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Ultimi giorniAusiliario per capire la Bibbia
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Cristo, come vi dicevano: ‘Nell’ultimo tempo vi saranno degli schernitori, che procederanno secondo i desideri della propria empietà’”. — Giuda 3, 17, 18.
Verso la fine del I secolo E.V. elementi apostati erano chiaramente evidenti. Perciò l’apostolo Giovanni poteva scrivere: “Fanciullini, è l’ultima ora, e, come avete udito che viene l’anticristo, così ora vi sono molti anticristi; da cui acquistiamo la conoscenza che è l’ultima ora”. (I Giov. 2:18) Quell’“ultima ora” si poteva benissimo riferire alla breve parte finale del periodo apostolico, dopo la quale sarebbe dilagata l’apostasia.
LA MIETITURA AL “TERMINE DEL SISTEMA DI COSE”
Comunque, come Gesù Cristo aveva predetto, l’apostasia non coinvolse tutti i cristiani; i cristiani veri, leali dovevano essere come “grano” in mezzo alle “zizzanie”. Una volta iniziata la presenza di Cristo, invisibile, in spirito, e durante il “termine del sistema di cose” (allora esistente) doveva essere evidente una netta separazione e demarcazione. Le “zizzanie”, “i figli del malvagio”, dovevano essere ‘raccolte fuori del regno del Figlio dell’uomo’. Questa purificazione della vera congregazione cristiana avrebbe lasciato un campo di puro grano; i falsi cristiani sarebbero stati fuori della vera congregazione cristiana. Quando le persone simili a “zizzanie” saranno finalmente gettate “nella fornace ardente”, quelle simili a “grano” “risplenderanno così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro”. (Matt. 13:24-30, 37-43) Questo senz’altro additava la parte finale del sistema di cose sotto l’empia dominazione satanica prima della sua distruzione.
Inoltre l’illustrazione indicava che l’apostasia avrebbe portato il suo pieno frutto di malvagità durante il “termine del sistema di cose” dominato da Satana. Ragionevolmente dunque, in quel tempo le condizioni descritte dagli scrittori delle Scritture Greche Cristiane quale segno degli “ultimi giorni” sarebbero state evidenti su più vasta scala fra i sedicenti cristiani. Ci sarebbe stata crescente illegalità e disubbidienza ai genitori. Molti sarebbero stati “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza”. (II Tim. 3:2-5) Inoltre ci sarebbero stati “schernitori con i loro scherni, che procederanno secondo i propri desideri e diranno: ‘Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione’”. — II Piet. 3:3, 4.
L’illustrazione profetica di Gesù mostrava pure che doveva passare del tempo prima che le persone simili a “zizzanie” fossero pienamente manifeste, per essere infine distrutte. Gli apostoli sapevano questo, per cui l’uso di espressioni come “ultimi giorni”, “ultima ora” e simili in relazione all’apostasia non significava che si aspettassero immediatamente la presenza di Gesù e la successiva distruzione degli empi. Paolo fece notare ai tessalonicesi: “Comunque, fratelli, rispetto alla presenza del nostro Signore Gesù Cristo e al nostro radunamento presso di lui, vi preghiamo di non essere presto scossi dalla vostra ragione né d’eccitarvi sia per un’espressione ispirata che per un messaggio verbale o per una lettera come se venisse da noi, secondo cui il giorno di Geova sia venuto. Nessuno vi seduca in alcuna maniera, perché esso non verrà se prima non viene l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione”. — II Tess. 2:1-3.
“ULTIMO GIORNO”
La Bibbia menziona anche un “ultimo giorno”, durante il quale avverrà la risurrezione dei morti. (Giov. 6:39, 40, 44; 11:24; confronta Daniele 12:13). In Giovanni 12:48 questo “ultimo giorno” si ricollega a un tempo di giudizio. È dunque ovvio che indica un tempo futuro molto più lontano della fine del periodo apostolico. — Confronta I Tessalonicesi 4:15-17; II Tessalonicesi 2:1-3; Rivelazione 20:4-6, 12.
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UmiltàAusiliario per capire la Bibbia
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Umiltà
Nelle Scritture Ebraiche, da una radice (ʽanàh) che significa ‘essere sopraffatto, afflitto; essere umiliato; essere modesto’. Vocaboli derivati da questa radice sono tradotti “umiltà”, “mansuetudine”, “condiscendenza”, “modestia”, ecc. Nelle Scritture Greche Cristiane il sostantivo tapeinophrosỳne, derivato dal verbo tapeinòo, “rendere basso” e dal sostantivo phren, “mente”, viene tradotto “umiltà” e “modestia di mente”. Il sostantivo italiano “umiltà” deriva dal latino humus, “terra”, “suolo”, ed è “il contrario di orgoglio o arroganza”. La persona che ha vera umiltà sarà mansueta e modesta di spirito.
Si può diventare umili ragionando sulla propria relazione con Dio e con il prossimo, secondo quanto dice la Bibbia, e poi mettendo in pratica i principi appresi. Un verbo ebraico, hithrappès, tradotto ‘umiliarsi’, significa letteralmente ‘calpestarsi’, ed esprime bene l’azione descritta dal saggio scrittore di Proverbi: “Figlio mio, se ti sei fatto garante per il tuo prossimo, ... se sei stato preso al laccio dai detti della tua bocca,... sei venuto nella palma del tuo prossimo: Va a umiliarti [calpestarti] e tempesta il tuo prossimo di importunità.... Liberati”. (Prov. 6:1-5) In altre parole, elimina l’orgoglio, riconosci il tuo errore, metti le cose a posto e chiedi perdono. Gesù esortò a umiliarsi davanti a Dio come un bambino e, invece di cercare di primeggiare, a servire i propri fratelli. — Matt. 18:4; 23:12.
Oppure si potrebbe imparare l’umiltà essendo abbassati, umiliati dall’esperienza. Geova disse agli israeliti che li aveva umiliati facendoli camminare per quarant’anni nel deserto per metterli alla prova e sapere cosa avevano in cuore, e per insegnare loro che ‘l’uomo non vive di solo pane ma di ogni espressione della bocca di Geova’. (Deut. 8:2, 3) Molti israeliti senza dubbio trassero profitto da quella difficile esperienza e impararono a essere umili. (Confronta Levitico 26:41; II Cronache 7:14; 12:6, 7). Se una persona o una nazione rifiuta di umiliarsi o di accettare disciplina umiliante, a suo tempo sarà umiliata. — Prov. 15:32, 33; Isa. 2:11; 5:15.
PIACE A DIO
L’umiltà ha grande valore agli occhi di Geova Dio. Benché non debba nulla al genere umano, nella sua immeritata benignità è pronto a mostrare misericordia e favore agli uomini che si umiliano davanti a lui. Questi mostrano di non vantarsi o confidare in se stessi, ma contano su di lui e vogliono fare la sua volontà. Come dicono gli ispirati scrittori cristiani Giacomo e Pietro: “Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”. — Giac. 4:6; I Piet. 5:5.
Anche chi in passato ha fatto cose molto cattive, se si umilia veramente davanti a Geova e implora la sua misericordia, sarà esaudito da lui. Manasse re di Giuda aveva indotto gli abitanti di Giuda e Gerusalemme “a far peggio delle nazioni che Geova aveva annientate d’innanzi ai figli d’Israele”, promuovendo la falsa adorazione nel paese. Eppure, dopo che Geova aveva permesso che fosse
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