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  • Vita attiva nonostante la paralisi
    La Torre di Guardia 1976 | 15 agosto
    • Talvolta persone bene intenzionate vengono da me per suggerirmi che forse chiedo troppo a me stesso seguendo un programma così intenso. Invariabilmente rispondo che finché sarò in grado di adempiere i miei privilegi cristiani non rinuncerò ad alcuno di essi. È proprio grazie a questi privilegi e a queste responsabilità che ho potuto evitare uno spirito negativo e di autocommiserazione. Mi hanno permesso di non pensare alla mia malattia e questa è stata la migliore delle terapie.

      LA PROVA PIÙ DURA

      Forse la prova più difficile fu ciò che accadde un giorno del 1972 quando avvertii un dolore lancinante ai muscoli del viso. Quando feci per parlare non riuscii a pronunciare una parola. Era nevralgia. La prima volta persi l’uso della parola per due giorni. Sentivo un forte dolore anche solo ad aprire un po’ la bocca. È troppo triste descrivere la depressione in cui precipitai. Nulla avrebbe potuto scoraggiarmi di più che vedere peggiorare le mie condizioni fino al punto di perdere l’uso della parola. Ero afflitto dallo scoraggiamento; per qualche tempo mi sentii affranto.

      Pregai in silenzio, chiedendo a Geova con urgenza di ridarmi la facoltà di parlare per continuare a dichiarare le sue lodi. Fui grato che dopo breve tempo riacquistai l’uso della parola, benché a intervalli soffra di dolori nevralgici. Sentivo sempre più la presenza di Geova, e quest’ultima infermità mi ha ancor più avvicinato a lui.

      LE RICOMPENSE GIÀ RICEVUTE

      A questo punto sono sicuro che vi rendete conto di ciò che mi ha aiutato a vincere lo scoraggiamento e a superare la debolezza fisica. Sì, è stata la stretta relazione con Geova Dio e la mia sicura speranza nel suo giusto nuovo sistema di cose, insieme all’amore e al sostegno della mia famiglia e dei fratelli e sorelle cristiani. Avendo molto da fare nell’opera del Signore mi sono sentito ancora necessario e utile, in grado di aiutare altri. Ogni volta che sono un po’ scoraggiato, nulla mi tira su di morale più che andare a trovare gli amici e i fratelli e parlare con loro della Parola di Dio.

      Non c’è sulla terra nessuna gioia paragonabile al privilegio che ho avuto di aiutare altri a imparare ad amare Geova e servirlo. Una famiglia di sei persone che avevo aiutato hanno recentemente dedicato la propria vita a Geova e sono stati battezzati tutti insieme! Molti che ho aiutato dapprima furono solo incuriositi dalla mia invalidità. Ma poi furono attratti dalle cose nuove e meravigliose che imparavano dalla Parola di Dio e dimenticarono la mia condizione. In seguito mi hanno detto che erano stati lo zelo e la sicurezza con cui parlavo a destare il loro interesse. Udendo queste cose, ho ringraziato Geova in silenzio d’avermi ricompensato e incoraggiato in questo modo.

      Le gioie del servizio di Dio in effetti superano di gran lunga il dolore fisico che provo. Ripensando a quello che ho avuto il privilegio di fare con il sostegno di Geova, sono aiutato a non perdere la volontà di vivere, ciò che può accadere a un paralitico. Grazie all’aiuto ricevuto da Geova, né dolore né paralisi né nevralgia potrebbero mai impedirmi di lodare il suo nome grande e glorioso.

  • ‘Una via simile a una siepe di pruni’
    La Torre di Guardia 1976 | 15 agosto
    • ‘Una via simile a una siepe di pruni’

      ● Proverbi 15:19 dice che la via del pigro è simile a una “siepe di pruni”. Questo può significare che egli immagina difficoltà e problemi spinosi in ogni impresa e in questo modo scusa la sua inattività.

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