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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 15/10 pp. 639-640

Domande dai lettori

● Se una donna che ha commesso adulterio si pente e lo mostra confessando il suo errore al comitato giudiziario della congregazione cristiana alla quale è associata, è necessario che confessi l’errore a suo marito? — M. A., U.S.A.

Sì, questa è la condotta necessaria e saggia, sia che il marito sia cristiano o no.

È ben noto ai cristiani che Dio condanna l’adulterio. (Deut. 5:18; 1 Cor. 6:9, 10) Coloro che scelgono di abbandonarvisi non sono tollerati dalla pura congregazione del popolo di Geova. La Bibbia comanda che tali persone moralmente corrotte siano espulse dalla congregazione cristiana, per proteggere quelli che sono in essa e affinché lo spirito di Dio continui a operare sulla congregazione senza impedimento. — 1 Cor. 5:5, 9-13.

Questo, però, non significa che tutti quelli che professano d’essere veri cristiani si conformino perfettamente alle giuste esigenze di Dio in ogni tempo. Si può voler far questo, ma commettere tuttavia un serio peccato per mancanza di buon giudizio o della debolezza della carne. (Rom. 7:21-23) Se, per esempio, nella congregazione una donna avesse ceduto alla tentazione, commettendo adulterio, dovrebbe sentirsi compunta nel cuore per questo grave peccato. Ma che cosa deve fare per ottenere il perdono e assistenza?

È della massima importanza che ottenga il perdono di Dio mediante il pentimento, come disse l’apostolo Pietro ai Giudei del suo giorno: “Pentitevi, perciò, e convertitevi affinché i vostri peccati siano cancellati”. (Atti 3:19) Ella dovrebbe essere decisa a non ripetere mai più tale peccato, e dovrebbe essere risoluta a evitare qualunque cosa potesse condurla a ripeterlo. È pure necessario che confessi il peccato a Dio in preghiera. In modo incoraggiante, apprendiamo che Geova perdona se il cristiano sinceramente confessa e si pente. — 1 Giov. 1:9.

Oltre a farne confessione a Dio, la Bibbia consiglia anche a chi ha gravemente peccato di fare un altro passo. Questo è indicato in Giacomo 5:13-16, dove si legge: “Chiami gli anziani della congregazione presso di sé, e preghino su di lui . . . E se egli ha commesso dei peccati, gli sarà perdonato. Perciò confessate apertamente i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate sanati”. In ciascuna congregazione dei testimoni di Geova c’è oggi un comitato di tre cristiani così maturi ai quali è affidata la responsabilità di aiutare i peccatori sinceramente pentiti, o d’agire per espellere chiunque minacci la purezza morale della congregazione praticando peccati e che non ha il perdono di Dio per mancanza di pentimento.

Ma è questo tutto ciò che si dovrebbe fare: rivolgersi a Dio e ai rappresentanti della congregazione? No, in questo esempio c’è un altro passo da fare anche prima di andare dagli uomini spiritualmente anziani che agiranno a favore della congregazione. Il peccato di adulterio implica il marito della donna. Ella gli ha votato fedeltà. Egli ha l’esclusivo diritto alle relazioni sessuali con lei, e del suo diritto si è abusato. Paragonando il debito coniugale all’acqua del proprio pozzo, Proverbi 5:15, 18 indica che la persona sposata ha l’esclusivo diritto al puro debito sessuale del suo coniuge. Quest’“acqua” non dovrebbe essere contaminata con l’adulterio, e se è stata contaminata, l’innocente dovrebbe saperlo. Per di più, se è stato commesso adulterio, l’onorevole letto matrimoniale è stato contaminato. — Ebr. 13:4.

La donna colpevole potrebbe esitare a confessare, essendo preoccupata per come reagirà il marito e se la perdonerà. Ma questa è una cosa a cui ella doveva pensare prima di mettersi nella situazione che ha portato all’adulterio.

Se ella intende mostrarsi pentita al comitato giudiziario della congregazione, essi cercheranno l’evidenza di pentimento. Per esempio, se fosse realmente pentita non proteggerebbe colui con il quale ha peccato. Se questi fosse parte della congregazione, il comitato potrebbe considerare la cosa anche in quel senso, per mantenere presso Dio la buona condizione della congregazione. Ma in questa situazione, un’altra evidenza di sincero pentimento da parte della donna sarebbe che confessasse lo sbaglio al coniuge innocente, cercando il suo perdono e la sua assistenza. Se la colpevole non è disposta a mostrare umiltà in questo modo e a portare la responsabilità del suo peccato, si può realmente dire che è pentita? Difficilmente!

Ora, se una dedicata cristiana si è messa in una situazione che ha portato all’adulterio, ha dato prova di aver bisogno di aiuto e sorveglianza. I servitori maturi della congregazione le provvederanno aiuto spirituale, operando per rafforzare la sua spiritualità e la sua capacità di vivere da cristiana. (Gal. 6:1) Ma suo marito è una sola carne con lei, ed essendo colui che le vive più vicino è appropriato che sia lui a provvederle l’assistenza, l’incoraggiamento e la stretta sorveglianza di cui ella ha ovviamente bisogno, aiutandola possibilmente ad evitare che si associ a colui col quale ha peccato. (Gen. 2:24) Anche se non è credente, egli può probabilmente aiutarla a resistere a ulteriori tentazioni e a stare lontana da situazioni che potrebbero portare al ripetersi dell’errore.

Quindi, la condotta saggia e pentita è di cercare il perdono e l’aiuto del proprio coniuge, e questo vale sia che sia stata la moglie o il marito a peccare. Inoltre, questo è un passo necessario per mettersi a posto con Dio e la congregazione cristiana.

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