-
MefibosetAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Quando Davide fuggì da Gerusalemme a motivo della cospirazione di Absalom, gli venne incontro Ziba, che gli portava delle provviste. Rispondendo a Davide che chiedeva dove fosse Mefiboset, Ziba disse: “Dimora in Gerusalemme; poiché disse: ‘Oggi la casa d’Israele mi ridarà il governo reale di mio padre’”. Al che il re disse a Ziba: “Ecco, ogni cosa che appartiene a Mefiboset è tua”. (II Sam. 16:1-4) Quando il re Davide tornò a Gerusalemme, Mefiboset gli andò incontro, e si legge che “non aveva avuto cura dei piedi né aveva avuto cura dei baffi né si era lavate le vesti dal giorno che il re era andato via fino al giorno che venne in pace”. Quando Davide gli chiese perché non era andato con lui, Mefiboset spiegò che il suo servitore l’aveva ingannato e aggiunse: “Egli calunniò dunque il tuo servitore al mio signore il re. Ma il mio signore il re è un angelo del vero Dio” (vale a dire, avrebbe visto la cosa nella sua vera luce). Davide riconobbe evidentemente l’innocenza di Mefiboset e modificò il precedente decreto dicendo: “Tu e Ziba dovreste condividere il campo”. A ciò Mefiboset rispose: “Prenda pure tutto, ora che il mio signore il re è venuto in pace alla sua casa”. — II Sam. 19:24-30; confronta Proverbi 18:17; 25:8-10.
Quando i gabaoniti chiesero la morte dei discendenti del re Saul per espiare il male che aveva fatto loro, Davide ebbe compassione di Mefiboset a motivo del giuramento di Geova fra lui e Gionatan, e risparmiò Mefiboset. (II Sam. 21:7, 8) Le Scritture non forniscono altre informazioni su di lui; comunque la famiglia di Saul continuò a esistere fino a una successiva generazione per mezzo di Mica figlio di Mefiboset. (II Sam. 9:12; I Cron. 9:39-44) Evidentemente Mefiboset si chiamava anche Merib-Baal, come sembrano indicare I Cronache 8:34 e 9:40.
-
-
MeghiddoAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Meghiddo
(Meghìddo) [adunata o assemblea di truppe].
Una delle più importanti città della Terra Promessa, che sorgeva poco più di 90 km a N-NO di Gerusalemme e 30 km a SE della moderna Haifa. Era costruita su un appezzamento di terreno di 4 ettari circa, in cima a una collina nota attualmente col nome di Tell el-Mutesellim, che si eleva di 21 m circa rispetto alla pianura sottostante.
POSIZIONE STRATEGICA
Situata com’era in un punto strategico che sovrasta e domina la fertile pianura di Esdrelon (detta anche “pianura della valle di Meghiddo” [II Cron. 35:22; Zacc. 12:11]), controllava facilmente le principali strade militari e commerciali in direzione N-S e E-O. Sia la storia biblica che documenti secolari menzionano come gli eserciti di molte nazioni combatterono battaglie decisive intorno a Meghiddo a motivo della sua posizione dominante. Nelle vicinanze, “presso le acque di Meghiddo”, il giudice Barac sconfisse il potente esercito di Iabin comandato da Sisera, forte di 900 carri da guerra muniti di falci di ferro. (Giud. 4:7, 13-16; 5:19) A Meghiddo morì Acazia re di Giuda dopo essere stato ferito mortalmente per ordine di Ieu. (II Re 9:27) Là fu ucciso anche Giosia il buon re di Giuda mentre voleva intercettare l’esercito egiziano comandato dal faraone Neco che si accingeva ad attaccare il “re d’Assiria” (cioè il conquistatore babilonese dell’Assiria) presso il fiume Eufrate. — II Re 23:29, 30; II Cron. 35:22.
