BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w69 15/11 pp. 684-690
  • Sii un buon ascoltatore!

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Sii un buon ascoltatore!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • PRENDETE L’ABITUDINE DI ASCOLTARE
  • MODI PER MIGLIORARE L’ABITUDINE DI ASCOLTARE
  • BENEFICI DELL’ABITUDINE DEL BUON ASCOLTO
  • Siate buoni ascoltatori
    Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico
  • Coltivate l’arte di ascoltare
    Svegliatevi! 1975
  • “Prestate attenzione a come ascoltate”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
  • Quando ascoltare è una dimostrazione di amore
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2005
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
w69 15/11 pp. 684-690

Sii un buon ascoltatore!

“Ascoltatemi attentamente, e mangiate ciò che è buono, e la vostra anima trovi il suo squisito diletto nello stesso grasso”. — Isa. 55:2.

1. Quali sono i principali mezzi che abbiamo per imparare?

GEOVA Dio fece il corpo umano con due orecchi, provvedendo così uno dei più importanti mezzi che abbiamo per imparare. Nei primissimi anni di vita impariamo per mezzo di essi a parlare e capire una lingua. In quel tempo sono il nostro principale strumento per imparare. Per tutto il resto della vita accresciamo la conoscenza mediante l’istruzione verbale impartita da genitori, insegnanti, datori di lavoro e altri. Gli occhi, naturalmente, sono pure organi importanti per imparare. Si pensa che questi due organi — gli orecchi e gli occhi — siano i mezzi con cui acquistiamo il 98 per cento di ciò che impariamo durante la vita. Ma che gli orecchi ci servano quale efficace strumento per imparare dipende dalla nostra capacità d’ascoltare.

2. Spiegate perché l’ascolto influisce sulla crescita della vostra conoscenza.

2 In Proverbi 18:15 è scritto: “Il cuore di chi ha intendimento acquista conoscenza, e l’orecchio dei saggi cerca di trovar conoscenza”. Otteniamo conoscenza mediante gli orecchi quando ascoltiamo altri. Questo significa prestare attenzione e considerare attentamente ciò che dicono. Significa fare uno sforzo per impedire alla mente di vagare su altre cose, poiché questo fa divenir sordi gli orecchi anche se fisicamente funzionano bene. Per udire, la mente deve essere sensibile ai suoni trasmessile dagli orecchi. Pensate alle volte che qualcuno vi ha detto qualcosa in un momento in cui la vostra mente era su altre cose e poi più tardi avete sinceramente affermato che non vi fosse mai stato detto. I vostri orecchi avevano fedelmente trasmesso alla mente i suoni ma voi non avete udito perché non ascoltavate.

3. Come ci parla oggi Dio, e perché dovremmo ascoltarlo?

3 Una vasta fonte di sapienza e conoscenza da cui possiamo continuamente imparare è Geova Dio stesso, il nostro Creatore. Nella sua Parola è scritto: “Geova stesso dà sapienza; dalla sua bocca sono conoscenza e discernimento”. (Prov. 2:6) Egli ci parla per mezzo della sua Parola scritta, la Bibbia. Sia che usiamo gli occhi per leggere quello che vi è o usiamo gli orecchi per udire ciò che qualcun altro legge ad alta voce in essa, noi acquistiamo la conoscenza che diede agli antichi scrittori biblici. Questo è il modo per essere spiritualmente ben nutriti. È con buona ragione, dunque, che Geova Dio dice in Isaia 55:2: “Ascoltatemi attentamente, e mangiate ciò che è buono, e la vostra anima trovi il suo squisito diletto nello stesso grasso”. Lasciando che la mente sia alimentata dall’edificante conoscenza e dalle salutari cose che Dio provvede nella sua ispirata Parola possiamo ottenere la salute spirituale. Come il grasso significa salute in paragone con la condizione di magrezza della persona che soffre di malnutrizione, così il grasso spirituale indica salute spirituale e questo è ciò che la profezia promette a coloro che ascoltano Geova attentamente.

