiliari. Nelle Filippine, 16 componenti della famiglia Betel hanno fatto i pionieri durante un mese e hanno avuto la gioia di tenere 41 studi biblici. Anche membri della famiglia Betel di Brooklyn che hanno partecipato all’opera di pioniere ausiliario hanno avuto ottime esperienze. Un fratello riferì di aver distribuito centinaia di riviste. In che modo? Approfittò di ogni opportunità per parlare della verità: alla fermata dell’autobus come in altri luoghi dove sostano gruppetti di persone. Esperienze analoghe hanno avuto anche diversi fratelli della Betel di Roma, che hanno fatto il servizio di pioniere ausiliario.

      Siamo lieti di annunciarvi che per la speciale campagna del servizio di campo durante i Congressi Internazionali “Fede Vittoriosa” è stata preparata una borsa speciale di

  • Apprezzate quello che avete?
    Servizio del Regno 1978 | Giugno
    • Apprezzate quello che avete?

      1 Vi rallegrate di ciò che possedete attualmente? È la stessa cosa che recava gioia a Davide, fedele servitore di Dio? In proposito Davide scrisse: “Geova è la porzione della mia parte assegnata e del mio calice. . . . Le stesse corde per misurare mi son cadute in luoghi piacevoli. Realmente, il mio proprio possesso m’è stato convenevole”. — Sal. 16:5, 6.

      2 Notate che Davide riscontrò che la sua “parte assegnata” era presso l’Iddio Altissimo. Il suo prezioso possesso era una relazione approvata con Geova e il servizio che poteva rendergli. Per lui quella parte assegnata era assai piacevole. A differenza degli “uomini di questo sistema di cose” privi di fede, Davide non imperniò la sua vita sulle cose materiali. Ciò che contava per lui era l’esser sempre consapevole della presenza di Geova. Svegliandosi la mattina, rivolgeva il pensiero all’Iddio Altissimo. Davide era pago di sapere che Geova era sempre con lui, pronto a venire in suo aiuto. — Sal. 17:14, 15.

      IL SERVIZIO DI GEOVA È AL PRIMO POSTO?

      3 Ma che dire di noi oggi? Come Davide, consideriamo la nostra relazione con Geova e il nostro servizio come una delle cose più preziose che possediamo? Lo dimostriamo impegnandoci nel compiere opere eccellenti, inclusa la predicazione del Regno e il fare discepoli? Oppure ci lasciamo sviare dalle faccende quotidiane, dai divertimenti, da qualche hobby o altro interesse? Quando si deve scegliere tra appagare un desiderio personale o partecipare al servizio di campo, aiutare a pulire la Sala del Regno, visitare un componente della congregazione malato, o simili, cosa fate? Il desiderio personale ha spesso la meglio? Trovate il tempo per guardare il vostro programma televisivo favorito o per leggere un romanzo, ma non ce la fate a leggere la Bibbia o le pubblicazioni bibliche? Sabato pomeriggio dedicate ore all’addestramento fisico o agli svaghi, ma la mattina non trovate il tempo per il servizio di campo perché ci sono altre cose da fare? Oppure siete pronti a modificare il programma delle vostre attività in modo che, dopo aver provveduto alle cose essenziali, la maggior parte del tempo che rimane possa essere dedicata ad aiutare altri dentro e fuori della congregazione?

      4 Uno dei modi principali in cui possiamo aiutare persone fuori della congregazione è partecipando all’opera di predicare il Regno e fare discepoli. Naturalmente nessuno può decidere per noi singolarmente quanto tempo dovremmo dedicare a quest’attività. Ma sarebbe ragionevole per chi realmente ama Geova pensare che non ha importanza purché faccia qualche cosa, quando potrebbe fare molto di più? Si può dire che apprezza di poter servire Dio e Cristo se dedica più tempo a un hobby o a qualche altro svago che alle attività spirituali? Sta realmente dando il meglio? — Confronta Malachia 1:8.

