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  • g78 22/1 pp. 16-20
  • Sono generosi i vostri figli?

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  • Sono generosi i vostri figli?
  • Svegliatevi! 1978
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  • Si deve insegnare a essere generosi
  • Cosa possono fare i genitori
  • I figli unici
  • Importante l’atteggiamento appropriato
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Svegliatevi! 1978
g78 22/1 pp. 16-20

Sono generosi i vostri figli?

“DAMMELO! È mio!” Avete già sentito queste parole? Esprimono forse i sentimenti dei vostri figli quando sono invitati a dividere con gli altri quello che hanno? È possibile, se il bambino dà segno d’essere egoista e geloso delle sue cose.

È naturale che i genitori si preoccupino quando i figli manifestano queste tendenze poco piacevoli. Ma che cosa possono fare i genitori per frenarle? È possibile insegnare ai figli a essere altruisti, prodighi e generosi?

Si deve insegnare a essere generosi

I desideri e i bisogni di un bambino appena nato sono la cosa più importante per lui. Egli non si rende neppure conto delle notti insonni che passano i suoi genitori per tenerlo ben nutrito, asciutto e circondarlo delle necessarie attenzioni. Ovviamente col tempo il bambino si accorge che esistono gli altri. Ma la generosità, insieme ad altre qualità ammirevoli, son cose che bisogna insegnargli.

L’età a cui il bambino può assimilare tale istruzione varia. Quando cominciano ad andare a scuola, alcuni sono socievoli e pronti per le amicizie e per tutto ciò che esse comportano. Altri bambini della stessa età, però, possono non essere nelle medesime condizioni. Conservano i tratti della prima infanzia. Il compito di ammaestrarli è più difficile, specie se si tratta di un figlio unico.

Nelle famiglie numerose molti bambini imparano per forza che i loro bisogni e desideri personali non sono della massima importanza. Essi imparano dalla tenera età a condividere cibo, vestiario e altre cose materiali, se non anche i pensieri, con i fratelli, le sorelle e altri familiari. E di solito questi bambini, crescendo, diventano esseri umani ben inseriti, equilibrati e maturi.

Che dire dei vostri figli? Sono generosi o egoisti, altruisti o possessivi, prodighi o avari? Ebbene, quando è stata l’ultima volta che li avete guardati obiettivamente? “Com’è possibile farlo”, chiedete, “quando sono ancora piccoli e plasmabili?” Un modo semplice è di osservarli quando giocano con altri bambini. Spesso il bambino con tendenze egoistiche è molto geloso dei suoi giocattoli, e non permetterà agli altri bambini neppure di toccarli. Ma vorrà giocare coi loro, e si arrabbierà anche se non glielo permettono. Al contrario, il bambino generoso sarà ben disposto a dividere con gli altri quello che ha. Alcuni sono perfino ansiosi di farlo. Notano i bisogni dei bambini meno fortunati e sono disposti a condividere senza che i genitori ve li spingano.

Un fatto interessante è che spesso questo tipo di bambino viene da una casa dove i genitori hanno dato un buon esempio di generosità. È anche molto amato in casa. Così la sicurezza che prova non dipende dalle cose materiali che ha. È convinto dell’amore dei genitori e sa d’essere protetto in seno a una famiglia amorevole. Può dirsi questo dei vostri figli?

Cosa possono fare i genitori

Un fattore importante per aiutare i figli a divenire generosi ed espansivi è il continuo incoraggiamento dato dai genitori. Considerate il caso di una madre di quattro figli che sotto questo aspetto ha avuto buoni risultati. Ella si mette a sedere coi figli e parla loro non appena sono in grado di capire. La madre aiuta amorevolmente ciascuno a comprendere che la famiglia, con i fratelli e le sorelle, è un prezioso dono di Dio e che essi, crescendo, devono aver cura gli uni degli altri. Così i più grandi aiutano via via i più piccoli. Ella fa notare i modi poco amorevoli e violenti di altri bambini e mostra ai suoi piccoli come possono essere diversi. Quando i suoi figli si allontanano dalla via giusta, con pazienza glielo fa notare. Questa giovane madre lascia pure che risolvano fra loro i problemi ogni volta che è possibile. Ella ha detto: “Non credo che la gelosia fra fratelli sia naturale. Non vedo nessuna ragione per cui fratelli e sorelle debbano stare continuamente a litigare e bisticciare fra loro. Ho cercato di eliminare tali cose nella nostra famiglia dando a ciascun bambino tutto l’amore e le attenzioni di cui ha bisogno. Non è facile, ma ho avuto qualche risultato”. Questo metodo funziona senz’altro, poiché si è notato che in questa particolare famiglia in genere non avvengono i litigi che si verificano tra alcuni fratelli e sorelle.