4-6. (a) Perché Samuele è un esempio di un buon ascoltatore? (b) Chi altro nella Bibbia mostrò d’avere una buona capacità d’ascoltare, e com’è questo evidente?

4 Il profeta Samuele è un esempio di un buon ascoltatore. Egli prestò molta attenzione ogni volta che Geova gli parlò. Quando era ancora un giovane ragazzo, Geova lo chiamò mentre giaceva nel suo luogo nel tempio. Rispondendo, Samuele disse: “Parla, poiché il tuo servitore ascolta”. (1 Sam. 3:10) Poiché mentre Geova parlava, la mente di Samuele non vagava su altre cose, come i doveri che doveva assolvere quel giorno nel tempio, egli poté ricordare tutto ciò che gli fu detto e riferirlo più tardi al sommo sacerdote Eli. Egli ascoltò con attenzione, completamente assorto in ciò che Geova gli diceva. Questo è per noi oggi un eccellente esempio di buon ascolto.

5 Che cosa fate quando siete in mezzo a un uditorio a cui è pronunciato un discorso biblico? Ascoltate attentamente come fece Samuele? O permettete che la vostra mente sia distratta da altri pensieri, perdendo così gran parte di ciò ch’è detto? Ascoltare solo a metà non è il modo migliore per accrescere la vostra conoscenza e il vostro intendimento della Parola di Dio. Potete immaginare che gli apostoli di Gesù ascoltassero solo a metà quando parlava loro sul monte degli Ulivi delle cose che sarebbero accadute negli ultimi giorni? Non è probabile che qualcuno di loro pensasse ad altre cose come ad esempio se l’uccello che grattava lì vicino trovava il verme o se c’era qualche parente fra la gente che si vedeva girare nel cortile del tempio dall’altra parte della valle di Chidron. Indubbiamente le loro menti erano del tutto concentrate su ciò che diceva Gesù. Ascoltandolo si mostrarono saggi. Ottennero dal Figlio stesso di Dio informazioni per edificare la fede e sostenere la vita.

6 Per tutta la durata del ministero di Gesù gli apostoli ascoltarono così attentamente che anni dopo poterono ricordare i particolari delle sue conversazioni. Otto anni dopo che Gesù era morto Matteo scrisse questi particolari in ciò che è ora il libro biblico di Matteo. Sessantacinque anni dopo l’apostolo Giovanni scrisse molti intimi particolari di ciò che Gesù aveva detto e fatto in quello che è ora il libro biblico di Giovanni. Lo spirito di Dio li aiutò a ricordare ciò che avevano udito, ma se non avessero ascoltato, i particolari non sarebbero stati nella loro mente perché lo spirito santo glieli facesse ricordare. (Giov. 14:26) Coltivare l’abitudine di ascoltare quando qualcuno parla delle verità della Parola di Dio è oggi così importante come lo fu per gli apostoli.

PRENDETE L’ABITUDINE DI ASCOLTARE

7. Qual è la nostra normale efficienza nell’ascolto, e che cosa si può fare per migliorarla?

7 Di tutto il tempo trascorso a comunicare con altri, ne trascorriamo il 45 per cento ad ascoltare. Sebbene questa sia una delle cose che facciamo più di sovente nella vita, si calcola che ascoltiamo a un livello d’efficienza del 25 per cento circa. Il livello d’efficienza di alcune persone è anche inferiore. Certo vale la pena di fare lo sforzo necessario per migliorare la propria capacità di ascoltare, che è così importante nella vita quotidiana. Per far questo ci vuole un coscienzioso sforzo. Durante un discorso, non appena vi accorgete che la mente si distrae riportatela a ciò che odono i vostri orecchi. Poiché la conoscenza della Parola di Dio è indispensabile per essere in buone relazioni con lui, avete un buon incentivo a prestarvi più che superficiale attenzione.