      5 Riconoscendo che saremo chiamati a rendere conto a Dio e a Cristo, facciamo bene a esaminare come impieghiamo il nostro tempo. (Rom. 14:10; 2 Cor. 5:10; confronta Luca 12:35-40, 47, 48). Abbiamo deciso di servirli e perciò abbiamo ricevuto inestimabili benefici, fra cui il perdono dei peccati, l’aiuto e la guida di Dio, e la promessa della vita eterna. Quindi il modo in cui impieghiamo il nostro tempo dovrebbe essere in armonia con quello che ci siamo impegnati di fare e dovrebbe mostrare la nostra riconoscenza per ciò che Geova Dio e Gesù Cristo hanno fatto per noi. Possiamo chiederci personalmente: Vorrei essere davanti a Dio mentre viene esaminato il mio rapporto di opere eccellenti? Sono disposto, come Davide, a pregare: “Esaminami, o Geova”? — Sal. 26:2.

      6 Forse, rendendoci conto di non aver impiegato bene il nostro tempo, potremmo aver timore di essere esaminati ora. In tal caso dovremmo pensare seriamente a migliorare in futuro. L’amore per Geova e per Gesù Cristo dovrebbe spronarci a servirli con tutta l’anima. Se facciamo quello che è ragionevolmente possibile, non avremo ragione di temere un accurato esame delle nostre opere cristiane. Anzi saremo felici che il nostro rapporto di opere eccellenti sia esaminato, fiduciosi che Geova ci ricompenserà. — Ebr. 6:10.

      7 Vogliamo essere come Davide, rallegrandoci della nostra relazione con Geova e del servizio che gli rendiamo. Se continuiamo a considerarlo un possesso inestimabile, possiamo attenderci un giudizio favorevole da parte del nostro Signore, Gesù Cristo, e quindi anche di Geova Dio.

  • Aiutiamo le vedove e gli orfani
    Servizio del Regno 1978 | Giugno
    • Aiutiamo le vedove e gli orfani

      1 Uno dei requisiti della vera adorazione è “aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione”. (Giac. 1:27) Nelle molte congregazioni del popolo di Geova vi sono vedove e orfani letterali che hanno bisogno di quell’amorevole attenzione che il discepolo Giacomo incoraggia a mostrare. Ma nelle congregazioni ci sono anche altri che hanno bisogno di amorevole considerazione e aiuto.

      2 I loro problemi differiscono notevolmente. Alcune vedove forse devono lavorare e allo stesso tempo badare alla casa e provvedere aiuto e guida ai figli. Il loro programma potrebbe essere così impegnativo da lasciare la sera queste sorelle completamente esauste. Altre vedove possono essere avanti negli anni e avere gravi problemi di salute e finanziari. Altre ancora, pur avendo relativamente buona salute e sicurezza finanziaria, potrebbero sentirsi sole e depresse. Sorelle che hanno il marito incredulo potrebbero sentirsi scoraggiate non potendo avere comunione spirituale col marito. Nondimeno, dovrebbero sforzarsi di guadagnare il marito con la buona condotta. (1 Piet. 3:1, 2) In quanto agli orfani, molti sentono dolorosamente la mancanza di un genitore. Specialmente i ragazzi adolescenti possono trovar difficile parlare di problemi personali con la madre. Nei casi in cui il padre non è credente, i figli possono ricevere da lui consigli non scritturali, subire scherni e forse maltrattamenti, eppure dovrebbero essere ubbidienti. — Efes. 6:1-3.

      COME AIUTARLI

      3 Certo gli orfani e le vedove, fra gli altri in mezzo a noi, hanno speciale bisogno d’incoraggiamento. Per essere fonte d’incoraggiamento e aiuto per tutti coloro che ne hanno bisogno, chiunque di noi dovrebbe conoscere la loro situazione. Poiché non parlano apertamente dei loro problemi e sentimenti più intimi con l’intera congregazione,

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