Un’altra coppia con molti figli, incluso un bambino ritardato, ha pure avuto buoni risultati allevando i figli in un’atmosfera amorevole e generosa. Contrariamente a quanto può accadere in simili famiglie, il bambino ritardato è incoraggiato a essere generoso con i fratelli e le sorelle, maggiori e minori, e ci si attende che lo sia. Tuttavia, non è il centro dell’attenzione. Né gli altri lo trascurano o lo fanno sentire inferiore. L’indole affettuosa di questo bambino, e particolarmente il suo interesse per bambini che non conosce neppure, rallegrano il cuore di coloro che ne fanno la conoscenza. Sua madre ha detto che lei e suo marito si attendono che i figli siano amorevoli fra loro. Invece di sorprendersi quando i figli mostrano tale amore, e di ricompensarli o addirittura comprarli con regali, questi genitori si sorprendono e manifestano un silenzioso sgomento quando i loro ragazzi non si trattano in maniera amorevole. Questo loro atteggiamento si trasmette ai figli senza bisogno di lunghe prediche o sgridate.

Trattate i vostri figli in questo modo? O supponete che qualsiasi traccia di egoismo che notate in loro sia solo una cosa passeggera e che sparirà una volta cresciuti? Troppi genitori hanno pensato questo, solo per scoprire che, quando hanno capito di dover fare qualcosa in merito all’egoismo del loro figlio, esso era troppo radicato per poterlo estirpare.

Non appena i genitori notano questa tendenza, possono intervenire subito per sradicarla. La madre in particolare deve sforzarsi in tal senso, poiché di solito trascorre col figlio più tempo del padre. Ma perché i figli si sentano sicuri essa deve andare d’accordo con il marito. Nulla può rendere un figlio più ansioso, e più possessivo, che il non essere sicuro che i genitori si amino. Se il ragazzo avverte un loro disaccordo, probabilmente confiderà sempre più nelle cose materiali, nelle cose che lo fanno sentire sicuro e a cui può aggrapparsi. Inoltre, il ragazzo svilupperà una personalità molto introversa e avrà difficoltà nei rapporti con altri.

Talvolta i genitori sono scoraggiati perché, qualunque cosa facciano, non ottengono buoni risultati. O almeno così pare. Nondimeno, ciò che i genitori fanno influisce sul bambino. Per esempio, ripensando alla sua infanzia, un uomo rammentò con piacere un episodio di quando aveva forse otto anni. Egli disse: “Ricordo che avevo risparmiato e avevo comprato parecchi dei miei dolci preferiti. La mia intenzione era di andare a sedermi solo soletto sotto un albero e mangiarmi tutti i dolci. Li avevo appena comprati quando incontrai mia madre. Naturalmente, ella mi disse di offrirne un po’ ai miei fratelli e alle mie sorelle. Ricordo che inorridii a tale pensiero perché i miei fratelli e le mie sorelle erano più numerosi dei dolci che avevo. Dopo alcuni attimi di ansia durante i quali si comportarono come se volessero divorarmeli tutti, me ne restituirono la maggior parte e se ne andarono. Ma ricordo che dopo quella volta pensai di più a loro quando compravo qualcosa”.

Egli rammentò pure una discussione avuta con un fratello minore per un po’ di torta, su chi avrebbe avuto il pezzo più grosso. Il padre risolse il problema stabilendo una regola. Da allora in poi, uno l’avrebbe tagliata e l’altro avrebbe scelto per primo. Il risultato? Diventarono bravi entrambi a tagliare pezzi uguali. Col tempo, però, divennero meno esigenti l’uno con l’altro e prevalse uno spirito più generoso.

I figli unici

Poiché chi è figlio unico non ha né fratelli né sorelle con cui stare e con cui dividere le cose, spesso diventa molto avido ed egocentrico. Se non è controllata, questa tendenza egoistica si manifesterà nella vita adulta. In certi casi, tali bambini diventano persone che vogliono sempre il posto migliore, il cibo più prelibato, ecc.