8. Come può la persona essere sorda all’oratore sebbene i suoi orecchi funzionino bene?

8 Con uno sforzo potete prendere l’abitudine del buon ascolto ma ci vorrà tempo per perdere la cattiva abitudine di lasciare che la mente vaghi liberamente durante un discorso da uno sconnesso pensiero all’altro. Tali divagazioni mentali possono farvi divenire sordi a ciò che dice l’oratore anche se i vostri orecchi funzionano bene. Finché non torniate dalla divagazione le parole che vi entrano negli orecchi non avranno senso nella vostra mente. Ma poi è difficile ritrovare il filo del ragionamento e dell’argomento dell’oratore a causa di ciò che si è perduto. Sarebbe molto più utile che vi sforzaste quanto basta per vincere la tendenza della mente a distrarsi. Una volta presa l’abitudine di ascoltare, vi sarà più facile tenere la mente su ciò che odono i vostri orecchi.

9. Che cosa si intende con ‘prestare più che la solita attenzione’ alle cose udite?

9 In Ebrei 2:1 è scritto: “Per questo è necessario che prestiate più che la solita attenzione alle cose udite, affinché non siamo portati via”. Il modo in cui gli apostoli ascoltarono Gesù è ‘prestare più che la solita attenzione’. Essi ascoltarono attentamente. Prestare più che la solita attenzione non significa ascoltare a metà. Non vuol dire permettere alla mente di vagare sulle cose che avete fatto ieri o che intendete fare domani. Non vuol dire cercar di risolvere un problema personale o preoccuparsi per qualche cosa mentre parla qualcuno. Vuol dire rimuginare nella mente ciò ch’egli dice e applicare alla vostra vita i princìpi biblici o i consigli che espone. Ciò che rende importante e utile un discorso biblico non è la persona che parla ma le informazioni che esprime dalla Parola di Dio. Qualunque cosa tratta da quella divina Parola merita più che la solita attenzione prestata alle cose comuni udite ogni giorno.

MODI PER MIGLIORARE L’ABITUDINE DI ASCOLTARE

10-12. (a) Perché l’interesse è un fattore importante per il buon ascolto? (b) Quali nozioni preconcette evita il buon ascoltatore?

10 L’interesse è un fattore importante per il buon ascolto. Quando Dio diede a Noè le dimensioni dell’arca, Noè le afferrò tutte correttamente perché si interessava di ciò che Dio gli diceva e ascoltò con rapita attenzione. Ma chi conclude che il soggetto su cui deve parlare l’oratore è monotono e privo d’interesse commette un errore comune ai cattivi ascoltatori. Questa conclusione causa mancanza d’interesse e incoraggia la mente a pensare ad altre cose. Un altro che effettivamente ascolta al termine del discorso può menzionare alcuni fatti interessanti e buoni argomenti messi in risalto dall’oratore e perduti da chi non ha ascoltato. Allora desidererà d’aver prestato più attenzione, e sarà sorpreso d’aver perso tanto.

11 Il buon ascoltatore evita la nozione preconcetta che qualsiasi soggetto sia privo d’interesse. Egli pensa che l’oratore non sarebbe lì a parlare se non avesse qualcosa di meritevole da dire, per cui ascolta per vedere ciò che può imparare. È meglio fare così che sprecare il tempo agitandosi sulla sedia col desiderio che l’oratore finisca. Anziché trarre l’affrettata conclusione che il soggetto non sia interessante, decidete di trovare qualcosa di interessante in esso, come un fatto che prima non conoscevate, un modo nuovo di esprimere qualcosa, un argomento da usare, ecc. Il semplice sforzo di cercar di trovare qualcosa d’interessante può aiutarvi notevolmente a prestare attenzione.

12 Un altro fattore che contribuisce al cattivo ascolto è quello di pensare in anticipo che l’oratore non abbia nulla che valga la pena di dire. Questa è una trappola che i buoni ascoltatori evitano. Si rendono conto che altri sanno cose che essi non sanno e che l’oratore avrà probabilmente raccolto preziose informazioni nella ricerca compiuta preparando il discorso. Così ascoltano per imparare queste informazioni e aggiungerle alla loro riserva di conoscenza.