Più volte durante la sua lunga storia, come rivelano gli scavi archeologici, Meghiddo venne fortificata. Sono stati scoperti resti di mura che avevano uno spessore di 4-5 m, in seguito rinforzate fino a raggiungere uno spessore di oltre m 7,5, parti delle quali erano ancora alte m 3,3 quando furono scoperte.
STORIA
La prima menzione di Meghiddo include il suo re fra i trentuno sconfitti da Giosuè nell’iniziale conquista della Terra Promessa. (Gios. 12:7, 8, 21, 24) Nella suddivisione del paese Meghiddo con le sue borgate dipendenti diventò un’enclave appartenente alla tribù di Manasse, pur trovandosi nel territorio di Issacar. (Gios. 17:11; I Cron. 7:29) Comunque, durante il periodo dei giudici, Manasse non fu in grado di scacciare i cananei da questa roccaforte. Anche quando Israele si era rafforzato, gli abitanti di questa città nel migliore dei casi venivano reclutati per i lavori forzati. — Giud. 1:27, 28.
Sotto il regno di Davide, quando i confini del regno raggiunsero la massima estensione, tutti gli elementi cananei all’interno della Terra Promessa furono soggiogati, inclusa Meghiddo. Ciò permise a Salomone di includere Meghiddo nel quinto dei distretti che dovevano provvedere le vivande per la casa reale un mese all’anno. (I Re 4:7, 8, 12) Inoltre Salomone fortificò Meghiddo, e può darsi che sia diventata una delle città dove teneva i suoi carri da guerra e dove c’erano stalle per una parte dei suoi 12.000 destrieri. — I Re 9:15-19; 10:26.
Una profezia di Zaccaria (12:11) parla di un ‘grande cordoglio’ che si fece “nella pianura della valle di Meghiddo”, forse riferendosi al lamento per la morte del re Giosia, che là fu ucciso in combattimento. — II Re 23:29, 30.
-
-
MelaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Mela
[ebr. tappùahh].
Si sono fatte molte congetture sull’identità dell’albero e del frutto a cui si riferisce il termine ebraico tappùahh. La parola stessa indica che il frutto si distingueva per il profumo o la fragranza. Diversi frutti sono stati suggeriti invece della mela, come arancia, cedro, cotogna e albicocca, obiettando che il clima caldo e asciutto di gran parte della Palestina non è favorevole alla coltivazione delle mele. Comunque l’analogo termine arabo tuffakh significa principalmente “mela”, e si noti che i nomi ebraici di località come Tappua e Bet-Tappua (chiamate probabilmente così per l’abbondanza di questo frutto nella zona) conservano negli equivalenti arabi l’uso di quel termine. (Gios. 12:17; 15:34, 53; 16:8; 17:8) Queste località non si trovano in pianura ma in zone collinose, dove il clima è generalmente più temperato. Inoltre non si può escludere completamente la possibilità di variazioni climatiche avvenute nel passato (D. Baly, The Geography of the Bible, pp. 72, 74). Meli crescono attualmente in Palestina e sembrano corrispondere abbastanza bene alla descrizione biblica. W. M. Thomson, che nel secolo scorso visse quarantacinque anni in Siria e in Palestina, riferì di aver trovato meleti anche nella zona di Ascalon nella pianura della Filistea. — The Land and the Book, Vol. II, cap. XXXVI, pp. 328, 329.
Il melo è menzionato soprattutto nel Cantico di Salomone, dove le espressioni di amore del pastore per la Sulammita sono paragonate alla piacevole ombra di un melo e alla dolcezza del suo frutto. (Cant. 2:3, 5) A sua volta egli paragona l’alito di lei alla fragranza delle mele. (Cant. 7:8; vedi anche Cant. 8:5). Nei Proverbi (25:11) le parole adatte, opportune sono paragonate a “mele d’oro in cesellature d’argento”. La tradizione popolare secondo la quale il frutto proibito dell’Eden era una mela non ha alcuna base scritturale.
-