Come si può aiutare un figlio unico? Una madre preoccupata si accinse a sradicare il crescente egoismo del figlio di sei anni in un modo che ad alcuni parve drastico. Le parole non servivano a nulla. Così decise di fare qualcosa di diverso. Ella e sua madre (vivevano tutt’e tre insieme) decisero di fargli capire quanto dipendeva da loro per il vitto, l’alloggio, il vestiario e il resto. Ogni volta che usava qualcosa di loro proprietà, ella e la nonna gli rammentavano che non era suo. Così si rese conto che ciò che era “suo” in realtà era un loro dono. Era loro proprietà, ed egli aveva solo il permesso di usarlo. In breve tempo, il ragazzo afferrò il punto. Senza che ve lo spingessero, egli cominciò a condividere sempre più con loro ciò che era “suo”. E si comportava così anche nella sua cerchia di amici, sempre più larga. Osservando il figlio giocare, la madre notò che ora, anche se dapprima con riluttanza, era disposto a dividere le cose con i suoi compagni di gioco. In breve tempo, la generosità divenne sempre più parte della sua personalità, specie quando vide come questo rallegrava la madre, la nonna e altri. E non sono tutti i bambini assetati d’affetto e desiderosi d’essere bene accetti? Certo, e il figlio unico non fa eccezione.

Importante l’atteggiamento appropriato

È superfluo dire che nessun genitore vuole allevare un figlio egoista. Ma, per quanto sembri strano, a volte i genitori contribuiscono a rendere egoisti i figli. L’atteggiamento dei genitori può generare avidità nei figli e nelle figlie. Alcuni genitori pensano di dover dare ai figli tutte le cose che essi non hanno avuto da piccoli. Se da ragazzi han dovuto lavorare duramente, vogliono che i figli abbiano la vita facile. Avete udito espressioni simili? Superficialmente questo tipo di ragionamento può sembrare abbastanza innocuo. Ma esaminando tale ragionamento più a fondo si notano alcuni gravi difetti. I genitori che hanno questo atteggiamento non si rendono conto che, in genere, il duro lavoro, i sacrifici e le privazioni dei loro primi anni di vita furono qualcosa che contribuì a renderli sicuri di sé e maturi. Privando i figli di almeno qualcuna di queste esperienze in certi casi impedisce loro di coltivare le stesse buone qualità.

Non c’è dubbio che quando i genitori danno ai figli tutto quello che vogliono quando lo vogliono, quei ragazzi cresceranno con l’idea che tutti li tratteranno nello stesso modo. Se ai figli viene dato da spendere tutto il denaro che vogliono, forse non penseranno mai di doverselo guadagnare da soli. Né saranno inclini a essere generosi. Se i genitori fanno tutto per i figli, di rado i figli prenderanno l’iniziativa. Piuttosto, si attenderanno che gli altri si assumano le loro responsabilità. Molto quindi dipende dal modo in cui i genitori educano e disciplinano i figli mentre sono piccoli. Non siete d’accordo?

I genitori che identificano la felicità con le cose materiali insegnano ai figli a cercare proprio il contrario, l’infelicità e la frustrazione. Che triste eredità da tramandare ai propri figli!

D’altra parte, i genitori amorevoli vogliono che i figli, crescendo, divengano uomini e donne autosufficienti, fidati, amorevoli e benigni. Per conseguire tale obiettivo la funzione dei genitori è essenziale. Di solito, i figli fanno una di queste due cose: quello che è loro insegnato a fare o quello che è loro permesso di fare. Non diventano egoisti e viziati quando ricevono amore, affetto e scrupolosa disciplina. Di solito i figli diventano egocentrici ed egoisti quando sotto questo aspetto ricevono troppo poco o niente.

I figli, una volta adulti, sono in genere il prodotto dell’educazione, della disciplina e dell’amore (o della mancanza d’essi) ricevuti dai genitori. Se crescono bene, il merito andrà, per così dire, ai genitori. Altrimenti, dovranno accettare dolorosamente gran parte della colpa. Se i genitori si sforzano mentre i figli sono piccoli, di solito i risultati saranno buoni. Infatti, la Bibbia dice: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; pure quando sarà invecchiato non se ne dipartirà”. (Prov. 22:6) Naturalmente, questo principio si applica anche alle ragazze.

I genitori che si interessano dei figli vogliono senz’altro che crescano bene. Quindi, se siete genitori, fate lo sforzo necessario e con tutta probabilità i vostri figli diventeranno generosi. Impareranno che “vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. — Atti 20:35.

[Immagine a pagina 19]

‘Nostro padre ci insegnò a fare le parti uguali’

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