13. Perché è un errore pensare che il cattivo oratore non abbia nulla di meritevole da dire?

13 Forse l’oratore ha poca capacità di parlare, ma questa non è una ragione per decidere che non meriti d’essere ascoltato. Ciò non significa che il suo materiale sia di poco valore. L’apostolo Paolo non era evidentemente un oratore raffinato, ma le cose che aveva da dire meritavano molta attenzione. Nella sua seconda lettera ai Corinti rivela l’opinione che alcuni avevano della sua capacità di parlare, dicendo: “Poiché, dicono: ‘Le sue lettere sono gravi e vigorose, ma la sua presenza personale è debole e la sua parola spregevole”’. (2 Cor. 10:10) Malgrado alcuni avessero questa opinione di lui, coloro che non tennero conto delle sue deficienze come oratore e ascoltarono ciò che aveva da dire accrebbero notevolmente il loro intendimento della Parola e dei propositi di Dio. Quindi la dizione, la corretta grammatica, la coerenza e l’esatta pronuncia non sono i fattori più importanti in un discorso, sebbene facilitino l’ascolto. Il ragionamento, gli argomenti, i fatti e i princìpi sono più importanti.

14. Spiegate perché la velocità del pensiero può farci prendere l’abitudine del cattivo ascolto.

14 Un altro fattore ancora che contribuisce al cattivo ascolto è la grande differenza fra la velocità a cui parliamo e la velocità dei nostri pensieri. La lingua italiana si parla alla velocità media di 125 parole al minuto, ma quando si parla a un uditorio questa velocità è probabilmente molto inferiore, circa 100 parole al minuto. Poiché la mente pensa alla velocità media di almeno 400 o 500 parole al minuto, essa ha molto tempo per fare altre cose. Questo la tenta a distrarsi pensando ad altre cose. Il buon ascoltatore si vale di questa differenza di velocità per imprimere sulla sua mente ciò che dice l’oratore, ciò che si può fare in vari modi.

15, 16. Come possiamo fare buon uso della grande velocità del pensiero per migliorare la capacità d’ascoltare?

15 Da ciò che l’oratore dice cercate di prevedere il successivo punto. In questo modo la maggiore velocità della vostra mente si può usare per precedere l’oratore, e se il punto previsto è corretto, imparate di più perché il punto entra due volte nella mente. D’altra parte, quando si prevede un punto diverso, si può fare un confronto tra i due per determinare perché l’oratore ha scelto l’altro punto. Questo vuol dire far uso del miglior modo per imparare, cioè mediante confronto e contrasto.

16 Cercate gli elementi che l’oratore usa per sostenere i suoi punti. Questo aiuterà a valutare il discorso. Durante le pause, fate rapidi riassunti mentali di ciò che ha detto, notando come viene messo in risalto e svolto il tema. Analizzate i punti che espone per vedere come sono in relazione col tema. Si può paragonare il tema al mozzo di una ruota a cui sono fissati tutti i punti di sostegno, a guisa di raggi, sostenendo l’intero discorso. Purtroppo, alcuni oratori non parlano in modo coerente e non mettono in risalto il tema. Quando ciò avviene, è necessario fare uno sforzo anche più grande per impedire alla mente di distrarsi.

17. Perché è meglio ascoltare per conoscere i princìpi anziché i fatti?

17 Ascoltare solo per conoscere i fatti non è il modo in cui l’ascoltatore può ritenere ciò che ode. I fatti si ricordano meglio vedendo chiaramente il modo in cui sono collegati all’argomento e come lo sostengono. Se non si può notare qualche legame, i fatti isolati si dimenticano presto. Per questa ragione, i buoni ascoltatori ascoltano principalmente per conoscere l’idea principale che i fatti sostengono. In questo modo afferrano i princìpi e li possono usare come fili di collegamento per unire l’intero discorso, coi suoi fatti, in un tutto comprensibile. I fatti che sostengono i princìpi si possono ricordare rammentando i princìpi e comprendendone la ragione. Sono come ganci a cui sono appesi i fatti. Quando trarrete fuori della memoria i princìpi di solito i fatti li accompagneranno.

18. Qual è un metodo di prendere appunti con cui la persona può migliorare la sua capacità di ascoltare e di ritenere ciò che l’oratore dice?

18 Per ricordare ciò che si dice è molto utile prendere appunti. Una buona pratica è quella di usare due fogli di carta. Su uno scrivete “Princìpi” e sull’altro “Fatti”. Durante il discorso scrivete i princìpi che l’oratore menziona e poi sull’altro foglio i fatti che li sostengono. Prendete note brevi per trascorrere la maggior parte del tempo ad ascoltare. Il buon ascoltatore di solito ascolta per parecchi minuti senza prendere appunti, e poi in una sola frase riassumerà in breve ciò ch’è stato detto. Nel frattempo la facoltà della mente di pensare velocemente permetterà di analizzare il discorso, riassumendo ciò ch’è stato detto e prevedendo ciò che potrà esser detto.

BENEFICI DELL’ABITUDINE DEL BUON ASCOLTO

19. Quali sono alcuni benefici derivanti dalla buona abitudine di ascoltare?

19 Nel mondo commerciale il valido dipendente è colui che mostra d’essere buon ascoltatore e di saper afferrare correttamente le istruzioni verbali. Ma molto più importante è l’utile conoscenza spirituale che si può ottenere essendo buoni ascoltatori quando vengono pronunciati discorsi su soggetti biblici come alle varie assemblee che i testimoni di Geova tengono di anno in anno e nelle loro Sale del Regno. Poiché la persona media non ha il tempo di fare tutte le ricerche bibliche necessarie per questi discorsi, può accrescere grandemente la sua personale conoscenza della Parola di Dio mediante il buon ascolto. I nuovi, incoraggianti punti di vista e argomenti contenuti in tali discorsi possono rafforzare la fede e approfondire l’apprezzamento per la verità scritturale. I buoni consigli aiutano a mantenere la buona condotta e una sana attitudine. Prestando viva attenzione si hanno molti benefici.

20. A che cosa si possono oggi paragonare i discorsi biblici, e quali sono i loro benefici?

20 Potremmo paragonare questi discorsi biblici alle occasioni nelle quali la nazione d’Israele si radunò formando un immenso uditorio, e l’oratore parlò loro della legge di Dio. Una di queste occasioni fu poco dopo che avevano attraversato il fiume Giordano per entrare nella Terra Promessa. Dopo la caduta della città di Gerico e Ai, si radunarono in una stretta valle fra il monte Ebal e il monte Gherizim. Da un punto di vantaggio, probabilmente sul fianco del monte Ebal dove aveva costruito un altare, Giosuè lesse loro la legge di Dio. (Gios. 8:30-35) La voce si poteva sentire molto facilmente dall’altra parte di questa stretta valle. Ciò che udirono rinfrescò la loro memoria su ciò che Dio richiedeva da loro e rammentò loro che dipendevano da lui. Questo avviene anche oggi coi discorsi biblici.

21. Dov’è ragionevole pensare che fossero i figli degli Israeliti quando Giosuè parlò al popolo radunato, e perché questo era bene?

21 È difficile immaginare che a quel raduno i genitori permettessero ai loro figli di andare in giro, parlare o camminare senza scopo in mezzo alla folla radunata mentre Giosuè parlava. Molto probabilmente, i figli erano lì coi genitori e prestavano viva attenzione, anche se alcune cose dette da Giosuè potevano esser difficilmente comprensibili per loro. Impararono a rispettare la Parola di Dio e ricevettero un buon fondamento per crescere verso la maturità spirituale. Oggi dovrebbero le cose essere diverse?

22. Come i genitori possono insegnare ai figli a essere buoni ascoltatori?

22 Sin dalla tenera età si può insegnare ai bambini a rimanere seduti a un discorso e a prestare viva attenzione. Si possono incoraggiare a scegliere uno o due punti del discorso e ad esser preparati a dirli ai genitori al termine del programma. Infatti, i genitori possono far loro alcune domande. Questo dovrebbe incoraggiare i bambini sin dalla tenera età a prendere la buona abitudine di ascoltare, abitudine che, una volta cresciuti, permetterà loro di “fare una difesa dinanzi a chiunque” chieda ragione della loro speranza. — 1 Piet. 3:15.

23. In che modo i discorsi scritturali su cose difficili a capirsi recano beneficio?

23 I discorsi su soggetti difficili a capirsi sono un buon modo per mettere alla prova la propria capacità di ascoltare. La mente del cattivo ascoltatore vaga subito senza meta. Al termine del discorso egli se ne va senza aver tratto beneficio dal sostanzioso nutrimento spirituale in esso contenuto, perdendo così un’occasione di crescere spiritualmente. Il buon ascoltatore, d’altra parte, cerca di prestare più attenzione del solito, facendo un maggiore sforzo per afferrare i princìpi e ragionare sugli argomenti che li sostengono. Anche se non capisce tutto ciò che il discorso contiene, ciò che in effetti afferra accrescerà la sua conoscenza scritturale e aumenterà un po’ di più il suo intendimento. La sua crescita spirituale non sarà stentata, essendo incapace di prendere qualsiasi cosa all’infuori del latte spirituale. In questo modo rafforza i fondamenti della sua fede e accresce la propria capacità di assimilare le profonde cose spirituali della Parola di Dio. — Ebr. 5:12-14.

24. Quale beneficio recano i discorsi che espongono i consigli e la disciplina della Parola di Dio, e come si può mostrare apprezzamento per essi?

24 Che la persona sia matura o immatura, ha bisogno dei consigli e della disciplina della Parola di Dio come ne ebbero bisogno gli Israeliti per conoscere come dirigere i suoi passi in futuro. “Ascolta il consiglio e accetta la disciplina, per divenire saggio nel tuo futuro”. (Prov. 19:20) Senza tale guida è molto facile fare un passo falso che può portarvi nell’ampia strada che allontana dalla meta della vita eterna. (Matt. 7:13, 14) Tali consigli sono dati nei discorsi alla Sala del Regno e specialmente alle grandi assemblee di distretto annuali del popolo di Geova. Ora, che dire della persona che va in giro nei locali dell’assemblea quando sono impartiti tali consigli? Segue essa il suggerimento di Proverbi 19:20? Impara come tenere diritto agli occhi di Dio il suo sentiero della vita? Impara a evitare trappole disastrose? E che dire della persona che se ne va prima che l’oratore abbia finito? Non trarrebbe più beneficio aspettando alcuni minuti ancora e ascoltando tutto ciò che l’oratore ha da dire? Non mostrerebbe così più apprezzamento per un provvedimento che ha lo scopo di istruirla e rafforzarla spiritualmente?

25, 26. Perché è di capitale importanza che i cristiani siano buoni ascoltatori?

25 Nel breve tempo che resta a questo vecchio sistema di cose, abbiamo bisogno di forte fede e di conoscenza che ci permetta di dare un’eccellente testimonianza alle persone di questo vecchio sistema di cose e ai suoi governanti. Per far questo abbiamo bisogno di luce scritturale, di fortificanti argomenti, di stimolanti parole d’incoraggiamento e dei disciplinari consigli presentati nei discorsi pronunciati alle assemblee e nelle Sale del Regno. Per mezzo di essi, l’organizzazione di Geova ci insegna mediante gli orecchi, dandoci il modo d’essere saggi nella futura condotta che sceglieremo di seguire. Perciò, è assolutamente necessario essere buoni ascoltatori. Considerate la capacità d’ascoltare così importante come la capacità di parlare. Come siamo scritturalmente obbligati a parlare delle eccellenti cose della Parola di Dio, così siamo obbligati ad ascoltarle.

26 Essendo un buon ascoltatore il tuo progresso spirituale sarà manifesto non solo a te stesso ma anche ad altri coi quali parli. (1 Tim. 4:15, 16) Ascolta attentamente e fa il giusto uso degli orecchi che Dio ti diede. Con la conoscenza che puoi ottenere ascoltando, accresci la tua salute e il tuo grasso spirituale per il tuo proprio eterno benessere.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi